I GUAI DEL PNRR – Il Recovery. L’esecutivo insiste sulla norma che limita la Corte dei Conti e attacca l’Ue: “Fastidioso pregiudizio”. Fiducia sul dl. Le difficoltà del governo italiano sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza […]

(DI GIACOMO SALVINI – ilfattoquotidiano.it) – Le difficoltà del governo italiano sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza riguardano soprattutto l’assenza di una strategia chiara sui progetti da rimodulare e una pubblica amministrazione impreparata a gestire 200 miliardi di aiuti. Ma a complicare le cose c’è anche una confusione comunicativa che sta iniziando ad agitare la maggioranza. E lo scontro con l’Unione Europea e con la Corte dei Conti sull’emendamento che ne limita i poteri di controllo è l’ultimo esempio.
Per ribattere alle accuse dell’Ue e dei giudici contabili, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è affidata al suo fedelissimo Raffaele Fitto e ai suoi giuristi di riferimento – a partire da Sabino Cassese – ma la risposta è apparsa burocratica e sulla difensiva. Così emerge una prima spaccatura nel governo: “Su un tema così importante come il Pnrr non ci si può affidare a Cassese, le cose vanno spiegate – spiega un esponente di governo della Lega – altrimenti gli italiani non capiscono”.
La strategia di Meloni però è il frutto di uno stretto rapporto con alcuni giuristi di riferimento costruito prima di insediarsi a Palazzo Chigi. Quando la premier deve occuparsi di diritto si affida a quattro pilastri: il suo sottosegretario Alfredo Mantovano, l’ex presidente della Camera Ds Luciano Violante, il presidente emerito della Corte Costituzionale Sabino Cassese e il suo consigliere giuridico Francesco Saverio Marini. Sono quattro figure che rappresentano mondi e filiere diverse e hanno permesso alla premier di legare con il cosiddetto Deep State romano: Mantovano e Marini con il Vaticano, Violante con il mondo della magistratura (è stato lui a suggerirle Fabio Pinelli al Csm), della Difesa (è presidente della fondazione Leonardo) e della Guardia di Finanza (ha sponsorizzato Andrea De Gennaro) e Cassese con quello dei mandarini di Stato e della potente giustizia amministrativa.
Non è un caso, dunque, che la difesa del governo sulla decisione di prorogare lo scudo erariale per gli amministratori ed eliminare il controllo concomitante della Corte dei Conti sul Pnrr sia stata affidata a Cassese. Quest’ultimo venerdì ha spiegato che il governo “ha fatto benissimo” a limitare il controllo dei giudici contabili al festival dell’Economia di Torino e ieri ha dato interviste al Giornale e al Foglio per ribadire la bontà della decisione dell’esecutivo.
Tant’è che venerdì, dopo la dichiarazione del funzionario della Commissione Europea contro l’Italia sulla norma, a Palazzo Chigi c’è stato un lungo confronto su come rispondere. Fitto avrebbe voluto intervenire in prima persona, Mantovano ha invitato alla calma e alla fine è stato costruito un comunicato in otto punti per replicare alla Commissione. Con un passaggio, di impronta meloniana, sulle polemiche “strumentali che non considerano la realtà”. Poi è arrivata anche la difesa di Cassese.
Una strategia che non è piaciuta in maggioranza. Non tanto sul merito – tutti sono d’accordo sulla limitazione dei poteri di controllo della Corte dei Conti – ma quanto sul metodo. Il ragionamento che si fa ai vertici di Lega e Forza Italia è che il governo si gioca tutto sul Pnrr e quindi questo richiede spiegazioni chiare, che i cittadini possano capire. “Su un tema così importante non si può affidare la linea del governo a Cassese, la signora Maria non capisce cosa dice…”, spiega un leghista di governo. Nel mirino c’è lo stesso Fitto, accusato di non saper “spiegare” la strategia del governo sul Pnrr.
Ieri intanto Fratelli d’Italia ha continuato a difendere la norma che limita i controlli della Corte dei Conti attaccando l’Ue: “Un fastidioso pregiudizio contro il governo”, ha detto il meloniano Carlo Fidanza. A Palazzo Chigi si agita il complotto, parlando di un disegno di Bruxelles contro Meloni per scardinare l’alleanza col Ppe alle elezioni europee del 2024 perché “la Commissione non aveva avuto nulla da ridire sulla stessa norma di Conte e Draghi”. Ma anche per evitare strumentalizzazioni, ieri la Commissione ha specificato che ci sono “scambi costruttivi con l’Italia” che ha “un sistema di audit solido” sui fondi del Pnrr e spiegando che non è insolito che ci siano ritardi sulle rate. Per Fitto “il caso è chiuso”, ha detto al Tg1. Il governo lunedì metterà la fiducia sul decreto, sperando che il Quirinale non abbia nulla da eccepire.
” … Il ragionamento che si fa ai vertici di Lega e Forza Italia è che il governo si gioca tutto sul Pnrr e quindi questo richiede spiegazioni chiare, che i cittadini possano capire. “
Io ho capito benissimo che la GUERRA è un argomento secondario per il governo.
Che significa?
– CHE la danno per vinta: possibile? È credibile che la Russia si ritiri o sia obbligata a ritirarsi con tutti i russofoni?
– CHE la danno per persa: dunque non serve più spendere ulteriori soldi per investimenti militari e possono pensare ad altro
– CHE la danno per vinta, pur avendola persa. È un modo antico per chiudere una partita finita male, cambiando discorso e proponendo altri obiettivi
( come nel film Taps – Squilli di rivolta, di Harold Becker del 1981).
In fondo, anche questa è Hollywooderia.
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CI STIAMO PERDENDO IL PNRR PER LA ‘TROPPA’ BRAVURA DEL GOVERNO-Viviana Vivarelli
La Meloni è in difficoltà col PNRR perché non sa come spendere i soldi che l’Ue le darebbe se solo lei presentasse qualche proposta seria su come spenderli. Ma per ora non lo sa fare e a poco le servono i 4 Cavalieri dell’Apocalisse: Mantovano, Cassese, Violante e Marini.
La Corte dei Conti ha criticato il modo in cui il Governo spende e spande i soldi per i soliti noti, restando poi con le casse del Tesoro vuote per il lavoro, la sanità o i disastri naturali. E allora la gaia Giorgia ha limitato i poteri della Corte dei Conti, dicendole in pratica che il bilancio lo faccia a casa sua.
Ma a questo punto hanno paura che la casalinga di Voghera non capisca quanto accada.
La casalinga di Voghera avrebbe delle idee molto chiare su come spendere i soldi dell’Europa, essendo abituata da sempre a gestire i fondi di casa sua e non a sfarfalleggiare spargendo ricchi premi e cotillon ai cortigiani di turno. E per sua fortuna non ha 4 leccakulo appresso che la approvano se spende in lustrini e gelati.
In quanto al giudizio negativo dell’Unione Europea, ma chi se ne frega? È solo “Un fastidioso pregiudizio contro il governo”. Lo hanno detto anche al Tg1.
Peccato che da questo ‘pregiudizio’ derivi avere o no 39 miliardi di euro.
Magari Cassese ci spiegherà come queste siamo bazzeccole. Ormai è in grado di spiegare anche la natura angelica dei diavoli. E che sarà mai?
Per Fitto “il caso è chiuso”. Lunedì mette la fiducia sul decreto. E bona lì. E Mattarella? Mattarella ha smesso da tempo di essere il custode della Costituzione e i discorsi seri li fa solo davanti all’Altare della Patria. Per il resto: ciccia.
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Viviana, se ci fosse stato Conte che li ha portati a casa quei miliardi, con il movimento a quest’ora, saremmo a buon punto con gli investimenti del pnrr.. gli arraffatori l’hanno fatto fuori perché lui, non avrebbe sprecato, né tantomeno fatto porcherie con quei soldi e questo ai geni della politica non andava bene!! Non riesco a capire e non capirò mai come certe persone, possano arrivare a gestire un Paese, quando non sanno a mala pena gestire sé stessi!! Chi cacchio li mette su posti di comando, dico io!! È tutto uno spalleggiarsi tra poteri forti che di capacità hanno ben poco ma di furbizia ed agganci tanti!!
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E.C.: Quando sanno a malapena gestire sé stessi*…
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Di solito fra ladri dopo il furto ci si litiga per la spartizione…. bel film quello dei “soliti gnoti”,ma gli italiani non lo sapevano eppure il motivo di aver fatto fuori Conte era palese.Vorrai mica che una persona onesta abbia a disposizione tanto denaro da dare alla collettività?
Meglio ripartire il bottino fra amici fedeli che ci rivoteranno .
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Giulana Sparano: L’Ue chiede un piano di controllo sulla spesa dei soldi europei, i magistrati chiedono che l’emendamento che limita la Corte dei Conti venga ritirato e l’Emerito, alias Sabino Cassese che è la star dei talk affannati a promuovere Giorgia, invece lo ritiene giusto.
E ti pareva!
Corre anche Mirabelli a giustificare l’attacco alla Corte dei Conti. I controlli si fanno dopo che i soldi sono stati spesi. Non prima! E che diamine!
Simona Urso: Ma che strano, Cassese si schiera col Governo sulla scelta di escludere la Corte dei Conti. Ecco,questo vecchio è il peggiore, perché viene considerato autorevole ed è il peggior servo sulla terra. A sbraitare sui Dpcm di Conte e a fare figure di cacca con la Corte Costituzionale.
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Dittatura un, due … marsch!
Sabino Cassese più che un costituzionalista è un cortigiano del Principe e i cortigiani, si sa, non consigliano, applaudono. La Corte dei Conti è un organo costituzionale che ha il diritto e il dovere di controllare i conti dello Stato. E che fa?” Giorgia pensa di limitarla. Stiano attenti gli altri organi dello Stato! Se non staranno al passo, peggio per loro! La Costituzione è carta straccia. Se non va bene, coriandoli! Ma non c’era qualcuno che doveva controllare che la Costituzione fosse osservata? Ah, sì, mi pare… ma è da un po’ che dorme. Ha paura di essere limitato anche lui?
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“strategia del governo sul Pnrr.”???? Qualcuno l’ha intravista quella strategia? Io vedo solo una strategia di imbavagliamento e controllo ossessivo e patologico di tutte le persone e le istituzioni che non si allineano alla claque osannante di questo esecutivo. E comincio ad essere seriamente preoccupato. Soprattutto perché sul Quirinale c’è un incapace, o peggio, complice, che ha abdicato ai suoi doveri di custode della nostra Costituzione
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Salvini,Salvini…mi ricordo quando era poco tenero con il M5s e con Conte…. adesso ciucciati la meloni e cazzese!
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Controllo concomitante significa cogestione. E se il controllore agisce da cogestore chi svolgerà la funzione del controllore?
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Gestire 200 miliardi di aiuti (Pnrr)
sarà il pomo della discordia?
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