DUE PESI… – Le interviste del giornalista, accondiscendente con la premier e duro con l’ex. Bruno Vespa a Manduria ha superato se stesso, scindendosi in due: da una parte il solito Bruno, accondiscendente […]

(DI MARCO FRANCHI – ilfattoquotidiano.it) – Bruno Vespa a Manduria ha superato se stesso, scindendosi in due: da una parte il solito Bruno, accondiscendente e coccolone con i potenti di turno; dall’altra il giornalista aggressivo, quando si trova davanti un Giuseppe Conte qualsiasi. È il succo della commedia andata in scena nella sua masseria, dove è sfilato mezzo governo e il capo dei 5 Stelle.

Ecco una rassegna delle domande rivolte alla premier l’altro giorno e ieri a Conte: “In questi giorni dovrebbero sbloccarsi 21 miliardi della terza rata: riusciremo ad averli?”, ha chiesto a Giorgia. “Cuneo fiscale e aumento dei salari: pensa l’anno prossimo di avere più soldi?”. “Arriveranno soldi dal Fmi alla Tunisia per evitare un’ondata storica di migranti?”. “Ha incontrato il cancelliere Scholz e, se ho capito bene, avete fatto dei passi in avanti sui migranti”. “Una riflessione da madre sull’omicidio della povera Giulia e del bambino che portava in grembo”. “Schlein sostiene che è allergica ai controlli e sta impostando uno Stato autoritario”. “Gli avversari le rimproverano la vicinanza a Vox, Polonia e Ungheria”. Gli avversari… “Premierato e autonomia: a Sud han paura di essere regioni di serie B. Succede, non succede…”. “L’opposizione dice che la delega fiscale penalizza i dipendenti rispetto agli autonomi”. “Posso chiederle quando pensa di sottoscrivere il Mes?”. “Noi resteremo al fianco di Zelensky fino alla fine della storia?”. Gran finale: “Dopo sette mesi, com’è l’Italia vista da Palazzo Chigi?

Con Conte la musica cambia: “Lei dice che il governo è in ritardo sul Pnrr, i soldi ottenibili erano in tutto 189 (più gli altri 30 dei fondi di coesione). Altri paesi hanno chiesto meno, lei era convinto che si potevano spendere con ragionevolezza?”, esordisce Vespa che prosegue sul caso Corte dei Conti: “Draghi aveva accantonato il doppio controllo?”. “Sulla terza rata il premier ha detto che arriverà”, rassicura. La difesa: “Per correttezza devo dire che la Meloni non ha accusato i governi precedenti. Io ero lì, non è vero: ha parlato di difficoltà con la Commissione Ue a proposito di problemi marginali come gli stadi di Firenze e Venezia”. “I rapporti con Schlein come sono? La segretaria l’ha invitata a un vertice e lei ha risposto ‘i problemi non si risolvono con gli incontri, ma sul campo’”. Sul calo del 7,2% della produzione industriale, Conte dice che avrebbe dovuto chiedere al ministro Urso: “Lui ha detto che quello è l’unico dato relativo, ma l’Italia è l’unico paese del G7 in crescita”. “Per la prima volta paesi con flussi secondari, tipo Germania e Olanda, hanno capito finalmente che devono agire. Meloni ha detto: ‘se non volete che arrivino da voi dovete aiutarci’”. “Oggi a Tunisi Meloni andata con Leyen e Rutte, un avversario dell’Italia…”. Promesse mancate di Meloni: “Lei da rappresentante di un Movimento che era rivoluzionario… Arrivato a Palazzo Chigi ha capito che la realtà è un po’ complicata e va gestita”. “Rinnoverebbe l’accordo per la Via della seta?”. “È convinto che non dando armi all’Ucraina la situazione può migliorare?”. “Accetterebbe un tavolo negoziale con i russi in casa?”. “Per lei è irrilevante che un paese sovrano venga invaso?”. “M5S è ormai radicato nel paese, perché a livello territoriale è ancora così debole?”. “Può immaginare un’alleanza organica con nuovo Pd?”. Finale: “Le fa piacere che il governo ha scelto la Puglia per il G7?”, Conte fa notare che “bisogna vedere se e come ci arriviamo”. E Vespa: “Ma se stiamo crescendo più di ogni altro paese!”.