L’attacco al Reddito di cittadinanza non è una critica dura a uno strumento di sussidio ma è il feticcio da agitare contro la povertà.

(Giulio Cavalli – lanotiziagiornale.it) – Azzerare il conflitto. L’ordine dei liberal italiani, impegnati nella loro trionfale marcia verso il fatturato senza nessuno scrupolo verso il lavoro, in questi anni sta riuscendo nella sua impresa più grande: raccontare come possibile una democrazia in cui contano solo coloro che sono d’accordo – ognuno con le sue inclinazioni – definendo “altro” chiunque alzi la voce contro lo status quo.
L’attacco al Reddito di cittadinanza non è una critica dura a uno strumento di sussidio ma è il feticcio da agitare contro la povertà
Non è una roba nuova. La lotta di classe – definizione ormai usurata e usurpata da decenni di attacchi e mistificazioni – esiste ed è necessaria ogni volta che una parte consistente della popolazione non ha voce nelle scelte della sua classe dirigente.
La classe sotto scacco non sono più solo i lavoratori. Oggi sotto le bombe di una politica e una stampa ferocissime sono finiti anche coloro che il lavoro non lo hanno oppure che ce l’hanno talmente poco dignitoso: i poveri. L’attacco al Reddito di cittadinanza non è una critica dura a uno strumento di sussidio ma è il feticcio da agitare contro la povertà.
Così basta che Beppe Grillo lanci un appello alle “Brigate di Cittadinanza” perché gli odiatori dei poveri saltino sulla sedia e sparino cannonate. “In questo momento drammatico per l’Italia, chiunque parli di Brigate è un folle e un irresponsabile”, dice Matteo Salvini, uno che si è distinto da sempre per la responsabilità delle sue parole. Maurizio Gasparri evoca addirittura le Brigate Rosse (vede rosso dappertutto), spiegandoci che “parlare in questo modo vuol dire mettersi fuori dalla costituzione, dalla democrazia, dalla legalità repubblicana”.
Non poteva mancare, in soccorso alla destra con i peli irti, anche la deputata calendiana Daniela Ruffino: “Utilizzare il termine ‘brigate’ evoca in un paese come il nostro, brutti ricordi legati al terrorismo”, avverte. Il segretario e deputato della Lega, Andrea Crippa parla di “pagliacciata”. “Siamo alla pazzia” aggiunge il collega del Carroccio Luca Toccalini.
“Se non è istigazione al terrorismo, poco ci manca – rincara il leghista Igor Iezzi -. In ogni caso, delle due l’una: o Grillo ignora la storia più recente che ha imbrattato di sangue il nostro Paese durante gli Anni di piombo o il fondatore del Movimento 5 Stelle è diventato completamente matto. Le sue parole restano comunque di una gravità inaudita. Ci aspettiamo da Conte una presa di distanza chiara e netta”.
Scatenato, ancora il leghista Crippa: “Serietà e rispetto per gli italiani. Si è superata qualsiasi pagliacciata: tirare in ballo addirittura le Brigate è pura follia”, sostiene. Libero ieri in prima pagina titolava “Grillo fa le sue Br”.
Grillo ha solo invitato i percettori del Reddito di cittadinanza a “servire la comunità”
E via così, in un florilegio di anime belle che invocano il terrorismo e cretinate del genere. Ma cosa aveva detto Beppe Grillo? Ha invitato i percettori del Reddito di cittadinanza a “servire la comunità” con “opere di bene nel proprio quartiere o nel proprio Paese, perché servire la comunità è un dovere ma anche e soprattutto un diritto di ognuno”: “Cittadini che si possano sentire liberi di poter riparare una panchina dismessa, ripristinare un giardino abbandonato, costruire giochi per i bimbi, mettersi a disposizione per il prossimo”, ha scritto Grillo.
Il fondatore propone quei “lavori socialmente utili” di cui parlano spesso politici (di destra e di sinistra) per i percettori. Niente di più, niente di meno. L’attacco a Beppe Grillo è la reazione pavloviana che i terrorizzati dal conflitto hanno ogni volta che qualcuno dissente e invita alla lotta democratica. Nessuno di loro ha letto il messaggio di Grillo, nessuno di loro ha approfondito, l’importante è bastonare i poveri e quelli che si propongono di rappresentarli.
Il senso di quelle parole Grillo non lo ha detto… ma lo ha SCRITTO nello stesso post in cui appunto fa quel riferimento:
“si possano sentire LIBERI di poter riparare una panchina dismessa, ripristinare un giardino abbandonato, costruire giochi per i bimbi, mettersi a disposizione per il prossimo.”
Purtroppo anche ripristinare un giardino piantando fiori puo’ essere un atto rivoluzionario ee travisato da una Stampa Deviata come quella Italiota…
In realta’ con una destra che sta (ri)salendo al potere… c’e’ casomai un altro termune da sottolineare in quel post… ed e’ la parola “LIBERI”…
…e quel termine va a legarsi con l’altro:
BRIGATE.
Le Brigate di cui scrive Grillo sono evidentemente le BRIGATE PARTIGIANE..non le ALTRE ma queste ultime ben piu’ ALTE…
Non si dimentichi che alla Citta’ di Genova, nonostante gli ultimi scivoloni “Totiani e Bucciniani”, e’ stata assegnata la Medaglia d’oro al Valor Militare per sua lotta per la LIBERTA’… e due delle sue principali vie cittadine sono in Onore ed in Ricordo di chi combatte’:
Via BRIGATE Bisagno
e Via BRIGATE Partigiane..,.
Giarnalai del caz. zo sciacquatevi la bocca ed il pennino prima di scrivere belinate di questo livello e comunque anche qualora lo facciate…
“siete e resterete sempre dei… FASCISTI!!!”
(…per “citare” il vostro Mafioso Capo)
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ORSO GRIGIO
IL DITO E LA LUNA
Intanto che sono qui attanagliato dall’ansia per sapere quale ministero toccherà alla ronzulli, continuano a sfilare in tv, come avviene da settimane, ristoratori, albergatori, fornai, lattai, imprenditori vari… tutti quelli che si ritrovano ad affrontare un aumento dei costi energetici insomma, ognuno mostrando la propria bolletta luce-gas, in certi casi decuplicata rispetto all’anno scorso. Dicono che non possono farcela, chiedono al governo interventi immediati altrimenti si vedranno costretti a chiudere.
Hanno ragione, e visto che l’ineffabile draghi ha fatto finta di niente lasciando il cerino a quelli che sarebbero venuti dopo, molti di loro chiuderanno davvero, e lasceranno migliaia di famiglie nella merda.
Ma c’è di peggio.
Se le cose stanno così per chi ha un’attività, chi invece non ha un cazzo di niente come le pagherà le bollette? E i lavoratori a reddito fisso, fisso anche perché fermo da decenni, come faranno?
E i pensionati?
Sì, perché loro non dovranno pagare solo i propri, di consumi, ma anche quelli degli sfilanti in tv di cui sopra visto che producono i beni di cui tutti abbiamo bisogno per sopravvivere.
Per sopravvivere, non per farci seghine gaudiose et goduriose.
Per far fronte alle maggiori spese di produzione, il prezzo di quei beni verrà aumentato a dismisura, e in fondo alla catena ci saremo sempre noi, i soliti stronzi, e non potremo ricaricare su nessun altro, visto che siamo gli ultimi. Per consolarci parleranno di senso civico di responsabilità, ci diranno perfino che il paese si regge su di noi, che siamo la locomotiva trainante.
Ecco, questo rende bene l’idea: il trenino, con la locomotiva che tira e nel mentre quelli dietro che la incul@no.
Ops!
E se pensate che la meloni risolverà il problema, auguri.
Io credo invece che questo gran fenomeno di donna, che sta alla novità come io all’adolescenza, fallirà miseramente. E anche a breve. Il tempo di capire che nella sua coalizione sono in troppi a pretendere premi per la vittoria. Perfino quelli che hanno perso.
Posso capire la disperazione che ha portato a votare una così, dopo che chi doveva tutelarci ci ha invece privato dei diritti e consegnato alla miseria, ma sperare in gente come questa è come affidarsi all’oroscopo di Barbanera o tentare la sorte in edicola col gratta e vinci.
Però buona fortuna.
Proveranno a confonderci, la destra che ha vinto e l’Istituto Luce dell’informazione che ci metterà un attimo a salire sul carro e schierarsi dalla loro parte, e lo faranno con la loro strategia preferita, che è anche la più efficace, quella con la quale il potere – qualsiasi potere – ci ha sempre tenuto per le palle sfruttando il peggio del nostro egoismo nei secoli dei secoli amen: il ‘divide et impera’.
Convincerci cioè che, se stiamo nuotando nella merda, è colpa di quelli che nella merda ci sono già annegati.
Ed è un sistema che ha sempre funzionato, perché alla fine votiamo proprio quelli che questa graziosa sostanza organica ce la stanno spalando addosso dai loro confortevoli yacht.
Così, in questo vomitevole schema, diranno che è colpa degli immigrati e del reddito di cittadinanza, scatenando ancora una guerra fetida e putrescente, esattamente come chi la dichiara.
Non delle ricchezze accumulate dalle consuete teste di cazzo, non degli sprechi, non dei privilegi, dei rincari da usurai, delle speculazioni, dell’evasione fiscale a mille zeri, del costo delle materie prime salito alle stelle per colpa di una guerra che nessuno ha voluto impedire e proprio perché succedesse tutto questo.
No! E’ colpa del reddito di cittadinanza, e di chi ne ha bisogno per non morire.
Ed è una strategia che ha le sue propaggini estensive. Così per i vecchi sarà colpa dei giovani, per i bianchi degli altri colori, per i cattolici dei musulmani, per gli uomini delle donne… e via così, ognuna col suo contrario.
Ma non gli basterà per intortarci del tutto, e allora diranno che la crisi devastante che segnerà i prossimi mesi/anni è inevitabile, che il bilancio non si può scostare, che ‘serve l’Europa’ e che la guerra non c’entra.
Col cazzo!
Il bilancio si può e si deve scostare, visto che nessuno pare voler andare a prendere i soldi dove sono davvero e perché la gente non può morire, poi penseremo al debito e se non potremo pagarlo qualcuno stamperà moneta e se sarà finita la carta ce lo abboneranno come abbiamo fatto noi alla Germania.
Oppure moriremo tutti e pazienza, ma sarà sempre meglio che morire adesso.
E l’Europa serve, certo che serve.
Anzi servirebbe, perché questo gigantesco e costosissimo ente merenda pare buono solo per i bivacchi gaudenti di torme di capo-diavoli al pascolo e per le litanie retoriche di Nostra Signora della Lacca.
E questa è l’ipotesi migliore.
In realtà è servita soprattutto a ribadire il dominio della Germania e delle sue banche, permettendole di vincere dove aveva fallito con le guerre, tutte perse.
Un Quarto Reich più o meno in tempi di pace.
E infatti adesso si sono sganciati: tana liberi tutti! Ognuno affronterà la crisi come gli pare e come può e loro se la caveranno di sicuro. Nessuna linea comune, nessuna solidarietà, nessun progetto.
Niente che funzioni, a parte la lacca di Nostra Signora.
Chi ce l’ha più lungo se lo tira, per usare un francesismo.
E l’Italia, che per scelta e incapacità, ha sempre rappresentato la servitù, ce l’ha cortissimo.
E poi la guerra, che non solo c’entra con il disastro in atto, ma ne è la causa principale.
Eppure è sempre stata bene a tutti, dall’America che l’ha prima provocata piazzando missili dappertutto alle porte della Russia, e poi sfruttata proponendosi come l’angelo della pace e offrendo, già che c’era, dell’ottimo gas con una batteria di pentole e un cambio Shimano in omaggio; all’Ucraina, che ha spalleggiato la provocazione in cerca del suo ruolo da protagonista, alla Russia che l’ha scatenata; e fino all’Europa tutta che, priva di identità e dignità, si è prestata a questo teatrino di morte.
Sono tutti colpevoli. Nessuno ha mai cercato una via diplomatica. Nessuno. Mai.
So che certe cose non si possono dire e che non è conveniente, ma indovinate quanto me ne frega?
Adesso vedo certi buonisti gazzillori esultare come allo stadio perché, a loro dire, l’Ucraina avrebbe vinto la guerra (che poi si scrive Ucraina ma si legge Nato). Perfino la famosa esperta di questioni belliche mariolina sattanino sostiene convintamente questa teoria perciò dev’essere vera per forza.
Bene, allora! Perfetto! E’ finita, vedrete che adesso la Russia prende umilmente atto della sconfitta, raccoglie i suoi coccini e si ritira in buon ordine, in fila per due col resto di uno…
Ma davvero certi opinionisti giornalai dalla doppia residenza e sempre stazionanti in quella sbagliata a rompere i coglioni, ci ritengono così idioti da pensare che questo non alzerà invece il livello dello scontro, innescando una reazione tremenda da parte della Russia, sanguinante e ferita a morte?
E poi c’è chi capisce la gravità del problema ed evoca la terza guerra mondiale, temendo il nucleare, come se non fosse così fin dal primo giorno. Oppure si pensava che limitarsi a mandare armi lasciando che a morire fossero solo gli altri la derubricasse a pic nic fuori porta?
Noi continuiamo a illuderci che il mondo sia una cosa diversa da quello che è davvero e che i pazzi ragionino in maniera normale, ma non è così.
Il mondo è questo, l’atomica ce l’ha anche il gatto mammone. L’abbiamo permesso noi che chiunque, con un bicchiere di troppo o col colesterolo troppo alto, possa distruggere tutto il pianeta, e se putin è il pazzo conclamato non mi pare che quelli normali abbiano dato e diano prova di grande equilibrio, dallo storditissimo biden all’improponibile johnson al nostro apostolo draghi e a tutto il resto della compagnia dei guerrafondai, tutti troppo intenti a leccare il culo a stelle e strisce. Per non dire poi dell’attorucolo che in tutta onestà avrebbe pure sfrangiato un po’ le palle.
Sarà un autunno terribile, e aver messo lì, per ripicca tafazziana, una classe politica raffazzonata e troppo di parte, che prima prenderà i provvedimenti sbagliati e poi fallirà con noi dentro, ci darà solo il colpo di grazia.
E poi c’è quello che potrebbe succedere in Ucraina, che solo a pensarlo mi si gela il sangue.
Ma noi sembriamo più attenti alle polemiche sul grande fratello, vera rappresentazione del degrado di questo paese, e alle cazzate di una influencer che se la prende coi vecchi rincoglioniti che non dovrebbero più votare, e lo fa contornata da un filtro digitale a fiorellini, ancora più stupido delle cazzate che dice.
Noi guardiamo il dito, mica la Luna.
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Viviana, mi hai preceduto, postando l’ultimo post del
sempre ottimo Orso Grigio
👏🏻👏🏻👏🏻
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Grillo conosce la comunicazione ed ha usato il termine “Brigate” ben sapendo cosa avrebbe ricordato ai più. Ha semplicemente ricominciato a picconare Conte e il M5S.
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Lo penso pure io
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Ma no, dai…non facciamo guerra all’italiano:
Brigata
a. Riunione di persone, amici o parenti, per passare il tempo allegramente: formare una lieta, un’allegra b.; una b. di vecchi amici, di compagni di scuola; far parte, essere della b.; prov., poca b.
Per non dire dell’utilizzo che Grillo ne indica e che i soliti sciacalli non hanno neanche letto, per attaccarsi, strumentalmente, come il Bomba con le sue “minacce mafiose”, a stupide polemiche…
solo armi di distrazione di massa.
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Esatto… si usa anche spesso l’espressione “l’allegra brigata”. Poi, come è stato rimarcato da FranzGe – Articolo 4, Grillo ha spiegato il significato delle sue parole. c’è molta malafede in chi lo attacca.
Infine… i leghisti non sono quelli che un po’ di anni fa sono andati in piazza San Marco con un simulacro di carro armato e che costruivano veicoli bellici nelle stalle? Negli USA quel carro armato da hobbisti sarebbe stato distrutto e forse (sottolineo forse) avrebbero fatto bene a farlo anche qui: quante leggi hanno violato? Non era terrorismo quello? Che andassero…
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Condivido le tue parole “rassegnato1962” (qui comunque siam ormai tutti un po’ rassegnati…).
Grillo, conosce lo spettacolo, e puo’ anche essere che abbia voluto dare maggior pubblicita’ al suo pensiero ed allora abbia buttato la’ un’esca di quel tipo ma non penso che, neanche nelle sue migliori speranze, avrebbe incontrato tanta crassa ignoranza e tanta malafede a dar lustro a quelle sue parole…
In realta’ Grillo nello STESSO POST a cui ha accennato alle “Brigate… giardiniere” ha ben spiegato il senso di quelle parole.
No, non ha fatto come Berlusconi che prima ha detto che “Putin voleva sostituire Zelensky con un governo di persone perbene” salvo POI smentire, ritrattare, e fare la figura del pagliaccio…
No, non ha fatto come il fratello del buon “Ignazio” col braccio alzato che in realta’ si voleva soffiare il naso.,.. POI voleva chiamare un taxi… POI voleva invitare gli altri camerati affinche’ non lo alzassero…
No, Grillo (che per le notevoli belinate fatte recentemente potrebbe al limite essere sospettato di appartenere alle Brigate Draghiane…) ha finalmente preso nota che qui abbiamo una destra al potere (io pero’ condivido il parere di Travaglio: il “lato fascista” e’ quello meno preoccupante: il problema vero e’ che questi son sempre i soliti e pericolossimi uomini di Berlusconi: ovvero di colui che ha raccolto e riportato a galla e al potere la peggior feccia degli ultimi 50/60 anni della storia di questa Repubblica Italiota…).
Che la destra ogni tanto “alzi il braccio” e’ evidente a tutti…
E se si parla di destra.. e’ anche naturale richiamare una resistenza.
E Grillo che e’ di Genova, città che di Resistenza ne puo’ fieramente parlare, per me, ha appunto solo voluto fare un richiamo a quelle Brigate la’, quelle vere.. quelle del “Vialone” principale della città (non un carrugetto), quello che dalla Stazione Ferroviaria di Brignole arriva dritto-dritto fino al mare:
viale BRIGATE PARTIGIANE
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Certamente! Tutti alla parola “Brigate” pensano in automatismo a quelle allegre e a quelle partigiane, sentendosi anche un po’ genovesi!
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Beh, IO non ho minimamente pensato alle brigate rosse, ma esattamente a ciò che Grillo ha detto e spiegato: “brigate di cittadinanza”.
“Brigate” è neutro.
Come “banda”, che può essere armata, musicale, larga etc…
Chi pensa ad “altro” o è fissato o vuole usare strumentalmente la qualunque CONTRO M5S e RDC.
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Sallusti… e’ lei? 🙂
“Pensare in automatismo” e’ cosa che accade (ed ognuno ha la sua storia, la sua cultura ed i suoi …”automatismi” mentali) ma una uno normale, a maggior ragione se “riflessivo”, o se lo fa per lavoro (come un giornalista, un politico, etc)… prima di pensare e riflettere dovrebbe LEGGERE cio’ che e’ stato scritto…
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L’automatismo prescinde dalla riflessione ed è piuttosto un riflesso. La comunicazione ha più livelli, e quello più immediato è quello meno razionale. Questo prescinde dalle singole personali esperienze e conoscenze, e dalla buona fede o meno di chi legge. Lungi da me attaccare il M5S, quanto piuttosto continuare a dubitare del ruolo di Beppe Grillo.
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“L’automatismo prescinde dalla riflessione ed è piuttosto un riflesso”.
Dipende sempre dal soggetto… e per me invece dipende anche dalla singole esperienze…
Circa riflesso e riflessione.. beh.. son “cose”assai diverse anzi praticamente opposte.
Cio’ detto, una volta esauriti i riflessi automatici… uno legge per benino il tutto, riflette e poi si esprime, altrimenti si rischia sempre di esprimersi ad minchiam…
Se poi a marciarci in completa malafede sono i giornalai italioti per aizzare i loro lettori (lettori si fa per dire: e’ gente che se va bene legge i titoli) beh..
Ad ogni modo ognuno di noi ha espresso tranquillamente il suo punto di vista… ergo siamo gia’ a buon punto… 🙂
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