(di Nanni Delbecchi – ilfattoquotidiano.it) – La tv italiana è soggetta a regime feudale, tutto un invitarsi e uno scambiarsi cortesie tra i feudatari e i loro valvassini, l’ultimo grido è il conduttore oggi opinionista in un altro salotto, domani nel suo salotto dove invita come opinionista il conduttore che lo aveva invitato. Non avrai altra realtà fuori da quella che il video racconta, eppure qualche record di autoreferenzialità è attingibile: martedì sera su Rai3 Il cavallo e la torre ha piantato la sua bandierina. A questo format di stretta attualità e di tradizione nobile (La cartolina di Andrea Barbato, Il Fatto di Enzo Biagi), Marco Damilano ha dato un tocco di ricettività intima, vagamente sepolcrale. Punta sull’ospite del giorno. E chi era l’ospite del giorno, nel chiaroscuro caravaggesco di Rai3? Lucia Annunziata, conduttrice su Rai3. E qual era il fatto del giorno? La presentazione del nuovo libro di Lucia Annunziata, L’inquilino, che Annunziata aveva appena presentato a Quante storie, su Rai3. “Da Monti a Meloni: sette governi con sei presidenti. Per dieci anni a Palazzo Chigi sono entrati uomini non indicati da elezioni politiche: Inquilini, provvisori abitanti del potere”: così il risvolto editoriale. “Un tentativo di arginare la deriva populista che ha finito per consegnare il Paese alla destra”: prosegue il risvolto, e su questa falsariga sono proseguite le domande del conduttore. Nessun’altra voce in capitolo ma in compenso, per rendere l’atmosfera più frizzante, Damilano si è dotato di campanella, simbolo del passaggio di testimone, e l’ha scossa di gusto a fine puntata. Non varrebbe la pena occuparsi di questa goccia se non fosse così rappresentativa del mare. La sinistra si stupisce della rovinosa emorragia di consensi, del “Paese consegnato alla destra”, ma dovrebbe stupirsi del contrario per come si ostina a vedere solo se stessa, autoreclusa nella propria egemonia terminale. Se il resto del mondo o è fascista o non esiste, perché dovrebbe esistere lei per il resto del mondo?