A chiudere la vicenda senza ulteriori strascichi possibili è Francesco Oggiano, giornalista notissimo su Instagram e TikTok

(di Fabio Massa – true-news.it) – L’ultima sulla bidella pendolare, e poi caliamo il sipario sul solito penoso caso social italiano. A chiudere la vicenda senza ulteriori strascichi possibili è Francesco Oggiano, giornalista notissimo su Instagram e TikTok, oltre che scrittore e autore di una newsletter imperdibile per chiunque si occupi di informazione, ovvero Digital Journalism.
Il documento del Ministero e il fact-checking
Che cosa fa Francesco Oggiano? Invece di andare fuori dalla scuola a capire se è proprio vero che la bidella pendolare sia riuscita a fare Napoli-Milano e Milano-Napoli tutti i giorni con l’alta velocità, o se è proprio vero che tutti i giorni andava a scuola sentendo le insegnanti e gli studenti, si procura un documento del Ministero che in maniera inequivocabile spiega che:
1) La bidella pendolare ha pendolato anche un po’ poco. Tra malattie, permessi eccetera, l’eroica bidella pendolare a scuola non ci è proprio andata dal 2 novembre 2021 al 31 agosto 2022.
2) Torna a scuola a settembre, ma salta praticamente tutti i sabati e metà dei lunedì. Week end lunghi per permessi assolutamente legittimi.
3) Il 5 novembre passa di ruolo. Tradotto: viene assunta a tempo indeterminato. Qualche giorno dopo si assenta per malattia tutto il mese. Addio novembre, fa qualche giorno a dicembre e poi va in vacanza come tutti. A gennaio esce la notizia. E che cosa fa la mitica bidella pendolare? Non pendola più. Un nuovo congedo per cure, assolutamente legittimo, che la terrà a casa fino a fine anno. Ovviamente scolastico.
Quindi, la traduzione della storia. Una bidella esce sui giornali perché racconta di essere pendolare tra Napoli e Milano e di essere eroica perché si sveglia all’alba e crolla sul divano esausta per ricominciare la mattina dopo perché gli affitti delle case a Milano sono insostenibili. Poi si scopre, ed è incontrovertibile, che ha pendolato ben poco. E che pendolerà proprio zero fino alla fine di questo 2023 che è appena cominciato. Ovviamente dopo essere passata a tempo indeterminato. Bisogna aggiungere altro? Basta così?
Attendiamo fiduciosi la controreplica della Direttorissima del Giorno, Agnese Pini
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Non ricordo da quale città proveniva questa povera ragazza… e poi, diamine, smettiamolo con tutti questi “luoghi comuni”!
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Smettiamo di accanirci contro ogni poveraccio che si ingegna per sopravvivere: è quello che sperano i nostri governanti integerrimi per sviare l’attenzione dal loro operato. Governanti che ci costano una fortuna e il cui operato, per di più, ci porta alla rovina. Altro che la bidella trasfertista da 1100 euro al mese!
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In effetti che cosa desidera poi questa povera ragazza (napoletana)? Ricevere uno stipendio… senza lavorare, certa che tanto nessuno mai la licenzierà… Del resto chi lavora “veramente” presso Uffici Regionali, Comunali e ora, nuovamente… Provinciali?
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Articolo (seee, vabbè) un po’ scemo, ma comunque per dire cosa? Che la “bidella pendolare ha ‘pendolato’ poco”…?! E quindi? Sono sempre di più (e costano milioni di euro di più) ogni mese i parlamentari che parlaméntano zero! E che però, spesati di tutto punto per praticamente qualsiasi cosa, fanno pure gli assenteisti in maniera sistematica, usando voli, aerei, e auto di Stato. Allora che facciamo? Sempre due pesi e due misure? Mavvàààààààà, và!
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Esattamente quello che avevo scritto.
Ho amiche insegnanti che mi hanno allertato sulla vicenda: purtroppo molte volte funziona così. Del resto è impossibile, con 1000 euro al mese e famiglia a Napoli, andarsene a lavorare a Milano senza uno straccio di referente in loco.
E’ una piaga che continua da decenni e che forse sarebbe il caso di sanare imponendo graduatorie “locali” , cioè di persone che abitano in Regione o nelle regioni limitrofe. O che possono dimostrare di essere domiciliati a meno di 100 Km dal posto di lavoro.
Ma sorgerebbero accuse di “razzismo” e “sovranismo”, quindi avanti così… Tanto chissenefrega: lo Stato paga doppio e la scuola sopporta ogni tipo di disagio (immaginiamo quando succede ad una insegnante: vad ogni congedo si cambia supplente…)
Io però resto sempre stupita di un fatto. Nella scuola non ci sono “ferie”, cioè nessuno si può assentare senza un valido motivo, cioè una certificazione medica. Non è la volontà o il desiderio del lavoratore che fa fede, ma esclusivamente il “pezzo di carta” fornito dal medico. E’ dunque il medico e non il lavoratore che , nel caso, “delinque”, certificando il falso.
Certamente il professionista potrebbe essere ingannato per un congedo di qualche giorno, il lavoratore potrebbe millantare un mal di testa, una indigestione… ma per certificare mesi e mesi di assenza il soggetto dovrebbe essere… moribondo, quindi assolutamente inadatto a svolgere qualsivoglia attività.
Ma dei medici “compiacenti” ( io direi “delinquenti: certificano il falso), nessuno parla mai.
Chissà perchè.
Insomma, meglio accanirsi sull’ ultima ruota del carro…
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Suggerisco alla bidella di sfruttare tutti i sei mesi di malattia ad anno solare consentiti dalla legge e ntu¢ulo a milano ntu¢ulo ai giornalisti e ntu¢ulo a questo paese di medda fatto al contrario.
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ma certo, infatti questo paese è di merda perché governato da politici che provengono da Marte, mica sono ItaGliani come la bidella….
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Certo quella povera ragazza è “italiana” e… “casualmente”… “napoletana”… come “casualmente”, il maggior numero di frodi al Superbonus è avvenuto a Napoli e, sempre “casualmente”, si registrano in quella regione il maggior numero di “falsi invalidi”… “casualmente” vi sono poi interi paesi edificati abusivamente… Comunque è tutta colpa del “Caso” che falsifica le statistiche!
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come casualmente abbiamo i politici più pagati al mondo, casualmente abbiamo una corruzione dilagante, casualmente siamo fra gli ultimi nella vera libertà di stampa, casualmente abbiamo un’evasione e un’elusione fiscale mostruosa, casualmente il giornalista non ha mai fatto Milano Napoli A/R lo stesso giorno per una sola settimana perchè si renderebbe conto dell’assurdità che scrive, casualmente in Italia fatturano più le mafie che le industrie, e infine casualmente ‘u pisci feti da testa’, si dice dalle mie parti e chi vuole capire capisce.
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Dove sono “nate”… “casualmente”, le Mafie, “tutte” le Mafie? Dove il contesto sociale era più “adatto”, e chi vuol capire capisce…
MMD in un qualunque paesino del Nord non avrebbe potuto andare tranquillamente al ristorante, fare la spesa al Supermercato e portarsi a letto svariate “amiche”… Infatti si è guardato bene dall’allontanarsi proprio dal luogo dove era più ricercato!
Se la smettessimo di raccontarci BALLE, solo per non essere accusati di “discriminazione”…
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Non ti preoccupare che pure nelle terre di giussano i rubacchiotti non mancano fidate
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Caro Salvo, l’omertà non ha nulla a che vedere con l’attitudine a delinquere… La mia non è una “generalizzazione” ma la semplice osservazione “asettica” di un ambiente socio/culturale che ha favorito lo sviluppo di tre, o forse quattro, organizzazioni mafiose che ora operano, non solo nel Nord ma in tutto il Mondo… Non devi sentirti offeso, tu sarai sicuramente un’ottima persona (spero)…
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Non tema, il medico ” certificherà”…
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Sì, vabbé, ma “radiocommenti” twitter aveva già spifferato tutto e io l’avevo riportato.
Adesso, lo scoprono?
Ora la bidella starà aspettando il trasferimento, li prenderà per sfinimento… che fa pure rima.
Così imparano ad assegnare, ad una napoletana, un lavoro a Milano, magari pensando ad una sua rinuncia, come invece feci io, tanti anni fa, per non dovermi trasferire dalla Sardegna alla Lombardia.
Tra l’altro, gli altri miei corregionali (stranamente tanti) fecero “opposizione” e non partirono mai, riuscendo a farsi assumere qui (Intendenza di Finanza).
Evidentemente i posti c’erano e magari stavano trasferendo qui i lombardi, per una delle solite storture burocratiche!
Erano altri tempi…io vinsi un concorso per altra Azienda e rimasi in loco.
Ora, quando ti ricapita…
Per la serie “a brigante, brigante e mezzo”, la tizia ha usato tutti gli espedienti a sua disposizione.
Mi stupisco che, invece di imboscarsi, si sia esposta così, mostrandosi come vittima ed eroina.
Avrebbe dovuto immaginare che sarebbe venuta fuori tutta la storia…
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Vede, @Anail, si potrebbe, come ho già detto, assegnare i posti a coloro che risiedono o indicano un (veritiero) domicilio presso un parente, una stanza in affitto… – a meno di 100 km dal posto di lavoro.
Ma capirà anche lei che, con i tempi che corrono, sarebbe tutto gridare al “razzismo e sovranismo del Nord”, dato che proprio al Nord si trova la maggioranza dei posti di lavoro statali ( ad un dipendente privato questo non sarebbe permesso).
Quindi le mani sono legate: lo stato spende il doppio, i medici delinquono e i cittadini ne fanno le spese… In attesa del teletrasporto?
Quando la propaganda prende il posto della razionalità, troppe cose vengono impedite. Per “opportunità”.
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