L’annuncio alla due giorni milanese del governatore emiliano candidato alle primarie dem. Il giornalista pronto a tesserarsi con la forza politica contro cui ha tuonato per anni. Qualche applauso in platea ma anche fischi

(Giovanna Vitale – repubblica.it) – MILANO – Carramba che sorpresa! L’ex Iena Dino Giarrusso – eletto al Parlamento europeo con il M5S, dal quale è uscito prima dell’estate – entra nel Pd e sosterrà Stefano Bonaccini nella corsa alle primarie. È stato lui stesso ad annunciarlo, intervenendo alla due giorni milanese del governatore emiliano, organizzata per lanciare il suo programma per il partito e per il Paese.

Il giornalista, che alle europee del 2019 aveva raccolto circa 120mila preferenze nella circoscrizione Sicilia-Sardegna, un record tra i grillini, è rimasto seduto in platea, finché – nello stupore generale – non è stato chiamato sul palco.

“Annuncio il mio ingresso nel Pd” esordisce, lasciando attoniti amministratori e parlamentari. “Entro in punta di piedi in questa grande casa, con l’umiltà di chi l’ha costruita e l’ha fatta grande, per farla diventare ancora più grande”. Non è mai stato un modesto Giarrusso e non lo è nemmeno in questa occasione: “Ora tireranno fuori le mie dichiarazioni, i meme di quando attaccavo il Pd ma non mi importa”, graffia. “Io credo nel progetto di Stefano Bonaccini, credo che serva all’Italia un centrosinistra forte, per questo sono qui. E ringrazio Bonaccini, che è un ottimo amministratore, una persona cresciuta a pane e politica, che proviene dal Pci nella regione storicamente meglio amministrata d’Italia. Ho visto Stefano ieri fuori da una fabbrica, ci sono voluti 10 anni per vedere un leader del Pd a Mirafiori”. In platea parte qualche applauso ma anche fischi. Non tutti gradiscono.

Suona il gong per segnalare che il tempo a sua disposizione è scaduto, ma l’ex Iena continua imperterrito. “Non ho capito perché negli ultimi 20 anni il principale partito di centrosinistra voleva far dimenticare di essere di sinistra”, per l’ex grillino invece “ci vuole più sinistra”. E sull’uditorio riformista scende il gelo: “Ma allora perché non è andato con Schlein?” si danno di gomito due ospiti. Giarrusso non risparmia neppure consigli sul Pantheon democratico: “Non capisco perché non bisogna rivendicare Berlinguer quando c’è un presidente del Senato che ha i busti di Mussolini in casa”. Il fastidio in platea cresce. L’ex Iena probabilmente se ne accorge e prova a correggere il tiro: “Mi metterò al servizio di questo progetto”. Ma c’è chi alla convention per ipotecare la segreteria del Pd teme che Giarrusso sia più un guaio che un’opportunità.

Italia viva: Pd grillizzato

“Il mio amico Bonaccini oggi ha spiegato la sua idea di Pd: cancellare il JobsAct che ha creato più di un milione di posti di lavoro per accogliere la Iena ex grillina Giarrusso che insultava i dem su Tav, immigrazione, onestà. Finalmente smetteranno di dire che Bonaccini è renziano, sono felice per lui. Ma basterebbe rileggere i dati Istat sul JobsAct e i tweet di Giarrusso per capire che il Pd non è più la casa dei riformisti. Contenti loro, contenti tutti: avanti con il #TerzoPolo”. Così Matteo Renzi su Fb. Per la senatrice Silvia Fregolent, della presidenza del Gruppo di Azione-Italia viva-Renew Italia, “il Pd accoglie oggi il no Tav ex 5stelle Dino Giarrusso: un partito grillizzato al 100%, ormai. Il riformismo ormai non è più di moda da quelle parti”. “Nello stesso giorno il Pd abbandona il JobsAct che ha creato più di un milione di posti di lavoro e abbraccia Giarrusso che ha fatto carriera insultando i dem. È ovvio allora che i riformisti possono votare solo il Terzo Polo”. Lo scrive su Twitter Raffaella Paita, Presidente del gruppo Azione-Italia Viva in Senato.