L’omicidio. La marcia in memoria di Vassallo: “Verità”. Giuseppe Conte arriva in Campania per ripiantare le bandiere identitarie del M5s – ambiente, legalità, difesa del reddito di cittadinanza e opposizione al sistema De Luca – e per ribadire, una volta per tutte, “che […]

(DI VINCENZO IURILLO – Il Fatto Quotidiano) – Inviato a Pollica (Salerno). Napoli, Pollica, Salerno: Giuseppe Conte arriva in Campania per ripiantare le bandiere identitarie del M5s – ambiente, legalità, difesa del reddito di cittadinanza e opposizione al sistema De Luca – e per ribadire, una volta per tutte, “che con questi vertici è impossibile dialogare col Pd”.

E allora addio al campo largo e buongiorno ai sondaggi che, grazie agli spazi che si stanno aprendo alla sinistra del Pd, vedono i Cinque Stelle sorpassare la Lega. “Abbiamo risparmiato un sacco di soldi non commissionando sondaggi, e io non li guardo. Non lo facevo quando ci davano con percentuali basse e non mi esalto ora che siamo nettamente in crescita, ma ancora una volta il M5s sarà la sorpresa delle elezioni”, commenta l’ex premier. Conte ne ha anche per Enrico Letta, e i suoi continui appelli a un voto utile contro le destre: “Sono d’accordo con lui, c’è un voto utile ed è assolutamente al Movimento. Siamo l’unica forza politica che quando prende degli impegni in campagna elettorale, guarda in faccia i cittadini e li rispetta per i 5 anni successivi”.

Così Napoli, roccaforte del Movimento, riserva a Conte il consueto bagno di folla tra le passeggiate nella via dei presepi e gli incontri con i percettori del reddito di cittadinanza. “Ma finiamola con le stupidaggini, Napoli non è solo Rdc, qui c’è tanta sofferenza e povertà ma il reddito può riguardare chiunque, anche chi transitoriamente perde il lavoro”. C’è anche il tempo per un passaggio nella periferia di Barra, per salutare la cooperativa sociale Iqbal che si occupa di recupero dei minori. “Presidente questo posto ci ha salvato, qui troviamo il nostro riscatto”, gli hanno detto i ragazzi.

Napoli è una sfida a distanza con l’ex compagno di partito Luigi Di Maio, candidato in un uninominale della Camera, che proprio ieri ha fatto una veloce incursione in una zona non lontana del centro. “Sono qui come esponente del governo per incontrare gli operatori economici in sofferenza per il caro energia”. I due evitano accuratamente di parlare l’uno dell’altro. Conte preferisce riservare i suoi colpi di fioretto al Pd: “Con questo vertice del Pd sarà assolutamente improbabile poter dialogare, dopo il cinismo e l’opportunismo con cui hanno buttato a mare un’agenda progressista sulla quale abbiamo lavorato proficuamente con loro”.

Nel pomeriggio Conte si trasferisce a Pollica, nel collegio del Cilento dove il M5s candida Dario Vassallo, il fratello del sindaco pescatore Angelo Vassallo ucciso il 5 settembre 2010, per partecipare alla marcia organizzata dalla Fondazione Vassallo. A fine luglio c’è stata una svolta nelle indagini, i pm hanno perquisito nove indagati, tra i quali tre carabinieri. “Siamo qui per non dimenticare quello che è successo – dice Conte – Angelo Vassallo è stato ucciso perché evidentemente dava fastidio, perché aveva a cuore questo territorio e voleva proteggerlo, e aveva scoperto qualcosa. Ed è molto inquietante la prospettiva di un intreccio tra la malavita ed apparati dello Stato”. L’ex premier ringrazia chi ha continuato a fare luce sulla vicenda (come il Fatto e le Iene), “professionisti che non sono sensibili alle sirene del sistema, che hanno dato un contributo all’accertamento della verità”. Quella verità “che cerchiamo da dodici anni e che ora vogliamo al più presto”. Il 7 settembre la commissione parlamentare istituita sul caso Vassallo concluderà i lavori e voterà la relazione. Ieri il coordinatore della commissione, il pentastellato Luca Migliorino, si è commosso: “La mafia va sempre combattuta, perché è giusto così, anche sapendo che dopo si è lasciati soli”.