(Stefano Rossi) – Nordio: “Un mafioso vero non parla né al telefono, né al cellulare perché sa che c’è il trojan, né in aperta campagna perché ci sono i direzionali”.

Ma come si fa a dire una castroneria simile?

Il trojan altro non è che un software che permette di rendere un cellulare o un computer una centrale di ascolto e di immagini. In pratica, se si immette questo trojan in un cellulare, questi, da remoto, può inviare foto, video, vocali per un tempo limitato (altrimenti si scarica troppo la batteria).

Ma c’è un particolare che Nordio non ha capito o, forse, non vuole spiegare.

Per  mettere questo software in un cellulare si deve sapere il numero di telefono e, quindi, il nome e cognome del suo possessore. In pratica, si deve sapere a chi appartiene e dove si trova.

Altrimenti non lo si può lanciare come una mela dentro il telefono.

Quindi, il trojan non per la ricerca dei latitanti perché si si sapesse il numero di telefono allora sarebbe facile localizzarlo e arrestarlo. Quindi, tutta la polemica nata dopo l’arresto di mmd non ha senso.

La legge che permette di utilizzare il trojan è stato fortemente voluto SOLO dal Movimento 5 Stelle.

Guardate bene chi sono i partiti e i politici che non lo vogliono e capirete se sono onesti o disonesti.

Il trojan serve quasi esclusivamente per i reati di corruzione, abuso di potere, concussione nei reati contro la pubblica amministrazione. In pratica, contro i politici corrotti.

Aspettavano il momento buono per eliminarlo.

Non avevano fatto i conti con le procure antimafia.

Perché tal volta capita che oltre al politico corrotto ci sia pure di mezzo un mafioso.