Nonostante il taglio di 230 parlamentari aumentano i costi del ristorante

(di Franco Bechis – open.online) – La Camera dei deputati è diventata un pensionato, sia pure d’oro. Per la prima volta nella sua storia infatti fra il 2022 e il 2023 la spesa per pensioni e vitalizi ha superato – e non di poco – la spesa per indennità a rimborsi parlamentari e stipendi del personale dipendente o a contratto temporaneo. Nel bilancio di previsione 2023 approvato dal collegio dei Questori e appena pubblicato dalla Camera in vista della discussione e del voto d’aula la spesa previdenziale sarà di 446,025 milioni di euro a fronte di una spesa complessiva per gli stipendi di 324,235 milioni di euro. Il sorpasso era già avvenuto alla fine del 2022 (414,5 milioni di euro per pensioni e 380,7 milioni di euro per stipendi), ma si è ulteriormente amplificato.
Ha inciso ovviamente in questo rapporto il taglio del numero dei deputati che è scattato proprio in questa legislatura dopo le elezioni del settembre 2022. I deputati erano 630 e ora sono 400, costando quindi assai meno di prima. Tanto che la fine anticipata della legislatura ha consentito un risparmio di spesa 2022 di 10 milioni proprio a quella voce di costo. Nel 2023 la spesa per indennità e rimborsi ai deputati sarà così di 84,05 milioni di euro, contro i 144,92 milioni dell’anno precedente (in cui il taglio ha operato solo da ottobre in poi). Ma cresce, anche grazie ai deputati non più rieletti, la spesa per pensioni e vitalizi: nel 2023 sarà di 147,4 milioni, contro i 133,8 milioni consuntivati nell’anno precedente.
A pesare sui conti previdenziali della Camera sono ancora e soprattutto i vitalizi, il cui taglio di importo si è molto affievolito dopo i ricorsi degli ex parlamentari. Nel 2023 la spesa previdenziale per ex deputati ammonterà a 124 milioni di euro per vitalizi diretti, di reversibilità e restituzioni dei tagli poi rimangiati. La spesa per pensioni dirette e di reversibilità ammonterà invece a 23,4 milioni di euro, circa un sesto di quella per vitalizi.
Nonostante il taglio dei parlamentari la Camera dei deputati continuerà ad avere la stessa dotazione di prima (943,16 milioni di euro l’anno) e quindi a spendere la stessa somma di quando i deputati erano 630. Un po’ per il boom della spesa previdenziale che si mangia parte considerevole dei risparmi. E poi perché alcuni tagli non sono stati effettuati. I collaboratori diretti dei deputati sono stati ora regolarizzati con contratti a termine, ma la spesa è triplicata rispetto a prima non avendo ridotto il loro numero. In maniera poco comprensibile anche i finanziamenti pubblici ai gruppi parlamentari sono restati di circa 30 milioni di euro l’anno nonostante abbiano perso 230 loro componenti (e quindi il costo di funzionamento dovrebbe essere inferiore). I costi per la ristorazione non solo non si sono ridotti avendo meno commensali, ma sono passati da 2,095 a 2,360 milioni. Colpa – si dice – dell’inflazione che ha colpito i beni alimentari e che ovviamente ha pesato sulla Camera anche per quello che riguarda la bolletta energetica, il cui costo è passato dai 4,6 milioni di euro pre guerra Ucraina ai 10,55 milioni di euro preventivati per il 2023.
Insomma, nonostante libri di inchiesta, campagne di stampa, apparizioni sdegnate in tv di personaggi vari, l’assalto alla diligenza continua imperterrito. La ventata di moderazione imposta dai 5S è stat superata come un brutto incubo dagli onorevoli parassiti
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E la cosa più vomitevole è anche quello stupido sfottò “dovevano aprire il parlamento come una scatoeltta di tonno” etc etc etc, come se avessero una colpa e non un merito.
Che poi mi chiedo cosa c@zzo ci sia da sfottere quando questi chr elargiamo sono soldi sottratti alle casse dello Stato, quindi a tutti i contribuenti
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A differenza dei comuni cittadini che hanno assorbito in toto gli aumenti anche indiscriminati operati praticamente da tutti, i parlamentari hanno sicuramente potuto ribaltare, con qualche stratagemma contabile, i maggiori costi e l’inflazione sui loro sudditi involontari.
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e del vitalizio ai nipoti nessuno ne parla?
Che vergogna!
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Non leggo per evitare il travaso di bile. Ma penso sempre a quel fenomeno di Formigoni, che agli arresti domiciliari lamentava pure di non ricevere più il vitalizio toltogli dai 5S (e ridatogli da “il Migliore”, tal Draghi).
Ecco, al netto della buzzurra della Garbatella che le chiama Pizzo-di-Stato, invece di rompere le palle per farci pagare più tasse, che si frughino nelle proprie tasche e rinuncino a vitalizi scandalosi (e a mandare miliardi in armi all’Ucraina), questi cialtroni!
Perché poi tanto, a differenza di quel che in maniera ridicola e demenziale si tende a sentir dire sempre in TV, che se tutti pagassero le tasse ci sarebbero tasse più base per tutti… semplicemente non è vero! Rimarrebbero ugualmente alte, perché uno Stato ladro, sprecone e avido come il nostro, si attaccherebbe alle funi del cielo pur di continuare ad ingrassare i propri emolumenti acchiappando a destra e a manca ad infinitum tutto il pappabile!
FanQ-lo lo posso dire, sì? 😅
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