Chiara Appendino e Carlo Calenda si sono confrontati a Piazza Pulita giovedì scorso. Il confronto è stato utile perché ha messo in luce tutta la pochezza e l’inconsistenza del fronte bellicista italiano. Prima di entrare nel vivo […]

(di Alessandro Orsini – Il Fatto Quotidiano) – Chiara Appendino e Carlo Calenda si sono confrontati a Piazza Pulita giovedì scorso. Il confronto è stato utile perché ha messo in luce tutta la pochezza e l’inconsistenza del fronte bellicista italiano. Prima di entrare nel vivo del discorso, anzi del disastro, riassumo la tesi di Calenda: “La Russia dev’essere sconfitta sul campo con l’invio di armi pesanti e il rifiuto della diplomazia”. Appendino ha chiesto a Calenda che cosa farebbe se Zelensky, schiacciato dalla Russia nonostante le armi della Nato, chiedesse all’Italia di inviare i propri soldati a sparare contro i russi: “Tu, Calenda, entreresti in guerra con la Russia?”. Calenda ha risposto con un secco no. Che cosa significhi un simile rifiuto preventivo è presto detto. Secondo il fronte bellicista italiano, che include anche Corriere della Sera e Repubblica, l’Italia deve aiutare l’Ucraina fino a un certo punto, superato il quale, Zelensky può morire. Siamo finalmente in possesso degli elementi logici per immaginare la telefonata tra Zelensky e Calenda nel caso in cui Putin prevalesse: “Caro Calenda, sto per morire. Se il governo Meloni non mi dà diecimila soldati, sono spacciato”. Ecco la risposta di Calenda: “Caro Zelensky, come ho già detto a Chiara Appendino, sono disposto a inviare i Samp-T, ma non i soldati poiché non voglio entrare in guerra con Putin, da cui sono atterrito. Muori tranquillamente”.
Ai bellicisti italiani manca ciò che gli esperti di sicurezza internazionale (e i politici seri) chiamano worst-case scenario, vale a dire la capacità di immaginare lo scenario peggiore possibile. Quando un politico è in procinto di prendere una decisione molto grave ha il dovere di immaginare il peggiore possibile degli scenari. Deve domandarsi: “Che cosa accadrebbe se tutto andasse male in Ucraina?”. Appendino, nel chiedere a Calenda che cosa farebbe se Zelensky invocasse i soldati, pone una domanda costruita sullo scenario peggiore possibile per l’Italia. La risposta di Calenda, invece, è la tipica risposta del politico privo di capacità prospettica. È la risposta del politico superficiale del tipo: “Gli ucraini sono i buoni quindi vinceranno”. Nella puntata di Piazza Pulita, Calenda ha dato per scontato che, una volta ricevute le armi necessarie, gli ucraini scacceranno i russi. Orbene, se il lettore vuole capire che cosa sia il fenomeno italiano del “Calenda va alla guerra”, un fenomeno culturale molto serio, deve cercare un video su Youtube intitolato: “Alberto Sordi: La mia Guerra 2”, in cui il grande attore romano analizza la psicologia collettiva degli italiani nel giorno dell’ingresso nella Seconda guerra mondiale. Sordi racconta ciò che vide a Piazza Venezia dopo la dichiarazione di guerra di Mussolini. Vide migliaia di italiani festanti certi di un successo sfolgorante: “L’annuncio della dichiarazione di guerra sembrava l’annuncio del programma della festa de’ Noantri”. Poi aggiunge che quella ingenuità era figlia dell’ignoranza dovuta alla propaganda: “Gli italiani erano ignoranti, nessuno aveva detto loro come stavano le cose”.
Oggi le cose stanno così: la Russia sta sventrando l’Ucraina e possiede pure seimila testate nucleari e risorse immense. Finora, la Russia ha combattuto con le mani dietro la schiena. La sconfitta della Russia in Ucraina è possibile soltanto per la compagnia de’ Noantri ovvero per il fronte bellicista italiano. Ammesso che la Russia venga sconfitta sul campo, che cosa accadrebbe dopo? Certamente non la pace. Gli scenari peggiori per l’Italia sono due: la sconfitta dell’Ucraina e la sconfitta della Russia. Meglio mediare.
Grazie prof Orsini.
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E’ vero quello che dice Orsini riguardo cio’ che l’Appendino ha chiesto a Calenda, il quale ha risposto cosi’ come riportato nell’articolo. E’ vero anche pero’ che il medesimo Calenda, quando ha chiesto all’Appendino cosa succede se non vengono mandate le armi agli Ucraini, non ha avuto nessuna risposta dalla esponente 5S, se non la ripetizione del mantra che da qualche mese ripetono i grillini, dopo aver votato inizialmente per la fornitura degli armamenti. Ed e’ proprio questo il punto. Chi e’ contro questa guerra deve iniziare ad esporsi senza ambiguita’, come invece non fanno i 5S da mesi. Quale e’ secondo loro il punto di caduta per una possibile trattativa? Perche’ non si inizia a dire chiaramente che una ipotesi realistica e’ quella del ritorno della Crimea alla Russia e di referendum per il Donbass? Altrimenti siamo alle chiacchiere ed anche un Calenda riesce quantomeno ad apparire credibile, almeno ad una parte del paese.
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Dipende cosa si intende per trattativa. Io ho capito questo: gli usa, piuttosto che cedere il primato di prima superpotenza, anche contro la evidente e consolidata multipolarità del globo, preferisce trascinare in un abisso di guerra e morte tutti quanti, complici governi codardi.
Può non piacere, ma è la realtà.
Se gli usa si arrendono a questo cambiamento geopolitico inarrestabile, scoppia la pace, immediatamente.
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Concordo Jop,
Uscire dalle ambiguità.
E se ne uscirà solo quando qualcuno in Occidente troverà il coraggio di mettere in luce le responsabilità degli angloamericani nella genesi di questa guerra.
Perché questa guerra finirà solo quando la Nato dirà ad alta voce che non metterà i suoi missili in Ucraina.
Cosa che non succede mai.
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Secondo l’intelligence israeliana, gli ucraini hanno avuto circa 150.000 morti + 10.000 NATO e mercenari + oltre 230.000 feriti e 17.000 prigionieri.
I russi non superano i 18.000 morti (a metà gennaio), circa 40.000 feriti e centinaia di prigionieri.
Per chi non lo sapesse, la NATO è già attivamente in guerra contro la Russia da quasi 1 anno, se non prima ancora, visto che hanno voluto a tutti i costi superare la linea rossa dichiarata già oltre 1 anno fa da Putin, e superata di slancio da ZeZe che il 19 febbraio scorso triplicò i bombardamenti nel suo Donbass, e chiese anche la prospettiva di avere armi nucleari sul proprio territorio. Due cose che non potevano passare inosservate a Mosca.
Ma se Calenda-Man vuole andare alla guerra, almeno si porti il BOMBA, che sicuramente sarà l’arma decisiva contro Putin.
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Gli Usa hanno un vizietto: vogliono dominare il mondo per sfruttarlo meglio.
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Già dal principio, dal 24 febbraio 2022 ( alludo solo all’inizio “dell’operazione speciale”, non alle tensioni preGuerra che partono anni prima), un Governo serio, meglio se di tutto l’Occidente europeo, avrebbe detto che non avrebbe inviato armi a nessuno e che avrebbe chiuso i rapporti economici con la Russia fino a quando non si trovava un accordo tra Ucraina e Russia su Donbass, Crimea, neutralità etc.
La guerra, se ci tenevano tanto, la finanziavano gli USA ( i mandanti oggettivi), noi Europei restavamo fuori. Questo ancora oggi dovrebbe essere la base di un comportamento responsabile. Chiedere un cessate il fuoco immediato con la convocazione, il giorno dopo, di un tavolo di negoziazione che parta dal riconoscimento della Crimea come territorio russo ( lo è per storia, cultura, tipologia umana che ci vive) e che individui una “status” indipendente del Donbass. Accordo che lasci intatta la Sovranità ucraina in tutto il resto del Paese, che la avvicini all’Occidente europeo, ma non alla NATO. E a Putin si chieda, in virtù di questi accordi, un pagamento congruo delle spese per la ricostruzione.
Si parli, si alzino le voci, non ci si rassegni al linguaggio delle armi. Una proposta va offerta a Putin, che aveva più di una ragione per contrastare la deriva ucraina, manovrata dagli USA.
I padroni del destino europeo siamo noi europei.
Ma dobbiamo dirlo chiaro e forte.
P.s. So che non accadrà perché siamo schiavi e stupidi. E temo il disastro incombente.
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hahahha…ha paura di essere chiamato al fronte!
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Il vero punto di svolta pro negoziato è uno solo: la rinuncia dell’ Ucraina (eterodiretta dagli Usa) a far parte della Nato, unitamente alla sua condizione di neutralità avallata dall’Onu. Se cominciasse la stessa Ue a proporla, il tavolo delle trattative smetterebbe all’istante di essere un’ipotesi irrealistica. Ma per fare questo primo grande passo occorre rivendicare e ottenere una certa autonomia da Washington. Programma utopistico?? Ma allora non lamentiamoci quando si tratterà di inviare truppe! Perché l’esito sarà questo, allorquando centinaia di migliaia di soldati russi invaderanno l’Ucraina e i loro missili supersonici colpiranno (non visti dai radar) gli obiettivi sensibili di quel paese. Se fossi in Conte lo proporrei apertis verbis dentro e fuori l’Italia. E poi vediamo chi sarà capace di dimostrare di essere per la pace (immagino l’isteria collettiva dentro il congresso Pd: “Cooontro gli interessi Usa??!! GIAMMAI!!!”).
D’altronde è la stessa globalizzazione voluta dall’Impero per antonomasia a far nascere potenze economiche mondiali che lo stanno mettendo in ombra. Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Si rassegni alla deterrenza multipolare e al conseguente ridimensionamento delle sue conquiste paracoloniali. La STORIA non è finita nel 1989!!!
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