(ilfattoquotidiano.it) – È con l’animo pieno di orgoglio che possiamo annunciare il termine delle ostilità tra Russia e Ucraina, grazie al precipuo intervento mediatorio di cui si è fatto carico – di fronte alla comunità internazionale – il nostro presidente del Consiglio, professor Mario Draghi. Col piglio deciso che lo contraddistingue, Draghi ha costretto alla resa senza condizioni l’omologo russo, Vladimir Putin, con la sola imposizione della cornetta del telefono. A darne notizia sono i principali quotidiani italiani: “La mediazione di Draghi – Draghi chiama Putin e lui: ora con Kiev si inizia a ragionare” (Repubblica); “Lo zar ci telefona e cede sul gas” (Libero); “Anche i dettagli contano. Durante la conversazione tra Draghi e Vladimir Putin a un certo punto cade la linea. È il capo del Cremlino a richiamare, in questo lo sforzo lo fa lui” (Corriere della sera). Non sono ancora noti i dettagli del trattato, ma Il Giornale ci informa che “l’appuntamento” telefonico tra Draghi e Putin “dovrebbe diventare a cadenza settimanale”, segno che puntiamo in alto: un altro paio di chiamate e Putin si ritira a vita privata.