La storica seguace dell’ex premier tra i corridoi dell’ospedale con il rosario tra le mani: “Signore, rammenta le opere che ha fatto”

(huffingtonpost.it) – Noelle, la storica ‘pasionaria’ che segue Silvio Berlusconi da 35 anni, non ha mancato di dimostrare la sua vicinanza al leader di Forza Italia nemmeno in questi giorni. ‘Nascosta’ dagli sguardi dei cronisti, Noelle da mercoledì è fissa tra le corsie dell’ospedale, con un rosario tra le mani. “Io quando vengo qui prego solo per lui”, racconta all’Adnkronos la ‘Pasionaria’, che ha preso i voti.
“Mi sono anche messa a piangere”, confessa, riferendo la preghiera più ricorrente: “Signore ricordati di tutte le opere che ha fatto, del bene che ha seminato e se qualche male ha fatto, dato che siamo tutti peccatori, dimentica e perdona. E ti prego lasciacelo ancora per un pò, perché ha ancora tanto da dare”. La consacrata Noelle però pensa anche agli altri ricoverati, bambini e non solo: “Prego per tutti gli ammalati, per spirito di fratellanza, ma Silvio è un fratello che conosco da 35 anni”, dice, ricordando tutti i momenti in cui ha incontrato il leader di Forza Italia.
“È una persona che ci ha dato tanto, a cui siamo tanto riconoscenti. È un uomo di una sensibilità, di una dolcezza e di una cordialità incredibili”, assicura la ‘pasionaria’, scorrendo sullo smartphone le foto abbracciata a Berlusconi. La preoccupazione per l’ex premier non manca “reagisce bene, ma è sempre una persona di una certa età, che di croci ne ha portate nella sua vita”, eppure il cartello da esibire alle dimissioni è già pronto. Il contenuto sarà una sorpresa, ma si tratterà – anticipa – di un messaggio religioso.
“Signore, rammenta le opere che ha fatto”
E spediscilo all’Inferno.
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57 leggi ad Personam.
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Una parte dell’Italia lo adora , letteralmente, ed è anche giusto, visto che se lo stato, prima del suo insediamento, ben organizzato da diverse postazioni come si addice ad uno stato frammentato e usato/abusato, come tale, avesse lavorato per produrre lavoro e sicurezza , in termini di un welfare state non parassita ne draculiano, ma positivo , umano costruttivo e cooperativo, secondo il paradigma della fattispecie della pace, forse Berlusconi al governo non avrebbe avuto tutto il potenziale distruttivo che si è dato ma sarebbe stato estruso dalla galassia a calci nel sedere, né tutto il potere manipolatorio che ha fatto dell’italiano medio una ciabatta parlante ben addestrato all’odio dalle serie killer e armate imperversanti sul piccolo schermo. Così è andata. Auguri stato. Ormai lascio il mondo alla sua guerra e che sia cruenta come il filo rosso che lentamente ci ha resi nemici e sospettosi della qualunque; un organismo con cellule malate e libere di essere cancro. Ovunque e comunque.
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