Come noto, la candidatura di Di Maio, la cui nomina sarà deliberata dal Consiglio Ue su proposta dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, è stata avanzata, secondo diverse fonti europee, dal governo Draghi, anche se lo stesso Di Maio […]

(ilfattoquotidiano.it) – Non c’è solo lo stupore di chi vede nella nomina di Luigi Di Maio a Inviato speciale Ue nel Golfo un recupero sgraziato di un politico trombato. A quanto pare, a essere più che sorpresi, contrariati, sono proprio i Paesi del Golfo.
Come noto, la candidatura di Di Maio, la cui nomina sarà deliberata dal Consiglio Ue su proposta dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, è stata avanzata, secondo diverse fonti europee, dal governo Draghi, anche se lo stesso Di Maio ha precisato di aver presentato una candidatura tecnica alla commissione di esperti istituita dallo stesso Borrell.
I primi dubbi internazionali sono stati evidenziati lo scorso 21 novembre in un articolo di Le Monde: “Mandare Di Maio nel Golfo dimostra che l’Ue non è seria”, ha dichiarato al quotidiano francese Cinzia Bianco, esperta della regione al Consiglio europeo sulle Relazioni estere, “perché da ministro degli Esteri non ha avuto buone relazioni e perché non è percepito come una personalità di peso”.
Questa dichiarazione è stata poi rilanciata, via Twitter, dal capo del Centro di ricerca sulle politiche pubbliche di Dubai, Mohammed Baharoon, il quale ha aggiunto: “La nomina di Luigi Di Maio deve avere un profondo senso dell’umorismo europeo che mi sfugge”.
Sentito dal quotidiano in lingua inglese specializzato in Medio Oriente, The National, Baharoon ha detto che è difficile aspettarsi che Di Maio possa sviluppare relazioni positive tra i paesi del Golfo e l’Unione europea, visto che “ha rovinato le relazioni del suo Paese con due dei principali Paesi del Ccg”. Il riferimento è alla sospensione, nel 2021, delle forniture militari stabilite dal governo Renzi nel 2016: “Di Maio si era preso il merito della decisione” precisa il National. Dania Thafer, direttrice esecutiva del Gulf International Forum con sede a Washington, ha affermato che “se l’obiettivo è approfondire i legami con il Gcc, in particolare gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita (il signor Di Maio) potrebbe non essere la scelta ideale”. “La nomina è piuttosto curiosa considerando il suo background politico”, ha detto Baharoon, riferendosi al Movimento 5 Stelle di Di Maio, che è euroscettico e populista. “Mi chiedo come un simile background aiuterebbe l’Ue?”. Su questo punto, va però detto, che a Baharoon manca la svolta draghiana dell’ex capo 5 Stelle, quella che alla fine farà la differenza.
Potrebbero sempre assumerlo come portatore d’acqua e bibite per i cammelli e cammellieri.
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Al governo abbiamo giá una pesciarola, un cazzaro ambulante e uno che quando vota al Senato non riesce ad uscire da una tendina di un metro per uno, a questo punto non vedo che male possa fare.
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Grandeee! -))))
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“Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita” allora mandiamoci Renzi. Mi sembra più una vendetta ordita da alcuni che una vera analisi sulle sue reali capacità. Poverino fa un po’ pena, dopo aver fatto di tutto per rinegare il suo passato grillino, ora non lo vogliono neanche quelli a cui si era venduto
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A questo punto, perché non mandarli tutti e due? Sai che coppia d’assi: Stanlio & Bibito, cosí gli arabi li stendi. Sí, dalle risate.
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Come sono cattivi questi Arabi vogliono togliere il lavoro a questo “povero” occupabile. Suvvia una poltrona a uno che si è dato tanto da fare perchè non restasse senza va data, se poi è stato raccomandato dal più migliore assai, vuol dire che se l’è meritata. In fondo i servi vanno pagati o ripagati? Boh, fate voi.
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Le ragioni per respingere la candidatura di DI Maio sono innumerevoli e sostanziose. Ovviamente gli arabi lo bocciano imputandogli la colpa di aver bloccato la vendita di armi decisa da Renzi, ovvero uno dei pochissimi meriti di Di Maio
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Ricordando le foto ‘pelose’ del Giggino nazionale con la guerrafondaia Nancy Pelosi durante le celebrazioni nazionali USA, adesso da ulteriori fatti, quali rendiconti del genere, non sii rende evidente chi veramente decide cosa ai vertici della politica? E non solo italiana ma anche UE: tutti burattini telecomandati dall’amministrazione Biden.
Quindi il gioco delle parti sulla guerra in Ucraina adesso possono sembrare più chiari e così semplificabili dalla voce del burattinaio del momento: “a Washington noi facciamo adesso il gioco della pace mentre voi in Europa fate i bellicisti ad oltranza e ci date l’assist per i nostri problemi interni, soprattutto con democratici moderati e repubblicani e opinione pubblica che si esprimono contro il nostro (economicamente interessato) interventismo.”
Fantapolitica o piuttosto la concreta dimostrazione di quanto la corruzione ai livelli più alti della governance politica, e quindi anche per emulazione ad ogni altro livello, governi le tragiche sorti dell’umanità?
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Questo è un accanimento planetario nei confronti di un poveruomo (raccomandato).
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Eh no.cari paesi arabi, troppo comodo. Adesso tocca a voi sciropparvelo un poco.
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L’ultimo grande successo di Draghi. Il penultimo è stato il (non) price cap.
Applausi a scena aperta
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