Sì al testo base senza cenni alle regioni. come voleva il carroccio. Protestano M5S e Pd. Ha vinto la Lega, che non voleva alcun riferimento a Regioni e Comuni per proteggere i suoi governatori e i suoi sindaci […]

(DI LUCA DE CAROLIS – Il Fatto Quotidiano) – Ha vinto la Lega, che non voleva alcun riferimento a Regioni e Comuni per proteggere i suoi governatori e i suoi sindaci. E si sono adeguati Fratelli d’Italia e FI, con il consueto e gentile supporto dei forse già ex alleati Renzi e Calenda, perché tanto il primo avversario da infilzare resta Giuseppe Conte.

Così ecco il via libera al testo base sulla commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia da Covid, approvato ieri pomeriggio in Commissione Affari sociali alla Camera dalla maggioranza e dall’ormai fu Sesto Polo. Senza le opposizioni, perché M5S, Pd e Alleanza Verdi e Sinistra non hanno partecipato al voto per protesta, dopo aver chiesto inutilmente un rinvio o almeno una sospensione dei lavori. “Se questa è la commissione che hanno in mente non votiamo, vogliono solo cercare di attaccare me e Roberto Speranza” aveva spiegato ai suoi in mattinata Conte. E così è andata, perché ieri mattina il centrodestra si è ricomposto sul testo che delinea compiti e scopi della commissione bicamerale, dopo aver tolto ogni cenno agli enti territoriali. Nell’articolo 3 della versione finale hanno cancellato anche il riferimento agli enti di supporto dell’allora governo Conte-2. “La commissione – si legge – dovrà svolgere indagini e valutare l’efficacia, la tempestività e i risultati delle misure adottate dal governo e dalle sue strutture al fine di contrastare, prevenire, ridurre la diffusione e l’impatto del SarsCov2”. Tradotto si potrà scavare sul lavoro dell’esecutivo allora guidato dal leader del M5S. Nulla sugli enti locali. Proprio come pretendeva il Carroccio per evitare ansie innanzitutto al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. E d’altronde per evitare fastidi hanno cassato anche il passaggio su eventuali conflitti di interessi di “enti sanitari, associazioni di categoria e case farmaceutiche”.

Resta invece la “missione” di indagare “sulle ragioni per cui il Piano pandemico nazionale e la sua attivazione non sono stati oggetto di considerazione da parte degli organismi istituiti dall’esecutivo” (cioè la task force). Nonché sull’acquisto delle mascherine e di tutto il materiale sanitario, soprattutto nella prima fase della pandemia. Su questo e altro dovrebbe lavorare la commissione d’inchiesta di 30 parlamentari. E tanti saluti alle proteste a Montecitorio dei 5Stelle, con Chiara Appendino ad accusare: “Questo testo è un insulto, non citate le Regioni quando è loro la competenza sulla sanità: fate finta di ignorare la Costituzione”. Dal microfono si è lamentato anche il dem Marco Furfaro: “Volete farci votare un testo che abbiamo avuto un’ora fa, non lo avete letto neppure voi”. Tutto inutile. La commissione ha detto sì, con il renzianissimo Davide Faraone a sorridere di gusto dopo il voto. Ma il Pd contesta: “Nel testo si mette in dubbio l’utilità dei vaccini, ammiccando ai no-vax”. Critica comprensibile, a leggere certi passaggi sui sieri. E comunque in serata parla Conte: “Il Paese non merita che una tragedia finisca preda di strumentalizzazioni politiche. Noi ci siamo se si vuole fare chiarezza, ma se vogliono una commissione-farsa se la faranno da soli”. Ma il capogruppo alla Camera di FdI, Tommaso Foti, non fa una piega: “Pd e M5S sono scappati dal voto”. Fino a martedì 18 si potranno presentare emendamenti al testo. A naso, senza sperare di poter cambiare qualcosa di rilevante.