La casa d’Asburgo-Lorena smentisce che sia un loro discendente, ma sulla sua “nobiltà” l’imprenditore fiorentino ha costruito la sua fortuna

Dimitri Kunz a Forte dei Marmi insieme a Daniela Santanchè

(di Ernesto Ferrara – repubblica.it) – Racconta un suo caro amico che Dimitri Kunz sia persona “dal cuore d’oro”. Che per la compagna-ministra Daniela Santanchè che ora è inguaiata per il caso Visibilia stia dando “anima e corpo” per “aiutarla e difenderla”, e che per questo ora anche lui si trovi “nel caos delle polemiche” quando invece “fidati, Dimitri è una brava persona, davvero”.

Non si può negare in effetti che l’imprenditore fiorentino che si spaccia per principe discendente degli Asburgo Lorena, e che nella carta d’identità sfoggia qualcosa come 13 nomi e cognomi, per la sua amata “Pitonessa” stia facendo di tutto: classe 1969, manager di diverse società attive nel settore immobiliare e commerciale, a Kunz la ministra ha ceduto il 25% del Twiga, la discoteca vip di Marina di Pietrasanta, ma per la sua Daniela il bel Dimitri si trova a gestire più spa della galassia Visibilia in grande difficoltà e soprattutto è lui che tramite la neo costituita società L.D.D. sta facendo da garante della promessa della compagna di restituire al fisco 1,2 milioni di euro in 10 anni per evitare il fallimento della società al centro delle indagini della Procura di Milano.

Davvero un gran cuore visto che anche Dimitri ha le sue grane: da una parte è chiamato in ballo nella causa di lavoro intentata da un ex dirigente di Visibilia che sostiene di essere rimasto al lavoro anche quando l’azienda a sua insaputa l’aveva messo in Cassa integrazione Covid a zero ore, ma questo fa sempre parte del rapporto con Santanchè; dall’altra adesso è la casata nobiliare a cui da una vita dice di appartenere che si incavola. “Desideriamo intervenire ancora una volta, considerata la vicenda giudiziaria legata al Ministro del Turismo italiano Daniela Garnero (già sposata Santanchè) che in Italia ha riportato alla cronaca il suo nome, che il signor Dimitri Kunz – il quale fino alle numerose diffide per via legale di Casa d’Austria e di diversi membri della nostra Famiglia Imperiale, si faceva chiamare “principe Asburgo” e addirittura “Principe d’Asburgo Lorena” – nulla ha a che fare con la nostra Casata” ha scritto un paio di giorni fa sulla sua pagina Facebook la comunità di sostenitori e simpatizzanti della Casa d’Asburgo-Lorena, evidentemente in contatto con la famiglia. Aggiungendo un sapido invito alla stampa italiana “a prendere nota del fatto che la persona in questione, Dimitri Kunz non appartiene alla Famiglia Asburgo”. La favola di una vita che già in passato aveva scricchiolato che adesso crolla. Quando si dice che i guai non vengono mai da soli.
Pensare che Dimitri e famiglia sulla presunta nobilità hanno costruito una fortuna. Pare tutto sia iniziato a San Marino, dove il padre di Dimitri, Alberto, registrò la nascita dei figli appioppandogli all’anagrafe una serie sterminata di nomi e cognomi: Dimitri ad esempio si chiama Dimitri Kunz D’Asburgo Lorena Piast Bielitz Bielice Belluno Spalia Rasponi Spinelli Romano Principe Dimitri Miesko Leopoldo. Così è scritto sul biglietto da visita.

Sul curriculum c’è scritto “Sua altezza reale”. Sulla carta d’identità i nomi sono talmente tanti che non ci stanno. Il fratello gemello Soldano e la sorella Anastasia ne hanno un po’ meno. Con loro Dimitri è dentro la società Thor, a cui è passato il 25% del Twiga e che gestisce il ristorante che ha fatto ricca la famiglia: si chiama La Giostra, è in Borgo Pinti a Firenze e sui social e alle pareti sfoggia foto di vip e super vip che ne sono stati ospiti, da Will Smith a Sting, attori, calciatori, lo chef Bruno Barbieri, Benigni, Beppe Grillo e chi più ne ha ne metta.

Fin dalla presentazione del ristorante tutto gioca sulla nobilità: “La notizia di un nobile casato alle prese con piatti e tovaglioli fece scalpore, ma non per tutti”, si legge sul sito internet de Giostra. Non un ristorante gourmet a giudicare dai prezzi: una bistecca fiorentina da 1,5 kg è in menù a 120 euro, meno della media. Eppure alla Giostra a Firenze si va perchè “è il ristorante dei nobili”. Una moda che attira il jet set. L’ex sovrintendente del Maggio musicale fiorentino ora travolto dalla crisi e commissariato Alexander Pereira proprio alla Giostra offriva pranzi da 3.500 euro che ora sono agli atti di un’indagine della Procura per peculato. Il fatto è che ora il giochino del ristorante dal sangue blu sembra venir meno: “Dimitri Kunz risulta perfettamente sconosciuto a tutti i 516 membri della casata” fa sapere il casato sulla pagina Fb Haus Hausburg Italia.

Cresciuto a Firenze, scuole superiori nel mitico collegio La Querce, quello dei rampolli della borghesia e dell’aristocrazia fiorentina, un suo amicone è il sindaco di centrodestra di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, un altro discendente di sangue blu (vero), spesso al centro delle polemiche per battutacce sessiste e eccessi. Oggi Dimitri vive più a Milano che a Firenze, però frequenta gli eventi blasonati e vip della città. La sua ex moglie è Patrizia Groppelli, cognome che ha ripreso dopo la fine del matrimonio e che usa adesso nella sua carriera da imprenditrice e opinionista tv: ha una relazione col giornalista Sallusti, che di Santanchè è l’ex. Dimitri ha anche altre società, tra cui la Modi Srl e la Villegiardini Re srl, ma anche la Munroe K srl che è controllata da una società offshore e si occupa di immobiliare.

Ma sono più gli intrecci societari che transitano dalla Santanchè a colpire: Repubblica nei giorni scorsi ha scoperto che il 4 agosto 2022 Kunz in qualità di amministratore di Visibilia editrice srl scriveva al collega amministratore di Visibilia srl, entrambe società con sede in via Giovannino De Grassi 12 a Milano, rivendicando il mancato pagamento delle rate di un debito da 1,3 milioni. E riceveva il 19 settembre una risposta con mail via pec che rimodulava il rientro del debito aumentando le rate e diminuendo gli importi. Protagonisti di uno scambio seduti fianco a fianco, praticamente. Ma su Dimitri è più quel titolo nobiliare che adesso è messo in dubbio a pesare: intervistato da Report tempo fa ebbe a rivendicare di essere nobile davvero, “quelle sono le mie origini” disse. “Che esibisca le carte o l’albero genealogico” lo invitano sui social. Chissà se Dimitri lo farà.