Uninominale. Da Nord a Sud, il folto elenco dei parlamentari di FdI, FI e Lega eletti per poco sui candidati dem e 5S. C’è chi come Monica Cirinnà spara ad alzo zero, via consorte (Esterino Montino) su Enrico Letta e chi per lui ha impiccato il Pd alla corda di una strategia suicida […]

(DI ILARIA PROIETTI – ilfattoquotidiano.it) – C’è chi come Monica Cirinnà spara ad alzo zero, via consorte (Esterino Montino) su Enrico Letta e chi per lui ha impiccato il Pd alla corda di una strategia suicida sulle alleanze, che ha comportato la perdita di almeno venti seggi tra Camera e Senato per un pugno di voti. O chi aveva teorizzato la necessità di desistenze locali per evitare il patatrac alle urne, come Michele Emiliano. E come dargli torto! In alcuni collegi la vittoria era davvero a portata di mano. Chiedere per conferma a Gianfranco Librandi con cui il destino è stato davvero cinico e baro: il centrosinistra gli aveva riservato un collegio in Lombardia, ma ha perso per 1.400 voti contro Cristina Rossello del centrodestra, che sentitamente ringrazia il terzo candidato, che nello stesso collegio hanno schierato Calenda e Renzi, ché Librandi da imprenditore munifico, ha foraggiato per anni. E non si contano le imprese sfumate d’un soffio per via della rottura dell’alleanza tra il Pd e i 5 Stelle: ad Avellino Gianfranco Rotondi brinda al seggio conquistato grazie al 32,9 per cento dei voti e al divorzio del campo largo, ché il Pd ha schierato Maurizio Petracca arrivato al 30 e il M5S Michele Gubitosa (poi eletto nel listino) che si è fermato al 25,8. Ma situazioni analoghe si registrano in Emilia-Romagna, in Toscana, Lazio giù giù fino alla punta dell’italico Stivale.

A Ravenna sempre alla Camera Ouidad Bakkali del Pd (recuperata però grazie al plurinominale) ha perso contro Alice Buonguerrieri per 50 voti nell’uninominale a Ravenna dove era in pista anche Marta Rossi del M5S (terza con il 9,45% e 19 mila voti). A Livorno Andrea Romano si è fermato al 33,8 per cento nel collegio poi vinto dal centrodestra con Chiara Tenerini (35,91%) dove correva anche Stella Sorgente per i 5S (14,9). Per un niente, il seggio di Caserta è finito a Carmen Letizia Giorgianni del centrodestra che con il 35,3 % l’ha spuntata su Danilo Della Valle dei 5stelle (34,3) con la candidata del Pd Liliana Trovato al 19,9. E che dire dell’ex magistrata di rito salviniano Simonetta Matone? Ha agguantato il seggio a Montecitorio con il 35,8 dei voti contro Enzo Foschi del Pd che si è fermato al 33,6 nel municipio Roma III dove era pure candidato Manuel Tuzi del M5S. Il dem Stefano Lepri ha dovuto alzare bandiera bianca per meno di 100 voti contro Augusta Montaruli del centrodestra nella circoscrizione piemontese dove era candidata anche Chiara Appendino (pure lei eletta ma nel listino). In Calabria Vittoria Baldino del M5S ha sfiorato l’impresa di sconfiggere Domenico Furgiuele, coordinatore regionale del Carroccio, che alla fine ha vinto con meno di tre punti di distacco nell’uninominale dove correva anche Giovanni Papasso per il centrosinistra. Per lo stesso motivo è stato perso in favore del centrodestra anche l’uninominale Camera a Modena. O a Palermo, dove nel collegio di Resuttana la punta di diamante meloniana Carolina Varchi ce l’ha fatta contro il pentastellato Salvatore Penna (è finita 36 a 33,7) con tante grazie al terzo incomodo Bobo Craxi schierato dal Pd. Idem ma al Senato nell’uninominale di Foggia dove Anna Maria Fallucchi del centrodestra ha vinto su Gisella Naturale del M5S per un niente: 37,8 a 37,3, e il candidato del Pd a distanza siderale. O a Caserta dove la fine del fu campo largo ha premiato Giovanna Petrenga. Ma altrettanto contendibili al Senato erano anche altri seggi significativi: nel collegio di Cerignola Giandiego Gatta del centrodestra ha vinto con il 39,8% contro Fabrizio Marrazzo (M5S) che si è fermato al 33 e spicci e il dem Raffaele Piemontese al 20,6.

A Catanzaro un nome di prestigio come Wanda Ferro di Fratelli d’Italia si è imposta con appena il 39 per cento. In Sardegna, infine, dove il divorzio giallorosa è stato determinante a Carbonia, Nuoro, Sassari e pure a Cagliari: qui l’ex presidente della regione Ugo Cappellacci ha vinto con il 38%, mentre il dem Andrea Frailis si è fermato al 28 e Mauro Congia del M5S al 20.