Pronunciate da chi è stato stabilmente al vertice Rai nell’era berlusconiana e che, fino a ieri, ha difeso a spada tratta in tutti i talk dello Stivale il governo Meloni, sono parole che fanno un po’ sorridere. Soprattutto […]

(di Antonio Padellaro – ilfattoquotidiano.it) – “Trovo più calzante l’espressione coniata da Fulvio Abbate ‘amichettismo’, che rende meglio l’idea di un club, una consorteria che si autolegittima, monopolizza programmi tv e radio, manifestazioni e premi letterari”. Mauro Mazza sul “Corriere della sera”
Pronunciate da chi è stato stabilmente al vertice Rai nell’era berlusconiana e che, fino a ieri, ha difeso a spada tratta in tutti i talk dello Stivale il governo Meloni, sono parole che fanno un po’ sorridere. Soprattutto dopo la sua nomina da parte dell’amico ed estimatore ministro Sangiuliano, a nuovo responsabile per l’Italia ospite alla Buchmesse di Francoforte. Questo senza nulla togliere alle qualità professionali di Mauro Mazza, a cui rivolgiamo i più sinceri auguri per il nuovo incarico. Fossimo in lui, tuttavia, sul concetto di amichettismo saremmo un pizzico più cauti alla luce dell’occupazione manu militari di tutte le reti di cielo, di terra e di mare. Anticipata sui giornali e annunciata prossimamente a cura del “servizio pubblico” (molto tra virgolette) di stampo sovranista (senza virgolette).
Intendiamoci, la definizione coniata da Fulvio Abbate fotografa bene la precedente occupazione Rai, “de sinistra”, con il che l’auto-martirologio inscenato da alcuni conduttori “d’area” all’arrivo dei nuovi padroni di Viale Mazzini, può anche lasciare perplessi. Stante la presenza nei palinsesti di costoro da svariate ere geologiche. È il così fan tutti da quando esiste la Rai cosicché, caro Mazza, nell’affermare che “lo spettro si comincia ad allargare e l’orizzonte si va schiarendo” (boh) e nell’auspicare “un Paese in cui la cultura sia un terreno di confronto, con censure e cesure bandite per sempre” siamo convinti che sia venuto da ridere anche a te. Quindi, senza impartire a chicchessia lezioncine di etica televisiva, penso che potremmo trovarci d’accordo sul titolo di quel famoso film di Woody Allen: “Basta che funzioni”. Infatti, se al confronto dei risultati raggiunti dagli “epurati” (doppie virgolette) gli ascolti dei nuovi arrivati non sfigureranno, evviva. Non vediamo l’ora di brindare al travolgente successo di trasmissioni arrapanti come “Underdog – Ho scommesso su di me” (in onore di Giorgia nostra) o de “La volta buona” che, apprendiamo, “parlerà di eccellenze italiane” (roba da leccarsi i baffi). Infine, è con vero spirito costruttivo che c’interroghiamo sul nuovo contratto di Servizio Rai che, leggiamo, “nel prossimo triennio conterrà due parole cardine della filosofia del governo di destra: natalità e genitorialità”. Già pregustiamo una riedizione di “Non è mai troppo tardi” (dedicata alla fecondazione nella terza età), oltre al prontuario per coppie inesperte: “Chi si ferma è perduto”. Una tv, dunque, gravida di idee che Mazza intende, dal canto suo, accompagnare con un forte supporto di pensiero restituendo all’identità europea “il senso religioso” e combattendo (ci risiamo) l’“inverno demografico”. Sbadiglio e moschetto sovranista perfetto.
Tutti a letto! Tanto in tv vi annoieremo a morte , seppur a vostre spese !
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Mi ero perso le dimissioni, a fine maggio 2023, di Ricardo Levi ( precedente commissario alla Buchmesse 2024) dopo la polemica con il fisico Rovelli. Giustamente: ho fatto un giro su internet e la notizia NON è riportata dai principali giornaloni on line. Ecco, la censura funziona così.
Mvffncl
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Io questo vigliacco lo ricordo per le accuse gratuite lanciate verso Beppe Grillo in occasione del primo V Day a Bologna.
LUI direttore BERLUSCONIANO del tg2 che parlava di “Cattivi Maestri”.
LUI che spadroneggiava in Rai senza aver speso una parola verso gli epyrayi dell’editor bulgaro.
LUI che ha sempre leccato il Qlo al suo padrone supportando con le menzogne le produzione di leggi porcata criminogene.
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Epurati…
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Il senso della frase “non capisce una mazza” da qui in poi dovrebbe essere riveduto e corretto.
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La storia della Rai è nota a tutti. Solo che si parla di occupazione della RAI solo quando, raramente, spetta ai governi di centro destra fare le nomine.
Oggi si parla tanto di occupazione meloniana perché i sinistrati hanno sempre considerato la RAI come ” cosa loro”
https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/09_Settembre/05/mazza.html&ved=2ahUKEwiF94r_tO__AhXU7LsIHVr7BqsQFnoECCkQAQ&usg=AOvVaw3GNT40Le42LrMibvF3D1cP
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Quando cerchi i più C0J0Nl tra il destrume ignorante appare LVI, quello che vi STRABILIA(TO) citando interviste del craxiano Amato, il nostalgico azzeccagarbugli della più grande rapina di Stato della nostra storia. Con il quale era sintonizzato il pennivendolo servo e squallido per giustificare le proprie porcherie.
Nessuna assunzione di responsabilità ma, al contrario, ricerca della correita’ tra ratti.
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Non c’è speranza che quelli il cui cervello, sempre che madre natura li abbia dotati, possano capire quello che leggono o ascoltano in tv. E siccome non capiscono non fanno altro che attribuire alle persone intelligenti quella che è una loro caratteristica essenziale.
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Signor @strabiliato , io la capisco, i sinistrati, come lei li definisce, non sono stati da meno a nessuno nell’imporre i loro diktat informativi e il loro format di informazione e opinionismo , derubricando notizie in modo edulcorato e superficiale per fare delle opinioni, appunto, che avessero una presa sulla gente in modo superficiale ma altrettanto visualizzabile nei baratri dove ognuno affonda quotidianamente il proprio sguardo, alimentando separazioni e odi trasversali e accorpando secondo la logica di partito , che vuol dire tutto come niente, dipendendo dal punto di vista. In contemporanea a ciò lei, però, omette la TV commerciale, il delirio della pubblicità e il revival di cinquant’anni portato fino ai nostri giorni secondo l’altro format, quello delle discoteche, dei giochi a scommessa , della risata comica vecchia di due secoli che non faceva ridere più nessuno; inoltre omette gli inciuci perversi, ossia gli innesti con l’economia reale , lo smantellamento delle formule a cooperazione sotto i sindacati, per legittimare il salto del monopolio privato che ha trascinato dietro di sé un mondo e e tradizioni secolare . Il piccolo credito è nato in parallelo all’utilizzo della tecnologia mentre grandi aziende sono confluite nel fiume della speculazione attraverso il diritto societario e la conversione , lenta inesorabile e implacabile, di una impalcatura sempre più privata e resiliente verso elargizioni di pacchetti lavoro verso la massa , schiacciata e estrusa. Poi si dice patria, Stato , nazione, paese, quando fa comodo investirsi di un alto potere per poter mettere una nuova pietra per il proprio castello o per il proprio feudo. Troppo vile come troppo comodo aver distrutto e devastato un patrimonio culturale immenso per le cricche dei politicanti che , a vario titolo, si sono adoperate per crearsi patrimoni smisurati. Lo stipendio da parlamentare , per esempio, oggi permette molto di più vista la povertà in aumento e la capitalizzazione dello stipendio è da solo uno schiaffo al cittadino che non ha più modo di crescere economicamente se non dice sì al mondo dei sinistrati o si all’altro mondo. La pubblicità ha avuto molto seguito e dalla pubblicità alla pornografia, anche televisiva, il passo non è stato breve, un lavorio sotto banco che ha scolpito l’economia di luoghi manco fosse marmo o alabastro. Cordialità.
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Io mi attengo sempre all’argomento trattato nell’articolo del quale si discute.
Quando capiterà mi capiterà di leggere qualche articolo nel quale si parla delle TV commerciali esprimerò il mio pensiero, così come farò ove qualche giornalaio dovesse scrivere qualche articolo sulla fine del servizio di maggior tutela per l’energia elettrica e il GAS.
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Ricordo che dopo le elezioni del 2018 , nonostante i 5* fossero il partito di maggioranza relativa, in Rai si continuava a parlarne male e a sottolinearne i presunti scivoloni.
Ricordo il mediche Loquenzi di Zapping, il tristo Vespa , il sonnifero Mannoni, per non parlare di quelli di Agora’ .
Le private erano tutte contro.
Oggi non so trova nessun giornalista , sia su Rai che su private, che esprima una critica sull’operato del Governo o sulla tolcheniana che non conosce Tolkien.
Innetres auge cantava Battiato qualche anno fa
“Come un branco di lupi
Che scende dagli altipiani ululando
O uno sciame di api
Accanite divoratrici di petali odoranti
Precipitano roteando come massi
Da altissimi monti in rovina
Uno dice che male c’è
A organizzare feste private
Con delle belle ragazze
Per allietare primari e servitori dello stato?
Non ci siamo capiti
E perché mai dovremmo pagare
Anche gli extra a dei rincoglioniti?
Che cosa possono le leggi
Dove regna soltanto il denaro?
La giustizia non è altro che una pubblica merce
Di cosa vivrebbero ciarlatani e truffatori
Se non avessero moneta sonante da gettare come ami fra la gente”
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Ec Inneres auge
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