L’ITALIA CON L’ELMETTO – Giorgia: “Se vince Mosca, guerra in Polonia. Conte ha cambiato idea”. Il ministro: “Servono forze speciali tipo Israele”. Il governo Meloni si riunisce nella Masseria di Bruno Vespa a Manduria […]

(DI GIACOMO SALVINI – ilfattoquotidiano.it) – Il governo Meloni si riunisce nella Masseria di Bruno Vespa a Manduria, in Puglia, per confermare il totale sostegno all’Ucraina e la volontà di continuare a mandare armi a Kiev. Nessun tentennamento. Prima la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e poi il ministro della Difesa Guido Crosetto spiegano che l’unico modo per arrivare a una pace è far capire a Vladimir Putin che non può vincere la guerra. Ed è per questo che anche l’Italia, come gli alleati Nato, continueranno a inviare armi all’Ucraina. Sia la premier sia il ministro della Difesa sanno però che il tema sta diventando sempre più impopolare e quindi vanno all’attacco dei pacifisti. “Vedo politici che cambiano idea se stanno al governo o all’opposizione”, dice Meloni con un chiaro riferimento al leader del M5S, Giuseppe Conte. “Non è facile spiegare che si mandano armi e si vuole la pace allo stesso tempo – ammette Crosetto intervistato da Vespa – ma così si fa capire a Mosca che non può vincere”. Proprio nel suo intervento, il ministro della Difesa deve annunciare l’operazione delle forze speciali al largo di Napoli per liberare una nave turca sequestrata da una quindicina di migranti.

Nell’intervista mattiniera a Vespa, la premier Meloni conferma il totale sostegno a Kiev: “Nel difendere l’Ucraina noi difendiamo noi stessi, non è vero che se gli ucraini si arrendessero noi avremmo la pace, noi avremmo invece la guerra più vicina a casa nostra: si sposterebbe in Moldavia, e poi vediamo la Polonia…”. Dalle parole di Meloni si capisce che quella di Kiev è una questione soprattutto di principio: “Sosterremo Zelensky fino alla fine” perché solo così “l’Italia è seria e credibile”. E quindi va all’attacco dei pacifisti all’opposizione: “Molti parlano di pace senza entrare nel merito: io dico che sostenere l’Ucraina è il modo più serio di costruire la pace”, aggiunge Meloni. E ancora: “Mi dica l’opposizione di entrare nel merito: non sono così cinica da confondere la parola pace con quella dell’invasione”. Nel pomeriggio, invece, è il ministro della Difesa Crosetto a confermare la linea del governo. Il fondatore di Fratelli d’Italia si muove sulla stessa linea della premier spiegando che “non è vero che l’Occidente vuole la prosecuzione della guerra: l’Occidente sa che l’unico modo perché la guerra non prosegua è che la Russia capisca che non può vincere”. Dopo aver detto che Kiev sta chiedendo gli aerei, Crosetto aggiunge che “per fermare una rissa ci deve essere qualcuno che smette di dare i pugni”. Per questo, sostiene, serve continuare ad armare l’Ucraina: “Evitare la vittoria russa permette di fermare una guerra futura: ci sono Paesi della Nato, come la Polonia, che non accetterebbero la guerra di Mosca al confine”.

Visto che il dibattito alla masseria di Vespa in realtà sarebbe sulla geopolitica, Crosetto coglie l’occasione per dire che serve una riforma del pubblico impiego che coinvolga anche tutto il comparto della Difesa. “Dopo l’invasione dell’Ucraina bisogna mettere in discussione il sistema delle forze armate che abbiamo avuto finora per difenderci dalle forze ostili – ha aggiunto Crosetto – Nei prossimi decenni avremo bisogno di forze armate più simili alle forze speciali e finora non abbiamo mai parlato di riserva, come c’è ad esempio in Svizzera per non parlare di Israele”. Crosetto si è anche detto dubbioso sulla controffensiva di Kiev: “Non è codificabile ed è piena di punti interrogativi. Ora la Russia ha la supremazia militare, nei mezzi e negli aerei e probabilmente ha usato la diga per aumentare le difficoltà agli ucraini nella loro controffensiva, come aveva fatto Stalin con Hitler”.