
(Federica Venni – repubblica.it) – Il Covid irrompe nella campagna elettorale per le elezioni regionali in Lombardia. A far scoppiare il caso è una e-mail del 28 febbraio 2020, pubblicata sulla versione online del quotidiano Domani, in cui la Regione avrebbe chiesto alla Protezione civile, alla Segreteria della presidenza del Consiglio, del ministero dello Sviluppo economico e dell’Interno di lasciare la Bergamasca, una delle zone più colpite dalla pandemia, in zona gialla, anziché portarla in zona rossa come era avvenuto per Codogno. Siamo all’inizio dell’emergenza sanitaria e la richiesta sarebbe partita alle 16.59 dalla casella di posta elettronica del presidente Attilio Fontana con questo oggetto: “Urgente – proposte misure contenimento della diffusione del Coronavirus ordinanza integrazione medie e grandi strutture di vendita”.
Covid e Zona rossa nella Bergamasca, che cosa dice la mail del 2020 di Fontana
La mail fa parte degli atti dell’inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione della pandemia in quei territori durante la prima ondata. Inchiesta per la quale si attende la chiusura delle indagini. In allegato, scrive il Domani, c’è un documento che avrebbe suscitato la perplessità dei consulenti dei magistrati bergamaschi dal titolo “Piano di Regione Lombardia per il contenimento della diffusione del coronavirus”. Il primo capitolo si intitola “Cosa abbiamo capito” e contiene, tra le altre, due affermazioni: “Il virus clinicamente non dà problemi o comunque è facilmente risolvibile” e “Dalle prime evidenze ogni paziente con Coronavirus trasmette il virus ad altre due persone R0=2”.
La mail sulla Zona rossa, Fontana: “Il virus allora era sotto controllo”
In una nota il governatore Attilio Fontana risponde così: “Prendiamo atto delle dimenticanze che sono contenute nel servizio, dove non si scrive un dettaglio e cioè che la diffusione del virus era sotto controllo clinicamente e gli ospedali non erano ancora sotto pressione”. E aggiunge, facendo riferimento alla “buona fede di tanti giornalisti”: “È chiaro che se ci si dimentica di una piccola parola fondamentale poi si può dare un’interpretazione…”.
La mail su Covid e Zona rossa diventa un caso, Majorino: “Con quale coraggio Fontana corre?”
L’opposizione parte subito all’attacco, con il candidato del centrosinistra Pierfrancesco Majorino che dice di non avere dubbi: “Fontana ha colpevolmente giocato con la vita dei lombardi e si è dimostrato palesemente inadeguato nella gestione dell’emergenza, arrivando a minimizzare una situazione che era già fuori controllo. Con quale coraggio Fontana si presenta oggi per chiedere di nuovo la fiducia dei lombardi?”, si chiede Majorino. E ancora: “Fontana davanti a tutto questo è in grado di affrontare questa campagna elettorale con una responsabilità simile sulle spalle?”.
Il governatore uscente non ci sta e replica all’eurodeputato del Pd, puntando il dito sull’inizio di una “campagna diffamatoria”: “Pensavo sulla base delle affermazioni da lui fatte che si sarebbe trattato di una campagna elettorale sui contenuti. Se si fonda invece sulla diffamazione ne prendiamo atto”. Fontana poi, riferendosi alla pubblicazione della lettera, parla di “un’uscita esclusivamente in funzione della campagna elettorale”. Perché “ci si dimentica – conclude – che proprio in quei giorni c’erano due sindaci importantissimi e un segretario politico di un partito importantissimo, che fa riferimento a Majorino, che dicevano che si doveva andare a cena e a prendere gli aperitivi”. Per il governatore è una “dimenticanza” anche il fatto che “il redattore di questa relazione alla Procura è diventato senatore del Pd. Sono casualità che non è compito mio dover commentare”.
La polemica politica per la Zona rossa, tutte le reazioni
A far quadrato intorno al governatore è la Lega, con il coordinatore regionale lombardo Fabrizio Cecchetti che attacca Majorino: “La sua miseria politica si commenta da sola, arriva a speculare sui morti della pandemia per la sua becera campagna elettorale”. E aggiunge: “Non bisognerebbe nemmeno rispondere a simili bassezze ma già che ci siamo ricordiamo a Majorino che solo il Governo ha il potere di istituire una zona rossa, avendo il controllo delle forze dell’ordine necessarie a sigillarne i confini territoriali, potere che la Regione non ha. E al governo c’erano Conte e i Cinque Stelle con il suo Pd.
Non solo, in quei primi giorni di marzo 2020 la giunta milanese di Giuseppe Sala, giunta di cui lo stesso Majorino era stato uno storico assessore fino a qualche mese prima, invitava ad aperitivi e assembramenti. Forse Majorino prima di speculare sui morti dovrebbe assumere qualche integratore per la memoria”.
Nel continuo botta e risposta arrivano dichiarazioni da parte di tutta l’opposizione regionale. Per il cogliere del Pd Pietro Bussolati “ora la verità viene fuori, Fontana mise la mascherina sugli occhi perché non voleva vedere quello che stava accadendo ad Alzano e Nembro, non voleva decidere di fare l’unica cosa giusta, chiudere tutto come a Codogno. La responsabilità di Fontana è grave – spiega Bussolati – perché aveva tutti i dati che confermavano che la situazione era catastrofica e pericolosissima. Con quella non scelta, con quella richiesta al governo di temporeggiare sulla zona rossa, con la riapertura del pronto soccorso di Alzano e con la delibera sul trasferimento dei malati Covid nelle RSA non ha protetto le persone fragili, non ha protetto il personale sanitario e ha permesso al virus di dilagare. Noi questo non lo possiamo dimenticare.”
Per il Movimento 5 Stelle, con il capogruppo Nicola Di Marco, “Fontana sapeva, ma, nonostante ciò, non ha voluto mettere in sicurezza la Lombardia. Il 26 febbraio indossava goffamente una mascherina su Facebook – dice il consigliere – e solo due giorni dopo chiedeva di non adottare le misure che avrebbero salvato la vita a migliaia di lombardi”. Secondo Di Marco le richieste che Fontana avrebbe inviato al governo, “nella migliore delle ipotesi, confermano quanto Fontana e la sua giunta non avessero neanche lontanamente capito il pericolo e la gravità di quanto stesse accadendo. L’inadeguatezza del centrodestra ha condannato la Lombardia, per questo hanno affossato la commissione d’inchiesta regionale”.
Gruppo Gedi e La7 sono entrati ufficialmente in campagna elettorale, vanno all’unisono, non l’ho seguito ma Formigli ho visto che martellava sullo stesso argomento
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Tranquilla, Carmen, mi stava venendo la cirrosi…
Fontana sarà stato nominato forse una volta, mentre Conte ERA il COLPEVOLE, con Speranza, ma più di lui, ed è stato chiamato in causa ogni 2×3.
“Non bisognerebbe nemmeno rispondere a simili bassezze ma già che ci siamo ricordiamo a Majorino che SOLO il GOVERNO ha il POTERE di ISTITUIRE una ZONA ROSSA, avendo il controllo delle forze dell’ordine necessarie a sigillarne i confini territoriali, potere che la Regione non ha. E al governo c’erano Conte e i Cinque Stelle con il suo Pd.”
CAPITO? Niente di più FALSO.
In Emilia Romagna sono stati chiusi dei paesi a cura della Regione… e se non sbaglio anche in Veneto.
Ma BISOGNA ACCUSARE Conte.
Sempre.
Conte is the new Virginia.
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O contro Fontana o contro Conte, i gruppi editoriali di stampa e Tv sono comunque ufficialmente in campagna elettorale. Conte dovrebbe imparare a controbattere come faceva Grillo “il giornalista del giorno”, vorrebbe essere democratico in effetti risulta essere cagionevole, fin troppo attento a non contrariarli troppo per non essere massacrato. Dopotutto il gruppo di Torino prese commesse finalizzate alle mascherine, a che serve avere in mano i maggiori giornali nazionali sennò
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Fontina. Fuso, proprio come il noto formaggio.
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La zona rossa non fu fatta perchè bisognava piazzare i camici e mascherine della moglie… sia mai chiudere la zona ,vuoi mettere dare il massimo del contagio , vuol dire vendere di più! E lui poverino non sapeva nulla.
Anzi quando ha saputo da Report ,ha pensato bene di dire che era una regalia Si proprio loro pensano alle regalie e non ai profitti.
Un pò come quelli che si sfregavano le mani per il terremoto.
Gente abituata a fare profitti sulle disgrazie.
Anche con la guerra il profitto in prima linea micca la pelle dei cittadini.
Che vergogna..pensare che li votano pure… bisogna essere masochisti e fessi!
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Chiudevano le zone agricole (quelle le potevano chiudere LORO), ma quelle industriali… manco morti!
Non hanno nominato neanche di striscio Assolombarda, col Bonomi, futuro acquisto di Confindustria, sicuramente per meriti da pandemia!
Invece Conte è responsabile di non so quanti morti per chiusura RITARDATA!
Lui non aveva capito!
Perché lui DOVEVA CAPIRE, anche se era stato rassicurato dagli stessi medici epidemiologi che, increduli sugli stessi LORO modelli matematici, li definirono “pura accademia”.
Che altro dire?
Così impara a “voler rubare gli elettori al Pd” (cit. generale e, in particolare, stasera, Giannini).
🤮
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credimi mi cascano le braccia a sentire certe affermazioni,sembra o forse è nella realtà che il popolino sia talmente stupido da accettare incondizionatamente il tutto.
Gallera = galera o no?
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Altroché diffamazione! Fontana e Gallera in galera! Le bare di Bergamo sono ancora – e lo rimarranno per sempre – nella nostra memoria. Così come le immagini e le dichiarazioni di quei delincuenti
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NON so se mi fa più schifo il duo Fontana-Gallera, quelli che mandavano i malati di covid leggeri nelle RSA, o chi eventualmente li voterà a cominciare dai leghisti. Ma i magistrati ancora non hanno indagato Fontana per qualcosa, dopo ben 2 anni e 10 mesi???
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E, in trasmissione, avessero nominato 1 volta il disastro delle Rsa….!
Che, scherziamo? Mica potevano usarla CONTRO Conte, quella faccenda… quindi: bypassata.
Li odio. 🤬
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7.000 morti in 3 mesi nelle RSA lombarde, 400 solo nel P.A.T. su 1.030 circa ospiti.
L’INPS esulterà, ma le accuse a suo tempo volavano, si erano formati comitati per denunciare i fatti, ricordo che addirittura dalle RSA avevano tolto medicine e indumenti per destinarli agli ospedali mentre si proibivano le mascherine per non spaventare nessuno.
E’ PAZZESCO che dopo 2 anni ci si dimentichi di 40.000 morti di COVID in Lombardia, pazzesco!
Ma dove cazxo sono i parenti di quelle persone?
La procura di Bergamo è quella che ha mandato all’ergastolo Bossetti per una traccia di DNA mai contranalizzata (nonostante quel che dicono, tanto che hanno impedito alla difesa l’accesso ai reperti superstiti), e adesso stanno studiando le carte per vedere se Fontana e Galera abbiano qualche rsponsablità.
Incredibile!
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Da Formigli, la figlia di una vittima dice che lei e la madre (farmacista) avevano capito SUBITO, anzi DA PRIMA, che cosa stava succedendo… e invece IL GOVERNO non ha chiuso…
Avranno SEGNALATO tutte le polmoniti che stavano ‘notando’ al SSN?
O CONTE (perché l’accusa era diretta a lui, incredibile!!!) doveva essere Nostradamus?
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Due fatti sono a parere mio palesamente sbagliati :
che nel PD vi sia ancora qualcuno che parla
che Fontana & C. non siano in galera da un pezzo.
Per strage, incapacità, mancanza di autonomia decisionale nei confronti degli industriali.
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Stanno DIROTTANDO le accuse verso il nemico…che è Conte, mica la destra!
Grrrrrrr😠🤬
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Finalmente comincia a venire a galla la verità su quanto successo in Lombardia all’inizio della pandemia. In realtà sarebbero bastati i crudi numeri a denunciare il disastro della gestione Fontana nell’emergenza Covid: la Lombardia in cui abitano 10 milioni di persone (il 17% circa della popolazione italiana) ha avuto DA SOLA il 24% dei DECESSI per Covid! La Sanità lombarda – come hanno evidenziato le inchieste giornalistiche di Presa Diretta e Report- costituiva 30 anni fa un modello per tutta l’Italia. 20 anni di governo della destra hanno demolito uno dei sistemi sanitari pubblici più efficienti d’Europa. Adesso spuntano le e.mail di Fontana sulla zona rossa e Attilio Mortimer Fontana si difende dicendo che spettava al governo istituire la zona rossa… non sa che altre regioni d’Italia come la Puglia e la Campania hanno deciso in autonomia di istituire le zone rosse senza aspettare il governo. I responsabili dell’ecatombe lombarda dovranno pagare caro le loro malefatte.
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