
(ilfattoquotidiano.it) – “Maggiore autonomia alle regioni che ne facciano richiesta e maggiore stabilità del governo sono riforme che derivano da esigenze diverse, ma collimanti”. L’insigne studioso Sabino Cassese pronto a presiedere il comitato che definirà la riforma dell’Autonomia differenziata, coglie l’occasione per buttare la palla avanti. Dal momento che è giusto spezzettare l’Italia divaricando la forbice tra regioni ricche e regioni povere, allo stesso tempo è più che giusto accentrare il potere esecutivo con una riforma, udite udite, presidenzialista. “In tutti gli ordinamenti moderni vi è una tensione verso una maggiore concentrazione di poteri al vertice, necessaria per poter dialogare in un mondo sempre più pieno di organizzazioni sovranazionali e globali”. Poi il prof. Cassese aggiunge anche che le “Camere non saranno esautorate, il Parlamento resterà il dominus”. Insomma, una bella Repubblica in parte presidenziale, in parte parlamentare, con tanto di autonomia differenziata e, perché no?, qualche principe e uno o due sovrani (richiamare subito Savoia e Borbone): una monarchia repubblicana federale. Grande idea.
Sembra uno degli Antichi, vampiro originale della serie tv The Strain. ‘tacci sua.

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Se serve uno adatto a fare ‘sta repubblica differenziata serve uno che se ne intende de monnezza
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L’erba cattiva non muore mai. Vero Sabino?
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Bravo Sabino darai l’occasione anche agli italiani di poter tagliare la testa ad un Re visto che si sono dovuti accontentare di appendere solo un dittatorello da quattro soldi.
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l’ETà PORTA saggezza, ma oltrepassato un certo limite temporale ,il tempo si è stufato di essere galantuomo !!!
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Veramente da tempo non riconosco più Cassese. Non lo facevo l’ uomo per tutte le stagioni. Forse per questo ora lo invitano sempre in TV, e gli piace, gli piace…
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Come si dice: muore “piuttosto” una vacca a un poveruomo.
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