Davanti allo scandalo delle mazzette del Qatar versate, secondo l’accusa, a esponenti della sinistra italiana (l’ex parlamentare europeo del Pd, Antonio Panzeri) ed europea (Eva Kaili, greca, socialista, vicepresidente a Strasburgo) non resta che assistere in silenzio al sabba gaudioso della stampa […]

(DI ANTONIO PADELLARO – Il Fatto Quotidiano) – “Attenti ai buoni”. “Panorama”

Davanti allo scandalo delle mazzette del Qatar versate, secondo l’accusa, a esponenti della sinistra italiana (l’ex parlamentare europeo del Pd, Antonio Panzeri) ed europea (Eva Kaili, greca, socialista, vicepresidente a Strasburgo) non resta che assistere in silenzio al sabba gaudioso della stampa di destra. Che infierisce con titoli come quello del “Giornale” : “La sinistra dei diritti si vende agli emiri” (poi, però, l’editoriale a corredo comincia con un “premesso che siamo garantisti convinti”, e tu pensa se non lo erano). Infieriscono perché possono così sbeffeggiare i cantori della cosiddetta (e inesistente) superiorità morale della sinistra. Infatti, abbassare il livello della politica giù nei bassifondi “del più pulito c’ha la rogna” (quindi siamo tutti uguali) mostra quanto possa essere lunga la coda di paglia di quella destra che prospera da una vita all’ombra del berlusconismo. Mentre il peccato capitale di una certa sinistra, “chiagni e fotti”, consiste nella più insopportabile ipocrisia: l’omaggio che il vizio rende alla virtù, e mai aforisma (De La Rochefoucauld) fu più appropriato se parliamo di certi campioni della solidarietà e della lotta contro le discriminazioni. Perché il caso Soumahoro prima e adesso i 500 mila euro trovati a casa del compagno Panzeri (con i sacchi colmi di denaro nell’abitazione della compagna Kaili) dovrebbero indurre a una severa riflessione una politica “progressista” che si fa bella troppo spesso sulla pelle dei poveracci. Perché il deputato con gli stivali avrà pure sbagliato, come ha ammesso, a non occuparsi dei conti sballatissimi delle associazioni per l’accoglienza gestite dalla suocera. Ma non è forse più grave che mentre Aboubakar si pavoneggiava, a beneficio di telecamere, vestito da Babbo Natale, gli immigrati di cui si dichiarava il paladino continuavano a sopravvivere (e a marcire) nelle baraccopoli dell’indecenza? E che dire del Panzeri, “fondatore di una ong che lotta contro l’impunità per gravi violazioni dei diritti umani?”. Che infatti si è prodigata per garantire a quel Qatar, dove neppure è permesso esibire un simbolo arcobaleno, la patente di avanguardia della tolleranza “e dei diritti dei lavoratori” (Kaili), eccellente per celebrare i Mondiali più chiacchierati nella storia del pallone. Non mescoleremo certo l’opacità delle primedonne e il malcostume dei profittatori (per non dire dei corrotti) con l’abnegazione e i sacrifici dei tanti che impegnano le loro vite nel volontariato, e lontano dai riflettori. Ma davanti alle tristi storie che la cronaca ci sbatte in faccia, la sinistra – dal Pd ad Articolo Uno, a Sinistra Italiana – ha due strade possibili: cacciare i mercanti dal tempio, ladri e corrotti in testa, ma anche clientele e profittatori (vogliamo parlare del poltronificio della Regione Lazio?), e dunque farla finita con le figurine e i simboli del buonismo un tanto al chilo; oppure non fare nulla, continuare a incartarsi in astrusi dibattiti congressuali e rassegnarsi a una rapida scomparsa dai radar elettorali e all’insignificanza politica. Temiamo fortemente la seconda.