(ilfattoquotidiano.it) – La Lega vuole cacciare Giuseppe Busia dal vertice dell’Autorità Anticorruzione. La sua colpa? Aver aspramente criticato il nuovo codice degli Appalti varato dal governo di Giorgia Meloni e rivendicato da Matteo Salvini. “Gravi, inqualificabili e disinformate dichiarazioni del presidente Busia sul Codice Salvini: se parla così di migliaia di sindaci e pensa che siano tutti corrotti, non può stare più in quel ruolo”, è l’attacco lanciato da Stefano Locatelli, responsabile Enti Locali della Lega. “Busia ha dei compiti di controllo – prosegue il dirigente del Carroccio – invece certifica di essere prevenuto, non neutrale e quindi non credibile“.

La stroncatura del codice Appalti – Ma cosa aveva detto il presidente dell’Anac per provocare questo attacco frontale nei suoi confronti? “Semplificazione e rapidità sono valori importanti, ma non possono andare a discapito di principi altrettanto importanti come trasparenza, controllabilità e libera concorrenza“, aveva detto, stroncando di fatto il Codice degli appalti scritto dal Consiglio di Stato e modificato dal governo. “Sotto i 150.000 euro va benissimo il cugino o anche chi mi ha votato e questo è un problema, soprattutto nei piccoli centri”, ha ribadito mercoledì mattina il presidente dell’Anac, mettendo nel mirino gli affidamenti senza gara che, allargati a dismisura durante la pandemia, ora diventano strutturali. Insieme alla possibilità per le stazioni appaltanti di ricorrere alla procedura negoziata senza bando previa consultazione di almeno dieci operatori economici per lavori fino a 5,3 milioni di euro. Con il risultato di sottrarre alla concorrenza il 98% dei lavori. Sostanzialmente “si dà mano libera, si dice non consultate il mercato, scegliete l’impresa che volete”, sottolinea Busia. Il risvolto pratico, insomma, è che “si prenderà l’impresa più vicina, quella che conosco, non quella che si comporta meglio”, ha spiegato a Zapping su Radio Uno. E poi ha ribadito di vedere soprattutto “sugli affidamenti diretti sotto i 140 mila euro, dall’acquisto delle sedie ai lavori per imbiancare la scuola. Potrebbero essere chiamate le persone più vicine al dirigente, al sindaco o all’ assessore. E ridurre la trasparenza aumenta i rischi corruttivi – sottolinea – , specie ora che le risorse sono tante”.

Chi è il manager che la Lega vuole cacciare – Busia è al vertice dell’Autorità Anticorruzione dal settembre del 2020. Era stato nominato dal governo di Giuseppe Conte per sostituire Raffaele Cantone, presidente dell’Anac tra il 2014 e il 2020. Anche il mandato di Busia è di sei anni. In passato il manager è stato per otto anni segretario generale del Garante per la protezione dei dati personali. Prima ancora aveva ricoperto l’incarico di segretario generale dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.