Per il rettore dell’università per gli stranieri di Siena, Tomaso Montanari, la guerra in Ucraina “conviene soltanto ai mercanti di armi”.

(di Davide Manlio Ruffolo – lanotiziagiornale.it) – È iniziata la missione di pace a Mosca del cardinal Zuppi. Tomaso Montanari, rettore dell’università per gli stranieri di Siena, secondo lei ci sono i presupposti per porre fine al conflitto?
“I presupposti ci sono tutti e non capisco come si faccia a non vederlo. Questa guerra conviene soltanto ai mercanti di armi mentre non conviene né al popolo ucraino né a quello russo. E non credo convenga neanche a Putin visto quant’è successo. Un accordo di pace giusto o almeno accettabile è nella natura delle cose ma sarà comunque un compromesso tra l’aggressore e l’aggredito. Bisogna capire se c’è la volontà di chiudere le ostilità da parte di coloro che si afforntano sul campo come anche di coloro che restano a guardare, mi riferisco soprattutto a Stati Uniti e Cina dai quali dipende la pace non meno da quanto dipenda da Ucraina e Russia”.
Come mai l’occidente continua a parlare solo di sanzioni e forniture militari a Kiev ma non di pace?
“Credo che non bisogna farsi illusioni davanti a queste aperture ma non bisogna neanche congelarle e screditarle come viene fatto dai leader occidentali. Penso al profeta Isaia che dice ‘come sono belli i piedi del messaggero che annuncia la pace’ e da cristiano provo grande orrore davanti al Patriarca Kirill che benedice le truppe con le icone sacre e a Biden che si professa cattolico ma che non spende una parola per la pace. A mio avviso stiamo perdendo il senso delle cose. Io credo che ogni apertura sia preziosa, anche se strumentale, e che debba essere presa sul serio così da farla crescere fino a portare a un risultato tangibile. Detto questo da Putin non mi aspetto nulla perché è un tiranno e un despota sanguinario ma mi aspetterei qualcosa dalle democrazie occidentali che a parole dicono di combattere dei valori, il primo dei quali dovrebbe essere la pace, mentre nei fatti fanno altro”.
Ieri la Meloni ha ribadito che continueremo a sostenere l’Ucraina sia militarmente, con l’invio di altre armi, che politicamente, sostenendo il suo ingresso nell’Ue e nella Nato. Come giudica le posizioni del governo?
“Questo governo si muove come si muoveva il governo Draghi, in tal senso non vedo alcuna differenza e questo a mio avviso è un problema, e come tutto il resto dell’occidente. Un atteggiamento che è la negazione di uno dei valori che diciamo di voler tutelare ossia il pluralismo del pensiero occidentale. In questo momento far entrare l’Ucraina nella Nato o nell’Ue, anche solo dirlo, significa esasperare le cose e gettare benzina sul fuoco. Onestamente non credo alla volontà di pace da parte di questo governo che ha fatto ministro della Difesa il lobbista principale del mercato d’armi italiano”.
Intanto continua il dibattito sul tentato golpe di Prigozhin. Secondo lei come ne esce Putin?
“Credo sia davvero molto difficile dare un giudizio netto e sensato. Neanche gli analisti e i servizi segreti occidentali ci stanno riuscendo. Ricordo che Churchill diceva che la Russia è ‘un enigma avvolto in un mistero’ e questo spiega bene la difficoltà nel capire cosa stia succedendo in queste ore. Penso che ci siano delle difficoltà che non derivano dalla mancanza di notizie ma relative alla distanza culturale che c’è tra occidente e Russia. Detto questo e usando i parametri occidentali, a me pare che Putin esca molto indebolito davanti a una colonna di mezzi che si ferma a 200km da Mosca senza riuscire a fermarli o a volerli fermare con l’aviazione. Certo non c’è stato l’assalto al Cremlino ma quanto accaduto è andato in onda in mondovisione. Per giunta vorrei ricordare che la presidenza russa non si fonda su valori democratici e civili ma sull’esercizio della forza”.
Per Biden e Zelensky, ormai lo Zar ha le ore contate. Ma se fosse vero, con il leader del Cremlino spalle al muro non dovremmo temere una reazione veemente?
“Bisogna essere molto chiari e precisi con le parole. In Italia chiunque parli di pace e provi ad avere un pensiero razionale, viene accusato di essere filo-putiniano. Questo è gravissimo e ne parlo con cognizione di causa perché dopo l’ammutinamento della Wagner la mia fotografia è stata inserita in un collage di foto in cui si faceva ironia chiedendo: ‘ora che Putin è in difficoltà, cosa dite?’. Ma hanno sbagliato bersaglio perché io non lo sono. Vorrei ricordare che ho dato una laurea honoris causa a una delle più forte oppositrici di Putin. Con la mia università abbiamo dato spazio e tradotto tutte le voci di dissenso. Inoltre ho sempre detto di Putin tutto il peggio possibile. La realtà è che al vero amico di Putin in Italia abbiamo dedicato i funerali di Stato. Detto questo il problema di Putin, come quello che fu per Gheddafi e Saddam Hussein, è che in astratto il suo abbandono del potere sarebbe un bene per l’umanità ma nessuno può garantire che chi lo sostituirebbe migliorerebbe la situazione. Tra l’altro non è che la guerra l’ha scatenata solo Putin, per il quale ci tengo a ribadire che non ho la benché minima simpatia, ma un intero sistema di cui lui fa parte. L’occidente deve capire che non dobbiamo puntare a rovesciare Putin e se questo è il vero obiettivo di Biden, allora è un disastro sia perché la Russia è una potenza nucleare e sia perché di fatto la guerra non finirà finché Putin sarà al potere”.
E che cavolo Montanari, ma fatti qualche lettura rigenerante da quella minestra di sinistra stantìa, ci fosse una solo idea interessante, uno spunto originale di riflessione, niente di niente, solo luoghi comuni. E in più non ha capito niente di cosa è successo in Russia
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Confondere, la legittima aspirazione del popolo russo alla sicurezza del proprio stato così attacata da decenni e messa in discussione dall’espansionismo aggressivo degli Usa tramite la Nato, con la personalità ed il modo di governare di Putin è un grave errore. Il partito d’opposizione più forte in Russia è quello comunista che con la Nato-Usa è ancora meno conciliante del presidente.
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Quella che esprime Montanari è una sinistra all’occidentale, il partito comunista russo credo non sia alla loro portata; comunque vedere Putin indebolito in una vicenda che potrebbe essere stata strumentalizzata o manipolata dallo stesso, significa valutare i fatti da una posizione di forte pregiudizio, come minimo non averci capito granchè
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Professore grande stima per Lei… ma solo ora ci è arrivato? Non credo…forse se avesse guardato bene chi è sempre l’ispiratore di ogni guerra avrebbe concluso che gli USA hanno come profitto………. le ARMI!
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Grande Montanari, perfetto come sempre…spiace per i poveri putiniani veri, sia i pochi che commentano sia coloro che pateticamente in questi giorni si astengono…ah per la precisione anche Travaglio la pensa esattamente come Montanari…
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Travaglio non mi pare abbia detto che Putin ne esce indebolito, lo dice Gomez, l’americano
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Sara’ anche montanaro, ma il cervello e rimasto’ in una triste PIANURA DESOLANTE.
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Il grande Santo ti avrebbe risposto così
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“Prego madre natura di infradiciarti di emorroidi, di darti emicranie continue e nausea dirompente, di farti sordo, muto, ma non per sempre. Che la voce ti venga sporadicamente per pochi secondi nei quali tu spari delle cavolate immani!”
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Per le 🎃 e i loro sostenitori visto che sanno leggere ma non riescono a capire,
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Cogliostro ammaestrato dalla propaganda
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Cavolo 🎃, giornalmente ci delizi con le tue immagini personali di repertorio, hai una squadra che ti riprende nei tuoi ruoli oppure è tutta opera del tuo sacco,
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Il Fanclub vanta 25 iscrizioni. A quota 100 Santo viene nella nostra sede a tenere un discorso e a fare i selfie con i fans
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Rimarchevole, tutti in fila, da incorniciare,
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Evento strepitoso, auguri.
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La sede di L’ho Guasto Fan Club:
😊
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A parte l’errore, presupposti/ vederlo, il potere eleva chi gli fa brodo e annichilisce chi non si schiera ed è veramente insopportabile sentir parlare di pace, valori e democrazia quando l’unica frase reale è la prima. O 6 o non 6 adatto a stare dentro le confezioni politiche che dal canto loro, sono riuscite a confezionare le opinioni in modo ributtante fino ad acclarare liste di proscritti come se chi la pensa diversamente avesse il colera. E non è una questione di democrazia, in quanto democratico è accettare anche chi non è filo atlantista senza per questo essere bollato come filo Putin. Altra perla è l’enorme differenza tra l’occidente e la Russia, forse Montanari è nato vecchio e si è ritrovato in Europa piena di ombrelloni Coca Cola e tavoli in comodato dalla stessa azienda, come gli stock per pub. Se l’italiano invece di aprire l’orrore medievale, per riattivare le piaghe e i dolori della razionalità trascendente che non si allinea alle idee né di chiesa né di prostrazioni varie ma, fosse riuscita a creare enoteche esportabili che, con le vernacce o il gallo nero , fosse riuscita ad imporsi con un arredo ad essi consono, qualcuno forse era meno povero di oggi; questa è un ‘idea da mettere insieme a Sant”Apollonia sul bancone degli imputati della nuova inquisizione moderna: putiniano? No eretico!
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Quando Montanari non si occupa di bandiere da non abbassare, scade nel patetico:
Ucraina, incredibile, ma vero
Date: 29 Giugno 2023Author: ilsimplicissimus
Putin è riuscito a mostrare una Russia fermamente unita nella volontà di vittoria e senza esitazioni nel chiudere la porta in faccia a tentativi sediziosi in qualche modo innescati dalla Nato, dunque un Paese più forte e solido e tuttavia la stampa occidentale a cominciare dai solisti del Nyt, fermamente decisi a scambiare la realtà con le favole che gli americani si vogliono far raccontare, dice che l’affare della Wagner ha seriamente indebolito la Russia, che è palesemente un contro senso. In realtà adesso si comincia a comprendere che tutta la leadership militare politica russa sapeva che c’era qualcosa che non andava con la Wagner, ma che invece di intervenire per evitare le sceneggiate di Prigozhin ha lasciato che il “cuoco” facesse ciò che aveva programmato insieme ai suoi amici a stelle e strisce: non ci sono state azioni da parte delle guardie di frontiera, della forza di sicurezza interna Rosguardia, della polizia e dell’esercito russo. Ciò è inspiegabile a meno che non ci sia stato un ordine dall’alto di fare un passo indietro invece di cercare un combattimento. L’obiettivo principale di Putin, ampiamente raggiunto, era quello di evitare inutili perdite, ma anche mostrare che la sedizione era completamente isolata, frutto delle illusioni dell’intelligence (si fa per dire) occidentale e della follia del capo della Wagner intento a fare un pericoloso doppio gioco. Che insomma gli occidentali sono caduti nella la trappola aperta dalle loro stesse narrazioni e sono scollegati dalla realtà, mentre i cittadini non danno più reta alla logica e all’evidenza,
Parlo di queste cose perché di illusione in illusione tutte vendute con successo a un ambente ormai privo di qualsiasi senso critico e completamente atono si stanno ponendo le basi per una guerra generalizzata e dunque alla fine nucleare. Quasi ogni giorno siamo alle prese con notizie “incredibili, ma vere” come per esempio il discorso in cui Zelensky ha detto che “sarebbe giusto che la Russia ora chiedesse l’ammissione dell’Ucraina alla Nato” In preda a una totale perdita di senso della realtà ha detto anche che l’Ucraina, il paese più povero d’Europa già prima del 2022, dovrà fissare un livello salariale superiore del 30% rispetto ai paesi vicini dell’UE. L’obiettivo sarebbe un PIL di mille miliardi di dollari.
Cosa sta fumando l’uomo? Evidentemente la qualità della roba si sta abbassando paurosamente.
Nel 2013, cioè prima di piazza Maidan, l’Ucraina aveva un PIL di quasi 200 miliardi di dollari. A quel tempo, la metà del commercio estero del Paese riguardava l’interscambio con la Russia e quando i nazionalisti guidati da Poroshenko e Yatsenyuk hanno effettivamente vietato il commercio con Mosca non sorprende, che il PIL ucraino dell’Ucraina si sia dimezzato arrivando a meno di 100 miliardi di dollari nel 2016. E non basta perché dopo il 2014, milioni di ucraini hanno lasciato il Paese per la Russia a causa della povertà e della guerra nel Donbass. Tutti in Russia perché il resto dell’Europa non li voleva prima del 2022. Nel 2020 ne rimanevano circa 30 milioni ma dopo l’escalation della guerra, si stima che da otto a dieci milioni di ucraini in più siano fuggiti dal paese. Probabilmente in Ucraina vivono ancora poco più di 20 milioni di persone, principalmente pensionati e dipendenti pubblici. Ed è improbabile che anche fatta la pace gli ucraini fuggiti tornino a casa. D’altra parte la caduta economica e il depopolamento sono conseguenze strutturali nell’Est europeo della pressione occidentale e coinvolgono per esempio anche i Paesi Baltici che non sono per nulla in guerra, almeno adesso anche perché non credo che potrebbero resistere più di qupiù di mezza giornata.
La mia impressione -scusate il pessimismo – è che tutto questo finirà con l’estendersi anche all’Europa occidentale una volta che la completa dipendenza del “progetto europeo” dagli Usa e dai poteri finanziari che ne determinano le mosse, sarà un fatto indiscusso e che la perdita di competitività dell’industria europea si sarà manifestata in pieno.
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Scusami prof, ma davvero ti bevi queste “analisi”?
Simplicissimamente, Prighozin era incaxxato nero perché i suoi professionisti, quelli che gli garantivano faraonici contratti in giro per il mondo, in danaro, oro e materie prime, stavano cadendo come mosche senza alcun riconoscimento extra.
Quando poi gli si è voluto imporre di cedere i camerati rimanenti al ministero della difesa, che lui considera pieno di inetti marmittoni, facendogli perdere praticamente il resto del suo potere anche politico oltre che i economico, non ci ha visto più, e gli è partito l’embolo.
Non per niente il suo socio in affari, quel boia di Utkin (il bastone), è uscito allo scoperto attaccando frontalmente Kadyrov, il cocco di zio Vlad.
Non per niente invece Prighozin (la carota) non ha mai attaccato personalmente lo zietto, perché sperava che fino all’ultimo questo ci ripensasse. Ma aveva fatto male i conti, il capoclan aveva tutti gli assi nella manica per ricattarlo (familiari compresi), e ridurlo all’impotenza, altro che Lukashenko.
Come in ogni faida mafiosa (e questa è una delle epopee malavitose più grandi della Storia), segui i soldi, e scopri chi muore e chi sopravvive.
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Slurp!
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Montanari non è abituato all’analisi strutturale, e si vede! Una volta era il marxismo che tentava di farla, quasi mai però riuscendoci pienamente (tranne alcuni circoli eretici) perché privilegiava solo l’economia oscurando gli altri piani. In sintesi è il declino del “modo di produzione” occidentale (alias Usa) che non è fatto solo di produzione di beni – Gramsci definiva “cretinismo economicista” l’esclusività materialista di un’analisi – ma anche di creazione di senso nel suo variegato apparire, insomma la cultura e il credo comune della gente. Si nota infatti che il declino di civiltà occidentale induce a stringere i ranghi del nuovo potere ultrafinanziario che si fa sempre più autoritario e anche guerrafondaio per riuscire a continuare ad imporsi nel mondo, dove paesi tradizionalmente poveri ora emergono prepotentemente (BRICS) con la loro cultura specifica. Non a caso si parla, per esempio in Italia, di cambiare la Costituzione dopo aver visto l’elezione di una post fascista a premier. Noi – sia nel bene (ancor prima dell”89, penso fino alla svolta di Thatcher & Reagan, il paese con più alti salari e diritti) che nel male (ora in coda all’Europa come status) – primeggiamo nel manifestare tale tendenza, mentre gli altri paesi sono più subdoli, cioè seguono nei fatti il regresso ma non lo dicono per pudore. L’origine della guerra ucraina sta tutta nella reazione furibonda degli Usa al suo declino complessivo come civiltà occidentale. Zelensky e Putin sono solo attori di seconda fila. I veri protagonisti sulla scena sono gli Usa e la Cina: due universi mondi agli antipodi. Avrà avuto ragione Heidegger che prima di morire si spinse a dire che “ormai solo un Dio ci potrà salvare!”?? Personalmente non mi rassegno alla sua profezia, per vari motivi che qui non è il caso di spiegare. Dico solo che la Storia è sempre imprevedibile. E l’uomo faber fortunae suae alla fine emergerà, anche se noi intanto saremo tutti morti e non lo vedremo all’opera, tranne chi è ora un ragazzino.
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