Il cantante al magazine Mow risponde alle polemiche dei dipendenti del museo e alle critiche del ministro Sangiuliano e del presidente della Fondazione, Giuli

(repubblica.it) – “Volgari e sessisti?”. Al contrario: “È stata una serata di altissimo valore culturale”. Respinge al mittente le accuse Marco Castoldi, conosciuto sulle scene come Morgan, che nei giorni scorsi ha partecipato al museo Maxxi di Roma alla serata con Vittorio Sgarbi finita al centro delle polemiche. I dipendenti del museo hanno infatti scritto una lettera di protesta al presidente della Fondazione Maxxi, Alessandro Giuli, criticando il turpiloquio, la volgarità e le parole sessiste di Sgarbi. Accuse talmente pesanti da far intervenire anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha parlato di una performance “inaccettabile e scomposta, quella non è cultura”. E Giuli è dovuto intervenire al Tg1 per scusarsi con i dipendenti per il turpiloquio di Sgarbi.

Ma in un’intervista al magazine Mow, Morgan critica la bufera mediatica che si è scatenata contro di lui e il sottosegretario alla Cultura. Alla domanda implicita se lui e Sgarbi dovrebbero scusarsi per il proprio comportamento, Morgan risponde così: “Ho suonato brani di Bruno MartinoTony Renis e parlato di Leopardi”, e anche Sgarbi “ha ricordato in modo affettuoso la sua vita passata”. Allora “bandiamo Don Giovanni e Casanova come figure dalla storia?”. E del ministro Sangiuliano dice: “Si sta facendo influenzare da una visione distorta e manipolante, mentre Giuli si sta defilando per timore di perdere il posto”.
Poi ribadisce che si sarebbe trattato solo di “uno spettacolo ironico” e lancia una stoccata ai dipendenti del Maxxi: “La lettera contro Sgarbi chi l’ha scritta, qualcuno di destra?”.