Lo spettacolo al Duse: “In questa città tutto ebbe inizio, le devo molto. Ma anche lei deve molto a me”

Beppe Grillo a Bologna: "Il governo è un Circo Barnum. Di Maio? Anche Cristo è stato tradito da Giuda"

(di Sabrina Camonchia – repubblica.it) – BOLOGNA “Bologna è la città da cui tutto è cominciato. Prima col V-Day, poi col canotto in piazza Maggiore. Bologna è una città a cui devo molto, ma anche lei mi deve molto”. Dal palco del teatro Duse Beppe Grillo torna alle origini, prima che tutto cominciasse, quando il Movimento 5 Stelle non era ancora nato. Torna a quel settembre 2007 quando portò sul Crescentone 50 mila persone in un grande scontento anti casta. Fuori dalla rete, in mezzo alla gente. La politica poi si è messa in mezzo: il movimento, i soldi, le carriere, l’avvocato del popolo, l’abbandono. “Sono molto contento che tutti quelli con cui abbiamo cominciato l’avventura oggi siano tutti al governo. Non so perché io debba essere considerato il peggiore quando ero il migliore”. Il pubblico del Duse, stracolmo in platea e in galleria, applaude. Sullo schermo sopra il palco scorre la copertina del “Time” che nel 2005 inserì il comico genovese fra gli eroi europei capaci di cambiare in meglio il mondo.

Eccolo il nuovo Grillo, in tournée nei teatri italiani col suo spettacolo “Io sono il peggiore”, a metà strada fra le confessioni, gli aneddoti, le invettive, la ricerca di adepti e fedeli per la sua nuova religione dell’Altrove. Un uomo in cerca di se stesso, ora che la politica è lontana. “Chi sono io? Ex politico, ex comico, non lo so”. L’economia è morta, oltre i mercati c’è altro, l’intelligenza artificiale non ci salverà. Se Dio è morto, allora fondare un nuovo credo è l’unica possibilità, del resto negli Stati Uniti nascono strane religioni ogni cinque minuti. “Mi faccio anche io una mia chiesa”, dice Grillo con la testa cinta da una corona di spinotti luminosi, un po’ come Gesù Cristo. Lui nuovo guru dell’Altrove, visto che della politica non lo è più. Padre nobile dei Grillini, “all’inizio siamo stati un movimento evangelico, poi siamo entrati in politica dove non sono previste emozioni, noi eravamo in ciabatte, senza soldi. Ma io non mi sento tradito, la politica rivela quello che sei e non mi sono stupito di nulla”.

Un fiume in piena, un ping pong serrato col pubblico, complici le domande fatte dalla platea che fa mettere dentro un cestino. Qualcuno chiede di Luigi Di Maio: “Non rispondo, ma anche Cristo è stato tradito da Giuda”.

Tutto a braccio, fra un applauso e l’altro, Grillo parla anche del governo. “C’è stato un furto delle parole. Fratelli d’Italia era un inno e ne hanno fatto un partito. Ogni volta che lo canto mi viene in mente il trio della nana (Giorgia Melonindr), l’omone (Guido Crosettondr) e Ignazio La Russa. È un circo Barnum”.

Mario Draghi? “Abbiamo superato i nostri pregiudizi, tutto era partito bene, poi non ha mantenuto una promessa. Il Superbonus doveva durare 4 anni, non un anno e mezzo. Sul reddito di cittadinanza doveva andare avanti. Ma se n’è andato perché voleva essere nominato presidente della Repubblica. Invece ci ritroviamo Mattarella che applaude Roberto Benigni al Festival di Sanremo perché elogia la Costituzione. Ma l’avete letta la Costituzione? È un’opera incompiuta fatta da periodi di 19 parole. Andrebbe previsto un meccanismo come la sfiducia costruttiva per impedire a un personaggio come Matteo Renzi, che ha il 2% di consensi, di far cadere il governo”.

Sul palcoscenico si compie il miracolo: il bicchiere d’acqua si trasforma in chinotto. Tutto è pronto per il nuovo credo dell’Altrove, “alla conquista dell’8×1000”. Qualcuno dalla platea gli urla ti amo. Fra il pubblico c’è anche Roberto che a inizio spettacolo ha postato una foto sui social, facendosi così intercettare dagli algoritmi del comico. Potenza del web. “Sono un attivista del Movimento 5 Stelle”, confessa Roberto. “Ti ringrazio per avere sprecato tutto questo tempo”, chiude Grillo dalla città dove tutto era cominciato.