Prima Mattarella, poi Meloni, poi mezzo Pd: tutti celebrano l’invio di armi. Schlein va dalla partigiana Mancini. La prima Festa della Repubblica della premier Giorgia Meloni alla parata del 2 Giugno ai Fori imperiali […]

(DI WANDA MARRA – ilfattoquotidiano.it – La prima Festa della Repubblica della premier Giorgia Meloni alla parata del 2 Giugno ai Fori imperiali scivola via tra selfie, applausi e commenti di convinto stupore. “Chi l’avrebbe mai detto…”. Ma è pure un’occasione per esibire concordia e unità con il Quirinale. Sergio Mattarella, oltre al consueto omaggio alle Forze Armate e a un appello affinché lavorare all’estero non rappresenti per nessuno “una scelta obbligata bensì una opportunità”, in una giornata ad alto valore simbolico ci tiene a ribadire ancora una volta il sostegno a Kiev. “A oltre un anno di distanza, la Repubblica Italiana, assieme alla comunità internazionale, è ancora impegnata a contrastare l’aggressione condotta dalla Federazione Russa al popolo ucraino. L’Italia è fermamente schierata per la difesa della sua libertà, integrità territoriale e indipendenza, perché non vi sia un futuro nel quale la forza del diritto viene sostituita dal diritto del più forte”.
Una posizione che il presidente ribadisce in ogni occasione pubblica. Giorgia Meloni gli fa eco: “È l’unica opzione possibile. Sono perfettamente d’accordo con lui. Niente che si chiama pace può essere scambiato con l’invasione”. Zelensky ringrazia idealmente via Twitter: “Congratulazioni a Giorgia Meloni e al popolo italiano per la Festa della Repubblica Italiana. Apprezziamo la solidarietà e il pieno supporto dell’Italia nella difesa della sovranità e dell’indipendenza dell’Ucraina”.
Che il 2 Giugno sia nato sui valori dell’antifascismo per il Colle è una realtà. Ma ieri, per la verità, a evidenziare quest’aspetto non è il presidente, ma la segretaria del Pd. Che va a trovare Iole Mancini, a casa sua. “Un incontro indimenticabile. Iole ha 103 anni e tanta memoria. Dei suoi tempi da partigiana, dell’arresto di suo marito Ernesto Borghesi, della sua detenzione in uno dei luoghi più terrificanti dell’occupazione tedesca a Roma: la prigione nazista di via Tasso, nella quale fu detenuta e interrogata da Priebke”.
Una scelta, questa, che sembra voler marcare la differenza della segretaria anche dal suo stesso Pd. Che ieri sembra rivendicare l’orgoglio atlantista. Lorenzo Guerini, da ex ministro della Difesa (ma anche da presidente del Copasir seduto accanto all’attuale ministro, Guido Crosetto, mentre annunciava il settimo decreto per l’invio di armi) dichiara: “Condivido le parole del presidente della Repubblica che confermano la scelta dell’Italia e dell’Europa di sostenere l’Ucraina nella resistenza all’aggressione russa e a ricercare una pace giusta, nel rispetto del diritto internazionale”. Ma poi, dopo le difficoltà e le divisioni per il sì all’Asap (Act in Support of Ammunition Production) è tutta una rivendicazione di chi ha votato a favore nell’Europarlamento. Non è “un provvedimento emergenziale volto a inviare armamenti a Kiev ma una misura strutturale, uno strumento che si colloca nel più ampio quadro dettato dall’invasione russa e dalla necessità di una rinnovata difesa europea”, spiega la vicepresidente dell’Europarlamento, Pina Picierno (Pd), in un intervento sul Domani. E Alessandra Moretti: “Non è mai stato in discussione il voto favorevole del Pd al provvedimento nella sua complessità – ha scritto – Il nostro sostegno alla resistenza Ucraina è granitico”. Mentre l’europarlamentare Mercedes Bresso prova a smorzare i toni: “Non capisco le polemiche sui colleghi che si sono astenuti perché non sono passati i nostri emendamenti. È una decisione personale legata a una più acuta sensibilità pacifista che fa parte pienamente delle nostre tradizioni. Non siamo un partito che espelle i dissidenti”. Mentre Lia Quartapelle ci tiene a ricordare che l’uso dei fondi del Pnrr è “una facoltà e non un obbligo”. Ora il Pd ha depositato un atto di indirizzo in Senato perché la maggioranza confermi il suo no con un voto. Dovrebbe essere calendarizzato non prima di una settimana e in teoria il voto della maggioranza è scontato. In teoria, perché poi dire sì a un’iniziativa dell’opposizione non è mai banale.
E meno male che la Costituzione ripudia la guerra, poi dicono che è diventata una barzelletta, si quelle che iniziano così: “Dunque c’è un aggredito e un aggressore…”
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Non la disse Tognazzi, questa?
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Essere ” presi per il naso ” è l opzione di questa repubblica che ha deciso che l Ucraina ( paese oltretutto tristemente noto per gli ” uteri in affitto” e per pesanti precedenti nazisti ) è diventato un altro “protettorato italiano” , senza nemmeno essere europeo e membro della Nato . Quale pressione diplomatica ci porta a difendere un paese che da noi ha solo tristemente vantato il vantaggio di sfruttare solo delle badanti e prostitute ? Che interessi economici abbiamo in Ucraina ? Gli altri invece non valgono l impegno costante e li abbiamo senza alcun rimorso lasciati nella m.? Lo zio Sam detta sempre le sue leggi e la nostra costituzione è carta straccia
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Tutta questa attività continua di Mattarella ( che “conta” assai più di Meloni in alto loco) riguardo la guerra che propaganda urbi et orbi, non mi fa ben sperare.
Non è che il Governo di “destra” sia lì per sporcarsi le mani con un nostro intervento (in serbia ci siamo già) e poi finire ignominiosamente nelle mani dei Migliori che daranno a Meloni tutta la colpa , ovviamente amplificata da un ennesimo nuovo PD “responsabile e moderato” , magari con un nome nuovo e Forza Italia a “dare l’ appoggio”?
In tutta evidenza Mattarella sta aspettando qualcosa e … preparando trappole.
In un gaudio generale di cui ci pentiremo, temo…
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Togli le “..” è di destra
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il Governo di “destra” sia lì per sporcarsi le mani con un nostro intervento (in serbia ci siamo già) e poi finire ignominiosamente nelle mani dei Migliori che daranno a Meloni tutta la colpa , ovviamente amplificata da un ennesimo nuovo PD “responsabile e moderato” , magari con un nome nuovo e Forza Italia a “dare l’ appoggio”?
ELUCUBRAZIONI INUTILI. LE TUE.
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Magari il nome “nuovo” potrebbe essere Cottarelli “mani di foribice”…
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Speriamo veramente che lo siano: di questi tempi tutto è possibile; chi l’ avrebbe mai detto più di un anno fa che il Migliore ci avrebbe trascinato in una guerra col voto assertivo del Parlamento tutto?
Da ricordarsi a futura memoria ed al netto degli inutili distinguo odierni: allora si sarebbe potuta fare la differenza, o almeno porre un serio ostacolo… Ora non più.
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Se danno la colpa a Meloni il paese fa’ già un bel passo avanti
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La festa della Repubblica delle banane & meloni, da spararsi sui cogl….ni.
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