Il primato di Terni e della Ternana. Stefano Bandecchi sarà sindaco della città dove gioca la sua squadra professionistica di calcio

(Andrea Muratore – true-news.it) – Stefano Bandecchi sarà il primo presidente di una squadra di calcio professionistica ad essere eletto sindaco del comune ove essa gioca. Due ruoli formalmente compatibili. Ma con possibili ricadute politiche non secondarie.
Stefano Bandecchi ce l’ha fatta. Il proprietario dell’Università Nicola Cusano e della squadra calcistica della Ternana è stato eletto sindaco di Terni. Al ballottaggio arriva una vittoria storica per il capoluogo di provincia umbro, tradizionale roccaforte rossa. Crea anche un precedente storico per il mondo del calcio.
Bandecchi, imprenditore, presidente e sindaco
Classe 1961, Bandecchi è coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, partito di centrodestra fondato, nel 2017, da Angelino Alfano e all’ultima tornata di amministrative è stato l’unico vincitore nei capoluoghi a esser stato eletto senza il supporto di grandi partiti.
Presidente della Ternana dal 2017 dopo aver fondato nel 2006 l’Unicusano, Bandecchi, di origini livornesi, ha dichiarato che non lascerà la presidenza del club rossoverde. Una scelta che – come abbiamo avuto modo di verificare – è legittima e nella sua piena facoltà. Ma che crea non pochi problemi di opportunità politica.
La compatibilità del neosindaco con la Ternana
La Legge Regionale 11/1995 che norma le condizioni di incompatibilità con la carica di sindaco in Umbria segnala, coerentemente con le leggi dello Stato, l’impossibilità di mantenere la carica e candidarsi per gli amministratori di società partecipate dai comuni, i consulenti, i dirigenti locali delle agenzie sanitarie, i soggetti in dipendenza professionale da enti sottoposti al controllo regionale. Nessuna specificazione per le società sportive o altre società presenti sul libero mercato, come formalmente l’Unicusano si struttura.
Al contempo, una sentenza del Consiglio di Stato del 2011 conferma che la presidenza esplicita di una squadra sportiva, propria del caso di Bandecchi, non esclude la candidabilità. Dunque il nodo formale è sciolto. Ma resta un tema di opportunità.
Il nodo politico
Mantenendo contemporaneamente le cariche di sindaco e presidente della Ternana, Bandecchi potrebbe creare uno scivoloso precedente politico. Nei comuni capoluogo di provincia in Italia, il suo precedente non ha eguali storici. E in quest’ottica Bandecchi dovrà gestire, da sindaco, molti dossier riguardanti la sua stessa squadra sportiva.
Trovandosi in difficoltà nel presentarsi super partes. Un esempio riguarda lo stadio della Ternana, il Libero Liberati. La squadra rossoverde giocherà l’anno prossimo un nuovo campionato di Serie B dopo la salvezza conquistata quest’anno.
Il caso stadio, uno scoglio per Bandecchi?
Il portale Sport Terni lo scorso anno dava atto di una convenzione tra il comune di Terni e il vicepresidente del club, l’ex arbitro Paolo Tagliavento, siglato a Palazzo Spada, sede del municipio che ora sarà occupato da Bandecchi. “La Ternana”, si faceva notare, “potrà ancora usufruire del proprio campo di gioco, concesso dal Comune, fino a tutto il 2023-2024. Spariscono i 10 mila euro annui di canone di affitto, così come non sarà più la Ternana ad accollarsi tutte le spese ma solo quelle di manutenzione ordinaria. La manutenzione straordinaria non dovrà superare i 20 mila euro all’anno più Iva, il resto sarà a carico del Comune”.
Nel 2024, comunque andrà la stagione sportiva, tale canone andrà rinegoziato. E in che posizione si troverà Bandecchi? Delegherà a terzi, su entrambi i fronti, il dossier? Spingerà per vendere la squadra, come ha ricordato più volte a inizio anno senza dar poi seguito a queste trattative? Il nodo è ancora più spinoso se pensiamo che Bandecchi dovrà al contempo supervisionare il progetto per il nuovo stadio. Questo, con annessa clinica privata, rientrerà in un piano su cui Bandecchi ha impegnato un progetto di spesa per 25 milioni di euro per un’opera destinata a restare di proprietà comunale: quanto gioverà al club e quanto ai progetti di sistema del fumoso presidente?
Le questioni aperte
Il presupposto della buona fede è fondamentale. E anche per Bandecchi, ovviamente, vale. Ma la legalità formale non è detto che vada automaticamente di pari passo con l’opportunità politica. Andiamo oltre: quanto si salderà la contestazione degli ultras della Ternana, su cui Bandecchi è arrivato a rispondere nello stesso modo a coloro che gli sputavano addosso in passato, con quella politica al neo-sindaco? Quanto il Bandecchi presidente sarà influenzato dal Bandecchi sindaco, e viceversa? Domande a cui è difficile dare risposta. E sull’equilibrio in materia si giocherà il futuro dell’immagine e della visione politica del dominus della città dell’Umbria più profonda.
Per dire, le contraddizioni…, mio cognato è di Terni, comunista, pensionato dell’acciaieria, tifoso sfegatato della Ternana. Proprio l’altro giorno mi ha rivelato di essere innamorato di questo tizio, che sta facendo bene, che vuole riportare uno storico panificio ai fasti del passato, che sta facendo molto per la Ternana, e bla bla bla.
Io lo prendo in giro per la regione leghista e tutte le contraddizioni del caso.
Chissà se si rende conto di aver votato per un partito di destra.
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Bandecchi è un populista ma….
Il primo sindaco che….conflitto d’interessi….
Ma sono 30 ANNI che SILVIO BERLUSCONI è in parlamento con i SUOI, TANTI, TROPPI confitti d’interesse e ora attaccano questo carneade?
Oltretutto oggi si sarà attirato addosso pure l’ira funesta(!) del Gruppo Gedi per aver contestato come VERGOGNOSA la sentenza che ha rifilato alla Juve solo 10 punti di penalizzazione e 750.000 € di multa. Per una società con un giro d’affari di c.a 460 Milioni di €uro annui sono bruscolini, a fronte delle continue PORCATE messe a bilancio per diversi anni.
E ha contestato pure l’ignobile presidente della FIGC Gravina che ha parlato di una bella giornata di sport, consigliandogli di cambiare spacciatore.
Le altre società che si sono comportate correttamente sono forse figlie di un Dio minore?
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Gravina che permise l’iscrizione in A della Salernitana di Lotito, fottendosene del regolamento sulle pluralità di squadre sotto la stessa proprietà che lo vietava e votato da tutti i presidenti di A.B.C, lotito compreso.
Avevano rimandato in avanti ogni volta le scadenze fino ad inventarsi la baggianata del Trust, con il passaggio di proprietà a Iervolino avvenuto il 31 Dicembre dall’originario 30 giugno.
E il problema sarebbe Bandecchi?
E su Preziosi, che falsificava ogni anno i bilanci del Genoa con le plusvaenze fittizie? E su Giulini del Cagliari? E su Cairo, Cellino, le strindebitate Roma, Milan e Inter?
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un penoso chierico del sistema di potere italiota che tenta goffamente di screditare chi ha vinto elezioni democratiche e rappresenta la prima novità nella politica italiana da dieci anni. I ternani è gente pratica, rude e schietta; ci vuole ben altro per convincerli di aver sbagliato cavallo dopo averli provati tutti.
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