LA SCHIFORMA IN ONORE DI B. – Gli emendamenti: via il captatore per i reati contro la PA. Il ministro: ascolti solo per la mafia. I dubbi di Lega e FdI.

(DI VALERIA PACELLI E GIACOMO SALVINI – ilfattoquotidiano.it) – L’obiettivo non viene dichiarato apertamente. Ma dietro le manovre per riformare (ancora) le intercettazioni c’è il rischio che non venga più consentito l’uso del trojan – il virus che trasforma i telefonini in microspie ambientali – per i reati contro la Pubblica amministrazione, tra cui la corruzione. Pure su questo si sta ragionando nelle stanze del ministero della Giustizia. Perché le modifiche intervenute con la riforma penale sono solo le prime. Ce ne saranno delle altre. E uno dei temi più scottanti è proprio quello dell’uso del trojan. Su questo stanno confluendo gli interessi di Forza Italia, ma anche del Terzo Polo, pronti a presentare emendamenti congiunti.
Era stato l’ex ministro Bonafede ad ampliare l’uso di questo strumento investigativo anche ai delitti commessi dai pubblici ufficiali contro la Pubblica amministrazione. E dunque se prima il captatore informatico poteva essere utilizzato solo per i reati associativi, dal 2019 è consentito ad esempio anche per la corruzione. È proprio per effetto della riforma Bonafede che la Procura di Perugia ha potuto installare il trojan nel cellulare dell’ex pm Luca Palamara, che inizialmente era indagato per corruzione. Accusa poi caduta e riqualificata in traffico di influenze (Palamara, pur ribadendo la propria innocenza, ha patteggiato un anno, pena sospesa). Tuttavia quel trojan ha svelato le trame tra magistratura e politica per le nomine delle procure. E così se le modifiche all’uso del captatore delle quali si sta discutendo, anche tra alti rappresentanti del governo, andranno in porto – seppur tra mesi – questo tipo di indagini non ci saranno più.
Si ragiona dunque in due direzioni. La prima è quella di creare una disciplina ad hoc per questo strumento di indagine. Il senso del ragionamento è: il trojan non può essere assimilato alle intercettazioni ambientali perché è molto più invasivo. Le cimici sono invece statiche: piazzate ad esempio in salone non possono intercettare ciò che avviene in camera da letto o in altre stanze. L’idea è di creare una disciplina autonoma, slegata da quella delle intercettazioni. A questo proposito, la presidente della commissione Giustizia della Lega, Giulia Bongiorno, ha redatto la relazione finale dell’indagine conoscitiva sulle intercettazioni: nel documento, che sarà votato la prossima settimana, si chiede proprio di regolamentare l’utilizzo del trojan perché, secondo la leghista, sarebbe in grado di manipolare i dati nei telefoni degli intercettati. Servono delle garanzie e la proposta è quella di far stabilire un certificato di garanzia a un ente terzo. Altro aspetto che potrebbe subire modifiche riguarda i reati ai quali applicarlo, molti consiglieri di Nordio ci stanno già ragionando. Mentre Forza Italia presenterà emendamenti in cui chiede proprio di escludere i reati contro la Pubblica amministrazione. Su questo però la Lega frena: non è d’accordo con l’abolizione tout court per i delitti dei colletti bianchi.
Ma il trojan è solo uno dei campi sui quali si vuole intervenire, sempre in tema di intercettazioni. Il Fatto ha raccontato l’idea di creare un budget prestabilito per le registrazioni (qui l’obiettivo sarebbe quello di inserire un tetto di spesa per ogni procura) e poi ci sono nuovi e ulteriori limiti alla stampa. La volontà, in questo caso, sarebbe di un intervento più incisivo che proibisca la pubblicazione delle intercettazioni fino al dibattimento. Ma ieri Nordio è andato oltre dicendo che le captazioni vanno preservate solo per i reati di mafia e terrorismo: per gli altri potrebbe arrivare la mannaia. Anche su questo però sia nella Lega sia in FdI ci sono resistenze.
Intanto in attesa di novità ci si concentra sulla riforma già approvata in Cdm: doveva essere bollinata ieri dal ministero dell’Economia e arrivare oggi in Parlamento, ma il ritardo del Tesoro sta facendo slittare i tempi. Non è ancora chiaro se il ddl partirà da Camera o Senato. E visto il ruolo di Bongiorno a Palazzo Madama, non è un dettaglio secondario.
…niente più trojan per i corrotti…
Così Silvio ha perso ogni buona ragione per continuare a vivere…
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