Gli orsi bruni diventano pericolosi solo in rare e particolari condizioni, ma ci sono comunque comportamenti da seguire per evitare aggressioni

(ilpost.it) – Mercoledì sera è avvenuta la prima aggressione mortale di un orso in Italia nella storia contemporanea. Andrea Papi, un ragazzo di 26 anni di Caldes, in provincia di Trento, è stato ucciso nei boschi della zona mentre stava tornando da una corsa sul monte Peller. Il suo corpo era stato ritrovato nella notte fra mercoledì e giovedì dopo alcune ore di ricerche, e aveva segni compatibili con l’aggressione di un orso. L’autopsia ha dato la conferma ufficiale delle cause della morte. Il corpo del ragazzo presentava graffi, segni di un morso al braccio, ferite profonde al torace e al collo.
Il presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha firmato un’ordinanza che prevede la cattura e l’abbattimento dell’orso, che dovrebbe essere riconosciuto grazie a test genetici svolti su campioni organici ritrovati sul luogo dell’attacco. La morte di Papi ha riaperto una discussione che in Trentino e in Alto Adige, dove vive una delle rare popolazioni di orsi bruni (Ursus arctos secondo la classificazione scientifica) d’Italia, ricompare ciclicamente quando un orso attacca un uomo: quanto sono pericolosi gli orsi?
Secondo un articolo scientifico pubblicato su Nature nel 2019 c’è la percezione che questi animali siano particolarmente pericolosi per gli esseri umani, soprattutto perché «tra tutti i grandi predatori terrestri e acquatici, gli attacchi perpetrati da orsi bruni sono quelli più raccontati dai media internazionali». «Anche se gli attacchi dell’orso bruno sono meno frequenti di quelli di altri predatori, questa specie ha il potere di attirare l’attenzione amplificata dei mass media, che ha il potenziale per influenzare negativamente l’atteggiamento del pubblico», spiega Nature.
Secondo lo stesso studio, tra il 2000 e il 2015 si sono verificati 664 attacchi di orsi a livello mondiale, di cui 95 sono risultati mortali. La maggior parte di queste morti sono avvenute in Nord America, sia da parte di orsi bruni che di orsi grizzly, che ne sono una sottospecie. Prima di quest’anno, in Italia erano state registrate 7 aggressioni in 150 anni: nessuna era risultata mortale.
In un’intervista a Repubblica in seguito alla morte di Papi, Piero Genovesi, uno dei maggiori esperti mondiali di orsi bruni e responsabile del Servizio per il coordinamento della fauna selvatica dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ci ha tenuto a sottolineare che «gli attacchi con feriti, in tutta Europa, ci sono tutti gli anni, ma le aggressioni mortali sono molto rare». In Svezia, dove vivono tra i 4 e i 5mila esemplari di orsi a fronte dei circa cento che vivono in Trentino, si registra circa un incidente all’anno, ma quelli mortali negli ultimi 15 anni sono stati soltanto due. In Romania, dove ci sono oltre 6mila orsi, molti dei quali abituati all’uomo, gli attacchi mortali sono stati 11 in 15 anni.
«Esperimenti effettuati in Scandinavia hanno dimostrato che la reazione dell’orso, se si accorge della presenza di un umano, è sempre di allontanarsi: perciò non basta avvicinarsi all’orso perché ci sia pericolo», spiega Genovesi.
Secondo una pagina informativa della provincia autonoma di Trento, gli orsi bruni diventano pericolosi solo in rare e particolari condizioni: quando sono feriti; se sono femmine con cuccioli appresso; se vengono sorpresi su carcasse o altre fonti di cibo; se vengono colti all’improvviso in un modo che li possa spaventare; se vengono disturbati nella propria tana; se si sentono troppo a proprio agio attorno agli esseri umani. Gli orsi infatti sono animali prevalentemente vegetariani e salvo eccezioni non vedono una minaccia nelle persone, e nemmeno sono interessati ad avvicinarle. Se però un orso si abitua alla presenza degli esseri umani potrebbe avvicinarsi più spesso, aumentando la possibilità di incontri e quindi di rischio per le persone.
«È importante ricordare che è assolutamente negativo e pericoloso sia per l’uomo che per l’orso cercare di attirare quest’ultimo con esche alimentari allo scopo di osservarlo, fotografarlo o filmarlo», ricorda per esempio la pagina della provincia autonoma di Trento. «Con questa pratica il plantigrado perde il timore nei confronti dell’uomo, associando anzi la presenza umana alla possibilità di reperire cibo in modo facile».
Ad aumentare il pericolo è il fatto che, in posti come il Trentino-Alto Adige, le popolazioni di orsi siano state reintrodotte soltanto di recente, dopo un periodo di estinzione dovuto alla caccia: in queste regioni spesso le pratiche di prevenzione e interazione con gli orsi sono andate perdute e le persone del posto (oltre che i turisti) non sono più abituate a condividere il paesaggio con un grosso animale onnivoro.
Secondo gli esperti, residenti e turisti che si addentrano nei boschi e in altre zone abitate dagli orsi bruni dovrebbero ricordare di restare sui sentieri; parlare a voce alta; tenere il proprio cane al guinzaglio; non avvicinarsi alla fauna selvatica, nemmeno per scattare una fotografia; non lasciare cibo a disposizione degli animali; restare fermi o allontanarsi lentamente in caso di incontro ravvicinato, e non colpire gli animali. In paesi in cui la popolazione di orsi è presente da anni, come il Canada, queste raccomandazioni sono contenute in centinaia di cartelli sparsi nelle zone più frequentate dagli orsi.
Parlando al Corriere del Trentino nel 2017, Andrea Mustoni, biologo responsabile dell’Area ricerca scientifica e divulgazione del Parco Adamello Brenta, spiegò che «posto che il rischio zero non esiste, è dimostrato a livello globale che più comunicazione si fa, e meno aggressioni ci sono».
Federico Andreoli
Circa sette anni fa andai con mia moglie a Brooke Falls, nelle isole Aleutine, in Alaska. Andammo là perché avremmo potuto incontrare i grizzly nel loro ambiente naturale. Appena arrivati in questo minuscolo resort, in mezzo al nulla, circondato solo da foreste, i ranger ci hanno spiegato come avremmo dovuto comportarci aggirandoci nei boschi. Ci hanno spiegato che gli orsi sono animali solitari e non amano l’incontro con l’uomo, per cui ci hanno regalato un campanello da legare alle caviglie per fare rumore e non arrivare in prossimità di un orso senza che lui se ne accorgesse per tempo. Ci hanno anche spiegato che se si incontra un orso è meglio non correre mai, e o di fingerci morti o di allargare le braccia, stando immobili, urlando con voce cupa. Siamo stati per tre giorni a Brook Falls e abbiamo passeggiato noi due da soli nei boschi, incontrando decine di orsi, alcuni a pochi metri, intenti alla pesca del salmone. Migliaia di persone frequentano ogni giorno questi “santuari degli orsi” sparsi in tutta America. Gli eventi mortali sono insignificanti, se non nulli. L’introduzione degli orsi in Italia è stata un’operazione molto rischiosa, avvenuta senza comprendere la natura dell’habitat italiano e senza rendersi conto della mentalità italiana nei confronti dei pericoli insiti nella natura. In Italia ci sono animali potenzialmente pericolosi; bisogna imparare a convivere con loro, non pensare di sterminarli. L’orso fa il suo mestiere di orso, l’uomo dovrebbe fare il proprio, che è quello di pensare e prevedere. Poi può anche succedere che la sfortuna si accanisca contro un individuo, e che quest’ultimo perda la vita. Gente che si aggira di notte su biciclette senza luci e senza giubbetti catarifrangenti, alpinisti che iniziano scalate senza assicurarsi del meteo, navigatori che si avventurano in mare senza avere padronanza assoluta del mezzo. Spesso tutto ciò porta a nefaste conseguenze. Addolora sapere che una persona è morta per un evento improvviso, ma fa parte dell’esistenza trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Invece di prendersela con gli orsi bisogna ricordare che l’orso (così come la montagna o come la bicicletta) non è il “colpevole”. Cosa vogliamo? Impedire alla gente di andare in bici, vietare le scalate agli alpinisti o distruggere la fauna selvatica? Se vogliamo (e dovremmo!) convivere con la natura, dobbiamo imparare a conoscerla e a rispettarla. Un tempo i pastori si muovevano con le greggi in territori abitati dai lupi, ma portavano con sé grossi cani guardiani per proteggersi. Qui in Italia sento molti contadini che si lamentano degli attacchi dei lupi. Vicino alle stalle non tengono però grossi cani da difesa ma solo piccoli cagnetti da compagnia, o altri che tengono chiusi in gabbia per adoperarli nelle autunnali battute di caccia. Da orsi, lupi e vipere ci si può difendere, più difficile è difendersi dalla superficialità e dall’ignoranza. La vita va affrontata senza isterismi, ma mettete in conto che qualcosa possa andare storto. È così dalla notte dei tempi. Il mare grosso, le bufere di neve o gli orsi fanno il loro “mestiere”. Noi dovremmo imparare (o tornare a imparare) a fare il nostro, che è quello di ragionare sugli eventi, sui tanti problemi e pericoli che ci circondano, su come risolverli e, soprattutto, su come prevenirli.
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Grazie Viviana per questo post! Buona Pasqua 🕊️
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Ma come si fa a paragonare l’Alaska con le Alpi! Le Alpi sono state antropizzate in maniera stabile e diffusa dal medioevo, la densità di popolazione è oggi quella di tante aree italiane dove mai verrebbe in mente di portarli. Il paesaggio alpino (che tanto piace…) è frutto dell’uomo, tranne che per le aree sommitali…
Il problema è l’ignoranza: quella che fa scambiare le Alpi con il Canada, i boschi come aree disabitate e non coltivate, la silvicoltura come una parola esotica e altre questioni che per brevità tralascio.
E infine anche la triste constatazione “sono lontani e a me, di voi e dei vostri problemi, nella sostanza non m’importa nulla”.
Ecco un bell’esempio di chi si lamenta tanto delle storture di un sistema che decide e agisce nell’ombra, in maniera opaca, spinto da lobby e $ che vengono da lontano e che nulla hanno a che fare con noi, e poi… e poi dimostra esserne pienamente parte e sostenitrice, a braccetto con i soliti media militarmente schierati.
Che delusione… troppa ignoranza per sperare in qualcosa di buono per il futuro. Ormai ci hanno rivoltato come dei calzini, signore che s’indignano ignare incluse.
Che delusione
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Evidentemente gli orsi trentini sono diversi dato che si stanno dimostrando molto più confidenti con gli umani e capita di ritrovarseli in luoghi dove mai o quasi mai penseresti di poterli trovare, tipo a luglio in piena stagione turistica alla stazione delle corriere del paese…La verità è che reintrodurre l’orso in Trentino è stata, per mille motivi, un’idiozia e in più tale idiozia è stata gestita pure malamente.
P.s. Usare campanelle per farsi sentire dagli orsi è un errore madornale, almeno qui dato che spesso ovini, asini ecc. ne sono dotati e tali animali vengono sbranati con regolarità dai plantigradi “nostrani”.
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Spiegalo alle due fatine dei boschi che credono a tutto , mokj e Viviana
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Premesso che non voglio essere confuso con la spara spara Paolabl che, probabilmente, oltre ai russi, odia orsi credendoli parenti di Orsini…
Vorrei proprio vedere questo signor Andreoli, all’incontro con un orso, fingersi morto e allargare le braccia, stando immobile facendo suonare i campanellini ai piedi.
Dice: “Poi può anche succedere che la sfortuna si accanisca contro un individuo, e che quest’ultimo perda la vita.” Ma si, cosa vuoi che sia, importante che non capiti a Andreoli.
L’Andreoli continua imperterrito nel suo fatalismo che deve però colpire tutti ma non lui: “Poi può anche succedere che la sfortuna si accanisca contro un individuo, e che quest’ultimo perda la vita. Gente che si aggira di notte su biciclette senza luci e senza giubbetti catarifrangenti”…
Quindi, secondo Andreoli, per non passare per degli aspiranti suicidi in cerca di sfortune come i ciclisti senza lucine bisognerebbe premunirsi.
Ci scommetto, però, che Andreoli è contrario a lasciar armare di schioppo un cercatore di funghi, perché le armi devono essere pari: gli artigli dell’orso devono essere affrontati solo coi campanellini ai piedi altrimenti non vale.
Viene in mente quella barzelletta dove quel tale raccontava all’amico di essere in partenza per una battuta di caccia al giaguaro e l’amico continuava ad elencargli i pericoli a cui andava incontro. Quando questi gli fece presente che poteva anche capitargli che gli si inceppasse il fucile, il tipo gli disse: “ma tu, sei amico mio o… Amico del Giuguaro?”
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E.c.
Sbagliato un copia/incolla
Anziché
Dice: “Poi può anche succedere che la sfortuna si accanisca contro un individuo, e che quest’ultimo perda la vita.” Ma si, cosa vuoi che sia, importante che non capiti a Andreoli.
Volevo scrivere:
Dice: “Gli eventi mortali sono insignificanti, se non nulli.” Ma si, cosa vuoi che sia, importante che non capitino a Andreoli.
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Bella la battuta su Orsini 😄👏
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Infatti Liliana,
Seguendo il ragionamento dell’Andreoli bisognerebbe premunirsi anche per una camminata in centro città o sul lungolago anche per possibili aggressioni di pittbull e i dei suoi padroni (gente che vedrei bene tra i naziazov in Ucraina).
Che facciamo? Proviamo coi campanellini ai piedi o depenalizziamo almeno l’uso di petardi e botti vari per i weekend?
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http://www.bighunter.it/Cani/ArchivioNews/tabid/207/newsid729/25582/Default.aspx
İn Italia girano migliaia di brutti ceffi con il Pitbull, (spesso senza guinzaglio), ma non per questo pensiamo di abbatterli tutti. İntendo i cani, i padroni purtroppo non si può.
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Infatti Liliana,
Seguendo il ragionamento dell’Andreoli bisognerebbe premunirsi anche per una camminata in centro città o sul lungolago anche per possibili aggressioni di pittbull e i dei suoi padroni (gente che vedrei bene tra i naziazov in Ucraina).
Che facciamo? Proviamo coi campanellini ai piedi o depenalizziamo almeno l’uso di petardi e botti vari per i weekend?
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Stavo per accingermi a scrivere un commento polemico sull’argomento, ho demorso, inutile, io sto con gli animali sempre e comunque perché loro rispondono ad un istinto, gli esseri umani no, gli esseri umani hanno distrutto la terra ed è inconfutabile.. non scrivo oltre.. tirate voi le debite conclusioni.. buon lunedì dell’Angelo 🕊️p.s. ho dimenticato di scrivere, certo che dispiace moltissimo per il dramma accaduto al 26enne!! Una giovane vita spezzata.. bisogna essere consapevoli di quando ci si addentra nei boschi da soli poi perché i pericoli ci sono, si rischia sempre… E incontrare un orso può essere un evento remoto ma in certi luoghi bisogna sapere che può accadere e se si rischia, almeno bisognerebbe essere preparati adeguatamente per reagire in modo adeguato..
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Troppo comodo, carissima. Troppo comodo (parole parole)
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Ma infatti mokj, come si fa ad andare a correre da solo nel bosco (sempre se sai cosa significa BOSCO in Trentino ) senza farsi scortare dalle guardie del corpo
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Siccome non la smettete di fare polemica sterile, scrivo questa cosa: volete avere ragione, tenetevi la vostra ragione.! Per la saputella aggiungo, ho camminato sino ai costoni delle Dolomiti, d’estate con ancora la neve, in Veneto, in alto Adige, in Trentino, facevo sci di fondo, hai presente la vallunga a Selva di val Gardena? Una pista nera da fondo.. Ho fatto rifugi e vie alte, anche da sola, con qualche timore aggiungo ma conscia dei pericoli a cui avrei potuto incorrere mi è sempre andata bene.. tu potrai essere più esperta di me sicuramente, ti ho fatto un elenco di posti in cui ho camminato, saranno pochi, tanti, valuta tu.. sono stata fin troppo gentile.. un’altra persona vi avrebbe mandato da subito a fare un bel giro su per i monti! Potrete punzecchiare ancora ma non coglierò.. ognuno ha il proprio pensiero può essere sbagliato ma è il suo e nessuno può sindacare!!
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Sempre che il ‘pensiero’ sia supportato da solide conoscenze. E finora ho letto solo parole alquanto superficiali e di comodo, da parte tua.
Ma nessuno ti toglie il tuo pensiero, era solo l’illusione di poter ragionare alla luce di un elenco di fatti tanto gravi e poi sfociati in tragedia (come ben previsto). E tuttavia è più comodo proseguire nel sonno dei giusti, coccolati dai media schierati all’unisono (ma che strano… ). Buona notte e sogni d’oro.
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Tu sei convinto/a, di aver ragione? Quello che tu sostieni io non lo trovo giusto, non lo condivido e ho scritto invece se tu avessi letto bene, argomentazioni precise in un altro post.. non sono una forestale, né tantomeno uno scienziato ma adopero il buon senso, la natura va rispettata e gli animali, reintrodotti perché sterminati dall’uomo, ma l’uomo può tutto!! Vero? Ecco ciò che voi non capite!! Che voi esseri umani scienzienti potete uccidere chi vi pare, se un’animale uccide un essere umano va eliminato! Non potrò mai e poi mai capire perché il mio pensiero è frutto di un mio sentire di una mia sensibilità, certo addolora molto ripeto, che una persona sia morta ma questo non può giustificare l’uccisione dell’animale.. ho letto ciò che hai scritto e non lo condivido anche se hai dato delle spiegazioni, per te giuste ma che io non condivido.. buona notte e sogni d’oro a te..
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Ho dimenticato, la gente deve imparare a rispettare l’habitat in cui vivono animali capisci? Reintrodotti o meno, se ci si addentra in un bosco e si è a conoscenza che si possono fare incontri pericolosi, chi dei due soggetti è in errore secondo te, l’essere umano o l’animale feroce che sta a casa sua? Vorrei mi rispondessi..
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Tanto per incidere maggiormente sull’argomento. Cosa fare se vedi un orso?
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Moky,
Dici “la gente deve imparare a rispettare l’habitat in cui vivono animali”.
Ma, secondo te, farsi una camminata per sentieri in montagna magari per raggiungere un eremo e poi far ritorno a casa vuol dire non rispettare l’habitat in cui vivono gli animali?
La montagna è tanto bella quanto spietata se non la si rispetta. Tutti gli anni esige tante vittime sacrificali alla sua bellezza anche senza plantigradi.
C’è una questione di proporzioni tra Alpi e le isole Aleutine raggiunte dall’Andreoli di turno che vola 10000 km (con gran dispendio di carburante e relativo inquinamento) per andare a provare il brivido dell’incontro ravvicinato con l’orso.
Sulle Alpi ci sono 60 abitanti per km quadrato, alle Aleutine mezzo abitante per km quadrato, praticamente nessuno, se non quache stressato (con portafogli ben fornito) in cerca di emozioni forti può disturbare troppo il corso della vita di animali anche pericolosi.
Sulle Alpi non puoi rischiare di trovare un orso sul ciglio del bosco fuori casa.
L’orso lasciamolo in Paesi come Svezia e in Finlandia tra le basi atomiche sotterranee che andranno a costruire gli americani.
Loro si che sanno rispettare l’habitat naturale degli orsi.
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Per Gsi, mi spiace dover scrivere questo ma non hai capito ciò che scrivo e penso.. è tutt’altro.. e soprattutto non ho scritto che il commento postato da Viviana l’ho trovato tutto giusto.. ribadisco per l’ennesima volta, io sto con l’orso che stava sul suo territorio e che purtroppo, essendo un animale e per giunta un po’ bizzarro, ha reagito nel peggiore dei modi nei confronti dell’essere umano che, avrebbe potuto fare jogging più a valle e sarebbe ancora vivo! Tutti i discorsi fatti, sugli errori di ripopolamento delle Alpi possono essere giusti e vanno affrontati ma intanto che si fa? si uccidono di nuovo tutti gli animali selvatici, come già fatto in precedenza perché gli esseri umani, devono appropriarsi di tutto? Ecco quando non si vuole capire questo non si va da nessuna parte! Il torto marcio ce l’ha sempre e comunque l’essere umano!! 8 miliardi di persone stanno devastando la terra!!
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Mokj, vedo che conosci bene la montagna , (tra cui la meravigliosa Vallunga ) questo però aggrava il tuo ragionamento dato che io ti facevo una panchinara da giardinetti cittadini, invece da conoscitrice dei luoghi come fai a dire che non si devono prendere provvedimenti gli orsi sono stati introdotti o meno ! Cioè, se un’ iniziativa ha prodotto disastri tu la lasci così ?
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No Moki,
L’orso portiamolo alle isole Aleutine.
Se siamo 8 miliardi non puoi pensare di compensare la cosa aumentando gli Orsi e i lupi sulle Alpi, casso.
Il problema del sovraffollamento umano sulla madre Terra non possiamo pensare di risolverlo creando trappoloni per cercatori di funghi e runner, dai…
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Oh ma cacchio!! Ho scritto che è giusto aver ripopolato le Alpi? No! Sostegno, questo sì che chi si addentra nei boschi deve stare attento punto! Cos’altro devo scrivere per farvi capire? Noi siamo dei poveri disgraziati che scriviamo dei commenti e che potere non ne abbiamo.. ho capito cosa volete dire e divulgare e non ho detto che avete torto, semplicemente vi dico: io la penso diversamente!!!
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Io non voglio divulgare un bel niente Moki.
Sto solo facendo ragionamenti.
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Non mi riferivo a te in particolare.. certo ragioniamo GSI ma cerchiamo anche di capire gli altri.. ho capito ciò che avete scritto tutti, la situazione non è semplice da risolvere.. intanto un orso verrà abbattuto però! Consiglio ai runner: per favore andate in zone a basso rischio è meglio per tutti!
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Perdonami Moki, ma il tuo discorso è piuttosto superficiale. Ma spero che tu legga comunque.
Intanto tu dovresti essere un umano, e non un orso, fino a prova contraria. E questo non è un dettaglio, in natura.
Poi certo, l’uomo dovrebbe inserirsi nel rispetto della natura, per conviverci. Tuttavia converrai che anche i primi uomini, addentro nella natura, uccidevano per sopravvivere. Ma qui mi fermo perché non è questo il punto.
Torniamo a noi. Sulle Alpi l’uomo ci vive dal medioevo. Ne ha plasmato il territorio fino all’attuale paesaggio che, sottolineo, è pressoché tutto antropizzato. E qui, l’uomo che ha sviluppato l’agricoltura tradizionale e la pastorizia si è dovuto chiaramente adattare all’ambiente, pena la morte: perché la montagna non perdona, sotto tanti aspetti. Sulle Alpi, la ‘sontenibilita’ (tanto di moda) si applica nei fatti da secoli. Nel timore verso la natura, nel rispetto dei civli naturali e delle pptenzialità del suolo… Chiaro?
Bene. In questo modo, questi decantati ambienti sono rimasti sani e cosi sono arrivati a noi. Poi è arrivato il consumismo, le logiche di massa, il liberismo e neoliberismo. Il disastro che ha fatto -e che fa- dovrebbe esser ormai noto, giusto?
Ebbene, Sulle nostre montagne ci sono giovani (e non pochi) che, con grande impegno, tentano di farsi strada fuori dalle logiche di massa del consumismo, dei contributi ue ai grandi allevatori-speculatoti, con colture e allevamenti di piccole dimensioni, sostenibili, di altissima qualità, che rispettano l’ambiente e anche la cultura, a dimostrare che un’altra via è possibile, che si può cambiare, che non siamo condannati alle logiche del mercato di massa.
E cosa succede? Casualmente, arriva la wilderness. Chi la porta? Associazioni “filantropiche”, nate in un contesto metropolitano e finanziate da magnati (tipicamente nord-am) che hanno fatto soldi in quel sistema predatorio di cui sopra. E dove la facciamo la wilderness, dove li mettiamo i carnivori? Ma naturalmente anche sulle Alpi (per bilanciare i danni fatti dalle aree e logiche urbane)? Già… le Alpi, portando scoinvolgimento in equilibri secolari a chi? Soprattutto proprio a quelli/quelle che portano avanti o tentano di ricreare forme economiche sane, sostenibili per il territorio, nuovi modelli che pescano dal passato in chiave moderna ma che dimostrano che una via diversa c’è. Ma tanti ora sono stanchi di vedere capi su capi uccisi o colture a terra (alberi da frutto in primis…).
Ti è chiaro ora? In sistanza, ricconi che son diventati paperoni in un sistema predatorio, e che con la forza dei loro denari decidono dai loro uffici e meeting che sulle Alpi ci va piantato l’orso, sapendo bene che se questo sarà intoccabile porterà la wilderness (ovvero, per le Alpi, l’abbandono di tutte le piccole realtà economiche -quelle a carattere di sostenibilità- e del territorio, con tutte ke conseguenze paesaggistiche, culturali…) Ovvero: le colpe del sistema predatorio son fatte pagare in primis a chi/coloro che meno ne hanno guadagnato (anzi, perso: vedi marginalizzazione e conseguenti migrazioni) e meno ne hanno colpa: le popolazioni montane, in particolare quelle a economia tradizionale.
L’orso fa l’orso. La questione qui è un’altra. E tu – anche se non te ne accorgi – sei dalla parte del predatore sbagliato.
Ps: non tiriamo fuori la storia dei recinti ecc. perché non ho tempo e voglia di spiegare cosa significhi in concreto piantare un recinto realmente dissuasore e contenitivo a 2000 mt di quota su terreno impervio. E comunque nulla cambierebbe nella sostanza di cui sopra. Anzi.
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Grazie.. sto sempre e comunque dalla parte dell’orso! Uccidere un animale è sempre una sconfitta! Gli esseri umani sanno solo nuocere a questo pianeta.. lo so sono superficiale, pur analizzando, il pensiero si ferma ad un certo punto, non è possibile sapere e conoscere tutto.. ho letto ma rimango della mia idea.. l’orso comunque era nel suo territorio, chi doveva stare attento era l’uomo.. che uccidano pure l’orso ce ne sarà uno in meno, qua nella jungla urbana ne muoiono di persone ogni giorno……….
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Mi scusi se entro nel suo post…..
vede proprio l’altro giorno ho assistito ad una trasmissione dove si diceva che per una tartaruga marina si è costruito una camera iperbarica,e qui è giusto che si sia fatta,perchè la razza non debba scomparire.
Ci sono centri per cura e riabilitazione cani e gatti abbandonati, ecco per gli orsi invece il trattamento e l’attenzione dell’umo non esiste: esiste solo l’abbattimento?
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Ho dimenticato…. C’è un passaggio del tuo post, in cui scrivi dei giovani che se ne vanno in montagna per trovare la loro dimensione (alla fine è questo, in città stanno male e vogliono vivere più a contatto con la natura), ecco vedi, sempre e solo l’essere umano, tu vedi l’essere umano, è troppo comodo ragionare così, l’essere umano deve fare ciò che si sente di fare, non importa se si installa in un ambiente selvaggio, l’importante che lui trovi la sua dimensione e pace, il resto non conta.. e qua sta l’errore, oh sì loro possono andare in luoghi dove poter vivere e lavorare ma devono essere consci che dove andranno a vivere, non sarà una zona libera da pericoli questo lo devono capire bene e se dovesse accadere qualcosa sarà un evento calcolato.. non so se sono riuscita a spiegarmi, del resto sono troppo superficiale.. io.. gli altri capiscono tutto e soprattutto sanno tutto… E come sempre chi pensa di avere ragione ce l’ha a prescindere!! Io so che amo e rispetto la natura, più possibile, amo il mio prossimo più possibile anche se diventa sempre più difficile.. l’essere umano è la bestia più brutta che ci sia!!
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Basta, non è possibile: Canada, Montagne Rocciose, tutta la Siberia, i Balcani e altri ancora… ove i corretti spazi ci sono.
Ma perchè diavolo si deve piantare a forza l’orso sulle popolatissime Alpi!
Me l’hanno già detto in tanti: lascia perdere, con quelli non si può ragionare, solo scontrarsi. È vero.
Chiudo dicendo alla Sig. Moki che anche lei è, evidentemente da tutta la trafila epistolare, una saccente esportatrice di democrazia e di regole di vita (rigorosamente sulla pelle degli altri).
Come si addice a una perfetta liberal chick che viene in vacanza fra quei montanari rozzi che non apprezzano l’orsetto incestuoso regalatogli (di nascosto). Per fortuna che c’è Costa e i filantropi americani che hanno presidiato il territorio alpino in questi ultimi secoli, altrimenti veh…
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Senti Mah, stai facendo tutto tu!! L’argomento trattato in questo post è ovviamente molto complesso! Come ho scritto sopra in risposta a GSI, io comunque sto con l’orso! Gli esseri umani devastano la terra… Mi appioppi un pensiero che non fa parte di me.. liberal chic! Ma per favore!! Saccente de che!?! Solo per aver affermato che chi va in montagna deve stare attento? Voi volete fare i saccenti senza leggere bene ciò che scrive una persona ma volendo leggere oltre e sbagliando completamente! Fatevi un bagno di umiltà che è meglio!!
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I recinti sono come il blocco navale!! Menti perverse e ignoranti totali posso affermare e proporre simile puttanate!!
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Proposte dal mondo animalista. I commenti sono Suoi, sia chiaro.
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Proposte dal mondo animalista. I commenti sono tutti tuoi, sia chiaro.
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Assolutamente! Hai paura ti possano incolpare di qualcosa? Male non fare paura non avere? Adesso non si può più nemmeno dissentire sulle assurdità che escono da bocche aperte che danno aria e fanno uscire assurdità? Ah già forse siamo già in dittatura!
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