
(Franco Bechis – veritaeaffari.it) – Sono tre i finanziatori dei partiti che hanno buttato in questa campagna elettorale tutto quello che era possibile secondo la legge: 100 mila euro di contributi in un anno solare. Quella cifra in questi anni era arrivata a un solo partito, Forza Italia, in genere grazie al contributo massimo dato da Fininvest, da Silvio Berlusconi, dai manager di casa o da un membro della famiglia. Nel 2022 fino a qui a quel tetto nessuno di loro è arrivato: il massimo è stato il contributo di 50 mila euro di Fininvest erogato lo scorso 14 giugno.
A battere tutti questa volta è stato un imprenditore che era anche candidato: Gianfranco Librandi, ex di molte forze politiche (l’ultima Italia viva), che si era presentato nel proporzionale con Emma Bonino e la casacca di +Europa e nell’uninominale con il centro sinistra unito.
Librandi non ce l’ha fatta, e il suo è stato il peggiore investimento che si ricordi nella storia della politica italiana. Perché ha versato 100 mila euro a +Europa in un solo colpo e poi altri 100 mila euro pure al Pd, in parte (40 mila euro) direttamente, e in parte (60 mila euro) attraverso una sua società, la Milano Krea design. Ha puntato 200 mila euro sul rosso, ed è uscito il nero facendogli perdere tutto.
Il Partito democratico
A ricevere un altro assegno da 100 mila euro è stato sempre il Pd di Enrico Letta. A puntare sul Nazareno questa volta però era un imprenditore che ha fatto il parlamentare nella sua vita ma non era più candidato: Francesco Merloni. Il terzo finanziatore da 100 mila euro era come Librandi in lista, ma a differenza sua ha erogato quella somma a un solo partito e soprattutto ha ottenuto i voti necessari ad entrare nel nuovo parlamento.
È una donna – Giulia Cosenza – che ha già fatto il parlamentare per due legislature, una con la casacca di Alleanza Nazionale e l’altra iniziata con il Pdl è proseguita qualche mese con Futuro e Libertà per l’Italia nata dallo strappo di Gianfranco Fini, ma è terminata poi sempre con la maglia del Pdl.
Ora la Cosenza è stata eletta in Fratelli di Italia che è erede naturale di quella precedente esperienza e ha voluto omaggiare il partito di Giorgia Meloni con due contributi da 50 mila euro l’uno. Il primo personale e il secondo attraverso una società – la Milano investimenti spa – di cui la sua famiglia è azionista e lei amministratore unico. A differenza di Librandi, la Cosenza ha puntato 100 mila euro sul nero ed è uscito proprio il nero.
C’è un Lupo nel Terzo Polo
Gli unici altri grandi finanziatori della politica si sono divisi fra Carlo Calenda e Matteo Renzi. Il più generoso qui è stato Lupo Rattazzi, figlio di Susanna Agnelli: ha versato il massimo consentito – 100 mila euro – sia ad Azione che a Italia viva. Anche Davide Serra si è diviso fra i due, ma con proporzioni diverse: 50 mila euro a Renzi e 25 mila a Calenda.
Un po’ qua e un po’ là il contributo dato ai due da un vecchio lupo della finanza come Ruggero Magnoni, ex Lehman Brothers Italia, che ha versato 25 mila euro a testa sia a Renzi che a Calenda. Un altro nome di grido della finanza, come Gianni Tamburi ha invece scelto di finanziare solo Italia viva con 50 mila euro. Altro finanziatore su due fronti è San Lorenzo spa, che dovrebbe essere il noto marchio di yacht (ma nella documentazione non ci sono informazioni sufficienti): contributo di 15 mila euro a Calenda e di 25 mila euro al Partito democratico.
I finanziamenti per Letta
Letta ha potuto contare sui regolari contributi dei suoi parlamentari (compreso il suo), che sotto elezioni sono diventati più generosi del solito versando fra 13 e 15 mila euro al partito. In quell’elenco però il campione è stato Pierferdinando Casini che ha staccato un assegno da 20 mila euro. Stessa cifra raggiunta da due finanziatori esterni: la Confederazione generale dell’Agricoltura che ha finanziato solo il Pd e Federfarma che quegli stessi 20 mila euro ha fatto versare metà ciascuno a due società da lei promosse.
Per la prima volta anche alla Meloni sono arrivati i primi finanziamenti da persone giuridiche: 26 mila euro sono arrivati dal Twiga srl, e lì c’è ovviamente lo zampino di Daniela Santanché. Ma ci sono anche i 30 mila euro della Ms Packaging srl di Margherita Lombardi, i 10 mila euro di Alma steel service di Nazario Francisconi e anche i 10 mila euro di Red Lions srl (gruppo Mutti conserve di pomodoro), che però con Calenda erano stati più generosi versando 25 mila euro.
Fra i contributi alla Meloni merita di essere segnalato quello di 30 mila euro versato il 4 agosto da Paola Francesca Ferrari, volto noto dello sport Rai (ha condotto la Domenica Sportiva) e moglie di Marco De Benedetti, nonché nuora di Carlo De Benedetti.
De Benedetti finanziatore della Meloni è la chicca più risaltante in questo gran me**aio che è il lobbismo di imprenditori e industriali. Certo pienamente legittimo nel vigente diritto ma con quali finalità se non potenzialmente corruttive?
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Musicaemusicologia, sinceramente de benedetti non c’entra nulla. È paola Ferrari che ha versato. Che sia moglie di e nuora di.. Per me è relativo, credo se lo possa benissimo permettere.
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Insomma, una mogliettina un po’ scapestrata la tizia, ma economicamente e politicamente fin troppo indipendente… 😁 E magari si tratterà di pura solidarietà femminile tra lei, la Meloni e la Santanchè: andranno dalli stessi parrucchieri tra Milano e Roma e faranno il tifo alternativamente per Milan/Inter e Roma/Lazio (par condicio elettorali?).
Il maritino, rampollo d’oro di … e pupillo platinato di … magari avrà già sperimentato grazie all’intraprendenza della moglie un ulteriormente allargato ‘campo largo’ – secondo tradizione di famiglia. E così il tifo familiare forse si amplificava già a dismisura, a nostra insaputa, tra Giorgia ed Enrico?
Mai appassionato di calcio et similia ma dall’innocente confronto di vita e curricula professionali su wikipedia già pare che si scoprano le basi dei più sofisticati intrecci parlamentari italiani con l’imprenditoria italiana stessa!
Che sarà mai dunque un cadeau di 30.000 euro? Anzi, considerando che anche la signora iper-impegnata alterna vita giornalistica alla RAI, vita imprenditoriale e vita politica (stessa collocazione destrorsa) si comprende perfettamente da dove possa nascere questa ripulsa per gli sfaticati di ogni risma. Altro che radical-chic sinistrorsi, qui si arriva al fasciorossonero-chic! Una categoria politico-sociologica tutta ancora da bene inquadrare!
Magari per ricevere ulteriori meritevoli benemerenze la Paola potrebbe istituire, anche assieme al marito, corsi di recupero formativo e lavorativo per gli sfaticati del RdC e gli immigrati irregolari etc.?
Comunque la signora ha un suo grande fascino e per di più … qui siamo ben oltre le questioni sull’emancipazione femminile e sull’esemplarità di più moderni equilibri familiari e di coppia! Chiederei al Marco se in casa i piatti li lava lui…
P.S.: comunque grazie per la sollecitazione alla ricerca di approfondimenti e chiarimenti sul (per me) inusuale tema: alternantensi tra il gossipparo e il politologico… Se ne scoprono di tutti i colori negli intrecci tra tifoserie partitiche e tifoserie sportive e tifoserie mediatico-spettacolari: scopro tra i suoi tanti titoli anche la partecipazione a Ballando con le stelle come la Mussolini … Una volta il politico lo vedevi tutt’al più allo stadio …
Però, ahimè, adesso mi sento irrimediabilmente superato e obsoleto e frastornata davanti a così tanta versatilità! Dovrei cercare di adattarmi a questa prorompente e onnicomprensiva modernità? 😅😂
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dalli sta per dagli, ma andrebbe pure bene in ambito romanesco
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frastornatO: ancora non mi sono convertito all’LGBTQRSV, appresso si vedrà…
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Se x questo ‘anche tu hai avuto na finalità corruttiva’ senza però scucire n’euro,nel pubblicizzare il tuo sito,o no?…ed io fesso sono venuto a rileggerti.Guarda che la Sra,sposata col fratello di colui che volevi ‘sponsorizzare’ come corruttore è da mò che ‘cammina’ a dx…aveva 16 anni,46 anni fa,quando s’è messa in testa di frequentare dextri,e che dxtri poi…e forse finire con un De Benedetti non è stato un ‘incidente di percorso’ ma la logica finale di una signora che ‘ha un grande fascino’ ancora adesso..è dal 2000 ch’è stata in tv a presentare ‘la domenica sportiva’:non so se in quota De Benedetti,io propendo in quota Storace,l’ex fondatore de ‘La Destra’…ma che ce ne deve fregare se ha versato R E G O L A R M E N T E x come legge prevede un contributo a chi più gli piaceva?Oltretutto non è stata na candidata,che altrimenti bastava non votarla se ritenuta ‘incapace’.Bisognerebbe invece ‘indagare’ su Di Maio:malgrado notorio che sarebbe stato n’emerito flop si è ‘accaparrato’ più finanziatori di tutti.
NB:A quel livello i piatti normalmente li mette in lavastoviglie il cane di famiglia,aiutato dal gatto.
Con simpatia,certo.E se posti qualche ‘ricetta’ sul sito vengo a trovarti.
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Tocca ripetermi, davanti al troll di turno, che sia digitale o analogico.
A) Sui siti di WordPress la pubblicità viene inserita non dall’utente né tanto meno a suo vantaggio, ma dalla stessa WordPress che ne trae il suo peraltro giusto utile.
B) Il blogger, pagando un abbonamento periodico alla WordPress può accaparrarsi utili pubblicitari, ma sembra ovvio che questi sono da connettere ai contenuti del sito. Non è il mio caso e basterebbe dare una seria occhiata alla home del sito, alle originarie finalità didattiche e alle rubriche informative connesse per capire che non può essere un blog a minimi scopi di lucro. E peraltro c’è solo – per quanto io possa immaginarmi – una pubblicità generica e non specificamente “musicale” conforme all’eventuale target di riferimento. Quindi nel caso sarebbe con tutta evidenza quella riferita solo ai contratti stipulati dalla stessa WordPress e che non credo proprio cederebbe in quota ai blogger a pagamento!
Peraltro:
C) La pubblicità a me non risulta per lo più visibile né mi interessa andarla periodicamente a verificare su altri smartphone.
D) Anche sul benemerito sito InfoSannio c’è pubblicità. E dunque, se lei – come altri – state qui solo per criticarne in maniera volgare le scelte editoriali, perché “gli portate “ingiusti soldi pubblicitari”?
E) Trovo comunque che un lavoro ben fatto meriti anche di essere pagato. Quindi ok per i punti B) e D) E quindi pure per un eventuale personale impegno dello scrivente in tal senso. Ma se mai fosse e in maniera proficua (ahimè ne dubito molto) la sua sarebbe solo invidia per un giusto guadagno. Mentre qui tutt’al più l’articolo pubblicato fustiga costumi che semmai porterebbero a ben altre “ipotesi di guadagno”.
F) È tipico dei sostenitori di un sistema corruttivo più o meno sofisticato chiamare a correità chiunque critichi, cercando nei suoi comportamenti perfino inesistenti ‘peli’…
Esattamente il sistema in cui viviamo: gettare fango per poi al peggio potere assolutamente affermare che “tanto tutti fan così”. Fortunatamente è un problema suo e non mio.
Il resto non fa che qualificarla e non mi interessa discuterne, dovrebbe semmai farlo con l’estensore dell’articolo; magari le dà qualche ragione, ma non penso proprio sui punti fondamentali che lei o non capisce o evita accuratamente.
Punto e basta. Non distinti saluti e a mai più considerarla.
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Hai abboccato.Possibile che non sei riuscito a comprendere che a me piaceva leggerti nelle s m raccontate ed ho trovato quella scusa della ‘tua finalità’ corruttiva?Ma veramente hai potuto pensare,e tanto da dover RIfare tutta sta pappardella,che a me potesse fxxxxxxx se sei o meno remunerato,e da chicchessia?Io al max se il prossimo giro sarai in qualche lista a concorrere…ti manderò,urlando alla Grillo prima maniera,ma col segno della croce sulla scheda elettorale che ormai da anni ho strappato.Dormi tranquì…t’avevo scritto anche ‘con simpatia’…sprecata.cavolo.
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E questi sono solo quelli legali. Chissà che versamenti in nero che ci sono..
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Andrebbero vietate queste “donazioni” a buon rendere.
Se si imponesse per legge una donazione massima di 1000 €, o 500 € (o fate voi), la politica non dovrebbe rendere conto a pochi danarosi interessati solo ai loro vantaggi personali, legati soprattutto alle loro attività imprenditoriali.
La politica, al contrario, renderebbe conto ad una moltitudine di piccoli finanziatori non così interessati.
In altre parole questo modo di finanziare la politica pregiudica la democrazia.
Come fai a controllare i Benetton se dai Benetton prendi la grana?
Anche Grillo giustamente lo affermava: se togli i soldi dalla politica, la politica diventa bella, utile e appassionante… salvo poi imbertarsi le donazioni poco onorevoli di Onorato.
Dove stavano i fustigatori etici del M5S? A dormi’?
E dove stanno ora?
Ad inveire contro i naziucraini?
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Niente, i chiacchieroni di sinistra e del M5S che – a differenza della destra italiota – cianciano in continuazione di ETICA (onestà, onestà, donde sta?) non hanno nulla da dire in proposito?
Che cosa fanno, commentano solo le notizie funzionali alla loro meschina e fasulla propaganda di partito?
Su un argomento così importante non avete alcuna opinione?
Non vi interessa nemmeno averne una?
Ritenete che non sia un aspetto dirimente il MODO IN CUI SI FINANZIANO I PARTITI?
Non siete dei “cittadini impegnati” mossi dal senso civico, dall’amore per la verità, dalla voglia di mettere in discussione le proprie opinioni (nell’interesse proprio, non degli altri).
Siete degli “italioti impegnati” a leccare i vostri culi partitici di riferimento.
In poche parole: brutta gente.
Anche chi si disinteressa completamente di politica dimostra un’etica superiore a molti di voi.
L’essere di sinistra non vi assolve, è semmai una aggravante.
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e quindi? La conclusione della sua esegetica osservazione quale sarebbe? Che siccome la signora Paola Francesca Ferrari ha versato legittimamente e alla luce del sole dei denari per la campagna elettorale di un partito, la colpa è dei 5 Stelle?
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Hai capito tutto, complimenti.
Hai letto quello che ho scritto?
Una proposta degli etici 5S e dei sinistri in tal senso c’è?
E se non c’è non ti domandi il perché?
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Non ti sembra strano che un argomento così importante sia disertato dalle Anail, dalle Viviana e da tutto il cucuzzaro?
Perché a beccare il grano sono i partiti che loro sostengono e dai quali probabilmente sono sostenuti.
È questo quello che penso.
C’è troppa gente che vive di politica o che dalla politica ottiene favori.
Si svegliano a “Draghi grillino”, quando non possono più negare l’evidenza.
Glissato sulle questioni scomode.
Questo tipo di militanza è un cancro sociale, come il clientelismo, anzi, è clientelismo.
Non sono degli innocui gruppettari (e già questo non è l’atteggiamento giusto in politica), non li considero più tali.
Sono strumentali alla partitocrazia.
“Onesta” è uno slogan che porta voti, nulla più.
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Dedicato ad Anail per assonanza e a CucchFabio65 per dissonanza (almeno in musica sono entrambe necessarie):
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Tocca ripetermi, davanti ai troll di turno, che siano digitali o analogici.
Ma anche inconcludenti o faziosi.
Come nel caso in questione, che peraltro riguarda (quasi) TUTTO l’arco … incostituzionale e non solo un partito specifico.
E peraltro nel post allegato si parla d’altro.
Semplicemente si approfondisce un commento qui scritto di getto, ma trattando meglio una questione politica all’ordine del giorno. Ossia l’ipotesi tutt’altro che peregrina di inciucio tra PD e FdI e ancor più tra draghisti ‘di prima elezioni’ e ‘draghisti di dopo elezioni’.
Argomento variamente messo a fuoco dalla maggior parte dei commentatori a sinistra come a destra (gli interessi in gioco sono anche economici e non solo politici, dunque trasversali …).
Comunque sia:
A) Sui siti di WordPress la pubblicità viene inserita non dall’utente né tanto meno a suo vantaggio, ma dalla stessa WordPress che ne trae il suo peraltro giusto utile.
B) Il blogger, pagando un abbonamento periodico alla WordPress può accaparrarsi utili pubblicitari, ma sembra ovvio che questi sono da connettere ai contenuti del sito. Non è il mio caso e basterebbe dare una seria occhiata alla home del sito, alle originarie finalità didattiche e alle rubriche informative connesse per capire che non può essere un blog a minimi scopi di lucro. E peraltro c’è solo – per quanto io possa immaginarmi – una pubblicità generica e non specificamente “musicale” conforme all’eventuale target di riferimento. Quindi nel caso sarebbe con tutta evidenza quella riferita solo ai contratti stipulati dalla stessa WordPress e che non credo proprio cederebbe in quota ai blogger a pagamento!
Peraltro:
C) La pubblicità a me non risulta per lo più visibile né mi interessa andarla periodicamente a verificare su altri smartphone.
D) Anche sul benemerito sito InfoSannio c’è pubblicità. E dunque, se lei – come altri – state qui solo per criticarne in maniera volgare le scelte editoriali, perché “gli portate “ingiusti soldi pubblicitari”?
E) Trovo comunque che un lavoro ben fatto meriti anche di essere pagato. Quindi ok per i punti B) e D) E quindi pure per un eventuale personale impegno dello scrivente in tal senso. Ma se mai fosse e in maniera proficua (ahimè ne dubito molto) la sua sarebbe solo invidia per un giusto guadagno. Mentre qui tutt’al più l’articolo pubblicato fustiga costumi che semmai porterebbero a ben altre “ipotesi di guadagno”.
F) È tipico dei sostenitori di un sistema corruttivo più o meno sofisticato chiamare a correità chiunque critichi, cercando nei suoi comportamenti perfino inesistenti ‘peli’…
Esattamente il sistema in cui viviamo: gettare fango per poi al peggio potere assolutamente affermare che “tanto tutti fan così”. Fortunatamente è un problema suo e non mio.
Il resto non fa che qualificarla. Punto e basta. Non distinti saluti e a mai più considerarla.
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Purtroppo “Così fan tutti” è un luogo comune ma questo è del tutto marginale.
“Così fan tutti” in Italia è una triste verità, è un DATO.
Perché è un DATO è non una affermazione qualunquista che propaganda balle?
Perché tutti i partiti sono costituiti da carrieristi, i leader emergono grazie a manovre sottobanco.
I militanti sono in genere dei leccacxlo interessati in cerca di incarichi o favori, confrontarsi con loro è avvilente, sterile.
Un luogo comune può essere ovvio ma non necessariamente falso né frivolo.
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