
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Agli innumerevoli delitti commessi da vivo, B. ne ha aggiunto un ultimo da morto. Il più imperdonabile: averci lasciato questa corte di vedove (non le due vere e quella finta: tutte le altre), prefiche, leccaculi, paraculi, piduisti, terzisti, parassiti, prosseneti, camerieri, servi sciocchi e soprattutto furbi che da due giorni lacrimano per finta (solo lui riusciva a piangere davvero a comando) a reti unificate, devastando quel po’ di informazione e di dignità
La leggenda del santo corruttore
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Agli innumerevoli delitti commessi da vivo, B. ne ha aggiunto un ultimo da morto. Il più imperdonabile: averci lasciato questa corte di vedove (non le due vere e quella finta: tutte le altre), prefiche, leccaculi, paraculi, piduisti, terzisti, parassiti, prosseneti, camerieri, servi sciocchi e soprattutto furbi che da due giorni lacrimano per finta (solo lui riusciva a piangere davvero a comando) a reti unificate, devastando quel po’ di informazione e di dignità nazionale che gli erano sopravvissute.
Il giorno di lutto nazionale e i sette di lutto parlamentare, più che a B., sono un omaggio a Fantozzi e ai funerali della madre del megadirettore naturale conte Lamberti, immaturamente scomparsa all’età di 126 anni. Ora mancano solo la Coppa Cobram di ciclismo da Arcore a Pinerolo e la statua del de cuius all’ingresso del fu Parlamento, con inchino forzato e craniata incorporata per i cari inferiori.
Le cascate di saliva che tracimano da ogni canale tv e da ogni giornale regalano perle inimmaginabili persino nei suoi anni d’oro. L’ex conduttore Mediaset intervista su La7 il suo editore ex Mediaset su quanto era buono e democratico l’editore precedente che stipendiava entrambi prima che lo mollassero perché era troppo buono e democratico. L’ex direttore del Corriere Paolo Mieli si pente in diretta dell’unico scoop della sua vita, sull’invito a comparire del ’94 a B. per le mazzette alla Guardia di Finanza, accusa i pm di non averlo torchiato a dovere per estorcergli le sue fonti che lui avrebbe senz’altro spiattellato in barba alla deontologia professionale, e comunque si scusa pubblicamente per aver pubblicato una notizia vera. Renzi, un Berlusconi che non ce l’ha fatta, saltella da una rete all’altra per leccare la bara a distanza, sperando di ereditare qualche briciola dal desco del caro estinto, peraltro invano (a parte i processi). Il rag. Cerasa, un Sallusti che non ce l’ha fatta, dipinge sul Foglio col pennino intinto nella bava il leader più estremista e populista mai visto in Europa come “argine all’estremismo e al populismo” e, siccome era culo e camicia con Putin, pure come “seduttore atlantista”. Attori, registi e soubrette “de sinistra” spendono capitali in necrologi piangenti per l’amico Silvio, sperando che pure gli eredi si ricordino degli amici. Francesco Gaetano Caltagirone svela finalmente chi fa i titoli e gli editoriali del suo Messaggero, firmandone finalmente uno al posto dei soliti nom de plume: “Un uomo che ha lasciato un’orma profonda”. Più che altro, un’impronta digitale. E un vuoto incolmabile nelle casse dell’Erario.
Il Corriere fa rivoltare nelle tombe Montanelli, Biagi e Sartori col titolo cubital-vedovile “L’Italia senza Berlusconi”, presidiato da una schiera di lingue erette sul presentat’arm e seguito dalla doverosa intervista all’editore Cairo, che parla alla sua tv ma anche al suo giornale, casomai qualcuno pensasse che il berlusconismo è morto con B.. La Moratti assicura che la sua Rai del ’94 era liberissima perché B. l’aveva nominata presidente, ma poi non fece mai pressioni (non ce n’era bisogno), così lei poté nominare direttori i berlusconiani Rossella, Mimun e Vigorelli a sua insaputa. Le Camere Penali smentiscono persino Coppi (“B. perseguitato dai pm? Mai pensato”) e piangono comprensibilmente il cliente più illustre e munifico della categoria, “oggetto di una aggressione politico-giudiziaria che non ha precedenti nella storia della Repubblica”, visto che ha subìto “decine e decine di indagini e processi, con accuse fino alla collusione mafiosa e al ruolo di mandante di stragi, conclusesi con una sola condanna per elusione fiscale”. A parte il fatto che non fu per elusione né per evasione, ma per una frode fiscale pluriaggravata da 368 milioni di dollari, di cui 360 prescritti (come altri nove processi per gravissimi reati accertati, ma rimasti impuniti perché l’imputato aveva dimezzato i termini di decorrenza, senza dimenticare i fedelissimi finiti in galera al posto suo e i soldi alla mafia consacrati dalla sentenza Dell’Utri), le Camere Penose potrebbero vergare una nota identica per Al Capone: perseguitato con accuse di mafia, ma condannato “solo per elusione fiscale”.
Un solo beneficato, Vittorio Feltri, ha il coraggio di dire la verità: “Non posso parlarne male perché mi ha fatto ricco”. Tutti gli altri ammantano le pompe funebri di “rivoluzione liberale” che “ha cambiato l’Italia”, anche se si scordano le 60 leggi ad personam e non riescono a citare uno straccio di sua riforma che abbia migliorato la vita di qualcuno che non fosse lui. Infatti vanno forte le corna a Caceres, il cucù alla Merkel, lo sguardo lubrico alla Obama e la spolverata alla sedia, come se uno statista si misurasse dal numero di guittate. Ma il ridicolo eccesso santificatorio non si deve solo al fatto che B. s’è comprato mezza Italia che conta e l’altra mezza avrebbe pagato per vendersi. Chi ha retto il sacco a un bandito per decenni ora deve dimostrare che era cosa buona e giusta. E chi vorrebbe delinquere anche lui in santa pace, avendo perso il grande alibi, cerca almeno un lasciapassare e un santo patrono. Oscar Wilde diceva che “certi uomini migliorano il mondo soltanto lasciandolo”. Ma, ora che ha raggiunto il paradiso (fiscale), possiamo dire senza tema di smentita che il padrone morto era molto meglio dei servi vivi.
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Grazie Raf
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Grazie Raf
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Prime 10 righe da lacrime agli occhi….ma dal ridere. Uno dei pezzi migliori, un capolavoro…
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Occhio, dopo tre giorni potrebbe risorgere…
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Chissà come mai la morte lascia sempre dietro di se l oblio ? Le lingue slinguazzate di tutta la stampa che dimentica che questo illustre delinquente ha solo arricchitto se stesso e non il ” paese che amava ” anche perché se lo era comprato tutto incluso il parlamento! È decisamente vergognoso dichiarare un giorno di lutto nazionale per uno che ha solo rubato per farsi gli affari suoi ridendoci in faccia!
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Spero che l’elaborazione del lutto abbia una durata ragionevole perché per quanto resistenti siano le ns rispettabili – anche se per decenni martoriate – gonadi, non potranno sicuramente sopportare il ritorno al berlusconismo addirittura degli anni ruggenti. Negli ultimi tempi il Loro si era come rassegnato all’avanzare della vecchiaia e dei malanni assumendo una postura, almeno all’apparenza, non dico saggia ma certo più remissiva o meno aggressiva. Ma le lingue sempre indomite dei servi vecchi e di nuovo conio, non fanno ben sperare in un futuro sereno. La riproposizione di vecchi filmati pescati su youtube ci fanno andare indietro nel tempo a rivivere scene che sia pur con fatica avevamo cercato di riporre in una zona della nostra memoria profonda, per così dire. Temo che vogliano ancora torturarci fino allo spasimo, forse per ravvivare il ricordo e così tenere unita Forza Italia destinata al viale del tramonto o del disfacimento. Mi verrebbe voglia di fare il venditore ambulante di cataste di copie del bestseller di Travaglio dal fatidico titolo B.COME BASTA! Come legittima difesa non sarebbe male, no?
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Potresti cominciare da subito ?
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È partita la centrifuga di Stato a reti TV ed edicole unificate nei confronti del ricordo del più grande delinquente impunito della recente storia italiota. Ma la cosa era prevedibile. Silvio B. si è fatto solo e sempre gli affari suoi sulle nostre spalle, rovinando la nostra vita da un punto di vista politico, giuridico, culturale, economico, sociale, sanitario, sportivo, scolastico, d’immagine nel mondo ecc. e ora è partito il grande fratello per farci il definitivo lavaggio del cervello. In realtà Silvio B. era un morto che camminava già da anni, tenuto in vita solo dai suoi scheletri nell’armadio con coppola e lupara o incappucciati con compasso in mano. A questo punto non è morto perché vecchio e devastato dai bagordi che si è concesso, ma annegato nell’oceano di saliva che i suoi complici che si spacciavano per avversari e cortigiani prezzolati gli hanno sempre steso. Ci prendono per fessi, questi giullari da corte dei miracoli, tutti in eterna attesa di un bonifico del sultano di Hardcore. Una cosa giusta aveva detto Beppe Grillo : quando senti qualcuno in TV o leggi qualcosa, chiediti sempre da dove arrivano i soldi. Non lo rimpiangerò. Amen.
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…”un Sallusti che non ce l’ha fatta” è superlativa. Una perla in acido.
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“Mejo aver a che fari conun deinquente che cona gnorante.”
Uno te ciava i schei chialtra la vita 🤷♂️
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In effetti è curioso che di uno “statista” come lui nessuno dei suoi vedovi riesca a citare una riforma, una legge o un qualsiasi atto amministrativo che giustifichi la grandezza di cui parlano. Eppure hanno avuto 30 anni per prepararsi al triste evento.
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No vabbè questa devo scriverla, Stefania Craxi, in risposta sempre a Travaglio, ha elencato le grandi opere di B., tenetevi forte:
Non (ripeto “NON”) aver fatto le riforme, perché era un conservatore e i conservatori giustamente conservano.
Se non l’avessi sentito con le mie orecchie non ci avrei creduto sentite voi stessi
Quindi posso dire di essere un grande anch’io? Mai fatta una riforma, giuro.
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Pur non appartenendo alla schiera dei vedovi, vorrei contribuire a colmare questa mancanza citando i due provvedimenti più significativi del compianto “statista”: la patente a punti e il divieto di fumo nei locali pubblici.
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Beh se ci sono voluti quattro governi per partorire così poco Conte con quello che ha fatto in due merita un monumento equestre. E in ogni caso il fatto che nemmeno i supporters le ricordano dimostra quanto poco valgano. O sarà forse che il fatto che “il popolo delle libertà” sia ricordato per dei divieti fa ridere persino loro.
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… e ora che ne sarà di tutte le innumerevoli inchieste ancora aperte su di lui, a cominciare dall’accusa di essere stato il mandante della strage di Capaci e dei Georgofili? E il responsabile della morte della povera Iman Fedil, venuta a mancare in modo misterioso proprio prima di testimoniare contro Berlusconi?
Affogate delle infinite e infami celebrazioni, finiranno anch’esse seppellite nel mausoleo di Arcore?
Il popolo italiano ha perso ancora una volta il diritto di sapere la verità?
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““Un uomo che ha lasciato un’orma profonda”. Più che altro, un’impronta digitale. E un vuoto incolmabile nelle casse dell’Erario.”
Morta👏🏻😆🤣😂😆🤣😂
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Leggo sempre volentieri Travaglio, ormai penso da quasi vent’anni. Spesso (quasi sempre) sono d’accordo con lui e apprezzo sua ironia e schiettezza, spesso fuori dagli schemi. Hai ragione Marco, però… C’è sempre un pero o un però nella vita. Le lingue penzolanti non sono certo novità, bensì trovo un “continuum mortis” davvero stucchevole, diciamo che rasentiamo la necrofilia con questo umettare le parti intime del defunto. Ma, appunto, non si tratta di una novità. Forse quando morirono il buon Giulio, Bettino o quel grande imprenditore, che soprannominai “il signore degli….” con la “G” dopo la “A”, non vennero spese parole al di là dei loro meriti, facendo di loro emergere solo luci e mai un’ombra, nemmeno piccola, dunque nemmeno un’ombrina (al forno, nella miglior tradizione anglosassone per festeggiare il “cavo estinto”)? Qui, forse, si esagera? Beh, ma non stiamo parlando soltanto d’un politico morto oppure di un imprenditore, o editorialista o, che ne so, presidente di una squadra di calcio, o di uno tra gli uomini più ricchi d’Italia e mondo… Nemmeno di un play boy (puttaniere? Dipende dal narratore..!), oppure un pregiudicato o un costruttore. Il caro estinto(Re) si chiama niente popò (non è un’offesa, giuro!) dimeno che SILVIO BERLUSCONI, il quale impersonificò TUTTI i ruoli precedenti, quindi…, “si alzino i calici, fermate gli orologi, tagliate i fili del telefono e regalate un osso al cane, affinché non abbai.” E, per onorarlo definitivamente, “ciack, si gira”, così che gli slinguazzamenti siano più facili. Amen. Ti sia lieve la terra, come lieve fu a chi la levasti forzatamente… Detto questo, ripeto un concetto: Berlusconi è stato una metastasi e, per quanto grossa sia stata, il tumore c’era già, anche bello grosso. Ad maiora, anche se non penso.
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Bellissimo editoriale…!!!! CHAPEAU….carlo Travaglio…!!
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Oggi Travaglio ha superato se stesso!Da incorniciare!
Comunque la “banda bassotti” è allo sbando..perso il capo non hanno un programma.. da rubare non c’è più niente…la lotta ora sarà per la spartizione.
Da bottino a dell’utero e lo stesso capo …si sono riservati del diritto di “non parlare”…ora vedremo chi la mafia nominerà per sostituire il capo defunto.
La cupola ha ancora 7 giorni di tempo per decidere.
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Sintetizzando… ecco io mio pensiero:
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Non prendiamoci in giro Berlusconi e’ l’effetto non la causa, i responsabili di questo scempio, quelli che gli hanno aperto un AUTOSTRADA sono ancora fra noi e continuano a far disastri, si chiamano Violante, ma sopratutto il MIGLIORISTA “re” Giorgio Napolitano e i SUOI SODALI, io ho lo spumante in fresco per loro quando saranno in ORIZZONTALE.
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Detto con tutto il rispetto per la memoria della incolpevole madre Rosa, non credo di esagerare dicendo che trattasi di…un gran figlio di una sex worker – come usa dire – in tutti sensi tranne, appunto, per l’onorabilità di chi lo ha partorito. Rimane cmq elusa la domanda di come quel neonato sia potuto diventare, crescendo, quel “criminale naturale” che varie fonti, specie giudiziarie, hanno accertato. I casi sono due. 1. La teoria di Darwin si è rivelata del tutto sbagliata. 2. Il ruolo svolto dal padre è stato determinante nella inquietante forma mentis del giovanotto. Infatti, all’inizio era un semplice cassiere della banca Rasini, ma poi presi contatti con esponenti di Cosa Nostra e facendo affluire ingenti capitali in contanti a scopo di riciclaggio, lo stesso padre diventò direttore capo dell’istituto. A quel punto il finanziamento delle attività edilizie del figlio fu la naturale conseguenza. L’educazione del giovane fu così completata! Il resto della carriera lo abbiamo appreso anche se non tutto ufficialmente. L’essenziale sta tutto qui.
Gli sia lieve l’inferno! Sempre che Belzebù, in un raro empito di dignità, non si sia rifiutato di accoglierlo nel suo regno. Non rimane che una sia pur flebile speranza di riscatto di quella parte di popolo italiota che gli ha tenuto bordone e non sia invece rimasto sepolto in fondo al solco lasciato dalla malanima.
Lascio la porta aperta ad altri eventuali contributi conoscitivi. Prevedo nuove edizioni dei trattati universitari di antropologia con un nuovo capitolo dedicato a questo caso umano a dir poco unico.
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Non mi sento di dare consigli a nessuno.
Se, tuttavia, potessi permettermi un solo suggerimento, agli amici raccomanderei di comportarsi, oggi, come Provolino, quello che diceva “boccaccia mia statti zitta”.
In certe occasioni il silenzio di tutte le virtù è davvero la più grande.
Stare zitti, a costo di mordersi la lingua o di cucirsi la bocca, produce il massimo della temperanza e della prudenza…
Evita di dissacrare i simulacri, di offendere i morti e di vilipendere i vivi.
Almeno finché sono ancora vivi.
Soprattutto evita di farci finire ai domiciliari.
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“L’Italia è il paese che possiedo …” attraverso prestanomi ovviamente, e c’è da stupirsi che non abbia fatto morire suo fratello Paolo al suo posto.
Ora come ad ogni funerale di capomafia che si rispetti, c’è gente pagata per piangere, e c’è gente che piange davvero, perchè i vitalizi occulti finiscono qui.
Il lutto nazionale è un formidabile colpo alla dignità nazionale, ma del resto era ormai azzerata da tempo, quindi poco danno.
Anche tv e giornali accelerano la propria scomparsa forzando la mano con questo funerale mediatico infinito, manco fosse morto il re. Petali di rosa nell’etere.
berlusconi è stato un prestanome di poteri occulti, che si è fatto strada grazie alla sua assoluta insensibilità e pelo sullo stomaco.
Ha avuto dalla vita un sacco di soldi, e null’altro, e ha galleggiato sul proprio dolore come ha potuto, facendo agli altri tutto il male che sentiva in se stesso, credo sarebbe stato impossibile per lui fare diversamente.
Non so se a qualcuno possa suonare come la favola della volpe e l’uva, ma non vorrei vivere nemmeno un minuto della sua vita, perchè tutto quello di bello che aveva in superficie, era controbilanciato da qualcosa di orrendo internamente secondo me (collegato ovviamente da un bar).
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” angelo o diavolo, è stato un grande e nel suo grande, ha migliorato anche la rai. Chissà se mai ne passerà un altro così grande in Italia
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E chissà se all’uscita del feretro dal Duomo sfrecceranno nel cielo le frecce tricolori?!
Nell’impazzimento totale può succedere anche questo!
Per alcuni dei suoi fan, il vecchio rattuso se le meriterebbe….
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Non sono solito scrivere o commentare o partecipare a queste discussioni, ma l’occasione mi spinge a farlo…
C’è stato un tempo che l’etichetta di “Male Assoluto” attribuita al personaggio non mi ricordo da chi mi trovava pienamente concorde. Col tempo e con la perdita di peso politico e sociale il mio giudizio sull’uomo si è ammorbidito e in questo frangente sento solo pietà umana.
Su una cosa però sono sicuro e non faccio sconti: non mi viene proprio di considerarlo e percepirlo come uno statista ed un eminente uomo politico, MA SOLO UN IMPRENDITORE DI SUCCESSO CHE HA COSTANTEMENTE PERSEGUITO I PROPRI INTERESSI. R.I.P.
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L’articolo è da premio (che ve lo dico affà?)…!
Ma il finale vale tutto il resto:
Una chiusa da urlo! 😍
Una cosa però mi sta venendo in mente, e la temo più di molto altro: e cioè che quel delinquĕnte riesca a fare danni anche da schiantato, come ben stiamo vedendo tra sostenitori che lo piangono in piazza Duomo a Milano (invero piena solo a metà, per fortuna) e schifosi servi in piena fregola da sleccamento che dichiarano lutto nazionale per trenta giorni nel pieno del delirio, che fanno riverenze come automi, esattamente come lui aveva loro insegnato a fare sempre. Che poi è la cosa che mi manda più in bestia di tutte, laddove io dichiarerei il 12 giugno FESTA nazionale, a ‘sto punto.
Ma insomma, temo che i problemi targati Banano, siano ben lontani dall’esser finiti. Anzi! Come scrivevo ieri nella speranza che non accadesse (seee, figuriamoci!), lo stanno trasformando in santo! Ne vedremo ancora delle belle, vai! 🤦🏻♂️
PS: Concordo con chi ha scritto sopra: la colpa di questo dannato pazzoide comunque non era esclusivamente sua propria. Era ed è stata anche di tutti coloro i quali han permesso, con la loro azione vergognosa (o inazione, altrettanto vergognosa) che il viscido facesse la propria fortuna per decenni.
Per info, citofonare Viɵlante, o anche,il celeberrimo e fantastico Napolitaņo. Giusto per dirne due.
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