Presto un incontro tra l’ex premier e il candidato dem Majorino. La pace non era mai tornata, dopo le urne di settembre in cui avevano corso gli uni contro gli altri. Ma ora è di nuovo guerra tra i fu giallorosa, cioè tra il Pd e Giuseppe Conte, deciso […]

DI LUCA DE CAROLIS – Il Fatto Quotidiano) – La pace non era mai tornata, dopo le urne di settembre in cui avevano corso gli uni contro gli altri. Ma ora è di nuovo guerra tra i fu giallorosa, cioè tra il Pd e Giuseppe Conte, deciso a togliere consensi voti ai dem feriti dal Qatargate e imballati dal congresso.

Uno scontro che ha scosso perfino l’alleanza in Lombardia tra Pd e grillini per le Regionali di febbraio, già vidimata venerdì scorso sul web dagli iscritti lombardi al M5S. “Adesso che abbiamo votato il programma, all’ordine del giorno ci sarà la questione del candidato” ha dichiarato ieri Conte, ripetendo quanto già detto al Fatto sabato scorso, ossia ribadendo la frenata sul via libera all’eurodeputato dem Pierfrancesco Majorino. Un placet che dovrebbe comunque arrivare, spiegano varie fonti a 5Stelle. Ma solo dopo che Majorino avrà dato all’ex premier una serie di “garanzie” politiche, in un incontro da qui a breve. “Il confronto con Conte è in atto, ci vedremo nei prossimi giorni e confido che i 5Stelle siano nell’alleanza” ha dichiarato ieri l’eurodeputato a Otto e mezzo. Ma di certo non si farà da parte per un candidato “terzo”, di cui Conte venerdì aveva ragionato con i suoi. I dem non lo concederebbero mai. soprattutto in un clima così rovente tra gli ex giallorosa, a livello nazionale come nell’altra regione che andrà al voto, il Lazio. Sabato l’avvocato ha infierito contro il candidato dem alla Pisana, l’assessore uscente Alessio D’Amato – “deve alla Regione Lazio quasi 300 mila euro” – rimettendo in circolo tossine e rancori in parte sopiti. Così il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, accusa: “Conte nel Lazio non ha rotto con noi per l’inceneritore, quello è un pretesto”. Mentre dal Pd locale sostengono che l’avvocato stia cercando un candidato per il M5S “solo per danneggiarci, basta vedere quali nomi sono trapelati”. Cioè ipotesi molto a sinistra, come la giornalista Bianca Berlinguer – opzione tramontata – a Ilaria Cucchi, che Conte ha incontrato nei giorni scorsi. Per il fastidio anche di qualche 5Stelle (“Perché un’eletta di Sinistra Italiana?”). Ma non sarà lei, la candidata del M5S. Conte sta ancora cercando. Dicono che si pensi anche a ex magistrati. “Si cerca un profilo alla Federico Cafiero De Raho” sussurrano, citando l’ex procuratore nazionale antimafia eletto a Montecitorio con i 5Stelle. Sempre nell’ottica di insistere sulla questione morale riesplosa tra i dem. In questo quadro, gli ex giallorosa non riescono neppure a organizzare una lotta comune contro la manovra del governo Meloni. Basta sentire un veterano dem: “Quando noi in commissione attacchiamo, i 5Stelle frenano. Se rallentiamo, loro alzano i toni”. Tradotto, “il Movimento si preoccupa di mettere in difficoltà innanzitutto il Pd”. Accusa che odall’altro fronte respingono: “Sono i dem che sbagliano, come hanno fatto domenica restando fuori dalla commissione Bilancio”.

Di certo Conte vuole mostrarsi lontano dai democratici. Lo conferma la notizia di un nuovo incontro ieri a Roma tra l’ex premier e il co-presidente dei Verdi europei, l’eurodeputato belga, Philippe Lamberts. Un’altra tappa nella lunghissima trattativa con cui il M5S spera di entrare nel gruppo dei Verdi a Bruxelles. “L’incontro è andato bene, a gennaio se ne riparlerà” dicono dai 5Stelle. Nell’attesa, il M5S ne parla anche per ostentare la diversa rotta rispetto ai Socialisti europei, il gruppo di cui fa parte il Pd: a oggi, un avversario.