L’esponente di Fdi cita il caso dell’anarchico, intervendo in Aula durante la votazione della commissione Antimafia: “I dem lo incontravano mentre lui parlava coi mafiosi”. Serracchiani: “Parole con rilevanza penale”. Fontana incontra lui e il capogruppo Foti: pure alcuni della Lega lo “scaricano”, ma il deputato non si scusa. E il leader del Carroccio in una telefonata gli manifesta “piena sintonia”. Nordio: “Le visite in carcere sono un dovere dei parlamentari”

(ilfattoquotidiano.it) – Il caso di Alfredo Cospito fa surriscaldare gli animi anche in Parlamento, dove un esponente di spicco di Fratelli d’Italia accusa il Pd di stare coi “terroristi che parlano coi mafiosi“. A scatenare la bagarre alla Camera è Giovanni Donzelli, che con il suo intervento provoca la reazione indignata dell’opposizione. E viene “scaricato” pure dal ministro Carlo Nordio, impegnato in mattinata proprio in una conferenza stampa sul caso Cospito. Ma incassa la solidarietà di Matteo Salvini, che in una telefonata gli manifesta “piena sintonia”.
L’attacco di Donzelli – Mentre l’Aula era impegnata nel dibattito per l’istituzione della Commissione Antimafia, l’esponente del partito di Giorgia Meloni è intervenuto citando il caso dell’anarchico, in sciopero della fame al 41-bis. “Cospito – sono le parole di Donzelli – è un terrorista e lo rivendicava con orgoglio dal carcere. Dai documenti che si trovano al ministero della Giustizia, Francesco Di Maio del clan dei Casalesi diceva, incontrando Cospito: “Pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato”, che sarebbe l’abolizione del 41-bis. Cospito rispondeva: Dev’essere una lotta contro il 41-bis, per me siamo tutti uguali. Ma lo stesso giorno, il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando, che andavano a incoraggiarlo nella battaglia. Allora io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi”.
Pd: “Parole con rilevanza penale” – Parole che hanno scatenato la dura reazione del Pd: Federico Fornaro ha chiesto (e ottenuto) l’istituzione di un giurì d’onore, cioè “di una Commissione, che secondo il regolamento della Camera giudichi la fondatezza dell’accusa di Donzelli, che ha leso l’onorabilità dell’onorevole Serracchiani e del Pd. Al capogruppo Foti dico, Donzelli deve scusarsi”. Pure il segretario dem Enrico Letta è intervenuto in Aula: “Il gruppo di maggioranza relativa ha il compito di far sì che si trovino percorsi utili per tutti sui temi condivisi. Ma ciò si è interrotto con l’intervento fuori luogo di Donzelli. Mi aspettavo che il capogruppo Foti intervenisse per biasimarlo e invece lo ha difeso. Noi rispettiamo il vostro lavoro, voi rispettate il nostro. Sulla lotta alla mafia il rispetto deve essere massimo”. La capogruppo Serracchiani, chiamata in causa nell’intervento, attacca: “Le parole di Donzelli sono gravissime e hanno contenuto e carattere di rilevanza penale. Visto che Donzelli ha importanti ruoli istituzionali, ci chiediamo se questa sia la posizione del presidente Meloni. Chiediamo alla presidente Meloni di prendere una posizione chiara. Ci dica la presidente Meloni se la pensa allo stesso modo”.
Lui vede Fontana: “Resto fermo sulle mie idee” – Il caso ha fatto anticipare all’ora di pranzo la conferenza dei capigruppo, poi sospesa e rinviata alle 15: il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha incontrato Donzelli e il suo presidente di gruppo, Tommaso Foti, per un chiarimento. Il confronto “è andato bene, il presidente è sempre persona molto pacata e capace”, ha commentato Donzelli parlando con i cronisti. Ma chiarito: “Io parlo sempre in maniera sincera, resto fermo sulle mie idee“. Poi, intervenendo in Aula, ha detto di non voler entrare “nello specifico dell’intervento” del mattino, “perché siamo in attesa di un eventuale ulteriore intervento che è stato chiesto al presidente della Camera e sono consapevole della riflessione in corso”.
M5s: “Donzelli chieda scusa” – Anche gli altri partiti dell’opposizione hanno attaccato l’esponente di FdI. “Se questo dibattito è partito, è partito perchè Donzelli ha approfittato di una dichiarazione di voto per sferrare una accusa durissima a quattro parlamentari. A volte chiedere scusa non è un segnale di debolezza ma semmai di forza. Le sue parole sono assolutamente inaccettabili. Dunque, chieda scusa”, ha detto Vittoria Baldino del M5s. “Ci sono molte ragioni per le quali potremmo invitare l’onorevole Donzelli a vergognarsi – ha attaccato dal Pd Peppe Provenzano – Ne voglio sottolineare due: la prima, che l’intervento che ha appena rivolto e le accuse all’opposizione non c’entravano nulla e la seconda è perché sta sporcando un momento di grande unità che questo Parlamento ha il dovere di costruire sui temi della lotta alla mafia, le chiedo presidente di richiamare l’onorevole Donzelli al rispetto della sua funzione e di noi che siamo in quest’Aula”. Poi l’ex ministro si è rivolto alla premier: “Giorgia Meloni si scusi”.
Dubbi sul ruolo al Copasir: “Come ha avuto quei documenti?” – Molti dall’opposizione sollevano anche un problema rispetto al ruolo di vicepresidente del Copasir – il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica – ricoperto dal deputato meloniano: “Donzelli è vicepresidente del Copasir ed è chiamato a non violare il segreto di Stato. Da questo punto di vista sia fatta chiarezza sui documenti cui ha fatto riferimento, come ne è venuto a conoscenza, attraverso quale modalità, se gli è partita la frizione e non è riuscito a mantenere il segreto”, ha attaccato in Aula, alla ripresa dei lavori nel pomeriggio, il co-portavoce dei Verdi Angelo Bonelli. E annuncia: “Scriveremo formalmente al ministro della Giustizia e al presidente del Copasir perché se Donzelli ha violato il segreto non può più fare il vicepresidente”. Sullo stesso tasto batte Federico Cafiero De Raho del M5s: “Donzelli ha raccontato di colloqui tra anarchici e ‘ndranghetisti. Parliamo di qualcosa che è stato riferito al Copasir e sarebbe dovuto restare nella cassaforte del pensiero e delle conoscenze di ciascun componente del Copasir. Credo che il Copasir debba far pervenire all’Aula tutta la consistenza di questa notizia riservatissima e chiediamo al presidente del Copasir, con urgenza, ad horas la sua convocazione”. Il deputato di FdI però respinge le accuse: “Non è possibile che abbia avuto quelle informazioni dal Copasir perchè per gli atti che si consultano fuori dalle riunioni c’è un registro apposito su cui si firma quando si consultano, e io non ho mai consultato alcun documento del Copasir. Come mi sono arrivati quei documenti? Sono depositati al ministero della Giustizia, non secretati e consultabili da qualsiasi deputato”, afferma.
Salvini lo difende, Mulè si “sfila” – L’unico esponente di peso del centrodestra a schierarsi con l’esponente di FdI finora è il leader della Lega Matteo Salvini, che in una telefonata – apprende l’Ansa da fonti parlamentari del centrodestra – gli ha manifestato “piena sintonia”. A “blindare” l’intervento di Donzelli, in Aula, era stato il capogruppo di FdI Foti: “L’intervento dell’onorevole Donzelli era assolutamente in tema. Alcuni elementi di inquietudine non devono essere soltanto di Donzelli ma di tutta quest’Aula perché la saldatura della mafia e l’eversione politica è stata all’attenzione della magistratura”. Non tutta la maggioranza, però, difende Donzelli. Giorgio Mulè, esponente di Forza Italia e vicepresidente di turno a dirigere i lavori d’aula, è intervenuto per sedare la bagarre: “Nel suo intervento l’onorevole Donzelli ha richiamato quattro parlamentari accusandoli di una condotta politicamente al limite. Forse qualche parola sconveniente c’era anche nell’intervento dell’onorevole Donzelli e io non l’ho interrotto. Ha fatto una critica assai aspra nei confronti dell’opposizione nominando quattro deputati e avendo detto che andavano a incoraggiare Cospito nella battaglia”. Anche alcuni deputati della Lega marcano le distanze. “L’intervento di Donzelli è stato assolutamente fuori luogo”. “FdI è ottimo per fare opposizione”, dicono in Transatlantico.
Nordio: “Visite in carcere dovere dei parlamentari” – Ma a marcare le distanze è pure il ministro Nordio. “Le visite in carcere sono un dovere oltre che un diritto dei parlamentari. Escludo in via assoluta che vi siano rapporti tra esponenti del Pd, e non solo del Pd, ma tutti i parlamentari…”, ha detto il guardasigilli. D’altra parte, “è scritto nella legge che i parlamentari hanno sempre diritto di visitare i detenuti, ovviamente nei limiti della sicurezza e di quello che ne segue”. Dunque, “so che è un dovere oltre che un diritto dei deputati controllare… fare queste visite pastorali. Che poi questo possa essere addirittura un veicolo… beh, è ovvio che non lo è”.
Lui: “È la sinistra che deve scusarsi” – Il diretto interessato, però, non intende fare passi indietro: “Le scuse? No. Andrò volentieri al giurì d’onore per chiedere al Pd di chiarire le sue parole. Mi auguro che la sinistra italiana che sta balbettando su Cospito chieda scusa agli italiani”, attacca, conversando con i cronisti a Montecitorio. Sulla vicenda, afferma, “s’è espresso il capogruppo di Fratelli d’Italia, il responsabile dell’organizzazione (cioè lui stesso, ndr)… forse qualche iscritto non sarà d’accordo ma direi che il partito ha parlato. Meloni? Non le ho parlato, non la chiamo prima di intervenire, ma credo che non vada trascinata la premier in un dibattito tutto parlamentare”. E nega di aver causato imbarazzo tra le file degli alleati: “Non mi risulta freddezza nei miei confronti: sto leggendo comunicati di Candiani, Crippa (parlamentari della Lega, ndr) che dicono l’opposto. Da Mulè non ho sentito una richiesta di riparazione in Aula”.
Donzelli ha rivelato informazioni riservate relative a colloqui tra Cospito e un mafioso senza chiarire come ne è venuto in possesso.
Il PD in questo caso non c’entra un caxxo, ha pestato la merda il fratello e adesso deve dire da chi ha avuto queste informazioni
riservate compromettendo anche le indagini.
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Scrivere in serata ripetendo le cazzate ripetute per tutto il pomeriggio dai media pidini, significa semplicemente non giudicare in base ai fatti, ma sulle chiacchiere. Probabilmente non è stato letto neanche l’articolo.
Donzelli ha detto. “Cospito – sono le parole di Donzelli – è un terrorista e lo rivendicava con orgoglio dal carcere. Dai documenti che si trovano al ministero della Giustizia, Francesco Di Maio del clan dei Casalesi diceva, incontrando Cospito: “Pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato”, che sarebbe l’abolizione del 41-bis. Cospito rispondeva: Dev’essere una lotta contro il 41-bis, per me siamo tutti uguali. Ma lo stesso giorno, il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando, che andavano a incoraggiarlo nella battaglia. Allora io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi”.
Intervenendo sulle dichiarazioni di quelli che lo attaccavano ha ripetuto: “Non è possibile che abbia avuto quelle informazioni dal Copasir perchè per gli atti che si consultano fuori dalle riunioni c’è un registro apposito su cui si firma quando si consultano, e io non ho mai consultato alcun documento del Copasir. Come mi sono arrivati quei documenti? Sono depositati al ministero della Giustizia, non secretati e consultabili da qualsiasi deputato”.
Possibile che Cafiero De Rao e Baldino non capiacano l’italiano? Io penso non sia possibile e mi domando se, per caso, pur non avendo ascoltato o avendo ascoltato e capito l’intervento del deputato di FdI, siano intervenuti solo per difendere i loro amici pidini o per attaccare, in via di principio, il partito di maggioranza relativa.
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Se pensi che sia la destra che sta’ dalla parte dello stato sei un fenomeno
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“Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando, che ANDAVANO a INCORAGGIARLO nella BATTAGLIA. Allora io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi”.”
Dichiarazioni degne di querela.
Come si permette, Minnie?
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Io comunque, vorrei sapere come mai Cospito abbia incontrato il boss Di Maio (notare il cognome).
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Ma che ci stava pure lui che sa cosa si siano detti i 4 parlamentari e Cospito?
Siamo seri ,io non credo a una parola di sto tipo ,mi fido più di De Raho .
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Donzelli è il prodotto dei tempi.
Come d’altronde la Serracchiani.
Il “fratellino d’Italia” ha pestato comunque una kacca ( perché il parlamentare ha il diritto di visitare le carceri e assicurarsi dello stato di salute dei detenuti, senza che questo significhi “incoraggiare” una battaglia contro lo Stato), ma la Serracchiani ( e tutto il PD) potrebbe dimostrarsi più attenta ad altro, non alle kacche che pesta Donzelli.
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Eeeehhh, Paolo…hanno anche ragione, non dico di no, anzi (Donzelli non ha solo pestato una kacca…ci si è proprio rotolato), ma hai visto come, al Pd in coma, stanno suonando la grancassa tutti i media all’unisono?
Devono riequilibrare i sondaggi Rai che danno il m5s al 20% e il Pd al 15…e preparare il trono al “nuovo” segretario…
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E donzelli sta in una coalizione con un partito fondato da Dell’Utri e Berlusconi??
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