Intervista all’ex presidente della Camera: “Elly è tenace, con lei si può fare un percorso comune su battaglie fondamentali. Grillo e le brigate? Polemica assurda”

(di Lorenzo De Cicco – repubblica.it) – ROMA – “Ci sarà un nuovo governo giallorosso? Spero proprio di sì”, risponde l’ex presidente della Camera, Roberto Fico, oggi capo dei garanti del M5S. L’abbraccio Conte-Schlein in piazza a Roma apre uno spiraglio, seppur fra mille distinguo e qualche brontolio al Nazareno. “Gli italiani devono sapere che c’è una grande alternativa a questo governo di destra che sta facendo male al Paese, colpendo le fasce più deboli. La presenza di Schlein nella nostra piazza è stato un gesto importante. Dimostra che su diversi temi c’è condivisione e che possiamo fare battaglie comuni”.

L’impronta di Schlein è molto movimentista. Assomiglia al M5S?
Risata. “Non do giudizi sul Pd. Spero che unendoci sulle battaglie fondamentali, come il salario minimo, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di stipendio, l’attenzione alle partite Iva che sono il nuovo proletariato, si possa arrivare a un percorso comune. Le persone non si misurano solo sulle idee ma su come le portano avanti. Elly Schlein è stata coerente e con tenacia è diventata segretaria del Pd. Il Movimento però ha fatto un altro tipo di strada: abbiamo storie diverse e anche programmi che su alcuni aspetti divergono”.

L’abbraccio con Conte di sabato è un punto di partenza?
“Sì, anche perché Conte fa bene a dire che le alleanze si costruiscono sempre sui temi, altrimenti sarebbero patti fittizi. Vale anche per i territori: sono appena tornato dal Molise dove si vota fra pochi giorni e c’è un asse progressista. Possiamo allearci, a patto che ci sia un progetto solido”.

Sulla guerra le posizioni di Pd e 5S sembrano all’opposto. Conte dice che il governo è “prono agli Usa”…
“Noi siamo fermamente nell’Ue e nel Patto atlantico. Ma ci dev’essere la possibilità, nella Nato, di poter dire la nostra. Non significa essere a favore della Russia, ci mancherebbe. Ma abbiamo già inviato molte armi, ora dobbiamo insistere sulla diplomazia”.

Ma partendo da questa posizione, col Pd potrete mai trovare una sintesi?
“Ad oggi non mi sembra che ci siano posizioni conciliabili. Però con l’obiettivo di arrivare alla pace spero più avanti si possa trovare una strada comune, che adesso tuttavia non vedo”.

Sul salario minimo riuscirete a fare una battaglia anche col Terzo polo?
“Possiamo provarci, a patto che sia un salario minimo orario dignitoso, a norma di legge, aggregando più parlamentari possibile. In tanti Paesi europei è già legge. Non si capisce perché in Italia no”.

Dal vostro punto di vista, sul reddito di cittadinanza il Pd si è svegliato tardi?
“È un provvedimento sacrosanto. Altro che smantellarlo, per chi è ai margini servirebbe un reddito universale. È bene che il Pd oggi ci sia. Con un nuovo segretario che ci raggiunge su questa battaglia, finalmente”.

Grillo invoca brigate e passamontagna. D’accordo, parlava di lavoretti come pulire le aiuole. Ma ha sbagliato almeno nei toni, oltre ad avere oscurato Conte?
“Trovo la polemica assurda, in assoluta malafede, chiaramente strumentale fatta con disonestà intellettuale. Grillo appunto parlava di fare lavoretti di quartiere e pulire le aiuole. Suvvia! Chi ha alzato i toni sono invece quelli che attaccano Conte, Grillo e il M5S. Probabilmente lo fanno perché spaventati dalla capacità del Movimento di coinvolgere le persone e dai segnali di unità del fronte progressista”.

Nordio attacca l’Anm. Il M5S annuncia battaglia sulla riforma della giustizia. Il Pd è diviso?
“Mi lasci dire che l’attacco frontale di un Guardasigilli all’associazione dei magistrati è inquietante. Il governo deve tenere bene in testa che è suo dovere interloquire con i magistrati, non insultarli. Faremo opposizione dura al dl Nordio, si parla di abuso d’ufficio ma anche delle norme sulle intercettazioni, del traffico di influenze e dell’interrogatorio preventivo. Giusto dialogare con i sindaci ma abolire il reato di abuso d’ufficio non è una soluzione giusta”.

La crisi di FI potrebbe cambiare la legislatura?
“Non lo so, per natura non guardo in casa d’altri, ma in casa nostra. E sono convinto che dobbiamo costruire un’opposizione ferma, piena di contenuti, per far sì che gli elettori capiscano che un’alternativa c’è”.