“Una grave limitazione del diritto di proprietà” spiega il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa. Mentre alcuni sindaci plaudono alla norma anti AirBnb cresce la polemica

(Nicolò Zambelli – today.it) – Week end fuori porta addio, o quasi. È stato presentato un disegno di legge da parte del ministero del turismo per limitare gli “affitti brevi”, cioè i pernottamenti di una sola notte in strutture in affitto anche attraverso piattaforme come Booking e Airbnb. Il divieto sembrerebbe essere imposto nei centri storici e nelle città metropolitane, dove – se venisse approvato il disegno di legge – si potrà pernottare per una notte esclusivamente negli hotel (il divieto non è imposto per chi ha più di tre figli a carico). A questo, si aggiunge la modifica del Codice identificativo regionale in favore di uno unico nazionale.
Attualmente la legge è sono nella sua fase embrionale, prima dell’approvazione potrà subire sostanziali modifiche. Tuttavia, non sono state poche le polemiche da parte di chi lavora nel settore. Il presidente di Confedilizia – confederazione italiana proprietà edilizia – Giorgio Spanzani Testa è intervenuto a Today.it per rispondere a qualche domanda sulla proposta di legge.
Partiamo con un commento generale sulla riforma: che ne pensa? Gli articoli di maggiore interesse riguardano quelli sui pernottamenti e il codice identificativo…
“A mio avviso non vi è alcuna necessità di un ennesimo intervento legislativo finalizzato, come tutti i precedenti, a limitare gli affitti brevi. Lo stesso Ministro del turismo dovrebbe spiegare quale sia lo scopo di questa iniziativa, visto che in più occasioni ha affermato – e io condivido – che non sono gli affitti brevi la causa della perdita di residenti nei centri storici delle città (che è la motivazione per la quale alcuni sindaci chiedono di intervenire). Se fosse quello di stimolare la crescita delle locazioni di lunga durata, ritengo che la soluzione non sia quella di limitare gli affitti brevi bensì quella di incentivare gli affitti lunghi.”
Cos’è e a cosa serve il Codice identificativo regionale? Spieghiamolo a tutti. Perché anche voi di Confedilizia avete spinto per un Codice identificativo nazionale?
Il Codice identificativo regionale è un codice alfanumerico associato alla struttura ospitante che serve per comunicare l’inizio di una attività di hosting di ospiti: chi affitta è obbligato a presentare questo codice che identifichi la struttura. Il disegno di legge cercherà di uniformare questo codice a livello nazionale senza diversificazioni a livello regionale, come attualmente è in vigore.
“Dipende da come lo si realizzerà. Noi stiamo chiedendo che le tante comunicazioni che i proprietari sono chiamati attualmente a effettuare siano ridotte a una. Ora ogni regione può stabilire un suo codice, una sua comunicazione. E analoghi adempimenti prevedono diversi comuni. Non è tollerabile.”
Perché siete contrari all’obbligo di pernottamento? Come giudica la misura?
“Il disegno di legge prevede il divieto di utilizzare la locazioni brevi per permanenze di una notte. Consideriamo questa una gravissima limitazione del diritto di proprietà e un contestuale regalo a tutte le altre forme di ospitalità, da quella alberghiera a quella di bed and breakfast, case vacanza ecc…”
Da un lato c’è troppa libertà, dall’altro troppa restrizione. La ministra Daniela Santanchè ha già dichiarato che è propensa ad introdurre emendamenti: cosa proponete voi come Confedilizia?
“Noi abbiamo detto forte e chiaro al ministro, sin dal primo incontro, che l’unica cosa utile potrebbe essere quella di semplificare le regole esistenti, non certo di introdurne di nuove.”
In un suo ultimo tweet dove cita una dichiarazione del sindaco di Napoli Manfredi ha scritto “Con questa propaganda non è possibile un dibattito serio”. Quale sarebbe il dibattito serio di cui c’è bisogno?
“Un dibattito che non colpevolizzi i proprietari di casa, che non li accusi di essere tutti evasori, che non attribuisca agli affitti brevi la responsabilità di ogni male (dallo spopolamento dei centri storici all’aumento dei canoni), e così via.”

Come potrebbe cambiare il turismo con l’applicazione di questa norma, secondo lei?
“L’unico effetto sarebbe quello di portare qualche cliente in più a forme di ospitalità diverse (non necessariamente alberghiere) e di far nascere un po’ di economia sommersa.”
Per l’articolo 5, invece, che introduce l’obbligo di apertura di un nuovo codice ATECO, pensa sia necessario distinguere imprenditori da privati sulla questione affitti, o poco cambia?
“Sì, penso sia necessario distinguere. Altrimenti ci troveremmo di fronte a nuovi adempimenti e a nuove spese a carico di soggetti che non hanno modo di sobbarcarsi tali oneri.”
Cosa ha sbagliato l’inchiesta del Corriere della Sera firmata Milena Gabanelli?
“Mi pare sia piena di luoghi comuni e di diverse affermazioni non vere, frutto di una pigra riproposizione di tesi e argomenti diffuse dai nemici degli affitti brevi.”

Sulla questione, abbiamo chiesto anche un commento a una delle realtà più importanti del settore degli affitti brevi, AirBnb. L’azienda ha commentato spiegando come apprezzi il percorso di consultazione intrapreso dal ministero del Turismo e che sia “benvenuta” l’armonizzazione nazionale dei codici di registrazione. Resta, tuttavia, qualche dubbio “Su alcune limitazioni che potrebbero andare a colpire la piccola proprietà privata, anche alla luce della proposta di regolamento Ue in materia, sulle quali restiamo in attesa di poter fornire il nostro contributo al tavolo di lavoro”.
AirBnb Usa ha recentemente fatto causa alla città di New York per un provvedimento simile al disegno di legge proposto da Santanchè e che dovrebbe entrare in vigore a luglio 2023. La Grande Mela ha imposto leggi che obbligano gli host a registrarsi presso la città e che bloccano gli affitti di meno trenta giorni se i proprietari non sono presenti nell’abitazione. Per ora, la sezione italiana della piattaforma non ha annunciato prese di posizioni estreme o conseguenze anche legali, soprattutto vista la fase iniziale della proposta di legge.
Un tema forte quello degli affitti brevi. Da un lato estremamente convenienti per chi decide di affittare la propria casa, dall’altro hanno come conseguenza un rigonfiamento generale dei prezzi delle case, anche con effetti sui giovani studenti delle università che faticano a trovare un alloggio nelle grandi città o per chi semplicemente decide di cambiare casa e si ritrova a dover pagare un affitto molto alto per pochi metri quadri di locale abitabile.
Sig.ra Santanche, lasci perdere la neve o metta giu il fiasco.
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Non è giusto che un politico può odiare così tanto i cittadini.
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Carissima ministra io ho un B&B regolarmente registrato in comune pago regolarmente le tasse faccio le ricevute registro tutti i miei ospiti sulle piattaforme regionali e di polizia… Sarebbe più opportuno che ci fossero controlli da parte delle istituzioni su molti B&B fasulli non registrati e che non pagano tasse e non registrano nessuno… Ogni comune dovrebbe verificare anche la presenza di accoglienza minima del B&B non certo dare permessi a topaie o locali addebiti a B&B neppure a norma in scantinati o garage.. Poi che un cliente possa pernottare una notte o più notte dipende sempre dal portafoglio e dal servizio che riceve…
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Questa parla di lavoro nella ristorazione .. io non la assumerei nemmeno per togliere le ragnatele…
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Ma veramente c’è qualcuno che prende sul serio questa macchietta di zoccoministra?
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Magari non offendere…. perché ovviamente zocco sempre donne… maschilista di sheet
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E magari farsi i fatti propri evitando commenti non pertinenti quando non si arriva a capire il senso profondo delle frasi e risparmiandoci l’ipocrisia pelosa da ZTL femminista dell’indignazione di genere di pura facciata.
E comunque, per la precisione e per onestà intellettuale, le chiarisco che il prefisso “zocco” non ha genere, ed è riferibile tanto agli uomini quanto alle donne e concettualmente si concreta nel vendersi miserabilmente per biechi interessi di bottega propri o dei propri padroni.
E la signora in questione (volutamente in minuscolo per lo sdegno che mi suscita) di padroni ne ha avuti e – sono pronto a scommettere – ne avrà tanti anche in futuro.
Si documenti, se non sa.
Cordialità
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Ma solo decreti stupidi sapete emettere ma fatevi gli affari vostri di chi a cosa è di dove vuole pernottare ma i soldi ce li date voi ? No anzi voi sapete solo prenderveli e farvi degli stupendi stipendi
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🤣😅😂😜😜😜
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Carissimo ministro, se fosse come lei afferma, anche le auto noleggiate per un solo giorno presentano il medesimo problema. Io sono uno di quelli che non ha l’auto propria ma la prendo in affitto a seconda della necessità. Quindi di auto se ne vendono meno per colpa di quelli come, che noleggiano l’auto per un solo giorno. Idem della casa di proprietà. Carissimo ministro lei sta limitando il diritto di proprietà sancito dalla nostra Repubblica e sta dochiarando apertamente che colui che svolge questa attività per lavoro vada in crisi e lasci perdere questo genere di attività. Io credo che lei si debba adeguare ai tempi e lo stato ci debba tutelare di più in quanto cittadini elettori della sua persona e retribuitori del suo lauto stipendio.
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Ma come faranno a controllare? È un burla
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Poi magari se qualcuno va in uno dei suoi locali deve starci minimo 15 ore ,
Ma mi faccia il favore , lei sig. Ministra e lo zimbello della politica , mi vergogno io per lei .
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Bravissimo!!
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Credo che questo ministro voglia rovinare i proprietari che hanno i bnb. E’anticostitizionale. Noi proprietari paghiamo le tasse e lo stato e’un parassita ammazza cittadini. Ci deve essere maggior tutela. Mi rendo sempre piu’ conto che questa Italia con tutti i ministri che non sanno gilovernare e’ un ammasso di puttridume.
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Basterebbe rivedere le norme sugli affitti “tradizionali” È ovvio che gli affitti brevi, onerosi da gestire, siano un ripiego per chi non vuole rischiare di trovarsi un inquilino moroso per un paio di anni almeno, rimetterci tasse, Imu, danni, spese legali. Lo stato italiano non ha una politica sociale abitativa ed ha mollato l’onere sui proprietari di case. Adesso si accorge che qualcosa non va….
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Hai colto il segno. Ho quattro appartamenti e a conti fatti ho potuto verificare che la cedolare secca grava sul netto che incasso non per il 21%, ma oltre il 45%. Infatti non abbiamo diritto a nessuna detrazione. Spese condominiali, acqua, energia elettrica, commissioni OTA, lavanderia, pulizie ect. Con le leggi attuali è preferibile affitto transitorio a studenti, insegnanti e lavoratori con contratto a termine.
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Hai colto il segno. Ho quattro appartamenti e a conti fatti ho potuto verificare che la cedolare secca grava sul netto che incasso non per il 21%, ma oltre il 45%. Infatti non abbiamo diritto a nessuna detrazione. Spese condominiali, acqua, energia elettrica, commissioni OTA, lavanderia, pulizie ect. Con le leggi attuali è preferibile affitto transitorio a studenti, insegnanti e lavoratori con contratto a termine.
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Questa è l’ennesima dimostrazione di un governo fatto di raffazzoni.
La signora Santanche’ dovrebbe pensare di fare altro non il ministro.
Si badi bene, personalmente non ho alcun interesse personale in materia.
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Per me questa signora dimostra la sua incapacità a fare il ministro come per le sue aziende. Se questo per qualcuno non era chiaro, la „minestra“ sta facendo di tutto per farlo notare. Chissà perché questa luminare non ha ancora capito che la gente non affitta a lungo termine e non lo farà nemmeno con una legge, oltretutto da dimostrare se costituzionale, perché non c’è nessuna tutela come in alcuni altri paesi europei per cacciare via gli inquilini morosi e nessuna tutela assicurativa ne giusta condanna per risarcire il proprietario dal vandalismo per dispetto commesso dall‘inquilino moroso.
Signora minestra, impari ad entrare nella realtà di un paese, a capire come vive la gente e non a fantasticare su convinzioni, come se per lei la vita delle persone sia un giocattolo da usare a proprio piacimento.
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Buongiorno, sono una donna di 65 anni che qua do va a fare una breve vacanza ha bisogno di 2 camere da letto, a volte tre, e spesso usufruisco di appartamenti b&b per una notte, diciamo per circa 100 euro, anche meno, e potendo farci una colazione in casa. Avete presente cosa costano in località turistiche 2/3 camere in hotel? Significa che non potremmo più fare brevi vacanze o viaggi. Non c’è solo l’interesse dei proprietari, ma anche di chi ne usufruisce!!!
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I signori governanti il diritto alla limitazione di proprieta’ lo applicano a seconda di come viene la calza in questo caso, la sig/ra ministrella che ha le mani in pasta nel settore turistico ne reclama la limitazione. Stesso principio non si applica per i caro affitti agli studenti, ed ai lavoratori fuori sede magari, in questo caso la ministra ha interessi al contrario. Concetto di democrazia di parte. Il diritto allo studio, ed al lavoro sono poca cosa.
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Se vogliono aiutare gli studenti per i contratti di affitto devono essere fatti passi decisivi riguardo agli sfratti che non devono avere un iter complesso ma, sin dal primo pagamento non effettuato, lo sfratto deve diventare automatico. Inoltre sarebbe giusto che alla scadenza del contratto il proprietario possa riavere, se lo desidera, il pieno possesso della sua proprieta’. Discutere se l’ospite puo’ dormire per una sola notte e’ come soffocare sotto ai ghiacci eterni. I proprietari privati, tra l’altro, non gradiscono un ospite per una sola notte perche’ dovranno rifare le pulizie per il guadagno di una notte sola. Devono essere incentivati gli affitti annuali, biennali, triennali ed anche decennali. Di questo passo invece al proprietario conviene tenere libero l’appartamento oppure avventurarsi negli affitti brevi sperando che non arrivi mai un vandalo e sempre rispettando adempimenti di ogni tipo, dalle varie comunicazioni per ogni ospite alla dichiarazione dei redditi che per fortuna e’ agevolata dalla cedolare secca ma che resta un obbligo da assolvere. Come sarebbe bello invece se un affitto annuale fosse direttamente acquisito dalla Agenzia delle Entrate che in automatico lo sottopone a tassazione. Ormai tutto corre in via telematica ma potremmo anche automatizzare e domiciliare direttamente i pagamenti degli affitti perche’ altrimenti siamo in un progresso monco e sempre dominato da troppe dannose e comtinue formalita’. Il privato che affitta per brevi periodi deve chiedere i documenti a tutti ma vi immaginate cosa potrebbe fare un malavitoso se non vuole far sapere dove si trova?
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Meno male che ancora il tempo è mite abbiamo appena 16 gradi signora mi faccia il piacere diceva il grande Totò
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Sapere che personaggi che arrivano a certe insipienze culturali facciano parte del nostro governo e siano pagate con i nostri soldi mi riempie di angoscia!
Io propongo invece che oltre al presidente della Repubblica anche i singoli ministri siano votati dai cittadini.
Sono sicura che a.governarci ci sarebbero persone di levatura culturale migliore!Che pena!
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Meno male che ancora il tempo è mite abbiamo appena 16 gradi signora mi faccia il piacere diceva il grande Totò
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È evidente che stanno sottovalutando un altro punto…una persona potrebbe dover usufruire di un ” affitto breve” perché è costretto a passare la notte in quel luogo,e di motivi per tale necessaria costrizione c’è ne sono infiniti…ddl più semplice come aver perso un volo o semplicemente una visita medica…, perché io cittadino italiano non posso risparmiare scegliendo un b&b ???…questa proposta legge non ha senso
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Mi rendo conto che questo governo dietro i loro veli nascondono per chi non vuole vedere e chi fa finta di non capire che tutto sta andando secondo i loro piani obbligando i commercianti a fare determinate scelte la Santanchè è una di quelle che ha questi comportamenti tipica con leggi un po’ di dittstura
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Purtroppo non sembra possibile per chi tenta di governare abbandonare il sistema “divieti e sanzioni”, pare più che evidente che sulla base di pochi insistenti piagnucolii si cerchi di porre rimedio con l’ennesima leggiuccchia che mi permetto di definire perlomeno dannosa. L’introduzione di un codice nazionale per identificare una attività dovrebbe servire per regolamentarla con chiarezza e non per imporre l’ennesimo balzello a chi, paga già, a mio parere a torto, una tassa sulla proprietà; senza dimenticare che chi ha una proprietà l’ha acquisita con i proventi di un lavoro sui quali si sono già pagate le tasse: sarebbe il caso che si pagassero le imposte sulle sole attività produttive anche se riconosco che non sia così semplice esercitare un controllo. Va da sé che comunque ognuno dovrebbe scegliere una occupazione con mansioni che è in grado di svolgere con autorevolezza e non con autorità.
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Se la proposta è mirata mira a limitare l’evasione fiscale, ben venga. Ma allora dovrebbe anche riguardare tantissimi affitti a lungo termine, anch’essi totalmente in nero, tanti dei quali portati avanti in strutture appartenenti al Vaticano, per le quali lo stesso non paga neanche le tasse di occupazione del territorio perché considerati luoghi di culto.
Se vuole combattere l’evasione fiscale cominci a semplificare di brutto lo stesso fisco, poi, con le maggiori entrate derivanti anche da pene certe, rendere qualcosa ai cittadini sotto forma di servizi Pubblici funzionanti. A quel punto la malattia evasione si cura da sola.
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Ci dice la ministra quanto paga di concessione allo Stato per il suo stabilimento balneare in Toscana in società con Briatore?
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Più che limitare la libertà personale e quella d’impresa
attuerei metodi di sorveglianza fiscale per le tasse di soggiorno.
Molti Borghi non hanno strutture alberghiere e comunque sarebbero penalizzati.
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Cara Ministra, prenda in considerazione,anche il fatto,che i centri storici, non si stanno svuotando per gli affitti brevi; bensì per quelle maledette psudomovide. Che costringono molti residenti a sloggiare dai propri appartamenti, affittarli , piuttosto che viverli,come prima. I rumori e i disagi di ogni genere, subiti dai residenti, porta ad abbandonare la propria abitazione,e affittarla.
Cosa ne dice? Perché non si preoccupa del fenomeno dilagante delle male-movide in Italia?
E comunque lei non mi sembra che non abbia interessi personali, nella faccenda turismo.
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Io sono proprietario di un piccolo hotel e secondo me i b&b andrebbero regolarizzati perché fanno concorrenza sleale a chi come noi che siamo obbligati ad una infinità di regole e tasse. Regolarizzare nel senso che prima di tutto l’ ost che affitta la camera dovrebbe essere obbligato ad abitare li nella casa adibita a b&b perché stiamo assistendo a tante aperture di b&b con troppa facilità e così facendo prima o poi molti hotel saranno costretti a chiudere, capisco l’apertura di b&b in luoghi dove c’è tanto turismo e laddove sia difficile costruire attività alberghiere ma altrove creano solamente danni a chi di questo lavoro ci campa ( albergatori) conosco un sacco di professionisti e imprenditori che oltre al proprio proficuo lavoro si sono messi ad investire in questo senso tanto per fare investimenti. Spero che qualcuno si sveglia e faccia qualcosa , già obbligando il proprietario del b& b ad abitare nella sstruttura potrebbe essere un punto di partenza.
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Uno stinco di Santanchè.
Posso prendere anche uno hotel a ore? Magari per una sveltina?
Povera Italia!
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Il problema degli hotel/alberghi non sono i b&b o affitti brevi. È semplicemente sorto un modo diverso di viaggiare, l’albergo ha una sua identità ed un suo costo, il b&b è un’altra storia, piace per quelle caratteristiche di unicità ed indipendenza che l’albergo non può offrire. Abito in una cittadina in Puglia che ospita tantissimi turisti nelle nostre casette tipiche, anche per un sol giorno, alimentando un buon indotto. Non c’è neanche un albergo. Che si fa ? Li spediamo negli alberghi delle città da cui scappano????
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Siamo alla follia pura, tra un po’ faranno una proposta di legge pure per non respirare più di due volte al giorno….
In Francia solo per aver detto che sarebbe cambiata la legge sulle pensioni, sono scesi in piazza tutti di qualsiasi età e ceto sociale…
Forse prima o poi come popolo ci sveglieremo… sperando che non sia troppo tardi…e che ci dicano pure a che ora dobbiamo tornare a casa la sera…meditate gente meditate….
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