
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Mezzo milione cash nella cassaforte di casa, sacchi di contanti nel soggiorno, un padre che tenta la fuga con valigioni pieni di banconote, ferie da favola a sbafo, carte di credito intestate a prestanome. Le scene svelate dall’inchiesta sugli eurodeputati a libro paga del Qatar non sono che l’antipasto di uno scandalo gigantesco. Salvo pensare […]
Rimozione forzata
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Mezzo milione cash nella cassaforte di casa, sacchi di contanti nel soggiorno, un padre che tenta la fuga con valigioni pieni di banconote, ferie da favola a sbafo, carte di credito intestate a prestanome. Le scene svelate dall’inchiesta sugli eurodeputati a libro paga del Qatar non sono che l’antipasto di uno scandalo gigantesco. Salvo pensare che per comprarsi il Mondiale più scandaloso della storia i munifici emiri si siano accontentati di ungere i papaveri della Fifa, un sindacalista italiano, un ex eurodeputato italiano, il suo portaborse e la fidanzata greca di quest’ultimo, vicepresidente del Parlamento europeo, più alcuni socialisti belgi. La destra esulta con la consolazione dei dannati (“Evviva, ruba pure la sinistra!”). E la sinistra, mentre tuona contro il cash libero e le altre salva-evasori meloniane, tace o balbetta. Come sui 24 mila euro nella cuccia del cane di Cirinnà & Montino a Capalbio: nulla di penalmente rilevante, ma eticamente forse sì. Come su Nicola Oddati, membro della direzione nazionale del Pd e responsabile delle “Agorà” di Letta, beccato a gennaio alla stazione Termini dalla Polizia con 14 mila euro in tasca: indagato per associazione per delinquere e corruzione su vari appalti fra la Campania e la Puglia (era pure commissario a Taranto), si dimise dagli incarichi e non se ne parlò più.
Appena evochi la “questione morale” di Berlinguer, salta sempre su qualcuno a irridere la sua “diversità” da Craxi (che lui chiamava “il gangster”) e a parlare dei rubli da Mosca (paralleli ai dollari da Washington a Dc&C). Un modo per buttare la palla in tribuna, perché Berlinguer e i berlingueriani erano davvero “diversi”. Nel 1983 Diego Novelli, sindaco di Torino, appena seppe da un imprenditore che pagava mazzette e mignotte ai suoi assessori socialisti, lo fece scortare in Procura a denunciarli. Scattarono gli arresti, la giunta rossa cadde e Novelli fu cazziato da Giuliano Amato per non aver “risolto politicamente la questione”. “Moralista” e “manettaro” (“giustizialista” ancora non si usava). Fra la linea Berlinguer-Novelli e la linea Amato, a sinistra molto prima che a destra, vinse la seconda. Centinaia di scandali, mai un dibattito serio e autocritico. Tanto, dall’altra parte, c’era B., il grande alibi e parafulmine che oscurava tutti gli scandali della sinistra. La pacchia, per i figli illegittimi di Berlinguer, finì con l’arrivo dei 5Stelle, che la legalità, oltre a predicarla, finora l’hanno praticata nelle leggi e nelle condotte personali; e con il declino del Caimano, che lascia la sinistra affarista e furbastra nuda come mamma l’ha fatta. Chissà se, di qui al congresso, almeno uno dei candidati o degli 87 saggi spenderà due parole o due righe su un dettagliuccio rimosso da oltre 40 anni: la questione morale.
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Grazie Raf2…e buona domenica
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La questione morale? Chi era costei? Marco è uno dei pochi a ricordarla. Solo chi non ruba, solo l’autosorveglianza dei partiti, solo l’altissima vigilanza ci salveranno dalla casamicciola della politica. Ma, come il Barone di Monchausen, essa è incapace di tirarsi fuori dal fango tirandosi essa stessa dai capelli.
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Vagonate di soldi presi per addolcire il giudizio sull’opportunità di fare svolgere il mondiale di calcio in Qatar. E il giudizio quasi unanime delle autorità europee sull’eroico ZeZe e sui nazisti lettori di Kant passati alla resistenza? Quello è venuto gratis? Della serie paghi uno e prendi due giudizi con una fava?
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I poLitici moderni sono molto cheap.
Si accontentano anche di voucher da 80(mila).
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Ma poi non ho capito: LAWRENZY d’Arabia non cucca i soldi sauditi e di altri ancora, non bastandogli lo stipendietto da senatore per arrivare alla fine del mese? In fondo, 500.000 sono 80.000×6,33.
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“…perché Berlinguer e i berlingueriani…”
Grazie davvero a Marco Travaglio,
per essere tra i pochissimi che accendono delle luci in mezzo ai cumuli di menzogne e ipocrisie allestite da chi lavora incessantemente per far confondere le cose sporche con quelle pulite.
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Non esistono più parole per commentare la corruzione che avvelena la vita delle istituzioni, ora si sta aprendo anche il sipario sugli organi dell’Unione Europea, ed è facile prevedere che quanto emerso grazie ai “giustizialisti” belgi è solo la punta dell’iceberg, ed è purtroppo indicativo che questa punta sia rappresentata da Greci e Italiani.
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veramente la corruzione (morale e giuridica) è sotto gli occhi di tutti.
solo che la destra non si prende nemmeno la briga di negarla: il suo obiettivo anzi è legalizzarla, ed ecco spiegati i vari condoni, salva-ladri, tetti-non-tetti al contante, limiti-non-limiti all’obbligo di POS, abolizione dell’abuso di ufficio, etc. etc..
la sinistra invece persiste nella sua autoreferenzialità, continuando a proclamarsi moralmente superiore a tutti, e facendo spallucce quando gli scandali riguardano i suoi appartenenti: se se ne parla, sono “compagni che sbagliano”, ma di solito non se ne parla, perché i giornaloni, tutti di area, mettono le cose a tacere; un paio di articoletti se proprio necessario, poi via, tutto nell’oblio, per ricominciare invece a parlare del dramma del PD (come se fosse una questione di vita o di morte per la nazione se il segretario del PD è Tizio o Caio, come se il PD fosse il Partito della Nazione), del futuro della sinistra, e di altre amenità varie.
fino a che la sinistra non ammetterà che non esiste alcuna superiorità morale e che è una forza politica come tutte le altre, non se ne uscirà, perché qualunque nefandezza la attribuirà a una pecora nera, continuando a ripetere come un mantra che il malaffare è tutto dall’altra parte.
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Quindi oggi sei pienamente sintonizzato con MT!
Semel in anno…
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Travaglio pare un vecchio nostalgico quando parla di questione morale. La corruzione è insita nel popolo italiano, ed è quasi un valore da perseguire, in tutti i campi. Ormai è quasi uno stato d’animo o uno status symbol, e chi non l’accetta passa pure per un anormale. È un fatto talmente assodato e normalizzato nella società a edicole e canali TV unificate per cui ci siamo assuefatti ai nomi, numeri e alle cifre che ci mostrano i grandi corruttori come dei simpatici personaggi che la fanno franca impunemente, ed i fondo chi non farebbe la stessa cosa al loro posto? La differenza tra oggi e ieri non è l’esistenza della corruzione, ma come questa sua ormai istituzionalizzata.
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Oramai è talmente radicata da essere prassi quotidiana!! Credo che oramai, pochi italiani non abbiano mai avuto un qualsiasi intrallazzo, un aiutino con relativo compenso o corsia preferenziale, tra i politici dal più piccolo al più grande poi!! Il movimento è ancora vergine sinora a quanto pare anche se ha avuto tante defezioni complessivamente, proprio per il fatto che l’essere umano è alquanto debole e le sirene ammaliano alcuni più facilmente di altri che sinora sono rimasti integri e speriamo lo rimangano!
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Si siamo geneticamente portati alla corruzione, ma sia la scuola che premia e incoraggia a copiare e a fare i furbi, sia la religione cattolica che perdona anche nefandezze peggiori, ci mettono il suo, risultato sfascio morale ovunque
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La democrazia e’ il sistema piu’ corruttibile degli altri.
Come contrappeso ci dovrebbero essere leggi certe e severe contro questo reato e prestigio della magistratura apprezzata, difesa e tutelata dal popolo e quindi dai mass media
In Italia, a differenza di altri Paesi, manca questo contrappeso.
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Essere onesti costa fatica e non si guadagna niente (a parte l’onorabilità). Per questo rubare viene punito dallo Stato, altrimenti non sarebbe reato. Ma in Italia rubare (specie allo Stato) è troppo comodo: si guadagna molto e si rischia zero, anche a livello elettorale. Con buona pace all’anima di Berlinguer
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D’accordo con lei.
L’onorabilità è confusa con il potere.
Se sono o divento potente vengo automaticamente rispettato,come lo divento poco importa.
Invece è vero il contrario.
Solo persone moralmente più elevate e quindi anche incorruttibili dovrebbero arrivare al potere e godere perciò di tale rispetto, poiché si distinguono dai vizi e vizietti del popolo e ne possono guidare le gesta senza influenze esterne e…..ma che sto a di’?
Viva l’Italia
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Qualcuno ricorda tal Poggiolini (Tangentopoli) che dentro i puff di casa teneva gioielli, contanti e titoli di stato? Qualcuno ricorda Mario Chiesa che quando la finanza lo becco’ a intascare la tangente buttò dentro il cesso vagonate di banconote tanto da intasarlo? Oppure qualcuno si ricorda il grande (si fa per dire) Paolo Cirino Pomicino che quando un giornalista lo accusò di avere intascato una tangente di 2 miliardi rispose: “Eh no caro signore io di miliardi ne ho intascato 5 mica sono un rubagalline”. Tangentari romantici?
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Ma da noi sono tutti “Garantisti” seee…che in galera non ci debbono andare!
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io sono sintonizzato con chiunque dica cose che condivido, si chiami Marco Travaglio, Pizzicoletto o Sbirulino. non ne faccio mai una questione di colore (come quelli che, su questo blog, quando vedono un articolo di Veneziani che condividono, non lo dicono, anzi magari trovano motivi per criticarlo solo perché è di Veneziani).
MT è una persona intelligente, ma palesemente schierata, che porta avanti due totem che non condivido: il culto del dio Conte, presentato come infallibile e ineffabile, e l’alleanza organica M5S e PD. quando non attacca con uno di questi due ritornelli, non ho difficoltà ad apprezzare i suoi ragionamenti.
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Non entro nel merito del dio CONTE. Per quanto riguarda l’alleanza organica col PD ti posso dire questo: dopo le elezioni del 2018 in una trasmissione a cui io ho assistito (non ricordo se era 8 e mezzo o Di Martedì) Travaglio disse esattamente questo:
MI SONO LETTO I PROGRAMMI DI PD E LEGA. QUELLO DEL PD È IL PIÙ VICINO O IL MENO LONTANO DAL M5S. L’alleanza col PD era legata al programma. Per quanto riguarda queste elezioni MT ha parlato di alleanze tecniche nei collegi elettorali in bilico per far mancare la maggioranza al centrodestra al senato. Questo è quello che io ho sentito; è probabile che tu hai sentito altre cose di cui io non sono al corrente.
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E per fortuna MT è schierato!! Ma porcaccia la miseria!! Con il fango spalato a profusione da tutti gli altri (in malafede e faziosi)!! Almeno uno che abbia un minimo di obbiettività! Travaglio quando Conte commette errori lo scrive, in modo educato ma lo scrive, gli altri massacrano! Ci sarà qualcuno in questo blog fanatico per carità ma santiddio, Conte ed il movimento sono gli unici ad essere veramente interessati al bene dell’Italia!! Dimmi quale altro partito lo è per favore!!!
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“Ci sarà qualcuno in questo blog fanatico per carità…”.
Tu senza dubbio sei la numero uno.
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Embè!?!
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Questa è solo la punta dell’iceberg. Sapevamo delle lobbye che assediano gli europarlamentari con adescamenti e mazzette per portare avanti la linea che fa comodo a loro. Ora emergono leader di multinazionali e sultani e si grida allo scandalo. Gli oligarchi come gli emiri hanno inondato l’Ue di sacchi di denaro per portare avanti i loro scopi. Chissà se altri sacchi non provengano da chi vuole imporre il neoliberismo, favorire gli interessi americani o perpetuare la guerra in Ucraina. L’Europa doveva essere una grande utopia, invece annega nella falsità e nella corruzione. Cominceremo a vedere una nuova alba quando qualcuno si deciderà ad eliminare i paradisi fiscali. Ma come crederci quando i capi europei votarono proprio per il responsabile del paradiso fiscale del Lussemburgo e quando il marito della von der Leyen era implicato nel business dei vaccini oppure, in Italia, quando la Meloni nomina Ministro degli esteri proprio Crosetto, presidente di imprese di armi? Ma credete davvero che basti minacciare querele per nascondere conflitti di interesse grandi come una casa?
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“Un patrimonio estero mai quantificato: forse, “l’altro” (e vero?) patrimonio di Gianni Agnelli, scomparso quasi 20 anni or sono il 23 gennaio 2003. Da aggiungere, a detta di sua figlia Margherita, a quello dichiarato in Italia: sottratto ai suoi diritti, attribuendolo a lungo alla madre e tenendolo al sicuro da occhi indiscreti in società offshore delle Isole Vergini Britanniche, con conti in Svizzera. E a riconoscere che esistesse un patrimonio estero dell’Avvocato, per la prima volta, sono per paradosso persino i legali dei fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, Luca Re ed Eugenio Barcellona, in una memoria depositata il 20 luglio 2020 al Tribunale di Torino dove, il 6 ottobre scorso, davanti al giudice Nicoletta Aloj, è cominciato il nuovo processo civile intentato da Margherita Agnelli contro i tre figli nati dal primo matrimonio con Alain Elkann. Un altro cruccio che occupa le aule di giustizia, dopo il brutto scherzo giocato dal cugino Andrea Agnelli per lo scandalo delle plusvalenze e degli stipendi alla Juventus.
Questa volta, la signora Margherita Agnelli de Pahlen (il cognome del suo secondo marito, Serge) non chiede più il “rendiconto” dell’eredità del padre, come accadde nella precedente causa avviata nel 2007 e conclusasi con una sconfitta, ma reclama l’eredità della madre Marella Caracciolo di Castagneto, morta nel 2019 all’età di 91 anni. Se le ragioni della figlia dell’Avvocato fossero accolte, tutti i beni in possesso di “donna Marella” o che aveva donato in vita ai suoi tre nipoti Elkann dovrebbero essere ripartiti assegnandole la quota “legittima” del 50%. Togliendo così a John il controllo della società Dicembre, il piccolo gioiello finanziario che gli consente (ne controlla il 60%, mentre Lapo e Ginevra hanno il 20% ciascuno) la maggioranza nell’accomandita di famiglia, l’olandese Giovanni Agnelli B.V: e, attraverso di essa, nell’impero di Exor, valutato tra i 30 e i 40 miliardi di euro, a cominciare dalla partecipazione in Stellantis.
Ma che cosa hanno scritto i legali degli Elkann? Una nota volutamente sarcastica, per sminuire le tesi di Margherita: l’esistenza del patrimonio estero sarebbe dunque un “segreto di Pulcinella” e non invece una “scoperta straordinaria” come vorrebbe far credere la figlia dell’Avvocato. Un patrimonio, aggiungono, “che non era stato dichiarato al fisco italiano”: “Quali fossero le ragioni di questa mancata dichiarazione… non è affatto rilevante in questa sede”. Mentre sarebbe invece evidente perché, come nel 2007, la figlia dell’avvocato solleva quella circostanza: “Per poter edificare la leva della pressione mediatica”.
La partita su quale fosse davvero l’asse ereditario di Gianni Agnelli è considerata però da Margherita e dal suo legale, l’avvocato milanese Fabio Trevisan, strategica per il nuovo processo la cui prossima udienza dovrebbe tenersi in primavera. Per ottenere che l’eredità di Marella sia regolata dal codice civile italiano e non dalle norme svizzere, facendo decadere quell’accordo “successorio”, firmato tra le due Agnelli nel febbraio del 2004 in territorio elvetico, dopo la prima contesa familiare sui beni dell’Avvocato. In quel testo, Margherita rinunciava per sempre all’eredità della madre, dopo aver rinunciato poco prima con un accordo “transattivo” anche a quella del padre. In cambio di una “liquidazione” di un miliardo e 200 milioni di euro a detta, sin dal 2007, dei legali che tutelavano allora la madre Marella e i “consiglieri” dell’Avvocato, Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e Siegfred Maron, gestore del “family office” degli Agnelli a Ginevra. Una cifra ora ribadita da Re e Barcellona, ma che l’entourage della signora De Pahlen ha sempre ridotto a poco più di 700 milioni.” Di Ettore Boffano dal FQ
Gli arabi smazzettano, gli italiani evadono. ……
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Potremmo appaltare la Giustizia al Belgio.
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