Giggino il Prono di Spade. “Bisogna scegliere da che parte della storia stare”. È il 21 giugno 2022 quando Luigi Di Maio utilizza toni da sbarco sulla Luna per annunciare l’addio al Movimento 5 Stelle. In nome della “fedeltà all’area euro-atlantica”, secondo […]

(DI LORENZO GIARELLI – Il Fatto Quotidiano) – “Bisogna scegliere da che parte della storia stare”. È il 21 giugno 2022 quando Luigi Di Maio utilizza toni da sbarco sulla Luna per annunciare l’addio al Movimento 5 Stelle. In nome della “fedeltà all’area euro-atlantica”, secondo il ministro messa in pericolo da Giuseppe Conte, Di Maio fonda Insieme per il futuro: può contare su decine di parlamentari, un ministro, un vice-ministro e ben quattro sottosegretari; eppure avrà vita brevissima, perché un mese più tardi confluirà in Impegno Civico insieme al Centro Democratico di Bruno Tabacci, fallendo l’ingresso nel nuovo Parlamento. Ed è proprio il disastro alle urne che oggi consente di guardare indietro con il distacco necessario per una lettura più completa dell’operazione. Perché la scissione è un’idea che parte da molto lontano ha goduto di sponde decisive in ambienti esterni al M5S, a cominciare dal Pd. E riavvolgere il nastro (in due puntate) spiega anche molto degli attuali rapporti tra i dem e i 5S.
I primi abboccamenti. A gennaio 2022 si vota per eleggere il successore di Sergio Mattarella, ma le manovre dei partiti iniziano molto prima perché sanno che la vera questione non è tanto mandare Mario Draghi al Colle (a dicembre il premier renderà ufficiosa la propria candidatura, dicendo il massimo che si può dire senza arrivare alla sgrammaticatura istituzionale: “Sono un nonno a disposizione dell’Italia”) quanto trovare un successore a Palazzo Chigi che vada bene per tutti. È allora che Di Maio si sente in partita e comincia a guardarsi intorno. Si è reso protagonista di una svolta rassicurante (su Repubblica battezza un nuovo M5S “liberale e moderato”, sul Foglio chiede scusa all’ex sindaco dem Simone Uggetti per la “gogna giudiziaria” di cui è stato vittima) e i primi mesi alla Farnesina lo hanno accreditato come perfetto interlocutore del Pd, del centro e persino di un’area del centrodestra. La scissione è lontana ma Di Maio si muove, sognando addirittura la premiership. Fonti di peso del Movimento raccontano che già tra novembre e dicembre ai vertici nazionali arrivano ripetute segnalazioni da parte di eletti contattati da persone vicine al ministro degli Esteri. Si sondano gli umori, tanto tra i parlamentari quanto tra i consiglieri locali, a partire dalla Campania, da cui provengono molti dei fedelissimi di Di Maio (come Dario De Falco, con lui alla Farnesina, o la consigliera regionale Valeria Ciarambino).
Il Quirinale. La settimana del voto per il Colle è già uno spartiacque. Dopo i primi tentativi disastrosi (la destra brucia un paio di candidati al giorno), venerdì 28 gennaio Conte tesse la tela per portare Elisabetta Belloni al Colle. Ha il sì di Giorgia Meloni e di Enrico Letta, alla fine si convince anche Matteo Salvini. Letta però intuisce che molti nel Pd potrebbero non seguirlo e allora si sfila, anche perché nel frattempo Di Maio blocca il nome della Belloni tra i suoi. Conte e Salvini provano a forzare la mano in tv parlando di una “presidente donna”, Beppe Grillo cita la Belloni su Twitter. Ci pensa Di Maio a far naufragare la candidatura: “Trovo indecoroso che sia stato buttato in pasto al dibattito pubblico un alto profilo come quello di Elisabetta Belloni senza un accordo condiviso”.
Quando, il giorno dopo, il Parlamento ri-elegge Mattarella, il Foglio pizzica Di Maio a colloquio con la dem Beatrice Lorenzin: “Quei furboni (Salvini e Conte, ndr) giocavano sul fatto che non ne sapessi niente, ma appena abbiamo capito che aria tirava ci siamo sentiti con Guerini e abbiamo bloccato tutto”. Lorenzin smentisce, il Foglio conferma tutto.
Conte sa di avere un enorme problema in casa. Sul Quirinale, Di Maio ha giocato una partita a parte. E infatti il sabato sera il ministro si presenta davanti alle telecamere circondato da una manciata di parlamentari 5S a lui vicini e accusa l’ex premier: “Alcune leadership hanno fallito. Nel M5S si deve aprire una discussione politica interna”. Conte chiede un “confronto pubblico” aperto “alla comunità degli iscritti”, ma la tensione resta irrisolta per mesi, a parte per le dimissioni di Di Maio dal Comitato di garanzia 5S.
La guerra. L’invasione russa dell’Ucraina offre a Di Maio l’occasione per rompere coi 5 Stelle. Il ministro si fa garante della linea atlantica. Nel concreto, significa armare Kiev e impegnarsi a portare le spese militari al 2 per cento del Pil. Il 2 marzo in Senato e il 18 alla Camera il M5S vota l’invio di armi a Kiev, ma nelle settimane successive avvisa che non può essere l’unica strategia per risolvere il conflitto. Poi Conte dice “no” al riarmo e infatti il governo rivede l’aumento previsto alle spese militari. L’atteggiamento di Di Maio piace a Palazzo Chigi – a Draghi ma pure ai suoi uomini di fiducia Roberto Garofoli e Antonio Funiciello – ai consiglieri politici del Quirinale e al Pd. Per averne un’idea, basta sentire cosa dice il 10 maggio il senatore dem Andrea Marcucci: “Di Maio è molto maturato. Se il Pd deciderà di avere delle autorevoli personalità esterne, lo candiderei”. Molti di quelli che lo seguiranno, oggi raccontano come già in primavera tutti sapessero che la rottura sarebbe stata imminente.
Un nuovo partito servirebbe a isolare il M5S (a partire dai temi della guerra) e a indebolire Conte. Il paracadute per i dimaiani è pronto e si chiama Pd: in caso di scissione, i dem garantirebbero sostegno (e posti) ai fuoriusciti. In più, si pensa che mettere all’angolo i 5 rafforzi il governo, motivo per cui a Palazzo Chigi lasciano che Di Maio porti avanti il logoramento. “Si sono fidati troppo di Letta e Tabacci”, dice una fonte interna a Ic. Nel frattempo Draghi ha un filo diretto con Grillo. Il 29 giugno il sociologo Domenico De Masi riferirà al Fatto alcune conversazioni col fondatore del M5S: “Secondo Grillo, Draghi gli ha chiesto di rimuovere Conte dal M5S, perché inadeguato”. Gli stessi colloqui vengono riferiti da Grillo ai parlamentari: stando al Garante, le richieste di Draghi arrivano nei giorni in cui Conte è più in difficoltà. Nonostante il buon rapporto col premier, Grillo sta con Conte. Ma Di Maio non si ferma.
(1 – continua)
CHE VERME SCHIFOSO.
Mai avere pietà per i traditori.
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E poi qualcuno ha scritto: il m5s ha perso milioni di voti. Come si fa a dire che conte ha vinto!!!! Conte ha fatto un miracolo.
Si è mosso onestamente in questo contesto, tra giuda in casa e giudici a napoli fuori casa…
Si vede che a Roma tira un aria particolarissima, pesantissima che appena la respiri dalla poltrona non riesci nemmeno ad alzarti…
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👏👏👏👏👏👏👏👏👏
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Ggiggino si è fidato del gatto letta e della volpe tabacci convinto dell’esistenza del campo dei miracoli dopo che gli hanno sfilato le monete lo hanno abbandonato al suo destino.Nessuna pietà per chi tradisce per puro tornaconto.Questo marchio gli resterà indelebile per tutta la vita.
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Il bibbitaro ha lavorato alla creazione di un suo partito personale dal 2018.
Il soggetto è sempre stato troppo ambizioso, in combinato disposto con una bulimica fame di potere ed incurante della plateale ignoranza esibita.
Ha sgomitato sin dall’inizio per il suo posto al sole, piazzandosi di fianco ai fondatori ed emergendo come Pasdaran nell’applicazione dello Statuto Non Statuto.
Il ruolo di inquisitore alla Torquemada lo ha condotto ad epurare possibili avversari nella scalata del potere, in primis Pizzarotti e altri attivisti dei meetup.
Lui nel ruolo di giudice a dispensare il bene e il male senza MAI essersi sporcato le mani come amministratore.
Gli amministratori locali e gli attivisti sul territorio a portargli acqua con le orecchie.
Una volta vinte le elezioni nel 2018 ha accumulato le cariche di:
Tesoriere del M5S
Capo politico del M5S
Vicepresidente del Consiglio
Bi-ministro
Ha provveduto a silenziare i meetup e le istanze dal basso che gli arriva ano dai territori.
Sorvoliamo sulla gestione opaca della piattaforma di voto NON CERTIFICATA Rousseau, che permetteva a chi l’amministrava di visionare i voti e i votanti e, forse, di manomettere gli esiti.
Si è sempre mosso a zonzo, in cerca di visibilità fine a se stessa senza strategia.
Lui e il suo compare fancazzista Dibba, hanno voluto l’accordo col capitone sciacallo e Baciasalami, hanno permesso che quest’ultimo distribuisse le carte, si avventurassero in iniziative sciagurate come la missione da para-facinorosi in Francia, lui ministro in carica, la difesa di uno speculatore ribassista come Savona, ancora a fare danni alla Consob, a chiedere l’impeachment per il Presidente della Repubblica, ignorando che la Costituzione italiana non prevede tale meccanismo.
Lui portò l’Italia in recessione tecnica, 4 mesi consecutivi di calo del PIL, tra luglio e ottobre 2018, a causa dell’impennata dei tassi d’interesse su mutui, finanziamenti e BTP di nuova emissione, che bloccavano gli imprenditori che volessero investire e le famiglie che volessero acquistare una casa.
Il risultato della sua guida fu un tracollo del M5S alle Europee del 2019 con il contemporaneo decollo della lega al 34%.
Con il terremoto di Ischia cominciò a coltivare il suo collegio elettorale con politiche clientelari.
Fu lui ad imporre un condono ex-ante per permettere un rimborso dei danni da sisma a chi avesse costruito abusivamente, spacciandole per costruzioni di necessità e non per quel che in realtà erano, nuovi posti letto in un territorio che accoglie altissimi flussi turistici.
Ha infornato famiglia e amici in ministeri e partecipate statali.
Ha cercato ossessivamente le telecamere e i media con la malattia dell’Annuncite, a cui quasi mai sono seguiti fatti se non azioni controproducenti, come l’imposizione dei limiti sulle emissioni di CO2 per le nuove vetture, anticipando il cronoprogramma UE che le prevedeva nel 2030.
Questo per ripicca verso FCA che aveva firmato un accordo con i sindacati sulla base di 5 Miliardi di euro di investimenti, a Pomigliano e senza invitarlo.
Infatti le vendite cominciarono a premiare le case francesi, coreane e giapponesi a danno del gruppo italiano, carente nelle ibride ed elettriche.
La CIG copiosamente applicata fu figlia di questa sua scellerata iniziativa, che si aggiunse alle tante crisi aziendali non risolte, che approcciate con faciloneria ed ignoranza gli portavano visibilità mediatica ma zero costrutto.
Ma Giggino era oramai immerso nel suo ruolo da Gran Visir che imponeva a chiunque il bacio della pantofola, completa sottomissione perché, in qualità di garante e burattinaio dietro le quinte dell’utile idiota Crimi, aveva completo possesso di qualunque iscritto, eletto e candidato.
Su quelli scelti da lui discrezionalmente nel 2018 a danno di attivisti storici come non ricordare che si sono rivelati i primi voltagabbana.
Lui ha sempre creduto di essere il più capace, il più sgamato, il più furbo tra i politici sfornati dal M5S. Con il bagaglio di esperienza e poltrone accumulati in quasi 10 anni di politica d’alto bordo riteneva la sua permanenza sulla scena come un atto dovuto.
Invece ha ricevuto quel che meritava, un possente calcio nel sedere che ha rimesso le cose al loro giusto posto.
Un ignorante di tale portata ha ricevuto troppo dal destino, è giunto il momento che ritorni sulla terra, a confrontarsi con chi ha molta più preparazione, competenza e cultura di lui, ma meno spudoratezza nel mettersi in mostra come una meretrice da marciapiede.
Che tornasse a vendere bibite, è un lavoro quello si onesto, non giocare con la vita delle persone attraverso promesse tradite.
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Grazie. Ora posso riposare.
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“Il bibbitaro ha lavorato(..)fine a se stessa senza strategia.” : Non esageriamo, Di Maio piaccia o non piaccia è un talento, lo pensavo prima e lo penso anche ora, il 33% del 2018 oltre che al buon lavoro del Movimento nei banchi dell’opposizione nella precedente legislatura è anche opera sua, non neghiamo la realtà.
“Lui e il suo compare(..)ma zero costrutto.” : Non sono d’accordo, il contratto con la Lega era una scelta obbligata, la stampa c’ha messo del suo nel pompare il Capitontolo con l’ assurdità “Salvini si mangia Di Maio”, il quale mentre “mangiava” è stato suo malgrado trascinato dentro al governo gialloverde grazie alla mossa tattica del secondo che in una notte, alla faccia di tutti, ha trovato l’accordo con Mattarella spostando il pretesto leghista “Savona” agli Affari Europei inchiodando così il primo alle sue responsabilità. Quel Governo ha permesso la realizzazione di tante ottime leggi targate M5S (RdC, Spazzacorrotti, Decr. Dignità etc.); di fatto, nonostante le minchiate mediatiche salviniane tanto acclamate dai media, la lega ha subito l’egemonia del Movimento. Anche l’accordo con PD, che lasciò con un palmo di naso e il bicchiere di mojito vuoto l’esaltato padano, è una mossa tattica dimaiana. In sostanza se Conte ha potuto fare 2 volte il Presidente del Consiglio è grazie alla lucida spregiudicatezza ed abilità politica di Di Maio. Peccato però che Conte abbia dimostrato preparazione giuridica, abilità negoziale, carisma ed una SINCERA passione politica che, lentamente, hanno iniziato a minare la leadership e le certezze del pomiglianese, fu allora che iniziò ad insinuarsi in lui il tarlo della necessità di azioni atte a perpetuare la propria sopravvivenza..
Quanto alla FCA: ben gli sta! Nei decenni precedenti ha divorato tutti i marchi storici italiani suoi competitors grazie al monopolio dei fondi statali a senso unico di cui ha beneficiato.
“Ma Giggino era(..)promesse tradite.” : CONCORDO in toto. I traditori meritano prima il disprezzo e poi l’oblio, i meriti e i pregi precedenti valgono zero se ci si macchia di tale infamia.
Una delle poche gioie dell’esito di queste elezioni è stata vedere la tisis abbattersi sull’hybris dei tre grandi traditori del Movimento: Salvini, Letta, Di Maio: possa la Giudecca abbracciarli nel suo gelo per sempre.
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Perdona la mia ignoranza , ma cosa sono gli FCA?
Comunque a mio avviso resta interessante la parabola che ha avuto un esito a differenza delle molte iperboli, Alcune vere cariatidi, che ancora siedono in parlamento e in soldoni Oni Oni è comunque un bene che la politica nazionale inizi seriamente a spurgare gli “scarti” che prima o poi, se non da subito, inizieranno ad allearsi con con la qualunque (tipo il grande gruppo misto costituito anche dai voltagabbana 5* , che potranno prolungare la loro permanenza anche contro le iniziali riforme) dando il via alle macabre danze che all’esterno avranno come sempre il loro impatto di diffusa illegalità in contraltare alle deroghe e alle legittimità dei nuovi gruppi parlamentari e alle loro necessità Più inesigibili.
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Tanto il loro l’auto stipendio giungerà comunque mentre ogni azione macroeconomica, tipo l’invio di armi e le politiche internazionali, ricadranno come sempre sulle tasse!
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Ma in fondo Di Maio ha avuto coraggio a tentare la scalata in solitaria, a differenza degli esclusi da lui, che sono rimasti nelle retrovie ma comunque ben inseriti; forse aveva creduto di aver consolidato una schiera di ignoti seguaci, magari termo-metrata da milioni di likes oltre alla posizione apicale, che comunque non gli ha reso il merito agognato per le molteplici e deprecabili lacune professionali e solo a sostegno delle peggiori politiche, specialmente nell’arco dell’ultimo anno, ma che, al contempo, gli hanno illuminato la strada grazie all’appoggio delle varie carogne che si nutrono , ormai possiamo esclamare da sempre, delle guerre, del sangue di centinaia di migliaia di innocenti, di città distrutte, in primis Beirut e di illeciti di ogni colore!
Così la prossima volta che deciderà di riprovarci saprà la differenza tra una persona/un voto e 10 likes da biliardo virtuale .
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devo confermare che queste cose le hai sempre sostenute da quando frequento questo bolg
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Non per difendere Di Maio, rimane un traditore, ma gli attribuisci demeriti non suoi:
1. Il governo con la Lega è stato molto produttivo ai fini del programma 5S, che poi ne sia conseguita una crescita della Lega ai danni del Movimento è un’altra storia;
2. La recessione tecnica tra luglio e ottobre 2018 non può essere colpa del governo giallo-verde che si era appena insediato, per lo stesso motivo per cui Draghi non può bearsi del PIL del 2021 merito invece delle manovre del Conte 2;
3. L’FCA di italiano non ha più niente e niente più l’Italia ormai gli deve.
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Condivido in parte, ma l’accordo con la Lega è stato fatto perché renzi si è messo di traverso durante le trattative con il PD. L’alternativa era rivotare a giugno, e lì avremmo avuto il Capitone presidente del consiglio.
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Aggiungerei a questa carrellata di fatti, Il Fatto: che per bocca di Travaglio allora lo lodava e difendeva.
Per dire da che bocche/penne qui spesso si pende …
Confrontare cosa dice oggi il medesimo Travaglio dello stesso soggetto.
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Di Maio ha avuto paura di non saper vivere senza l’ombrello della politica.
Un buon psicologo gli avrebbe fatto bene.
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Come Cincinnato, si sarebbe potuto ritirare a vita privata nelle terre che gli dettero i natali, con tutti gli onori dategli da dieci anni di parlamantariato con incarichi politici importantissimi ricevuti in giovanissima età . Ma l’avidità, la fame di potere, la presunzione senza fine, l’illusione di essere potente senza esserlo affatto data dalla mente ottenebrata dai falsi cortigiani , lo hanno ridotto a un individuo goffo e ridicolo privo di dignità. Dio acceca chi non vuole salvare.
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A Luigi:
Elogio della stupidità (Praise of the stupidity)
La popolazione mondiale ha superato i sette miliardi di individui appartenenti alla famiglia
antropomorfa homo sapiens (così si dice), che mediamente ogni giorno: mangiano, bevono ed evacuano, ma sarebbe più corretto dire “si evacuano”, seppur in modo diverso dei suicidi lemming. La crescita della popolazione umana è in parte correlata alla stupidità tipica dell’homo sapiens, che è la causa di tante de funzioni. Ne uccide più la stupidità che l’amaro destino, a meno che la stupidità sia inclusa nel destino dell’uomo. Valga un esempio: molti automobilisti, pur sapendo che l’alcol è incompatibile con la guida, si mettono al volante ubriachi e poi accade quel che sappiamo. Se non è stupidità quella!? E così via…e poi diamo la colpa al destino. Il sapiens dov’è? È a passeggio con l’homo! Gli animali non sono stupidi, sono solo non intelligenti. Invece, verrebbe da dire: ubi stupiditas, ibi homo, non dimenticando che questa negativa qualità è equamente distribuita in tutte le classi sociali, geni compresi, come dimostra lo storico Carlo Maria Cipolla nel suo classico “Allegro ma non troppo. Le leggi fondamentali della stupidità umana”. Fortunatamente la stupidità non lo sa e, perciò, il mondo va avanti lo stesso, anche se spesso a sghimbescio. Pare che certa gente abbia fatto la fila per tre volte quando il buon Dio ha distribuito la stupidità.
(Konrad Adenauer)
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Mi auguro una “rivoluzione senza freni”…
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Rip Giggino.
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in due parole : un povero pirla
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@ lucapas
1) Ho sempre sostenuto che invece di un accordo con chi aveva tentato di pugnalarti, la lega aveva dato la fiducia al Rosatellum, sarebbe stato opportuno rivotare a giugno. Per inerzia il M5S avrebbe raggiunto il 40% e con il relativo premio di maggioranza avrebbe fatto quello che voleva. Invece prevalse la voglia del tutto e subito in termini di poltrone.
2) La recessione tecnica tra luglio e agosto 2018 toccò solo ed esclusivamente l’Italia, basta informarsi con una ricerca in rete. Gli interessi su mutui e finanziamenti a imprese e famiglie si impennarono sino a quasi il 4% da poco meno dell’1% fino ad allora garantito dal Quantitative Easing della BCE di Draghi che ci comprava i BTP.
Questo terremoto fu conseguenza delle incendiarie dichiarazioni di Savona, Borghi e Bagnati della lega, che paventavano l’uscita dalla UE e l’abbandono dell’€uro. Fu alimentata una feroce speculazione ribassista degli hedge Funds. Savona era azionista di uno di questi fondi con sede in UK e ci guadagnava.
Il leghista Borghi, ex trader di una SIM di borsa, fece incetta di BTP acquistati al tasso del 3,75%, alimentato dalle sue dichiarazioni. Li rivendette un anno dopo quando si insediò il Conte ll con lo spread ritornò a 0,70, permettendogli un guadagno del 30% in un anno. ((3,75-0,75)X10)
Questo giochetto fu scoperto da un giornalista tedesco e i due vermi invece di venire incriminati per alto tradimento furono pure premiati.
Il bibbitaro aveva offerto loro copertura politica come utile idiota, ignorando che lo stessero sfruttando per proprio tornaconto.
https://www.google.com/amp/s/amp24.ilsole24ore.com/pagina/AFeHvdD
3) FCA all’epoca, fine 2018 inizio 2019 era ancora indipendente. L’accordo con PSA che ha dato vita a Stellantis è dell’Ottobre 2019, portato a compimento da Mike Manley, l’AD che aveva sostituito Sergio Marchionne deceduto nel 2018.
FCA aveva deciso di investire IN ITALIA 5 Miliardi di euro. Capitali della società non dello Stato italiano, per produrre nuovi modelli.
Indipendentemente da cosa tu pensi sulla famiglia ovina ( E potresti trovarmi d’accordo), è sempre positivo per qualsiasi Stato venir scelto da multinazionali per impianti produttivi che portano posti di lavoro, redditi diretti, stabilimenti dei fornitori, indotto di attività economiche per i lavoratori e familiari.
E Di Maio invece di gioirne si mise di traverso per non aver potuto sfruttare l’occasione in veste di pavone che se ne sarebbe intestato il merito.
Per me resterà uno spudorato arrivista che ha camminato sulle teste di tante persone migliori di lui
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@Jolly TONTO Boy
” Per inerzia il M5S avrebbe raggiunto il 40%” Come no, il 50%+1.
” FCA all’epoca, fine 2018 inizio 2019 era ancora indipendente.” Tu ti sei perso il covid e il crollo di più del 40% dell’automotive, ma fa NIENTE.
Sei un CIALTRONE da bar infosannio. Ogni tuo commento vale come la carta igienica usata al posto dei vangeli. E il bello è che ti senti per davvero un Apostolo.
Sei uno spara min ki ate a ripetizione, inventi cose trovate ad ca zzu m sui blog. Non sei buono nemmeno a cercare funghi se ti insegnano come si fa.
Un Cialtrone che si sente statista. Questo sei.
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Andrea scudo umano del bibbitaro.
Non lo sapevo.
E come lui maledettamente ignorante.
” FCA all’epoca, fine 2018 inizio 2019 era ancora indipendente.” Tu ti sei perso il covid e il crollo di più del 40% dell’automotive, ma fa NIENTE.
Il Covid in Italia è arrivato nella seconda metà di febbraio 2020.
Cos’è, avevi la corrente staccata?
Riprenditi tutti gli insulti cafoni e studia gli eventi, per lo meno ricordali se tu fossi umano e non troll.
Il crollo del 40% dell’automotrice quando di preciso? Ad aprile 2020, in pieno lockdown fu un -90%.
Manco lo sborone sei capace di fare.
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@gentile Jolly Boy
Sul punto 2 ha spiegato correttamente.
Sul punto 3 mi permetta di farle alcuni appunti.
Ai tempi dell intenzione di fca di investire 5 miliardi, (novembre 2018)
Non vi era nessuna presenza di psa.
Si parlava di fusione tra Renault e Fca…voce iniziata a circolare ufficialmente inizio 2019
Era una chiara mancia di Fca a Conte e Dimaio, dopo che gli agnelli avevano rifiutato(in via informale è un unufficial)l’ingresso di Cdp(golden power) in Fca, non volevano dividere la torta con lo stato.
Renault è fortemente partecipata dalla stato francese,
Di maio ( ma si potrebbe dire Conte visto che era pdc) si oppose fortemente,
Perché come è facile capire la fusione avrebbe messo lo stato francese in grado di condizionare
Il piano industriale a favore dello stato francese e a sfavore di quello italiano.
E così Di maio ( ma io direi più Conte visto che era pdc)fece per il bene dell Italia.
Successivamente ci fu fusione con psa….un pochino meglio….benino ma non benissimo.
Ma come lei può ben ricordare all epoca del inizio trattative con psa…al governo c’era la “ditta PD”.(Conte 2)
E come con il caso Atlantia / Ponte Morandi…Conte era indebolito come potere politico dal Pd.(che strano)
Ma fece il massimo per ottenere risultati soddisfacenti.
Ma questa è un altra storia
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