Sarebbe troppo facile parlare di nemesi della poltrona a leggere dei cortesi rifiuti in serie che sta ricevendo Giorgia Meloni nel suo tentativo di appioppare le poltrone migliori ad alcuni dei cosiddetti Migliori (il banchiere centrale Flavio Panetta, Roberto […]

(di Antonio Padellaro – Il Fatto Quotidiano) – Sarebbe troppo facile parlare di nemesi della poltrona a leggere dei cortesi rifiuti in serie che sta ricevendo Giorgia Meloni nel suo tentativo di appioppare le poltrone migliori ad alcuni dei cosiddetti Migliori (il banchiere centrale Flavio Panetta, Roberto Cingolani in Transizione esistenziale e, perfino, il portavoce che non si porta più tanto). Perché fu sullo stigma della poltronite acuta, declinata nelle forme più deprecabili e popolane (la cupidigia del potere, le terga attaccate col Vinavil, l’esibizione cafona di scorte e sirene) che “Io sono Giorgia” raccoglieva gli applausi più crepitanti e i selfie più appassionati. Quando, ah bei tempi!, girava per i mercati rionali sulle nuvole incantate del suo quattro e rotti per cento e di un’opposizione libera e felice. Poltrone, poltronite, poltronari, espressioni che gli costavano le occhiatacce di Lilli Gruber che detesta il gergo della qualunque (come anche “giornaloni” e “prebende”, ne tengano conto i neofiti). Ma che spaccavano, eccome, nella narrazione indignata della piccola Fiammiferaia.
Poi, è accaduto che in un frattempo, piuttosto breve, intercorso tra quel circa 4% e vista su Palazzo Chigi, la politica abbia dovuto per forza sottomettersi a un bagno di sobrietà per non essere bersagliata come casta. Scomparse le auto blu (o mimetizzate da station wagon modello weekend in famiglia), scoraggiato l’abuso da portaborse (soprattutto se signorine arrembanti munite di blog), le poltrone e sofà ministeriali conservano un forte appeal solo tra chi è in crisi di autostima (o da prestazione), tipo Matteo Salvini. Oppure, nel secondo mercato della politica quello, con tutto il rispetto, delle Licie Ronzulli che quando mai gli ricapita. Se si guarda più in su “c’è quello che gratta gratta non si fida, c’è quello che ha paura di sporcarsi, c’è quello che guadagna troppo e sta bene così…” (Il Foglio). Ma c’è soprattutto la montagna di problemi che già non fa dormire la notte la premier in pectore, figuriamoci i comprimari. Perché governare l’Italia è diventata una rogna tale che, quasi quasi, il Pd dovrebbe incoronarlo a vita Enrico Letta.
Attendiamo il primo atto che sarà probabilmente la cancellazione del reddito di cittadinanza tanto il cane morde sempre lo stracciato
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Magari,così finalmente vedremo decine di migliaia di persone in strada, ma seriamente, come in Francia.
Giusto x, preciso che sono favorevole al 100% al RDC, ma la sua cancellazione sarebbe l’unico modo per vedere gente in piazza *
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Non è detto, molti di loro non sono neanche andati a votare. La maggior parte dei percettori preferiscono rimanere nell’ombra, per vergogna, ignoranza o impossibilità economica o materiale di muoversi.
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Che il PD abbia volontariamente fatto di tutto per perderle queste elezioni è un sospetto che sarà venuto a molti, che nelle file della destra non ci siano persone di alto profilo (la famosa competenza) è invece una certezza. Tremonti all’economia sarebbe imbarazzante quanto Salvini al Viminale… Alla fine potrebbe andare così.
Auguri
Fra qualche mese gli elettori della fiamma tricolore li dovrai scovare con il lanternino, non se ne troverà più uno e tutti si accorgeranno che per l’ennesima volta hanno votato un cambiamento che non cambierà nulla e scopriranno di essere in “all’opposizione”!
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@lucaspas.
Eh lo so, la mia purtroppo mica è una certezza, è una speranza.
E concordo con quanto dici, per esperienza personale…..altro che truffatori (che esistono, è chiaro) ma la stragrande maggioranza delle persone che per percepisce il RDC si vergogna della sua situazione
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Nessuno sa se siano veri i rifiuti che Giorgia starebbe ricevendo dai cosiddetti migliori, che, sicuramente non erano quelli del governo Draghi. Se quelli fossero stati veramente i migliori Giorgia non avrebbe vinto le elezioni e l’Italia non si troverebbe nelle condizioni drammatiche in cui sta per essere lasciata.
Comunque, se quei rifiuti fossero veri, starebbe succedendo a Giorgia quello che succedette a Virginia Raggi appena eletta sindaco di Roma. Tantissimi cosiddetti esperti sapevano che il sistema avrebbe messo Virginia sulla graticola e non volevano rischiare di finire arrostiti insieme a lei.
Quanto per fare un esempio. Ormai è un anno che Gualtieri è indaco di Roma, ma non risulta che abbia risolto qualche problema. Quanti servizi televisivi avete visto sulla spazzatura e sui cinghiali che attanagliano i romani? E quanti ne avete visti contro Virginia Raggi a cominciare dal giorno dopo che aveva vinto le elezioni. Eppure i conduttori dei tali show televisivi e gli invitati a commentare sono sempre gli stessi.
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Caro dott. Padellaro, non se ne faccia un cruccio con tutti i “galantuomini” competenti in sottrazioni e mazzette, le quote rosa olgettiniane,tanto sospirate, che circondano la ” Piccola Italiana”
(vedi Baslicata) forniscono molto concime qualificato da spargere sulle agognate poltrone.
Sappia caro Antonio che l’Italia è gli Italiani – sanno badare a sestessi- Usa e UK permettendo.
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