Chi abbia vinto la guerra in Ucraina è la domanda del momento. La prima risposta è quella di Kissinger, secondo cui la Russia ha perso la guerra. Questa tesi è condivisa dai falchi italiani e, alla fine dell’articolo, capiremo perché. La seconda risposta non piace […]

(di Alessandro Orsini – Il Fatto Quotidiano) – Chi abbia vinto la guerra in Ucraina è la domanda del momento. La prima risposta è quella di Kissinger, secondo cui la Russia ha perso la guerra. Questa tesi è condivisa dai falchi italiani e, alla fine dell’articolo, capiremo perché. La seconda risposta non piace affatto ai nostri falchi, ma è dotata di maggiore forza logica ed evidenza empirica: l’Ucraina non ha vinto la guerra.
Procediamo con ordine. La guerra a cui assistiamo non è una guerra tra due Stati; è la guerra tra un singolo Stato, la Russia, e trentuno Stati, vale a dire i trenta Stati che compongono la Nato più l’Ucraina. Non tutti gli Stati della Nato sono coinvolti nello stesso modo, ma costituiscono ugualmente un blocco anti-russo relativamente compatto. Svolta una simile premessa, la conclusione di Kissinger è dubbia per una serie di ragioni. Nessuno ha mai visto uno Stato battuto annettere le regioni più ricche e strategicamente importanti del Paese vincitore. Israele vinse la guerra e prese i territori altrui. Non si è mai visto nemmeno uno Stato sconfitto minacciare la disintegrazione dello Stato vincitore con la bomba atomica. In sintesi, se l’Ucraina avesse vinto la guerra contro la Russia dovrebbe essere nella condizione, almeno potenziale, di sottrarle una parte del territorio nazionale e di spazzarla via con la sua superiorità tecnologico-militare.
C’è di più. L’Ucraina, a differenza della Russia, è collassata economicamente ed è già uno “Stato fallito” in senso tecnico. L’Ucraina è in bancarotta e sopravvive grazie ai soldi dei Paesi Nato. Gli Stati Uniti e l’Unione europea danno a Kiev la gran parte dei soldi per pagare gli stipendi dei soldati. Si aggiunga che i soldati ucraini non hanno armi e nemmeno addestramento: ricevono entrambi dai Paesi Nato. In sintesi, l’Ucraina non ha armi, non ha soldi e non ha addestramento. Non si capisce come uno Stato in simili condizioni possa essere dichiarato vincitore di una guerra.
Davanti alla tragedia che abbiamo davanti agli occhi, ci sembra ozioso discettare su chi stia vincendo. E allora perché se ne parla così tanto in Italia? Le ragioni principali sono due.
La prima ha a che vedere con la lezione di Auguste Comte e Vilfredo Pareto: in tutte le comunità umane e in tutti i periodi storici, la dimensione emotiva dell’uomo prevale sempre su quella razionale. Gli uomini sono condannati a essere sempre più illogici che logici a causa delle passioni da cui sono dominati. La risposta di Kissinger è quella che appaga maggiormente l’irrazionalità, l’illogicità e l’emotività dei falchi italiani che dominano i media. È sempre emotivamente esaltante pensare di essere i vincitori. Come insegna Pareto, una teoria può avere successo pur essendo falsa se appaga un sentimento collettivo.
La seconda ragione per cui la risposta di Kissinger ha tanto successo è che consente al fronte bellicista di Mario Draghi di dire che la sua politica muscolare in Ucraina ha contribuito alla sconfitta della Russia. I falchi italiani possono dire: “L’Italia è sull’orlo di una crisi economica gravissima a causa della guerra, e l’Europa rischia la guerra nucleare, però l’Ucraina ha sconfitto la Russia”. Chi scrive si augura di cuore che l’Ucraina abbia vinto la guerra, ma bisogna ammettere che si tratterebbe di una vittoria ben strana. Forse è presto per stabilire chi abbia vinto la guerra, ma non è mai tardi per iniziare a ragionare logicamente.
Siamo circondati da specchi irrimediabilmente segnati da lunghi solchi.
L’immagine che riflettono non può che esserne alterata.
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Chi si contenta gode o forse fa finta di godere .
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Questo è lo stesso che a Marzo diceva che la Russia aveva già vinto. Ora scrive che è troppo presto. Se volevamo una conferma sul fatto che Orsini sparacchia a caso senza capirci un gran che, ce l’ha fornita Orsini.
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Mi va bene la premessa. Cioè che Orsini sia una specie di c@glione. Per il resto avete possibilità di smentire quello che ha appena scritto cari Lillo e Neuron? Grazie anticipate per la risposta articolata che darete
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Veramente sta dicendo che l’euforia con cui si pubblicizzano le azioni militari ucraine, tesa a dar l’idea che l’Ucraina stia vincendo, o abbia già vinto, è fuori luogo e poco logica. Lei ha preso non solo una frase, ma UN PEZZO di frase (“è troppo presto”) per ribaltare completamente il senso d’un intero articolo.
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Volentieri:
Come ogni mistificatore parolaio sa di dover inserire elementi oggettivi per e incontrovertibili per puntellare tutta la baracca di bugie.
Esempio:
“le case farmaceutiche fanno soldi”
Obiettivo.
“Il covid lo hanno creato loro”
Mistificazione.
Orsini é un sociologo, perché dibatte di tattica e strategia militare? Di geopolitica? Inserisce frasi fatte, ovvietà, buon senso lapalissiano in un pantheon mitologico tutto suo, fa paralleli con altre guerre (che non conosce) per analizzare questa.
se nel 1939 arrivasse un laureato in filosofia a dire di scavare trincee e fare fortificazioni fisse perché nel 14-18 sarebbero servite, (infatti i tedeschi hanno aggirato la linea Maginot, sistema di difesa obsoleto) tu come lo giudicheresti?
Orsini é così, inserisce qualche elemento ragionevole in linea di massima in un contesto particolare di cui non sa nulla, piega la realtà alle sue idee non impara dalla realtà per farsi un’idea. In più fa polemica, fuori dal coro, é quello controcorrente, e le TV sbrodolano per i litigatori da salotto, fanno audience. Di fatto non trovi un solo esperto militare che ne parla bene.
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Quando vedo Kissinger mi si presenta Pinochet e mi tappo il naso.
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Orsini vai a fare il sociologo. Lascia stare la geostrategia. Le annessioni sono tali solo secondo te, putin e i suoi mastini. Nel mondo reale gli ucraini, con soldi armi e addestramento a prescindere da dove arrivano, stanno contrattaccando i suddetti territori, e le armi atomiche sono un bluff che spaventa solo i sociologi.
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Le annessioni sono tali per la maggioranza delle persone che abitano quei territori: la sicurezza nei territori annessi è garantita dalla Russia, da “domani” parleranno russo, useranno il rublo e avranno documenti russi. Il fatto che USA e UE non lo riconoscono ha un valore decisamente relativo. Se poi la Russia perderà tali territori e torneranno in mani ucraine alloa si potrà dire che le annessioni non hanno valore. Fare a pugni con le cose evidenti lascia pensare male! La critica che si può fare ad Orsini è che dice delle cose molto banali, che sembra che parli a dei bambini piccoli o a dei poveri deficienti… Siamo ridotti così!!!!
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Ma il tuo nickname é un richiamo a ció che non hai ma vorresti?
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A ogni sconfitta della Russia corrisponde un aggravamento del conflitto e una crescita delle devastazioni a danno dei civili. Dopo essere arretrata a Kharkiv, la Russia ha lanciato una pioggia di missili contro i siti ucraini lasciandoli senza luce e altri collegamenti. Ogni previsione di Orsini si è verificata tranne essere sconfessata dalla propaganda. Se passa che l’Ucraina sta vincendo, poi questi ci credono e si convincono della bontà della guerra e accettano di buon grado l’autodistruzione che ci stiamo infliggendo come un sacrificio necessario
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Condivido ogni parola di Carmen.
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Sono vari gli interlocutori che anche qui su Ingosannio hanno notizie chiare sulla vittoria dell’Ucraina e la sconfitta russa. Come d’altronde ci dice il Mainstream ( che non è un mostro mitologico, è la realtà dell’informazione di Potere). E quindi mi hanno convinto che sia così, che anche le cosiddette annessioni di territori ucraini alla federazione russa siano inesistenti ( che i referendum siano farlocchi è un fatto oggettivo, che i russi controllino militarmente gran parte di quei territori è cosa a cui credevo, ma mi sarò sbagliato). Allora richiedo per l’ennesima volta, a Neuron, a Lollo, a chi vuole rispondermi. Come se ne esce? La Russia sconfitta che fa? Putin sconfitto da chi verrà sostituito? Chi verrà sarà meglio di lui? Come si organizza la Pace? Fatemi sapere.
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Contro-discorso di Putin
La guerra con l’Ucraina è stata iniziata e condotta, ovviamente, da Putin, cercando di risolvere i suoi problemi di politica interna. Ma il vero partito della guerra è l’intera élite e lo stesso sistema di potere, che è un autoritarismo russo di tipo imperiale che si auto-riproduce all’infinito. L’aggressione esterna in qualsiasi forma, dalla retorica diplomatica alla guerra vera e propria, è la sua modalità operativa preferita e l’Ucraina è il suo obiettivo preferito. Questo autoritarismo imperiale autogenerato è la vera maledizione della Russia e la causa di tutti i suoi guai. Non possiamo liberarcene, nonostante le opportunità regolarmente fornite dalla storia.
La Russia ha avuto la sua ultima possibilità di questo tipo dopo la fine dell’URSS, ma sia l’opinione pubblica democratica all’interno del paese che i leader occidentali dell’epoca hanno commesso il mostruoso errore di accettare il modello – proposto dalla squadra di Boris Eltsin – di una repubblica presidenziale con poteri enormi per il leader. Dare molto potere a un bravo ragazzo sembrava logico in quel momento.
Eppure l’inevitabile accadde presto: il bravo ragazzo è andato cattivo. Per cominciare, ha iniziato lui stesso una guerra (la guerra cecena) e poi, senza elezioni normali e procedure eque, ha ceduto il potere ai cinici e corrotti imperialisti sovietici guidati da Putin. Hanno causato diverse guerre e innumerevoli provocazioni internazionali e ora tormentano una nazione vicina, commettendo crimini orribili per i quali né molte generazioni di ucraini né i nostri stessi figli ci perdoneranno.
Nei 31 anni trascorsi dal crollo dell’URSS, abbiamo assistito a uno schema chiaro: i paesi che hanno scelto il modello della repubblica parlamentare (gli stati baltici) sono prosperi e si sono uniti con successo all’Europa. Coloro che hanno scelto il modello presidenziale-parlamentare (Ucraina, Moldova, Georgia) hanno dovuto affrontare un’instabilità persistente e hanno compiuto pochi progressi. Coloro che hanno scelto un potere presidenziale forte (Russia, Bielorussia e le repubbliche dell’Asia centrale) hanno ceduto al rigido autoritarismo, la maggior parte di loro è costantemente impegnata in conflitti militari con i loro vicini, sognando ad occhi aperti i propri piccoli imperi.
In breve, vittoria strategica significa riportare la Russia in questo momento storico chiave e lasciare che il popolo russo faccia la scelta giusta.
Il modello futuro per la Russia non è il “potere forte” e la “mano ferma”, ma l’armonia, l’accordo e la considerazione degli interessi dell’intera società. La Russia ha bisogno di una repubblica parlamentare. Questo è l’unico modo per fermare il ciclo infinito dell’autoritarismo imperiale.
Si potrebbe obiettare che una repubblica parlamentare non è una panacea. Chi, dopo tutto, può impedire a Putin o al suo successore di vincere le elezioni e di ottenere il pieno controllo del parlamento?
Certo, anche una repubblica parlamentare non offre garanzie al 100 per cento. Potrebbe benissimo essere che stiamo assistendo alla transizione verso l’autoritarismo dell’India parlamentare. Dopo l’usurpazione del potere, la Turchia parlamentare si è trasformata in una Turchia presidenziale. Il fulcro del fan club europeo di Putin è paradossalmente nell’Ungheria parlamentare.
E la nozione stessa di “repubblica parlamentare” è troppo ampia.
Eppure credo che questa cura ci offra vantaggi cruciali: una riduzione radicale del potere nelle mani di un solo individuo, la formazione di un governo a maggioranza parlamentare, un sistema giudiziario indipendente, un aumento significativo dei poteri degli enti locali. Tali istituzioni non sono mai esistite in Russia e ne abbiamo un disperato bisogno.
Quanto al possibile controllo totale del parlamento da parte del partito di Putin, la risposta è semplice: una volta che la vera opposizione potrà votare, sarà impossibile. Una grande fazione? Sì. Una maggioranza di coalizione? Forse. Controllo totale? Sicuramente no. Troppe persone in Russia ora sono interessate alla vita normale, non al fantasma delle conquiste territoriali. E ci sono più persone del genere ogni anno. Semplicemente non hanno nessuno per votare per ora.
Certo, cambiare il regime di Putin nel Paese e scegliere la via dello sviluppo non sono faccende per l’Occidente, ma lavoro per i cittadini russi. Tuttavia, l’Occidente, che ha imposto sanzioni sia alla Russia come Stato che ad alcune delle sue élite, dovrebbe rendere il più chiara possibile la sua visione strategica della Russia come democrazia parlamentare. Non dovremmo assolutamente ripetere l’errore dell’approccio cinico dell’Occidente negli anni ’90, quando all’élite post-sovietica fu effettivamente detto: “Fai quello che vuoi lì; guarda le tue armi nucleari e forniscici petrolio e gas. In effetti, anche ora sentiamo voci ciniche che dicono cose simili: “Lasciate che ritirino le truppe e facciano quello che vogliono da lì. La guerra è finita, la missione dell’Occidente è compiuta.
Questo è un approccio semplice, onesto ed equo: il popolo russo è ovviamente libero di scegliere il proprio percorso di sviluppo. Ma i paesi occidentali sono liberi di scegliere il formato delle loro relazioni con la Russia, di revocare o meno le sanzioni e di definire i criteri per tali decisioni. Il popolo russo e l’élite russa non hanno bisogno di essere forzati. Hanno bisogno di un segnale chiaro e di una spiegazione del perché una tale scelta sia migliore. Fondamentalmente, la democrazia parlamentare è anche una scelta razionale e auspicabile per molte delle fazioni politiche attorno a Putin. Dà loro l’opportunità di mantenere l’influenza e combattere per il potere, assicurandosi che non vengano distrutti da un gruppo più aggressivo.
La guerra è un flusso incessante di decisioni cruciali e urgenti, influenzate da fattori in costante mutamento. Pertanto, mentre lodo i leader europei per il loro continuo successo nel sostenere l’Ucraina, li esorto a non perdere di vista le cause fondamentali della guerra. La minaccia alla pace e alla stabilità in Europa è l’aggressivo autoritarismo imperiale, continuamente inflitto dalla Russia a se stessa. La Russia del dopoguerra, come la Russia del dopo Putin, sarà destinata a diventare di nuovo bellicosa e putinista. Questo è inevitabile fintanto che si mantiene l’attuale forma di sviluppo del Paese. Solo una repubblica parlamentare può impedirlo. È il primo passo per trasformare la Russia in un buon vicino che aiuti a risolvere i problemi piuttosto che crearli.
Alexei Navalny
https://www.washingtonpost.com/opinions/2022/09/30/alexei-navalny-parliamentary-republic-russia-ukraine/
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Povero illuso Navalny! È così convinto che l’Occidente si fermerà solo alla sconfitta dei russi ed al recupero dei territori occupat, i da fare quasi tenerezza. Evidentemente non si impara dalla storia. E lui dimostra non avere imparato assolutamente nulla. Non ha capito che, perdendo questa guerra, la Federazione Russa non potrà più esistere come tale. Essa verrà frantumata, come la Yugoslavia, nella miriade di nazionalità che la compongono. Perché questo è lo scopo ultimo dell’Occidente. Nella storia non sono mai esistiti due imperi che non confliggessero fino all’eliminazione dell’uno o dell’altro. E non si può parlare dell’imperialismo russo, senza considerare quello anericano, pena l’averci una visione parziale e distorta della storia e degli eventi dell’oggi.
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Qui si descrive magnificamente, da che pulpito arrivino i contro-discorsi sui quali si basa – in maniera che a me risulta sempre stupefacente – il Frankie pensiero (l’articolo che segue è stato scritto agli inizi del 2017, quando ancora l’ “…avvelenamento di Aleksej Navalny, avvenuto coram populo durante un viaggio aereo e attribuito in qualche modo a Putin, il quale avrebbe scelto l’occasione in assoluto meno propizia e meno segreta possibile per l’operazione. Per giunta con una dose insufficiente di veleno a testimonianza di quanto siano pasticcioni i russi. E questo dopo 15 anni che Navalny scorrazza praticamente indisturbato attraverso la Russia campando della nomea di maggiore oppositore di Putin…” era lungi da essere dato da bere alle bocche arse dei boccaloni occidentali assetati di verità… Notare la simpatica foto che ritrae il personaggio):
https://i0.wp.com/ilsimplicissimus2.com/wp-content/uploads/2017/06/navalny_kollag_1_.jpeg?resize=330%2C255&ssl=1
«Credo che un degrado del genere lo si sia raggiunto solo nei tempi più bui delle dittature del 900 e forse nemmeno: vedere i media occidentali sulla scia degli ectoplasmi che governano il continente levarsi un’ennesima volta come un sol uomo contro Putin con un pretesto inesistente, anzi appositamente creato, dunque tenuto assieme dal collante di menzogne e ipocrisie è qualcosa di davvero intollerabile. Questa volta però almeno in Italia lo stridore della doppia verità è stato davvero forte e solo gente sorda o con i tappi alle orecchie può non sentilo: mentre le prefiche occidentali lamentano come una ferita alla democrazia il fatto che una piccola manifestazione di sei o settemila persone sia stata circondata e dispersa dalla polizia perché non autorizzata nell’area in cui si è svolta, pur avendo il permesso per un’area diversa, circostanza che denuncia la strumentalità del tutto, il giorno prima a Roma e con il plauso in nome dell’”ordine” di chi oggi si straccia le vesti per Mosca, si è costruito un gigantesco bastione di polizia contro il corteo di Eurostop perché nessuno si azzardasse a mettere piede un centimetro oltre il percorso stabilito e imposto dalle autorità, senza contare i controlli e le schedature preventive. Ma mentre Eurostop è stato di fatto censurato, telegiornali e televisioni sono pieni dei fatti di Mosca. Insomma ciò che è normale nel “democratico” Occidente dove ormai manifestare è sempre più represso da polizia e tribunali quasi fosse diversamente terroristico (lo sanno bene i no Tav), viene demonizzato in Russia come antidemocratico.
Però in questo caso c’è molto di più perché l’organizzatore della protesta moscovita, Aleksej Navalny non è solo un proteiforme quanto inconsistente oppositore di Putin, è nei fatti un agente occidentale. Questo “agitatore politico – finanziario” misteriosa e ambigua definizione data da Time è venuto fuori praticamente dal nulla nel 2005, appena tornato, guarda i casi della vita, dall’Università di Yale, dove era membro selezionato del «Greenberg World Fellows Program», un programma creato nel 2002 per il quale vengono selezionati ogni anno su scala mondiale appena 16 persone con caratteristiche tali da farne dei «leader globali» o in poche parole quinte colonne di Washington. Fin da subito il solerte “fellow” ha organizzando una sorta di dispendiosa campagna anti corruzione per la quale non ha nessun titolo visto che nel 2013 è stato arrestato per appropriazione indebita di mezzo milione di dollari finendo ai domiciliari, cosa davvero insolita in Russia, mentre l’anno dopo ha subito una condanna per truffa e riciclaggio. assieme al fratello. E chissà se di questo “agitatore finanziario” non si ricordano anche alcune aziende italiane a cui l’incorrotto ha chiesto “regali”.
Probabilmente il furbacchione con la scusa della corruzione ha tentato di ricattare gli oligarchi del petrolio (che per chi non lo sapesse non sono un’invenzione di Putin, ma dell’occidente dopo la caduta dell’Urss) tentando contemporaneamente di condizionare in qualche modo la gestione delle risorse energetiche russe, fatto sta che nel 2005 fonda il gruppo politico Democrazia alternativa, altra definizione elusiva, con i soldi della Ong americana Ned – Endowment for Democracy – a sua volta finanziata dal Congresso Usa, come viene ufficialmente dichiarato e proclamato nel suo sito, presente in 90 Paesi e particolarmente attiva in Ucraina, insomma una succursale nemmeno così segreta della Cia . Diventa così per i media occidentali irrimediabilmente e automaticamente “il maggiore oppositore di Putin” sebbene un sondaggio del 2015 abbia rivelato che la metà dei russi non sa nemmeno chi sia e che solo il 10 per cento provi simpatie per lui, ragione per la quale trova non nella politica, ma nella provocazione scientemente attutata come in questo caso il modo di aumentare la propria popolarità mancanza di qualsiasi e di rimanere a galla dopo le batoste elettorali . Tutto questo naturalmente, sebbene in un certo senso sia di dominio pubblico, non lo apprenderete mai dai giornaloni di regime e a maggior ragione dalle televisioni: come al solito si trovano solo informazioni sparse e senza raccordo che vanno ricucite assieme. Del resto che il personaggio sia opaco, una sorta di confuso pupazzo buono solo ad essere tirato con fili di colore verde lo dimostra il fatto che nel 2006, da perfetto democratico, diede il suo appoggio alla marcia degli ultra nazionalisti russi, nonostante il partito da lui fondato bollasse la manifestazione come “fascista e xenofoba”. Forse perché Navalny lavora comunque e senza pregiudiziali per indebolire Mosca o forse anche perché tra quegli ultra nazionalisti, in una sorta di internazionale nazista, figuravano anche i referenti del nazionalismo ucraino che daranno qualche anno dopo vita al massacro di Piazza Maidan e che ancora adesso determinano gli atti della disperazione di Kiev. Che i punti di contatto anche organizzativi ci fossero lo dimostra il fatto che nel 2015 una manifestazione organizzata da Settore destro, battaglione Azov, Assemblea nazional-socialista chiese la liberazione dei prigionieri russi di fede ultra nazionalista.
Anche questo non è mai stato venuto alla luce in occidente, per l’impossibilità di conciliarla con la narrazione euro liberale del conflitto e per evitare la sensazione che anche in Russia si punti sul nazismo per minare dall’interno un potere che non può essere apertamente sfidato sul piano militare. Dunque Navalny si farà quindici giorni di carcere per aver tenuto una manifestazione in una zona per la quale non aveva il permesso, ma immaginiamoci cosa sarebbe accaduto se questo fosse successo a Roma: i titoloni dei giornali, la demonizzazione della violenza, le accuse di fascismo, i fermi, gli arresti, i pestaggi e i successivi processi perché dopo tutto siamo in democrazia e la protesta è ammessa purché si svolga a migliaia di chilometri di distanza. Qui del resto tutto il ceto politico ha lo spessore di Navalny: magari avranno comprato la laurea o il diploma, ma quasi tutti hanno un bel degree di Yale.».
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Non mi cadere così Gatto, non è nell’ortodossia delle cose attaccare le persone quando è difficile disquisirne i contenuti; così ci siamo sforzati anche per i due discorsetti già citati in precedenza in un altro post.
Quindi mi stai dicendo che ad un pericoloso agente della CIA è stato concesso di candidarsi alla Comunali di Mosca, con un partito peraltro che noi diremmo di centro-sinistra nel senso più letterale del termine, e prendere impunemente oltre 600.000 voti e quasi il 30% delle preferenze?
A me risulta che siano state in effetti le uniche a cui gli sia stato permesso di partecipare, evidentemente i servizi russi anche in quel frangente furono degli incorreggibili pasticcioni.
Ma Vlad alla fine gli ha voluto bene, solo qualche annetto di carcere duro, senza neanche denunciare in diretta mondiale il tentativo all’occidentale di ingerire alle elezioni interne del suo Paese.
Ma bando alle facezie al contorno, a me sembra del tutto un discorso onesto e che avrebbe potuto fare persino Orsini, e qui tutti ad applaudire.
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E’ vero, il Simplicissimus anche nel 2017 castroneggiava alla grande, ma la Lombroso non si era ancora mangiata gli occhi e quindi aveva valore (gli altri erano roba da grandi magazzini). Informarsi per Resistere (a parte la loschissima e lugubre fine che ha fatto nella propria metamorfosi) stava pure sulle frottole ma me lo ricordo meno pesante – la mia memoria falla assai. In effetti qui il nostro caro amico Gianni conferma la banalita’ delle analisi di alberto Capece Minutolo, o chi per lui.
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Caro Frankie, che senso avrebbe attaccare le persone quando i contenuti le descrivono alla perfezione, come potrebbe essere per Hitler?
Senso ha invece attaccarle, proprio perché i contenuti non sono di facile reperimento, perché volutamente insabbiati, distorti, mistificati a discapito di certa narrazione, per favorirne di un’altra.
Le persone non sono affatto separabili dai contenuti, dai quali vengono espresse invece e viceversa.
La storia ha fissato e passato in giudicato la persona Navalny e i suoi contenuti, come è stato fatto per quella di Hitler? Non mi sembra.
Quindi, tutto perfettamente ortodosso…
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Uno che di ortodossia se ne intendeva, qualche tempo fa diceva:
“Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.”.
Ecco quali sono i contenuti di cui si parlava e il motivo del perché le persone, in certi casi, è legittimo attaccarle, le parole le lascio a te, caro Frankie.
Si potrebbe fare un bel parallelo affatto recente, con il nostro modestissimo Di Maio, che ha fatto da PALO (cit. Frankie) mentre sviava con le belle parole e propositi, giudicato dal sottoscritto dai suoi frutti, in tempi non sospetti… Ma non lo voglio fare… il parallelo, intendo…
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X Gatto:
Sarà strano, ma Yale è un noto covo di spie della CIA. STRANO STRANO STRANO che lì tengano corsi per la leadership.
E che abbiano prodotto questo tizio, che doveva combattere i corrotti di Russia (magari per fare come ha fatto l’eroico Yeltsin, svendere i beni statali alle multinazionali e ai ricconi globalisti).
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* per favorirne un’altra
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Caro Gatto, io sono semplicemente un dilettante della conoscenza (nel senso che mi diletto a conoscere il più possibile senza sconfinare nell’erudizione), faccio ben altro nella vita e, tanto per farti capire, potrei smontare in qualsiasi momento in termini tecnici, pratici e teorici quanto quivi affermato sull’energetica da parte di soggetti che di mestiere fanno (onorevolmente) gli operai.
Ma c’è stato un lungo periodo in cui anch’io ho preso una bella sbandata (che in realtà non mi è mai passata) per la controstoria, le meschinità dei vincitori, le ragioni dei vinti, i detti, i non detti ed insabbiati, a tutte le latitudini, a tutte le longitudini, prima e dopo la croce.
Ci vuole, su tutto, occhio clinico e stomaco di ferro, ed una buona maschera antigas per selezionare le informazioni lasciando traspirare il profumo della verità e l’olezzo della propaganda anche ai fini di lucro.
Non è facile, lo ammetto, ma alcune considerazioni complessive si possono fare. Sparare sempre sull’occidente demo-pluto-catto-massonico-giudaico è ridondante: è tutto saputo, risaputo, e lascia il tempo che trova, fintanto che non SI VOGLIONO trovare soluzioni. Cercare soluzioni nel nazionalismo idem: il nazionalismo non è MAI stato storicamente un’azione, ma sempre una reazione: quelle di Adolfo/Versailles, ucraini/Stalin, Vlad/intero occidente(!!!!), ChiangHaiCheck/MaoTseDong, e così via.
Cosa fa la differenza, se non nella Storia, almeno nella cronaca? La credibilità del proprio vissuto? Ciò che si è subito per le proprie idee? Il seguito che si ha nella popolazione? I followers?
Viviamo in tempi difficili, se non impossibili. Mi viene in mente una battuta del film “Sono Tornato”, in cui un Duce redivivo (a proposito, visto Churchill come lo ha fatto fesso?!?) entra in un circolo romano di Casapound, ne deride la smidollagine e l’inconsistenza, e poi esce dicendo a voce alta ed in maniera ortodossa: “Il fascismo è un’idea, e questi non ne hanno NESSUNA!”.
Facciamo attenzione.
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Ma Frankie, mica penserai che il sottoscritto basi la sua controstoria sulla reazione all’occidente demo-pluto-catto-massonico-giudaico (soprattutto massonico, se hai avuto minimamente il fastidio di seguire i miei commenti, proprio non lo posso assoluamente sentire…), vero?
Posso solo dirti che, l’occhio, anche se pochissimi ormai possono vantare di possederlo, non è affatto sufficiente: la vista inganna. Ci vuole “udito” più che altro, o come ben diceva Jannacci, “orecchio”, il senso affine a quel Logos/Verbo dal quale tutto procede e al quale tutto tornerà.
Sei comunque una delle rare persone che stimo, nonostante la diversità di vedute che il mezzo satanico qui a nostra disposizione, non potrà che acuire, invece di appianare, quindi, preferisco sospendere la discussione…
Farò senz’altro attenzione. Una buona serata.
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X Gatto,
per fortuna io non stimo Frankie.
Anche se PaolettaPCI lo chiama Brad.
E a proposito, il nostro ‘dilettante della conoscenza’ potrebbe gustarsi questo video su chi sia Navalny:
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SM
Non pretendo la tua stima, ma una didattica di base, realmente senza partigianerie o faziosità, giova sempre, a tutti:
Buona visione (si spera)
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Gatto
comunque ieri era il santo poverello e neanche gli auguri?!? Capisco che non ci credi, ma come faccio a credere io nella stima?!? 😄
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X Frankie:
infatti non hai il mio rispetto.
Visto che mi hai linkato questo fighetto che pensa di essere uno storico, tanto vale che ti guardi questo documentario. Ah, strano che il tuo storico si dimentichi un pò di nomi come NULAND, BUSH, CLINTON.
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Come sarebbe a dire che non ci credo? Ci credo eccome! Scusa eh, ma come facevo a immaginare che Frankie stesse per Francesco? A me sembrava più Franco che altro: fosse stato Franz, capirei, ma così… Comunque: auguri in ritardo e speriamo che il Santo poverello sia funzionale ad una metanoia, necessaria a tutti, ma non per tutti, quale condizione necessaria per iniziare veramente a capire l’esistenza per quello che è in realtà e non per quello che appare nel mondo incantato delle suggestioni.
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SM
Io posto una lezione di storia che non vuole essere più che un documentario di Piero Angela, e tu replichi con il Panzironi delle fake news, uno che sostiene che il tumore si curi con il disinfettante e che l’allunaggio non è mai avvenuto?!? Sull’altra sponda, l’Emilio Fede dei tempi d’oro era più attendibile.
Ma quanto ti brucia che il pagliaccio Navalny abbia semplicemente detto un’ovvietà, ovvero che la Russia ha bisogno di una democrazia parlamentare?!?
Gatto,
c’è un Francesco in ognuno di noi, ricco soldato, eretico, minore fra i minori, santo a furor di popolo contro tutte le gerarchie; solo che in quasi tutti muore quasi subito.
Alla prossima bevuta, offro io.
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Per dire come le notizie vengano, a forza di dai e dai, distorte da come sono in realtà. Sono andato, spinto dalla curiosità suscitatami da San Francesco 🙂 , a caccia di un video nel quale si parlasse della cura del cancro, non col disinfettante, come sostenuto dal santo (il che non avrebbe senso…), ma con il bicarbonato, teoria del dott. Simoncini, di cui nulla sapevo, all’epoca dei fatti, condivisa – con beneficio di inventario – proprio da quel Mazzucco che posterebbe video sulla guerra in Ucraina, con la stessa leggerezza dimostrata nell’avvallare bicarbonati e cancri.
Ora, ammesso che può senz’altro sembrare inverosimile, per non dire ridicolo, che certe “stranezze” vengano diffuse da qualcuno come fosse la cosa più normale del mondo, mentre il mondo va da tutta un’altra parte, questo non ci obbliga a estendere tale valutazione a tutto ciò che indistintamente esce dalla sua bocca, ché dovrebbe essere necessario valutare caso per caso, senza preconcetti o pregiudizi di sorta. Il giochetto è facile: riverberare la presunta stranezza del bicarbonato, addirittura anche fosse non solo presunta ma vera, sulla guerra in Ucraina e/o a tutto ciò che è scomodo per la propria causa, attitudine non proprio santa, ma alquanto empia.
Come che sia, per tornare al bicarbonato, ho trovato un video di un prode debunker, il quale analizza, con infallibile piglio galileiano, la presunta cantonata del Mazzucco. Si parte con i soliti preamboli falsamente democratici, per proseguire con la proiezione del video incolpato.
Ebbene, al minuto 5:18, Mazzucco afferma testualmente “…lui è convinto [il medico Simoncini, ndr.], e su questo SI PUO’ DISCUTERE, che all’origine del cancro CI SIA UN ATTACCO FUNGINEO della candida, ecc., ecc…”.
Al minuto 5:50, dopo che il prode debunker, come inizialmente avvisato dallo stesso, interrompe il video di Mazzucco per commentarlo, dice esattamente questo: “Ora, questa teoria è allucinantemente [sic] folle per un medico, ma ve lo assicuro, perché dire che i tumori SIANO DEI FUNGHI, non sta né in cielo né in terra, ecc., ecc…”
Ecco, qui ho smesso di proseguire con l’ascolto: credo non occorra spiegare il perché. Ergo, anche il punto di vista del Mazzucco sulla guerra in Ucraina potrebbe iniziare ad avere un’attendibilità ben diversa da quello sul disinfettante.
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* … DI quello sul disinfettante
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* …VIENE DETTO esattamente questo…
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x Frankie:
Non attacca, ciccio.
Non me ne frega 1 caxxo se Mazzucco ha sostenuto Simoncini.
Tutto, ma proprio tutto quel che ha detto dell’Ucraina è verificabile.
Mentre il tuo FIGHETTO ALESSANDRINO non ha pronunciato la parola NULAND, CIA, USA, BIDEN, CLINTON, BUSH JR.
MAI. In 52 minuti di presunta narrazione storica.
E tu al solito, come tutti i bischeri privi di argomenti, vai sugli attacchi ad hominem e ad minchiam per discreditare un documentario che è sicuramente molto più dettagliato e completo della vaccata del fighetto di Alessandria.
ma quello è il tuo livello.
Propaganda NATO nemmeno dissimulata
Chiaramente gente come te ha il mio disprezzo più completo.
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X Gatto:
giova ricordare che Mazzucco, che non è un fesso totale, quando supportava Simoncini, aveva anche raccolto molte testimonianze sul suo metodo, di gente guarita (pensa te) da vari tipi di tumori. Le puoi trovare, certe di queste testimonianze, nel suo stesso canale Luogocomune2. Piaccia o meno, la cosa dovrebbe interessare visto che sono testimonianze di prima mano.
Ora, tornato su YT ho visto che QUALCUNO ha fatto sparire quei video.
Ma niente paura, c’é sempre Odysee dove Mazzucco ha caricato quei video, per esempio questi 3:
https://odysee.com/@luogocomune:5/metodo-simoncini-melanoma-curato-con:7
https://odysee.com/@luogocomune:5/metodo-simoncini-tumore-al-seno-3:0
https://odysee.com/@luogocomune:5/metodo-simoncini-melanoma-con-metastasi:4
Di video così sul suo canale ce ne sono circa 20. Mazzucco non è uno che crede alla prima capra che vola, a differenza di certi soggetti qui presenti. Vero, Frankie?
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Per la cronaca, Gioele Fighetto d’Alessandria ha anche fatto un video c ontro Mazzucco, di cui non ha nemmeno visto il documentario.
E queste sono le risposte che si è beccato (le ultime in ordine di tempo):
Davide Francesconi
6 ore fa
Questo fenomeno:
“Le scie chimiche non esistono”
Tg di tutto il mondo: spiegano come funziona il cloud seeding.
Chiamale come ti pare, ma è possibile far piovere quasi a comando, e potrebbe essere possibile dissipare le nuvole ed evitare una pioggia.
Come tutti i debunker, eviti appositamente di entrare negli argomenti perché sai che verrestii umiliato. Secondo me il documentario l’hai visto ma dici di no perché non puoi attaccare nulla di ciò che riporta, quindi cerchi di screditare il personaggio. Nel frattempo cerchi visibilità sfruttando il nome di Mazzucco. Bravone
Leandro Zenobi
19 ore fa (modificato)
Criticare un video senza vederlo non mi sembra una cosa intelligente… lei è sicuro che non si è informato su Tuttosport?
Per essere un buon divulgatore deve imparare a mettersi in discussione
Renato Vincenzi
20 ore fa (modificato)
Questo non vive in una bolla … vive in un’ altra galassia ….
MA C’E’ di peggio.
Infatti ci si mette anche quel pirla di PARABELLUM.
Risposta tranchant di uno degli utenti:
R M
1 giorno fa (modificato)
Da questo “debunking” si capisce che Mazzucco l’ha raccontata giusta al 99%. Le obiezioni di Parabellum sono insignificanti. Esempio: Mazzucco sostiene che il nazionalismo ucraino nasce negli anni ’30, Parabellum dice che è falso, perchè nasce alla fine degli anni ’30. Mazzucco sostiene che i Banderisti sono antisemiti, Parabellum obietta che lo sono soltanto dal 1943. Insomma, non si capisce che mestiere facciate voi, ma si capisce perché fate una minima frazione delle visualizzazioni di Mazzucco. E lo dico da critico di Mazzucco..
luigipetrinibasilio94
3 giorni fa
Per caritá…..grande Mazzucco
Masako Aruni
3 giorni fa
Fact CHECKER de noialtri…..
Dritan Breshanaj
4 giorni fa
siete ridicoli avete solo che fato figura di m.. e la cosa più stupida e che sostenete chi vi mandera al macello come si vede dai fatti..
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Caro SM, lo so perfettamente che Mazzucco non è un fesso, né totale, né parziale, ma per niente: perché lo dici a me e non a San Francesco?
A volte sembra che tu non capisca che sono totalmente dalla tua parte… Boh…
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Cito qualcun altro: ma che vi rispondo a fare? mannaggia a me
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Guarda, caro Frankie, sono riuscito a guardare a fatica 11 minuti del video che hai postato. Siccome di Joele non mi fido a priori, come lui ha ammesso di non fidarsi a priori di Mazzucco (bel modo scientifico di argomentare…), ognuno è libero di appoggiarsi alle subrettiine da avanspettacolo che più aggradano.
Voi curatevi con la chemio, che oltre a tentare di debellare la malattia, devasta tutto il resto sano, che noi ci curiamo col bicarbonato: mal che vada, non creperemo per indigestione. Ci vediamo al camposanto: tanto è lì che finiamo tutti, compreso Joele.
E l’ultimo chiuda la porta!
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X Gatto:
mi realizzo maggiormente a scrivere a te che a quella testa d’alluminio anodizzato che ha fatto l’onomastico l’altro giorno.
O in altre parole…
Non è che non lo capisco quel che vuoi dire, semplicemente se posso ignoro la gente a cui non riconosco onestà intellettuale. Tipo Frankie Low-Energy, per esempio 🙂
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Gatto
Allora guardati gli ultimi 11, ti divertirai un sacco, di come il medico Gioele smonta pezzo a pezzo con dati e testimonianze (le stesse del divo di SM) le balle sesquipedali della pseudo inchiesta. Incluso il medico svizzero che si rimangia tutto, i “guariti” delle interviste passati a miglior vita, gli articoli medico-scientifici letti come un analfabeta.
Ed il guaio è che poi la gente ci crede davveroH.
Wanna Marchi docet.
Ti auguro sempre la migliore salute possibile, perché altrimenti sono guai seri.
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Bene, Franz, allora l’ultimo che chiuderà la porta sarai tu: so’ soddisfazioni…
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Caro il Martello, Orsini è uno studioso che analizza il pregresso e fotografa il presente. I rapporti di forza ( a parte le ragioni, non entro nel merito) erano tra Russia e Ucraina quelli che sappiamo, e seppur prevedibili gli aiuti militari di intelligence ed armi dell’Occidente (USA e GB in testa) non essendo direttamente coinvolti gli Eserciti occidentali la proporzione di forza era ed è quella a favore dei Russi. Sia chiaro gli Ucraini erano già il Paese al dodicesimo posto più armato del mondo, ma la Russia era più avanti. Ora, da mesi veramente, il coinvolgimento diretto dell’Occidente, indicato come tale da tanti, russi in testa, cambia lo scenario? Sicuramente. Orsini non ci ha capito nulla? Non credo. Ma ad ogni modo tu chiedi di confutare Lollo ( Lillo non lo confuto, lo amo, fa troppo ridere) e Neuron. Che ti devo dire, più di quello che ti ho scritto. Gli Ucraini stanno vincendo? E quindi riprendono tutti i territori prima del 24 febbraio? Bene. Le armi atomiche russe, scrive Neuron, sono solo un bluff da sociologi? Benissimo. Ma ne siamo sicuri? Come faccio a dire che è vero? Tu lo puoi dire?
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“Tutto, ma proprio tutto quel che ha detto dell’Ucraina è verificabile.”
E bada che qui anche i piu’ tonti non hanno il minimo dubbio che l’abbia gia’ fatto.
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