Quando i sondaggi confermarono che la vittoria di Giorgia Meloni sarebbe stata inevitabile e netta, qualcuno, a Palazzo Chigi, profetizzò due problemi politici, almeno, per il futuro governo delle destre. Riguardo al primo, che cioè il peggiore amico della futura premier sarebbe stato Matteo Salvini […]

(di Antonio Padellaro – Il Fatto Quotidiano) – Quando i sondaggi confermarono che la vittoria di Giorgia Meloni sarebbe stata inevitabile e netta, qualcuno, a Palazzo Chigi, profetizzò due problemi politici, almeno, per il futuro governo delle destre. Riguardo al primo, che cioè il peggiore amico della futura premier sarebbe stato Matteo Salvini, non occorreva certo scomodare Cassandra. E già dalla sera del 25 settembre, quando bastava confrontare il tracollo leghista con il triplo dei voti raccolti da FdI, per immaginare che al classico “Va’ pensiero” del Nabucco padano da quel momento il leader azzoppato avrebbe preferito un altro Giuseppe Verdi: il Rigoletto del “vendetta, tremenda vendetta/ di quest’anima è solo desio”. A quanto si capisce, i capricci sul ‘Viminale è mio e lo gestisco io’ sono soltanto un assaggio dell’attività di spina nel fianco con cui il salvinismo di governo e di lotta intende accrescere la propria visibilità. Onde cercare di riprendersi una parte almeno dei tanti voti del Carroccio trasmigrati verso la Sorella d’Italia. Con questo obiettivo non saranno pochi i provvedimenti, soprattutto di forte impatto sociale, sui quali l’alleato verde si esibirà nel consueto tira e molla con Palazzo Chigi, di cui sa qualcosa Mario Draghi.
C’è chi si spinge a immaginare un Salvini trasformato nel Bertinotti della Meloni, ricordando il logorio a cui il segretario di Rifondazione sottopose il governo di Romano Prodi, somministrandogli ogni giorno la sua pena. Con un traguardo abbastanza prossimo: le elezioni europee del maggio 2024, nelle quali Salvini spera di raddrizzare le percentuali della Lega con il conseguente calo di FdI (“di punirti già l’ora si affretta”). Sottraendo più di un qualcosa anche a Forza Italia, con l’ottantaseienne Silvio Berlusconi che avrà sulle spalle due anni di più. Ovvio che in Giorgia le bizze ministeriali di Matteo già creino una comprensibile insofferenza (“i problemi sono grandi, servirebbe più serietà”, la sua reazione secondo i giornali) e ciò apre il capitolo dell’altro problema che offusca l’orizzonte del Paese. Quello delle possibili tensioni sociali che potrebbero scaturire da bollette, inflazione, tagli del riscaldamento, possibile recrudescenza del Covid e altre piacevolezze del genere. Sempre quel qualcuno rammenta il governo Tambroni, appoggiato dal Msi e i fatti di Genova del 1960. Lontano ma anche attuale. Ovvero: se un Salvini irresponsabile finisse per spezzare la corda, addio al governo e a tutto il cucuzzaro della destra.
Oltre al 🐉, delle bizze di Salvini ne sa qualcosa pure Conte.
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Suvvìa……
Salvini non ė certo Einstein e lo ha già dimostrato innumerevoli volte, ma non è nemmeno così scemo.
Un conto ( papete) è provare a sbarazzarsi di Conte e il luigino per le sue personali manie di grandezza.
Un conto è dare la spallata finale per buttare giù draghi ( e di questo non lo ringrazierò mai abbastanza).
Ma buttare giù il governo in cui ha sempre sperato che, oltretutto, gli garantisce 5 anni da ministro è tutta un’altra cosa.
Politicamente sarebbe finito per sempre.
Dovrebbe trovarsi un lavoro vero perchè nemmeno l’arabia saudita gli darebbe soldi solo per fare conferenze come il bomba.
No……decisamente non sarà il Bertinotti della meloni.
E questo credo valga anche per il berlusca…..
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Una epidemia spaventosa, la crisi dovuta al dissanguamento delle casse per una guerra, lo sfruttamento dalle classi deboli e degli immigrati da parte delle ricche oligarchie, causarono una delle prime sommosse popolari di carattere politico-economico in Europa. Avvenne a Firenze nel 1378.
https://it.wikipedia.org/wiki/Tumulto_dei_Ciompi#:~:text=Il%20Tumulto%20dei%20Ciompi%20fu,economico%2Dpolitici%20della%20storia%20europea.
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I ciompi – remix – Barbero
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“C’è chi si spinge a immaginare un Salvini trasformato nel Bertinotti della Meloni, ricordando il logorio a cui il segretario di Rifondazione sottopose il governo di Romano Prodi, somministrandogli ogni giorno la sua pena.”
Se volessimo guardare la cosa da un’altra prospettiva si potrebbe essere anche moderatamente contenti: Bertinotti, dopo, sparì insieme al suo partitino. Chissà …
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Leggo sul Quotidiano Nazionale che per il governo Meloni è arrivato (cit.) “il disco verde della Casa Bianca”. Finalmente possiamo avere un Governo frutto della “libera volontà dei cittadini”, sovrani e senza alcuna ingerenza dall’ estero (non siamo mica nel Dombass…) Sospiro di sollievo per cotanta “sovranità” ritrovata.
Il fatto che vediamo tutti un futuro assai grigio non conta ed il nero ormai non si porta più.
Per non parlare del rosso… ormai virato da anni in fuxia, data la velocità con cui le dirigenze del PD cambiano ( ma l’ effetto Legclerc è contagioso: grandi proclami ma poi vincono gli altri, però si parte sempre dalla prima fila, cioè si sta sempre al governo…)
Ma la moda ci dà una mano: ritorno degli anni ’80, tutti colorati. Almeno addosso ci metteremo la qualunque: fuori sgargianti, dentro…
Una cosa è certa: fuori o dentro sempre stracci saranno: di pessima qualità, ancor peggiore fattura… ma tutti beccheremo e alcuni moltiplicheranno in maniera esponenziale i già opimi utili: la moda globale come sempre metafora della finanza/politica internazionale.
Vorrete trovare qualcosa di diverso, nei negozi come in Parlamento? Scordatevelo…
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Chissenefrega del Cazzaro verde baciasalami,
abbiamo visto di quello che è capace: a fare elenchi ed indossare divise;
ma la MELONA?
non ha mai amministrato neanche la cuccia di un cagnolino, ma abbiamo visto e sentito quali altezze possono arrivare i suoi Aho!!
Ma poi? intanto si sbatte in giro per trovare dei ministri di area competenti o simil competenti, perchè anche i “migliori” non sanno un caxxo, e combinano CASINI,
oltre a proporre le solite porcherie,
meno risorse per lo stato (autonomia differenziata),
meno tasse per i ricchi (flat tax),
condoni (pax fiscale).
riforma giustizia (impunità per i colletti bianchi e politici,
sostegno al lavoro (reintroduzione dei voucher inps)
e via di questo passo ricette già viste e fallimentari
per non parlare la sua evidente ansia per farsi accettare nelle varie cancellerie e consorterie che contano,
che la porterà a conformarsi ai desiderata altrui.
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Una speranza effimera quella di Padellaro sognando un ritorno di Draghi con pd e fasciomeloniani uniti contro Putin.
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