
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – “L’uso dell’immunità e soprattutto l’abuso del diniego dell’autorizzazione a procedere vengono visti dai cittadini e dall’autorità giudiziaria come una sorta di strumento per sottrarsi al corso necessario della giustizia”. Chissà se Ignazio La Russa è d’accordo con Ignazio La Russa. Già, perché queste parole le sottoscrisse lui, in una nota congiunta con Gianfranco Fini e […]
Ignazio l’Ignaro
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – “L’uso dell’immunità e soprattutto l’abuso del diniego dell’autorizzazione a procedere vengono visti dai cittadini e dall’autorità giudiziaria come una sorta di strumento per sottrarsi al corso necessario della giustizia”. Chissà se Ignazio La Russa è d’accordo con Ignazio La Russa. Già, perché queste parole le sottoscrisse lui, in una nota congiunta con Gianfranco Fini e Maurizio Gasparri, nel maggio ’93, quando la Camera discuteva l’abolizione dell’autorizzazione a procedere, allora necessaria persino per indagare su un parlamentare. Parole che avrebbe dovuto ripetere quando suo figlio Leonardo Apache fu denunciato per stupro da un’ex compagna di scuola e i magistrati tentarono di acquisire il cellulare del giovane. Ma scoprirono che la carta sim è intestata all’altro figlio del presidente del Senato, Geronimo, titolare dello studio di cui Ignazio è socio. E si posero il problema se poterlo utilizzare o no senza l’ok del Senato. Molti giuristi dubitano che l’immunità telefonica dei parlamentari si estenda a chiunque utilizzi telefoni a loro intestati: altrimenti qualsiasi eletto potrebbe intestarsi carte telefoniche e regalarle a fior di criminali per consentire loro di parlare dei loro delitti lontano da orecchi indiscreti e farla franca. Figurarsi per i telefoni di loro studi o società. Ma il presidente del Senato avrebbe dovuto anticipare la Procura, senza aspettare il sequestro di ieri sera: ripetendo le parole di 31 anni fa, spogliandosi dello scudo e precipitandosi in Procura a consegnare la sim.
Avrebbe fatto un figurone. Sia perché avrebbe cancellato il sospetto di voler nascondere eventuali prove di colpevolezza e di ritenere che la legge sia uguale per tutti tranne che per Leonardo Apache, investito di un’immunità contagiosa per via successoria di padre in figlio. Sia per la ragione opposta: se è vero che, dopo le indagini da lui stesso condotte, è giunto all’ormai celebre sentenza definitiva di assoluzione (“Dopo averlo a lungo interrogato, ho la certezza che mio figlio Leonardo non abbia compiuto alcun atto penalmente rilevante”), che cosa gli saltava in mente di sottrarre ai pm le prove decisive dell’innocenza del pargolo? Il Fatto glielo domandava da due giorni, ma invano. Ieri, invece di ringraziare per il consiglio che gli avrebbe salvato la faccia, La Russa ha lanciato la solita minaccia di querele, seguita dalla non risposta dell’avvocato del figlio, Adriano Bazzoni: “È un tema che non ho attenzionato e non abbiamo affrontato assieme, aspettiamo rispettosamente l’esito delle indagini ”. Così, mentre aspettavano, i cittadini e l’autorità giudiziaria hanno pensato a un abuso del diniego dell’autorizzazione a procedere come strumento per sottrarsi al corso necessario della giustizia.
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Grazie Raf…e buon week-end….
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Grazie Stefano,avanti cosi.
È in donbass
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Beh! Allora cosi vale tutto , basta non toccare la sagrada famiglia ,” un cittadino al di sopra di ogni sospetto “, peccato che sia anche la seconda carica dello stato ! Che figura di m! Il disgusto ci assale anche per 500 mila cocuzze per intermediazione immobiliare tramite moglie ( sono tutti coinvolti ! Proprio Na ‘ bella famiglia) rubano pure il lavoro alle agenzie immobiliari, piutost che nient..
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Ah, sì sono divisi il sudatissimo milione col principe?
Mi stupisce la calma serafica del Rapisarda… mah.
Non solo non si sente infinocchiato, ma quasi approva, onorato dall’inchiappettata più veloce dell’west.
O per lui un milione di euro su 3milioni450 sono bruscolini o si potrebbe pensare ad un versamento sotto mentite spoglie…
Mi sembrano aberranti entrambe le ipotesi, specie confrontandole con lo sbattimento di chi magari fa 3 lavori per racimolare uno stipendio un minimo dignitoso.
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Ec Si, non sì.
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Anail,
La seconda che hai detto.
L ho pensato da quando ho saputo la vicenda.
Quale altra ipotesi può essere plausibile?
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Infatti… ma tutti i cronisti si sono precipitati ad affermare che fosse tutto chiaro, legale e lineare…ribadisco il MAH!!!
Ma forse siamo maliziose noi…🤔🙄
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Un tempo, quelle poche volte che venivano beccati con le mani nella marmellata (ma solo perché i magistrati si giravano dall’altra parte, salvo casi gravissimi come nel caso di Marco Donat Cattin figlio di Carlo) i nostri politici avevano la decenza di dimettersi e sparire nell’iperuranio. Oggi quando vengono beccati a brigare o chi per loro, se lo scrivono sul curriculum e rimango ovviamente ancorati alla poltrona, dopo aver sparato castronerie nel tentativo di giustificarsi a reti TV ed edicole unificate. Magari seduti in uno studio TV davanti ad un insetto volante compiacente. I soliti cialtroni, ignoranti ed affamati.
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Ma alle prossime elezioni il partito di gnazio prenderà valanghe di voti e se il figlio pellerossa verrà candidato sarà un nuovo parlamentare europeo in difesa delle minoranze che ancora preservano l’immunità nonché il vitalizio.Viva l’Italia.
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Un “grande” uomo ha sempre al suo fianco una grande “donna”, acc, 500.000, € in 58 minuti, è un record nel Bel Paese, Dio Patria e Famiglia.
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Imbecilli sinistrati, avete capito cosa ha scritto Travaglio o fate parte di quel 50% di maturandi e maturati che, secondo invalsi, non capisce quello che legge? La sostanza dell’articolo, dopo un lungo panegirico, è che ieri sera il pm ha disposto il sequestro del telefonino, cioè ha agito con un atto giudiziario e non con un comunicato stampa con il quale annuncia che forse dovrà chiedere l’autorizzazione a procedere perché la SIM e’ intestata al presidente del Senato.
Al momento non risulta sia stata fatta opposizione, ma gli imbecilli sinistrati già scrivono cazzate. Immaginarsi quante cazzate scriveranno quando verranno diffuse da qualche manina notizie familiari dei La Russa che nulla avranno a che fare con l’eventuale stupro.
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fascista oltre che imbecille e elettore di condannati visto che tutti i politici condannati sono di destra Su LARUSSA si deve sapere tutto anche quello che mangia come nei paesi democratici dove i i la russa LO SMEMORATO sono ai margini
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Brutta bestia l’ignoranza.
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“Ma scoprirono che la carta sim è intestata ALL’ALTRO FIGLIO del presidente del Senato, GERONIMO, titolare dello studio di cui Ignazio è socio.”
Impara a leggere, prima di insultare a cz, destronzo.
Hai persino dimenticato di nominare il PCUS… che ti succede?
Non farci preoccupare…
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L’abitudine di scrivere cazzate servendosi di mezze notizie fa parte della cultura di quelli che, credendosi furbacchioni, sono convinti che gli italiani siano tutti discendenti di quegli imbecilli, tipo Peppone, che decantavano la grandezza del paradiso terrestre esistente al di la del muro di Berlino e, perciò, facilmente turlupinabili.
Effettivamente quasi tutti i commentatori di questo blog fanno parte di quella categoria, per cui si sostengono vicendevolmente scrivendo ognuno una cazzata simile a quelle degli altri convinti che tutto si trasformerà in verità.
Chi conosce i furbacchioni sa che basta attendere qualche giorno e la verità verrà a galla.
E la verità è che la SIM, secondo quanto raccontano gli stessi che credettero alle prime notizie sarebbe intestata a una società che controlla lo studio legale gestito dal fratello del Senatore il quale sarebbe azionista di quella società. Da quando in qua le tutele dei parlamentari si estendono automaticamente a delle società di cui i parlamentari potrebbero essere azionisti? Il PM agisca con atti giudiziari, quali la confisca della SIM. O teme, forse, che il Senatore potrebbe non fare opposizione e poi, quando dovessero apparire sulla stampa telefonate private che nulla avrebbero a che fare con lo stupro denunziato, dovrebbe assumersi le responsabilità?
O forse ritiene che, secondo quanto sostengono alcuni esperti, la SIM non sia necessaria, tanto tutto è recuperabile attraverso il telefonino?
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Sei così pieno di te e così aggressivamente maleducato, che non meriteresti risposta.
Ma che cosa vorresti dire con tutta questa tiritera?
TU hai scritto che era intestata al PADRE, non noi.
E si parla del fratello di Leonardo, non di quello di Ignazio.
Lo vedi che NON sai leggere? E neanche scrivere.
Ma soprattutto CAPIRE quello che leggi.
Però vorresti dare lezioni agli altri.
Che brutto elemento.
Se siamo quasi tutti come dici tu, che ci stai a fare qui?
Ti pagano, forse?
O il tuo è un intento pedagogico?
Ci vuoi insegnare la vita?
Ma baccagai o balossu… 🤣
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Il rapporto Criminalpol del 28 marzo 1985 scriveva a pagina 48 : “Si è già fatto cenno ai rapporti tra Rapisarda e Marcello Dell’Utri….si è accennato anche ai provati collegamenti tra il mafioso Vittorio Mangano e il Dell’Utri e alla posizione di quest’ultimo quale uomo di fiducia del noto Silvio Berlusconi”. Se è lo stesso Rapisarda, l’ amicizia con Craxi, Berlusconi e Dell’ Utri è di lunga data, e come l’ immunità/impunità parlamentare si trasmette ai familiari, così le amicizie si trasmettono ai fedeli del partito, come se fosse una grande famiglia, dove solidarietà e riconoscenza scorrono a fiumi come il denaro, in vita e postumo! Perché continuare a ricercare le ragioni del passaggio di lire, poi di euro, da uno all’ altro, son tutti imprenditori e politici, parlamentari-imprenditori -avvocati, in mutuo soccorso, dentro e fuori il parlamento, dalle aule istituzionali a quelle dei tribunali e ritorno, con intermezzo di società, affari, vendita/acquisto immobili, prestiti in banca (pare che il MpS abbia liquidato alla Santa de ché un prestito a fondo perduto di 6 milioni di euro), fidanzati nobili, mogli collaborative, figli pezze de core, amici generosi, eroi con voto di silenzio. …..Come diceva quel magistrato, di cui mi sfugge il nome, segui i soldi, ma lui si riferiva alla mafia. …..poi c’è stato pure Pasolini che indicava un metodo di lettura/comprensione degli eventi ” prendi punti anche apparentemente lontani ed uniscili, per avere un disegno chiaro della situazione”…….unendo i punti lontani, nel tempo e nello spazio, viene fuori lo stivale italiano, dalle Alpi alla Sicilia, marrone con le mosche sopra!
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Fortunatamente (???) che la nostra Penisola è attraversata in lungo ed in largo da tipi come questo qui’ di sopra che con “comunicati stampa” ci spiega tutto…..!!! Beato Voi, dalla sapienza ed educazione infusa, che potete……..Bravissimo 8+
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mi riferivo…….. @Strabiliato
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Se l’ italiano non è un’ opzione, la carta Sim è intestata a Geronimo, figlio del presidente del Senato, socio dello studio dove risulta titolare il figlio! I magistrati avranno dovuto accertare a chi fosse intestata la Sim, perché, purtroppo in Italia, esiste una differenza, enorme, tra comune cittadino e parlamentare, al momento anche presidente del Senato. ….in un paese moralmente, giuridicamente e politicamente civile, il presidente del Senato avrebbe consegnato spontaneamente la Sim ai magistrati, indipendentemente dalla titolarità, sua o del figlio, astenendosi da ogni dichiarazione in merito alla vicenda, salvo dichiarare come padre di essere addolorato e sconvolto, magari evitando di offendere la vittima, che è vittima, fino a prova contraria ,così come il figlio è innocente fino al terzo grado di giudizio! Se poi il problema italiano sono le fughe di notizie da parte della magistratura, 70 anni di verminaio e vergogna non hanno insegnato nulla, e facciamo prima a stabilire per legge, divina, che i politici, parlamenti od amministratori, e loro familiari ed amici, sono innocenti a prescindere, che non ci possono/devono essere indagini e processi, ed eliminiamo ogni fastidio a chi regna per diretta intercessione di Dio, insindacabile, inviolabile ed infallibile per fede come lui!
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Buongiorno,
non entrp nel merito del caso in questione.
Ma non è così è innocente fino al terzo grado di giudizio!.
E’ più complesso perchè molto dipende dal tipo di reato, dal percorso giudiziario e la filiera derivante.
Ad esempio la custodia cautelare.
Se una persona è sospettata di aver commesso un omicidio ancor prima del giudizio definitivo può essere privata della libertà, gli possono essere bloccati i beni, onde evitare il possibile ripetersi del reato.
Ma non sempre è possibile stabilire, anche con sufficienti prove a carico che possa essere recidivo.
Il concetto base è
“presunzione di innocenza” che vale indipendentemente da un eventuale procedimento giudiziario
insieme all’essere considerato “non colpevole” fino al passato in giudicato.
Innocente è più un termine “morale” perchè posso non essere colpevole e risultare tale alla fine del giudizio solo perchè sono stato bravo a far sparire le prove.
Non tutti i processi arrivano al terzo grado di giudizio. Molti si fermano prima e sono anche di condanna perchè il “colpevole” non fa ricorso.
Poi ci sono le assoluzioni intermedie a cui non fa ricorso la parte offesa: non è detto che si debba arrivare al terzo grado di giudizio.
Si può solo partecipare “personalmente” a meno di avere prove certe.
Le dico anche un’altra cosa:
soprattutto per gli omicidi esiste la perdita completa della ragione, il “raptus”.
Cioè chi li commette e non è un killer di professione in pratica non è in sé nel momento che uccide.
Molti ergastoli sono stati “ridotti” proprio perchè non è stato possibile stabilire con certezza la piena consapevolezza dell’assassino nel momento che uccideva.
De facto la condanna serve a istruire la “deterrenza”.
Nel caso di stupro che non porti alla morte per me va inflitto e ad una pena molto più grave perchè si può anche non morire ma soffrire per tutta la vita.
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Stefano Stufillaro,
-Il raptus omicida non esiste
Per il dottor Mencacci, ex-presidente della Società Italiana di Psichiatria e direttore del dipartimento di Neuroscienze al Fatebenefratelli, i raptus omicida non esistono. «Bisogna cominciare a parlare di cattiveria, aggressività e consapevolezza».
Da un punto di vista psico-patologico, questa condizione non esiste. «Spesso se ne fa un uso giustificazionista e assolvente. Normalmente c’è una lunga preparazione e un’attitudine alla violenza e all’aggressività, che trova un momento culminante già precedentemente manifestato».
Secondo Mencacci, l’espressione raptus omicida serve a chi fa le perizie, per riuscire a giustificare azioni violente, attenuando la gravità del fatto. «Servirebbe un impegno culturale e civile per non giustificare mai la prevaricazione, la prepotenza, la violenza esplosiva e cruenta. Perché giustificare in un certo senso è come avallare l’idea che sui più deboli si possa accanire la violenza».
Le perizie psichiatriche
Nel mondo giuridico, il giudizio legato alla salute mentale si inserisce nell’ambito della perizia psichiatrica. Nei crimini particolarmente violenti, la perizia psichiatrica viene concessa dal giudice per valutare se l’infermità mentale abbia inciso o meno nel momento in cui è stato commesso l’atto violento.
Possiamo definire compromessa la capacità di intendere se esiste uno stato confusionale e delirante, che porta a perdere contatto con la realtà circostante. Mentre la capacità di volere riguarda il fare o l’evitare un’azione. È qui che troviamo un’alterazione del funzionamento decisionale, che deriva da gravissime alterazioni del campo affettivo e dell’umore.
Ma l’aggressività e la malattia non sono sinonimi
Una valutazione psichiatrica non riguarda soltanto la malattia mentale, ma anche i disturbi di personalità. Secondo la sentenza n. 9163/2005, i disturbi di personalità «possono costituire causa idonea a escludere o scemare grandemente, in via autonoma e specifica, la capacità di intendere e di volere. A patto che tra il disturbo mentale e il fatto di reato sussista un nesso eziologico, che consenta di ritenere il secondo casualmente determinato dal primo».
Un aspetto da non sottovalutare è che le persone che soffrono di malattie mentali sono inconsapevoli o minimizzano il proprio stato di infermità – spesso per evitare un ricovero psichiatrico. Accade spesso, invece, che le persone “sane” dichiarino di essersi ritrovate improvvisamente in uno stato delirante o allucinatorio mentre commettevano il delitto. Ma queste motivazioni vengono lette in chiave di strategia difensiva, per cercare di sembrare meno criminali. La simulazione di un vizio di mente, però, potrebbe far emergere una personalità che non ha mai conosciuto un disturbo psicotico.
L’aggressività per Freud
In sede forense, psichiatrica o clinica, non si può mai prescindere dall’analisi del contesto familiare e socioculturale che potrebbe aver inciso sul delitto.
Per Freud tutti gli esseri viventi sono dotati di aggressività, ovvero un’energia finalizzata alla tutela e alla difesa della propria vita. Se orientata verso fini socialmente utili, si trasforma in creatività e cooperazione. Ma la stessa aggressività potrebbe non venire utilizzata positivamente, e le conseguenze sono proprio quelle del cosiddetto “raptus omicida”.
Intrinsecamente, una persona non è né buona né cattiva. Sono le relazioni, le occasioni, l’ambiente e i contesti che, intrecciati tra loro, spingono l’aggressività verso il bene o il male. Si può essere cattivi senza essere malati. E si può essere malati, senza essere cattivi.
Esempi
Le situazioni che portano all’incapacità di controllare le pulsioni possono essere:
disturbi deliranti acuti, che si manifestano in persone con disturbo di personalità, spesso dopo eventi psicotraumatizzanti acuti;
stress;
disturbi di personalità, che portano a disforia ed impulsività, condizioni tipiche del disturbo di personalità paranoide, antisociale o narcisistico;
disturbo di personalità borderline;
stati passionali o emotivi;
schizofrenia;
disturbo bipolare;
abuso di sostanze.
Conoscenza è comprensione
Di fronte a gesti così efferati, è importante conoscere il vissuto della persona che ha commesso il delitto. Soltanto così possiamo comprendere cosa c’è dietro l’agito specifico.
Ma dobbiamo anche cominciare a chiederci perché i crimini violenti sono associati alla follia. Tante volte si vuole semplicemente prendere le distanze da questi crimini, perché non sembra possibile che vengano commessi da persone “normali”. Riconoscere che il male è ovunque, però, potrebbe potenzialmente salvare delle vite.
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trava’. è caduta l’ultima maschera grillina. anche i 5S hanno votato a favore dell’aumento dell’indennità di 1200 € pro-casta. meglia andarsene dall’italia.
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Somarello lo hanno fatto x girare i soldi alla gente comune altrimenti sarebbero rimasti ai ladroni che voti tu
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– Scusi, signor Geronimo, ma dopo tutto quello che a lei e agli Apache è toccato sopportare, immaginavate anche questo?
– …
– Grazie, signor Geronimo.
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Innocente sarà pure un giudizio morale, dire non colpevole è più corretto e rende meglio l’ idea, di così difficile comprensione? Per il giudizio giuridico c’è da aspettare processo e sentenza, e La Russa da avvocato dovrebbe saperlo, per cui le sue parole risultano fuori luogo come legale, ancora socio di studio, parlamentare e presidente del Senato! Io non mi chiamo La Russa, non sono avvocato, né parlamentare ed ho una figlia, genere con più possibilità di essere vittima! Qui non si tratta di omicidio né di custodia cautelare, ma di indagini su un presunto reato di stupro, dove tutto gira intorno all’ essere consenziente o no da parte della donna. È presunto il reato, è presunta la vittima, sono presunti lo/gli stupratori, l’ unica certezza è che per sequestrare un cellulare di un indagato, i magistrati ne hanno dovuto accertare la titolarità, perché per quello dei parlamentari, a differenza del mio o del suo, ci vuole l’ autorizzazione, anche quando si tratta di reati comuni che nulla hanno a che vedere con le tutele volute dalla Costituzione! Ed il giudizio morale è che una tale differenza è un obbrobrio, anche senza essere esperti di legge!
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Come si suol dire: fare i froci col kul0 degli altri.
Quando il kul0 è tuo improvvisamente cambi sponda.
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