Il presidente, Alexandro Maria Tirelli: «Bisogna renderla procedibile d’ufficio»

ROMA – «La violenza sessuale resta ancora un delitto a querela di parte. Ciò significa che molte ragazze, per il tipo di lavoro che svolgono o per la loro immagine pubblica o, ancora, perché ridotte a una condizione di necessità economica, non denunciano le vessazioni e continuano a subire in silenzio. Bisogna immediatamente varare un provvedimento di legge che renda la violenza sessuale procedibile d’ufficio».

La proposta arriva dall’Alexandro Maria Tirelli, presidente delle Camere penali del diritto europeo e internazionale, commentando gli ultimi episodi di cronaca.

«Non basta che la normativa renda impossibile la remissione di querela per violenza sessuale – aggiunge – perché la difficoltà consiste proprio nell’arrivare al momento dell’esposto all’autorità giudiziaria».

«Auspico che il prossimo governo mostri la sensibilità necessaria al tema correggendo regole antiche e poco incisive sul fronte della prevenzione e della repressione di reati particolarmente pericolosi e di grande allarme sociale. La politica ha dei doveri nei confronti tanto dei singoli quanto della collettività – conclude Tirelli –. Invece di baloccarsi su temi che sono solo puro ed inutile esercizio accademico, come asterischi, generi neutri e Schwa, si preoccupi della vita e della dignità delle donne».

L’ufficio stampa