Pensavamo che avere un governo di destra, pieno di residuati missini e berlusconiani e aspiranti intellettuali à la Benedetto Croce con spruzzate di cultura fantasy stile Atreju, ci avrebbe almeno risparmiato la piaga dello storytelling, la pratica anglosassone di stampo lib-dem […]

(DI DANIELA RANIERI – Il Fatto Quotidiano) – Pensavamo che avere un governo di destra, pieno di residuati missini e berlusconiani e aspiranti intellettuali à la Benedetto Croce con spruzzate di cultura fantasy stile Atreju, ci avrebbe almeno risparmiato la piaga dello storytelling, la pratica anglosassone di stampo lib-dem di intortare gli elettori con la comunicazione invece di convincerli con la politica. Invece la “narrazione”, sbarcata in Italia sulla groppa del renzismo (per poi sfracellarsi al suolo), contagia pure Giorgia Meloni (e del resto Marine Le Pen è entrata su TikTok sulle note dei Måneskin). Mentre al reparto egemonia culturale (tv pubblica e Istruzione e Merito) lavorano uomini di retroguardia, analogici, reazionari, dannunziani e nostalgici delle punizioni scolastiche, lei, Giorgia, va all’attacco coi video sui social, dove finalmente può raccontarsi “disintermediando” il messaggio, come faceva Renzi, invece di sbroccare in conferenza stampa adducendo altri impegni. Pur senza raggiungere quelle vette di cialtroneria, la nuova rubrica #gliappuntidiGiorgia, con cui dal suo ufficio a Palazzo Chigi Meloni informa col quaderno in mano i cittadini circa le misure del suo governo, è – oltre che mortalmente noiosa: 25 minuti di parole, inquadratura fissa, qualche zoom in primissimo piano sui punti salienti – una prova che Meloni sta arrancando sul piano politico. Fingendo di aprire il quaderno a caso, a dire che è preparata su tutto e pronta all’accountability, infila mosse difensive del tutto fuori fuoco. Una è sul Reddito di cittadinanza: “Tra il reddito e rubare”, dice facendo il verso a una signora di Napoli che paventava il doversi dare al furto una volta privata di Rdc, “l’opzione di lavorare forse la dovresti prendere in considerazione”. È il frutto della torsione linguistica per cui i disoccupati sono diventati “occupabili” e dunque se una persona non ha lavoro è perché preferisce poltrire che contribuire al Pil (ma tra i percettori ci son anche persone che pur lavorando sono sotto la soglia di povertà).
L’altra è sul tetto al contante: “È falso”, dice, “che la possibilità di utilizzare moneta contante favorisce l’evasione fiscale: come dice la Guardia di Finanza, uno che vuole evadere evade comunque”, quindi si possono dare armi ai cittadini, tanto chi vuole ammazzare ammazza comunque, si possono togliere i limiti di velocità in autostrada, tanto chi vuole andare a 220 km/h ci va comunque, etc. “Per paradosso più è basso il tetto al contante e più si rischia evasione, perché siccome i contanti io posso averli in casa per svariati motivi, se non li posso spendere legalmente, tenderò a farlo in nero”. Più che un paradosso, è una scemenza. Alzare il tetto al contante serve proprio a far spendere capitali in nero a spacciatori, tangentari, spalloni e taglieggiatori, e uno studio di Banca d’Italia dice che c’è un nesso di causalità tra utilizzo del contante ed evasione. Abile nella comunicazione informale (vedi video su TikTok in silenzio elettorale, con lei che maneggiava due meloni che subliminalmente avrebbero dovuto indirizzare il voto), Meloni è debole in quella istituzionale, che invece ha fatto innamorare i commentatori dei giornali padronali (“assertiva”, “fuoriclasse”, “rigore da generale prussiano”). La sua personale narrazione, che l’ha portata al governo, è che c’è qualcosa o qualcuno che ci impedisce di essere patrioti, madri e padri, cristiani e italiani. Contro questo potere invisibile bisognava mandare al governo lei, Lollobrigida, Valditara, Santanchè, etc. Con questo armamentario retorico (e umano) non si può campare di rendita. È una dura fatica essere insieme underdog e credibile, varando misure che scontentano tutti e affamano il popolo che l’ha votata. Meloni pensa di farlo con lo storytelling ma, come spiegano nelle scuole politiche serie, il Titanic aveva un problema di iceberg, non di comunicazione.
vive in un mondo virtuale, in cui la realtà è rovesciata:
i poveri sono occupabili fannulloni,
l’innalzamento del limite del contante serve a combattere l’evasione,
i partecipanti dei rave sono sediziosi,
se ci sono delinquenti è colpa dei magistrati,
l’italia è sotto assedio dei migranti,
i pensionati prendono troppo,
non ci sono abbastanza precari,
il RDC ha messo in pericolo il turismo,
la maggior parte degli anziani gira con rotoli da 5mila euro,
gli autonomi e le partite iva sono benemeriti se evadono,
i soldi del PNRR sono una rogna
e lei è una Avatar di nome Georgia che costruisce il suo paese partendo da un quartiere, o è un gioco di ruolo?
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Si capiva da tutte le sue intemerate in parlamento e fuori, infarcite di ragionamenti e tesi contorte, prive di aderenza alla realtà e vero senso logico che doveva finire così. Eppure c’è sempre chi se le beve, e si fa colpire dalla retorica ridondante e altisonante. Assertiva sì
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Di cristiano nella sedicente Giorgia non c’è nulla.
La Ranieri, che considero un’ottima penna, potrebbe imbastirci un martellante servizio alla popolazione ed alla verità.
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POVERA ITALIA ALLO SPROFONDO!- Viviana Vivarelli.
Siamo l’ultimo paese d’Europa e continuiamo a scendere nelle graduatorie mondiali di diritti e civiltà.
Quando e se ci sarà la ripresa europea, cosa di cui ormai ampiamente si dubita essendo ormai unanime la volontà delle 30 banche che governano l’Occidente e delle multinazionali a seguito di aggravare la guerra e dunque la recessione europea, noi Italiani resteremo fuori per l’inettitudine e l’infamia dei vari Governi, di cui quello presente è il peggiore che ci sia mai stato in 70 anni con una classe politica iniqua e degenere.
Per l’ambiente non ci siamo nemmeno mossi mentre facciamo giganteschi passi indietro sulla salvezza del pianeta (vedi trivelle e abbandono delle energie alternative) nel degrado del nostro territorio (devo ricordare che la Meloni ha tagliato il 40% dei fondi destinati al recupero idrogeologico?). Sono sparite persino le piste ciclabili che dovevano diminuire le auto, come sono spariti gli incentivi ai pannelli solari o il progetto rifiuti zero o la lotta all’inquinamento, mentre il Superbonus, che dovrebbe creare cappotti termici agli edifici per diminuire il riscaldamento, è sceso da 110 a 90, e Draghi ha cercato di distruggerlo per 12 volte, arrivando a bloccare i crediti bancari.
Continuano gli sprechi colossali dalla pubblica amministrazione (con 345 parlamentari in meno non sono diminuite le spese del Parlamento mentre il nuovo Governo di neofiti sparge denaro a palate ai propri protetti) e continuano le lentezze burocratiche di ogni tipo che paralizzano l’azione di governo e l’economia privata e ora si vuole addirittura ripristinare le Province, enti inutili, aumentando la mangiatoia di Stato mentre è sparito il progetto di assemblare i piccoli Comuni ed è stato raddoppiato lo stipendio dei Sindaci.
La giustizia sarà maggiormente imbavagliata a favore dei potenti e dei ricchi. Ritorno della prescrizione col nome di improcedibilità. Con Nordio via le intercettazioni. Via la spazzacorrrotti. Separazione delle carriere e giudici sotto il tallone dei politici con rottura dell’equilibrio tra i 3 poteri.
Diminuzione della libertà di espressione garantita dalla Costituzione e imposizione di un pensiero unico, stampa e media omologati, censure e querele per soffocare critica e dissenso ormai usati come azione diretta dai potenti contro il cittadino comune, con evidente disparità di forze (vd. querele di Crosetto o della Meloni o querele di vari ministri o sottosegretari per parole banali apparse sui social, come evidente e spropositato intasamento della giustizia).
Chi può, ricco o potente, vive in un mondo a parte, impunito e irresponsabile, in un ritorno al Feudalesimo e alla gerarchia delle classi: oligarchi da una parte e plebe dall’altra, mentre i poveri affollano le carceri anche per piccoli reati e si taglia anche sul personale carcerario senza aumentare gli edifici di pena, peggiorando le condizioni di tutti.
Cresce la povertà e la banche straripano di denaro che non prestano, mentre le 30 banche più forti dell’Occidente comandano la politica degli Stati e infiltrano i loro emissari o servi nei Governi (Monti-Renzi-Draghi-Letta-Meloni)
Si riduce la democrazia rendendo la gente meno sicura, più precaria e marginale, più povera e più debole. Si tagliano un miliardo al reddito minimo e 3 miliardi alle pensioni, si aumentano a dismisura le bollette, mentre non si toccano i 40 miliardi di extraprofitti delle società energetiche e si continua con la buffonata dei vaccini contro ogni evidenza di fatto, svendendo lo Stato alle multinazionali del farmaco e alle imprese delle armi. Addirittura il conflitto di interessi viene sdoganato come diritto dei più forti di usare lo Stato per arrichimenti privati.
Si regalano miliardi nei patteggiamenti con i grandi evasori (vd. un miliardo a Gucci) e si mantengono inalterati gli extraprofitti delle multinazionali (vd 40 miliardi delle società energetiche) o si tassano le stesse con quote ridicole (oltre il 40% degli introiti delle grandi imprese sparisce nei paradisi fiscali con un danno per l’erario di 24 miliardi l’anno); si fanno addirittura leggi che favoriscono evasori e corrotti, mentre si mira all’estinzione dello stato sociale e alla privatizzazione dei servizi di Stato (basti pensare al degrado della sanità pubblica, a Giorgetti che vuole abolire anche il medico di famiglia, ai 3000 medici che mancano, alla chiusura dei piccoli ospedali, alle zone ormai prive di medico di base o di presidio territoriale, alla buffonata delle case delle salute di Moratti/Fontana prive di medici ma che avviano alle cliniche private… agli allungamenti disumani dei tempi per le analisi o le cure, al sovraffollamento dei pronto soccorso, alle dimissioni precoci dagli ospedali)
La mafia avanza e la criminalità finanziaria pure, a braccetto della politica peggiore che usa il sostrato mafioso come bacino elettorale. La mafia è scomparsa dall’agenda politica e si riapre il discorso delle grandi opere inutili, come il Ponte di Messina, molto richiesto da mafia siciliana e ‘ndragheta calabrese, per cui, senza una sola pietra, è stato già speso un miliardo e 200 milioni, mentre nulla si sa della Tav in Valsusa, respinta per l’ennesima volta come opera inutile e pericolosa dall’Ue ma in cui è interessata la camorra oltre alla politica peggiore.
E, con tutti questi scempi, a parte il tanto deprecato M5S (ormai imbavagliato e ridotto a partito comune), non sorge da nessuna parte una reazione al peggioramento economico, sociale e morale di questo Paese, mentre continua il carosello di candidati politici fuori dal mondo che parlano di vento e i cittadini più ignoranti sono deviati verso battaglie fasulle come quella sul reddito, in cui i poveri attaccano quelli che sono più poveri di loro, come i polli di Renzi che si becchettavano tra di loro, incapaci di vedere chi veramente li mandava al macello.
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Faccio fatica a capire. Qualcuno mi può spiegare come faceva a pensare questa venditrice di oggetti smarriti, che una legge di bilancio così scombiccherata sarebbe passata sotto silenzio?
Se non vi piace venditrice di oggetti smarriti potete sempre considerarla un vuoto a perdere mentale.
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Per capire la Meloni.bisogna guardare il video di Crozza
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