Il presidente, Alexandro Maria Tirelli: «Dalla Jabreal attacco incivile»

ROMA – «Le Camere penali del diritto europeo e internazionale sono pronte a rappresentare e difendere gratuitamente l’on. Giorgia Meloni dall’aggressione diffamatoria ai suoi danni ad opera della giornalista Rula Jabreal».
A dirlo è l’avvocato Alexandro Maria Tirelli, presidente delle Camere penali del diritto europeo e internazionale.
«La nostra è una organizzazione senza connotazioni ideologiche o partitiche – sottolinea – che si batte per l’affermazione dei principi di legalità e del giusto processo non solo in Italia e in Europa, ma in tutto il mondo. Riteniamo l’attacco all’on. Meloni, cui esprimiamo la nostra solidarietà, un pessimo esempio di giornalismo e una umiliazione dei principi cardine dello Stato di diritto e della nostra Costituzione».
«La responsabilità penale è personale e questo significa che mai e poi mai le colpe dei padri possono ricadere sui figli. Riteniamo anzi che chi abbia scelto un percorso di impegno pubblico e sociale, pur in presenza di un cattivo esempio in famiglia, vada indicato come modello da seguire – prosegue Tirelli –. Demonizzare una persona, al di là delle divergenze ideologiche o politiche, usando storie familiari dolorose e drammatiche, checché se ne dica, è un atto di gravissima inciviltà e di vigliaccheria».
«Le opinioni di tutti vanno tutelate e difese, ma questo non significa offrire a personaggi in cerca di visibilità, come la signora Jabreal, il potere di diffamare atteggiandosi poi a vittima – sottolinea il presidente delle Camere penali internazionali –. Il libero giornalismo è uno dei fondamenti dello Stato liberale; ma a questo punto viene da domandarsi se la signora Jabreal confonda il diritto italiano con quello palestinese».
«Non si tratta di evocare censure o liste di proscrizione, che sono lontanissime dallo spirito che anima la nostra organizzazione internazionale a cui sono associati quasi mille avvocati in tutto il mondo, ma di riportare il dibattito pubblico entro i limiti civili – conclude Tirelli –. E questa sarebbe la nostra posizione anche se a subire un attacco vergognoso, come quello di cui è stata autrice, fosse stata la signora Jabreal».
L’ufficio stampa
non avete un cazzo da fare eh?
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Onestamente, il primo Tweet della signora (?) Jabreal non era diffamatorio in sé, ma meschinamente allusivo. La signora col punto interrogativo, però, sapeva benissimo come sarebbe stato letto dalla platea a cui lei si stava rivolgendo ed è per questo che lo ha scritto. E così si è riconfermata essere quel che abbiamo sempre saputo essere questa signora col punto interrogativo.
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E di difendere Conte dall’accusa di essere un criminale? Le camere penali internazionali ci hanno mai pensato?
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Francesco mi hai rubato le parole, condivido in pieno.Riguardo la donnetta, non centra il colore della pelle ne la sua religione che rispetto completamente, ma certo ha confuso la professione, anche se credo avrebbe guadagnato poco acida come è nell’unica in cui la vedo, ma se sta zitta bella come è…..
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Non solo, ma fu imputato dalla stampa cartaigenica, di agevolare gli affari fiscali del padre della sua compagna che ha un albergo a Roma. Tenuto presente che sono solo accompagnati e non sposati, lo hanno perfino chiamato “il suo suocero”.
Il doppio pesismo è d’obbligo per certa stampa e certi tribunali…
Conte ha una bella strada in salita perhè non fa parte di quell’establishment masso-mafioso che lo protegge, anzi l’ostracismo che praticano nei suoi confronti è vergognoso.
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“Tenuto presente che sono solo accompagnati e non sposati, lo hanno perfino chiamato ‘il suo suocero'”: questo è davvero gravissimo!
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Evvai!!!!!
Dai che la rula resta in braghe di tela.
💪💪💪
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Prova a farti arruolare nelle forze dell’ordine se tuo nonno era un malandrino.
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Anche questi hanno riposizionato molto velocemente la lingua, a quanto pare.
E la Meloni non è ANCORA PDC.
Non mi risulta tutta questa solerzia nei confronti di Conte, nonostante tutte le accuse DAVVERO diffamatorie ricevute.
In fondo, anche se il suo uso è eticamente scorretto, credo che l’affermazione della Gebreal corrisponda al vero, o no?
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Quindi, siccome corrispondono al vero, non sono DAVVERO diffamatorie?
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Come la tortura, il trolling non è mai solo una faccenda tra un torturatore e un torturato. Nella terminologia della semiotica greimasiana, si potrebbe dire che sia la tortura che il trolling implicano sempre un attante osservatore, cioè un’istanza che osserva il gioco sadico e ne trae piacere. In una certa misura, questo è vero anche per lo scherzo: dire qualcosa per ischerzo a un amico richiede non solo un mittente del messaggio umoristico e un suo ricevente, ma anche un terzo attore, il cui ruolo è quello di testimoniare lo scherzo e in qualche modo anche sancirne l’adeguatezza discorsiva. Ciò non significa che un attore conversazionale in carne e ossa debba osservare fisicamente la scena dell’ironia. In molti casi, infatti, colui che scherza sarà contemporaneamente il testimone dello scherzo, in qualche modo gioendo in previsione dell’effetto di sorpresa e ilarità, oltre che di sollievo, che procurerà la chiusura dello scherzo stesso. Analogamente, la scena del trolling implica anche alcuni osservatori, che tuttavia condividono nella maggior parte dei casi l’anonimato del troll: il troll non si esibisce di fronte a sé o a un gruppo di amici; il suo spettacolo sadico, invece, si offre a un pubblico che, essendo potenzialmente infinito e coincidendo con tutti quelli che potrebbero incontrare le parole del troll nel web, diventa ipso facto un pubblico anonimo, al quale, ancora una volta, non viene assegnata alcuna responsabilità specifica. Il trolling, quindi, comporta un’ininterrotta e infruttuosa provocazione da parte di un anonimo torturatore per il piacere di un pubblico anonimo, una folla digitale che assomiglia in qualche modo a quelle che, in passato, avrebbero assistito con entusiasmo allo spettacolo delle esecuzioni pubbliche.
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Ansil,
Ho ripristinato il mio nick Gsi
E messo anche l’avatar ( si chiama così?)
Ma non riesco più a dare i like, non so perché.
Perciò te lo scrivo: like.
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*Anail, scusa
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Caro Gsi, Silvano… l’avevo notato in un altro post e stavo per chiederti se eri tu, nel dubbio che potesse essere ancora una volta un “furto di nick”.
Bentornato e grazie per il like❤️
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Anail,
Si, è cosi’.
Ma io comunque ho sempre trovato la Rula insopportabile, finta e innamorata di se’.
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Davvero, Mari? A me è sempre piaciuta, così intelligente e sanguigna, un po’ come la Lucarelli…
Questa volta non approvo la sua azione, ma non vedo in cosa sia diversa dai nostri attacchi a Renzi, alla Boschi, a Di Maio, per via dei rispettivi padri.
Tutto questo clamore mi sembra dovuto più all’antipatia verso Rula e alla difesa a prescindere della Meloni, che ad un vero principio etico, che dovrebbe ispirare lo stesso atteggiamento verso tutti…
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Ancora????????????????????????????????
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Tranqui: abbiamo appena cominciato…
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Pure avvocato adesso, Gatto?
Esagerato.
Le camere penali?
Quelle sempre d’accordo col berlusca?
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Il trolling, tuttavia, non è solo caratterizzato da una pragmatica specifica e da una particolare semantica; anche la sua logica sintattica contribuisce all’effetto semiotico complessivo di questo genere discorsivo. Per irritare la controparte di una conversazione, la scelta e la perorazione di argomenti contraddittori è necessaria ma non sufficiente. Un’attenta analisi del trolling mostra che le sue vittime sono spesso sempre più indignate non solo a causa degli argomenti usati dal troll ma anche a causa della sintassi dell’argomentazione. Per raggiungere il suo obiettivo sadico, il trolling deve essere pieno di non sequitur, ripetizioni, petizioni di principio, argomenti ad personam e così via, dispiegando abilmente una serie di errori logici che costituiscono una sorta di contro- manuale di retorica. La pragmatica, la semantica e la sintassi del trolling individuano le caratteristiche principali di questo fenomeno come pratica discorsiva e comunicazione testuale. Tale caratterizzazione interna, tuttavia, non è di per sé esaustiva, ma deve condurre a una migliore comprensione del contesto socioculturale del trolling, in termini sia dei suoi effetti che delle sue cause.
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Grad, guarda a fine commenti, c’è (V)3rmeneutica/Euchessina/Serpe che chiede scusa per averti perql4to inizialmente. A sua discolpa, dice di averlo fatto per motivi di studio: sono certo che saprai condividere l’alto movente che lo ha spinto a chiamarti “PaolaWC” e a condividere divertito il “pesciarola”.
Ah ah ah!
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Ah sono la medesima persona? Poco me ne cale.
Non ce la farò mai a capire perché ogni tot di tempo ti incaponisci con determinati commentatori a oltranza. Spiegamelo (brevemente).
P.s. Hai notato la lunghezza dei post? Secondo te potrei mai leggerli? E allora mi leggo Alessandra, o Paolo, oppure il sociopat, no??? E financo boy george (Ah ah ah! bello questo nomignolo!)
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Io te lo spiego pure, ma tu dovresti saperlo già, meglio di chiunque altro: perché sono un sociopatico annoaiato, con problemi relazionali e affettivi, con patologie sadiche e che sublima la mancanza di quella cosa là…
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“perché sono un sociopatico annoaiato,”
Ecco appunto. E non ti annoi a intavolare queste discussioni?
Tutti sublimiamo qualcosa, prendi bene la mira e sublima meglio, no?
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Non ha il senso della vergogna.

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Ottimo Guido.
Poiché non frequento feisbuk, saresti così cortese da riportare la data di questo post?
Ti ringrazio, davvero.
Lo devo stampare, incorniciare ed attendere, credo poco.
Grazie ancora Guido.
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Di niente.
Ha tolto solo l’immagine sotto il post , ma il post è rimasto:
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clicca su “circa 2 anni fa”
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Antonia mi sembra 9 aprile 2020.
Guarda questo link
https://m.facebook.com/DonazzanElena/photos/a.170548626469349/1428884950635704/?type=3
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L’INVENZIONE di Gualtieri (e quindi Conte) che prende il Mes. 😱
QUESTO andrebbe denunciato come DIFFAMAZIONE (li accusa di alto tradimento), nonché procurato allarme.
Ma lei ha l’immunità parlamentare, mica è una giornalista come RG…
lei, con quel FORNO può dire, e soprattutto urlare, ciò che vuole!
Trovo, inoltre, insopportabile che possa mettere le mani sul Pnrr, a cui ha votato contro per 5 volte.
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La Meloni non è colpevole dei crimini commessi da suo padre, ma spesso sfrutta i reati commessi da alcuni stranieri, per criminalizzare tutti gli immigrati, descrivendoli minaccia alla sicurezza. In una democrazia ci sono responsabilità individuali, NON colpe/punizioni collettive”, ha scritto Jebreal in un tweet successivo.
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Signori/e la discussione non esiste:
La rula è una strnza a prescindere.
Con la storia del padre della meloni ha solo toccato il suo punto più basso, ma non merita alcuna pietà comunque.
Spero che la condannino a pagare una cifra esemplare……una cifra che la lasci in bolletta con le bollette care da pagare.
Forse è la volta buona che la strnza se ne torna da dove viene e smette di rompere le scatole in Italia.
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Silvio, il tuo odio A PRESCINDERE (!!!) per la Gebreal non ti deve però rendere cieco di fronte ad un atteggiamento che la Meloni ha avuto infinite volte nei confronti degli altri.
Verso i migranti di cui ha fatto, come di tutte le erbe, un FASCIO (e mai termine fu più calzante), verso gli avversari, in particolare Conte, accusato di alto tradimento, di essere un criminale etc… approfittando della sua immunità parlamentare.
E quanto abbiamo “banchettato”, noi, sui padri di Renzi, Boschi, Di Maio?
Adesso questo diventa, all’improvviso, L’ORRORE MASSIMO?
Solo perché l’autrice ci sta sulle balle?
E la Meloni? Improvvisamente fragile, vittima innocente e rispettabile?
Ma daaaai.
Tutto ‘sto rumore per coprire i drammi a cui stiamo andando incontro, altroché…
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No Anail….
Il mio odio per quella donnetta nasce molto prima di questa vicenda.
Esattamente come il mio odio per draghi nasce nel 2012 ai tempi di whatever it takes.
Il fatto è che siccome nessuno la considera più ha deciso di andare oltre con una mossa boomerang che le si è ritorta contro e spero che la paghi cara, in modo da astenersi da certi comportamenti in futuro.
Per il resto le mie speranze di vederla in braghe di tela sono già morte.
Ho letto ieri che dal 2016 è divorziata da un banchiere americano quindi è piena di soldi e il risarcimento le scivolerà sulle spalle come se nulla fosse.
Come al solito.
A questo punto mi accontento di odiarla e godere del fatto che questi talebani pidioti sono gran maestri nell’arte dell’autogol e dell’ottenere l’effetto opposto a quello sperato.
Vederla sgridare anche dai suoi amici è stato impagabile.
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Sì, Silvio, partivo proprio dal presupposto, facilmente intuibile dal tuo post, che la odiassi A PRESCINDERE da questo fatto.
Ed è proprio questo il guaio… il pre-giudizio ti spinge a vedere più grave il suo errore e ad usare l’errore per veder attuata una vendetta.
Un giorno mi dirai il perché di questo odio che ispira non solo te, ma tanti altri…che cosa mi sfugge di questa donna? Che cosa ha fatto mai?🤔
Me lo chiedo davvero, non è ironia.
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“…che cosa mi sfugge di questa donna?”:
la stessa cosa che ti sfuggiva di Di Maio. Ancora meglio: a te non sfuggono le cose, le fai rimbalzare! Solo quando vien giù la slavina, ci surfi sopra e fai la spendida… ahahah…
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Uno studio condotto dalla Facoltà di Scienze della Salute e della Psicologia dell’università australiana di Mount Helen ha messo in evidenza i tratti caratteristici di questi utenti definiti troll sui social network.
Gli studiosi hanno analizzato le caratteristiche e le abilità sociali tipiche di uomini e donne che manifestavano questo comportamento. I risultati dimostrano che i troll avevano ottenuto punteggi molto più alti rispetto agli altri partecipanti in due aspetti fondamentali: psicopatia ed empatia cognitiva.
La psicopatia è un disturbo antisociale della personalità. Il termine è in disuso nell’ambiente clinico e inizia a essere sostituito da quello di “sociopatia”.
Non è chiara l’origine di questo disturbo della personalità. Sembra avere una componente genetica che potrebbe manifestarsi in un ambiente privo di affetto durante l’infanzia. Inoltre, si formulano ipotesi su determinate alterazioni cerebrali del lobo frontale, causate da malformazioni, malattie o lesioni cerebrali.
Lo psicologo Rober Hare ha condotto uno studio di ricerca sulla psicopatia, durato oltre trent’anni. I suoi studi hanno evidenziato una serie di caratteristiche comuni che definiscono le persone con questo disturbo.
Si tratta di soggetti che tendono ad annoiarsi, che hanno bisogno di continui stimoli e che non sono in grado di progettare obiettivi a lungo termine. Sono manipolatori e desiderano sentirsi potenti e in grado di controllare gli altri. Manifestano diversi tratti narcisisti.
Presentano un grave deficit nel controllo degli impulsi e reagiscono in modo collerico. Manifestano difficoltà nell’assimilazione delle norme sociali e morali, sebbene in molti casi mostrino un falso adattamento sociale con un fascino personale molto superficiale.
Hanno una forte autostima. Infliggere dolore agli altri provoca loro piacere. Si tratta di un disturbo che si manifesta sia negli uomini che nelle donne, anche se statisticamente è più frequente negli uomini. Questi soggetti sembrano anche essere del tutto privi di empatia, sebbene non sia proprio così.
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Ne abbiamo un chiaro esempio.
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Anail diciamo che rula è una sorta di mix tra tutti i più faziosi conduttori e conduttrici la7 +friedman/ caprarica/fazio/etc. elevato all’ennesima potenza.
In altre parole una maestra assoluta nella brutta arte di fare ” la passiva” con il fondoschiena degli altri.
( scusami quest’ultima frase, ho cercato di essere il meno volgare possibile ma è il paragone migliore per definirla precisamente in poche parole che non rendano possibile nessun’ altra interpretazione) .
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😆
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Segue
L’empatia affettiva e l’empatia cognitiva sono processi cognitivi correlati, ma diversi in quanto attivano diverse aree cerebrali. Esistono prove psicometriche che misurano ogni specifica tipologia di empatica, come il BES (Basic Empathy Scale), e che risultano molto efficaci nella valutazione della tipologia e del livello di empatia di un individuo.
L’empatia affettiva si divide a sua volta in:
Parallela: capacità di sapere come si sente l’altra persona e anche di sperimentare le sue stesse emozioni.
Reattiva: oltre alle capacità precedenti, chi la possiede è anche in grado di reagire al risultato, come se fosse il diretto interessato.
Entrambe le tipologie coinvolgono l’amigdala, il centro emotivo del cervello. Parliamo di una empatia “calda”. Il troll sui social network è totalmente privo di questo tipo di empatia.
Ma esiste anche un’empatia fredda, conosciuta come empatia cognitiva e non particolarmente famosa. Si tratta di quella posseduta in grande misura dal troll sui social network. Conosciuta anche come “presa di prospettiva”, è la capacità di sapere cosa prova l’altro senza però la componente affettiva.
Vale a dire, il soggetto avverte la sofferenza altrui; anzi, è grazie a questa empatia che il troll sui social network è capace di prevedere e riconoscere la sofferenza emotiva delle sue vittime e a usarla per fare più male possibile. Questo disturbo interessa due aree del cervello: la corteccia prefrontale e la corteccia parietale posteriore, entrambe associate al ragionamento e alla presa di decisioni.
Questi due tratti, riuniti in uno stesso soggetto, rappresentano un potente esplosivo. Quel che è certo è che i troll sui social network sono persone piene di veleno. Veleno che sentono il bisogno di iniettare agli altri, proteggendosi con l’anonimato per non affogare nel loro stesso veleno. E spesso ci riescono.
Altri studi simili hanno evidenziato che alcuni argomenti attraggano particolarmente queste persone. In molti casi non leggono nemmeno quello che commentano o lo fanno interpretando a modo proprio il contenuto, come meglio conviene loro.
Non ci sono ancora studi in grado di dirci come fermare questo fenomeno, sebbene non rispondere ai loro attacchi sembri essere l’arma migliore per scoraggiare il loro sgradevole comportamento.
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👍🏻👍🏻
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🙏
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Ciao Serpe…..
Grazie per le spiegazioni scientifiche sui vari tipi di troll.
Io di social non ne so nulla e all’inizio ho fatto una fatica pazzesca a capire cosa volesse dire questa parola.
Però a un certo punto sei andato un pò sul difficile e mi sto ricomplicando le idee.
Non è che puoi fare qualche esempio pratico qui su Infosannio?
Chi è un tipico troll?
Tin?
Jerome?
Io?
Ciao e grazie ancora dei chiarimenti 😊
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Grazie a te Secondosilvio che hai avuto la pazienza di leggermi.
Si dice il peccato e non il peccatore.
Ognuno valuti con la propria testa.
Ciao. Alla prox
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Mi vuoi dire @secondosilvio che non hai ancora capito chi è il troll in oggetto, gli studi sul quale condurranno il sociologo della Sborona di Parigi, alla laurea col massimo dei voti, dignità di stampa e bacio quaquaccademico? Attento perché il genietto è uno di quelli che ti smonta quando e come vuole in un nanosecondo. 😂😂😂
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Bene,tutto sta accadendo come previsto.Reazioni leggibili
Così come Archimede e il suo principio risposero perfettamente a Genone di Siracusa
Così L’esperimento rispecchia gli studi e le ipotesi fatte e risponde alle preosservazioni sul Caso studio.
Si possono ritrovare tutti e 3 i principi Newtoniani in chiave sociologica( nel caso particolare il primo e terzo: principio di inerzia e principio di azione e reazione).
Sono vicino alla conclusione
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Capirà mai, il genio COMPRESO (di tutti gli optional), quello che ti smonta e ti rimonta (da dietro) senza che te ne accorga, la differenza che corre tra il parlare CON e parlare DI, qualcuno? Non kreto… 😂
Ma, e quando (speriamo a breve) avrà concluso l’erudito iter di studio per i troglo-infosanniti, che succederà all’Universo? Sopravviverà ancora alla tremenda verità, rivelata dalla tesi di laurea del millennio, o imploderà su stesso, dando vita ad un nuovo Big Bang?
😂😂😂😂😂
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Nessun iter studio per i “trogloinfosannio”, che non esistono: tutte brave persone.
Il caso studio (troll)sei tu : spicchi come una rosa in prato verde.
Anzi devo chiedere scusa a Paolapc per le mie provocazioni iniziali fatte solo per studio.
Ho preso un grande abbaglio:è una persona molto intelligente.
Caro Gatto ancora un paio di giorni e ho finito.
Devo solo chiudere il cerchio. Grazie di tutto
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“Anzi devo chiedere scusa a Paolapc per le mie provocazioni iniziali fatte solo per studio…”: ah, beh, poteva dirlo che era per studio e la gradassa mica si sarebbe offesa. E’ una persona intelligente e senz’altro avrebbe capito… 😂
D’altronde, lo studio prima di tutto: in suo nome tutto è lecito, anche offendere.
E con questo Vermeneutica, che tanto si stupiva dei multinick altrui, si è palesato (o forse è stato solo cacciato a calci un cul0 da Pengue, dopo un tentativo andato male di smontaggio, non seguito tosto dalla rimontatura? 😂)!
Ah ah ah!
Che razza di pa6liaccio stratosferico… 😂😂😂
Speriamo almeno riesca a chiudere il cerchio (e la bocca) definitivamente, una volta per tutte…
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“Anzi devo chiedere scusa a Paolapc per le mie provocazioni iniziali fatte solo per studio…”: ah, beh, poteva dirlo che era per studio e la gradassa mica si sarebbe offesa. E’ una persona intelligente e senz’altro avrebbe capito… 😂
D’altronde, lo studio prima di tutto: in suo nome tutto è lecito, anche offendere.
E con questo V3rmeneutica, che tanto si stupiva dei multinick altrui, si è palesato (o forse è stato solo cacciato a calci un cul0 da Pengue, dopo un tentativo andato male di smontaggio, non seguito tosto dalla rimontatura, quindi ha dovuto cambiare nick?)!
Ah ah ah!
Che razza di pa6liaccio stratosferico… 😂😂😂
Speriamo almeno riesca a chiudere il cerchio (e la bocca) definitivamente, una volta per tutte…
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La linguista Claire Hardaker si è avventurata alla ricerca di troll nei meandri di Usenet, una rete di server nata negli anni ’80 -considerabile come l’antichità del web- le cui conversazioni sono disponibili per tutti gli utenti e impossibili da eliminare del tutto. Per di più, si narra che i troll siano apparsi proprio su Usenet durante gli anni ‘80.
La Hardaker ha così osservato le strategie comportamentali (percepite) messe in atto dai troll nel loro habitat.
Alcune di queste strategie sono la digressione verso un argomento controverso, l’ipo-critica (e.g. criticare errori grammaticali pur commettendo lo stesso tipo di errore), antipatizzare (comunicare con superiorità o condiscendenza), oltre a scioccare e aggredire verbalmente.
Questi comportamenti, però, non sono esclusivi del web: i dibattiti politici o su questioni sensibili e controverse (e.g. scienza vs. religione, veganismo) sono da sempre teatro di provocazioni e conflitti che vedono l’uso massiccio di queste strategie comunicative.
La differenza potrebbe essere che l’intento di un certo tipo di troll -che chiamerei ‘seriale’- non è quello di esprimere delle idee, ma puramente di provocare una reazione e divertirsi assistendo a essa, e altri tipi di troll lo fanno per ragioni diverse.
Detto in altri termini questi utenti tendono a interagire spesso con altre persone, ma tendono a non comportarsi altruisticamente, gentilmente, amichevolmente e socievolmente con loro, anche mettendo in atto comportamenti completamente opposti.
Inoltre, questi utenti tendono a essere manipolatori (Machiavellismo) e a provare piacere nell’infliggere sofferenza agli altri, nella fattispecie trollandoli, inducendo stress emotivo (attraverso il linguaggio verbale o anche immagini) e manipolandone le emozioni.
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La linguista Claire Hardaker si è avventurata alla ricerca di troll nei meandri di Usenet, una rete di server nata negli anni ’80 -considerabile come l’antichità del web- le cui conversazioni sono disponibili per tutti gli utenti e impossibili da eliminare del tutto. Per di più, si narra che i troll siano apparsi proprio su Usenet durante gli anni ‘80.
La Hardaker ha così osservato le strategie comportamentali (percepite) messe in atto dai troll nel loro habitat.
Alcune di queste strategie sono la digressione verso un argomento controverso, l’ipo-critica (e.g. criticare errori grammaticali pur commettendo lo stesso tipo di errore), antipatizzare (comunicare con superiorità o condiscendenza), oltre a scioccare e aggredire verbalmente.
Questi comportamenti, però, non sono esclusivi del web: i dibattiti politici o su questioni sensibili e controverse (e.g. scienza vs. religione, veganismo) sono da sempre teatro di provocazioni e conflitti che vedono l’uso massiccio di queste strategie comunicative.
La differenza potrebbe essere che l’intento di un certo tipo di troll -che chiamerei ‘seriale’- non è quello di esprimere delle idee, ma puramente di provocare una reazione e divertirsi assistendo a essa, e altri tipi di troll lo fanno per ragioni diverse.
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Gatto stai sottostimando la mia ignoranza social 😅
Pensavo che ” troll” fosse solo un perditempo che si inserisce in altrui conversazioni per rompere le scatole facendo il bastian contrario nella speranza che qualcuno gli dia retta e importanza , ma Serpe ha parlato scientificamente di varie categorie di troll e quindi sono andato in crisi 😭
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Caro Silvio, sei andato in crisi per un nonnulla: il poveretto, in preda a un non ben identificato lavoro di ricerca sociologica che dovrebbe fruttargli una bella paccata di crediti formativi, a conclusione della quale, sembra darà alle stampre la tesi del millennio, identifica nel sottoscritto tutte le tipologie di troll di cui tu hai fatto cenno.
Con il che, debbo confessarlo, mi sento un tantino sopravvalutato, ma lo scienziato è lui, quindi, bene così.
Perciò, a meno che tu non abbia la coda di paglia, resta pacifico che fai parte della categoria di “tutte brave persone.” (cit.), non di quella dei troll.
Insomma, metaforicamente quel prato verde rappresentato da tutti gli utenti di Infosannio, nel quale il sottoscritto si distinguerebbe come una rosa (il nostro è anche un sublime poeta…).
Capisco che nessuno si sognerebbe mai di leggere i suoi pipponi eruditi (tranne la tua amica Brazza/Anail, che con queste fuffe scientifiche ci va a nozze…), ma ti assicuro che sono tutte parole sue.
‘Notte Silvio.
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* BrEzza/Anail
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