Vorrei vedere voi, dopo una vita trascorsa a sbracciarsi inutilmente, a cercare la giusta attenzione, la dovuta considerazione. Guardatemi sono io, Vito Rosario Petrocelli, ehi qui, da questa parte […]

(di Antonio Padellaro – Il Fatto Quotidiano) – Vorrei vedere voi, dopo una vita trascorsa a sbracciarsi inutilmente, a cercare la giusta attenzione, la dovuta considerazione. Guardatemi sono io, Vito Rosario Petrocelli, ehi qui, da questa parte, forza ragazzi, parlate pure male di me purché parliate di me. Ma niente. Dài, si è mai visto un geologo diventare presidente della Commissione Esteri del Senato, con circostanze aggravanti in quanto grillino, e restarci quasi tutta la legislatura? Costui non meritava i più sapidi ritratti? Macché, silenzio. Volete che si dichiari filo-cinese e scettico riguardo al genocidio culturale degli uiguri in Cina? Figurarsi, neppure un trafiletto. Sapere che fu anche stalinista? Mah. Poi, il colpo di genio, dichiarare “cobelligerante l’Italia che manda le armi in Ucraina” e chiedere al M5S “il ritiro di ministri e sottosegretari dal governo”. Strike! Interviste a schiovere. Nel quarto d’ora di celebrità può finalmente storicizzare il suo ego. Raccontare che lo chiamano Petrov, come l’ufficiale sovietico “che si rifiutò di eseguire gli ordini pre-impostati quando scattò l’allarme per un attacco missilistico degli Stati Uniti, e decise di non premere il bottone perché quell’allarme era falso, e fece bene”. Eroico. Tenace. Intransigente. Fermo come solida roccia. No che non lascerà la presidenza. Chiedono le sue dimissioni? Non le avranno. Non premerà il bottone. Come mai, però, Conte non si fa ancora vivo? Un momento, cosa sono queste espressioni di sdegno, chi è che grida “vergogna, vergogna” all’indirizzo dei 300 disertori che non vollero presenziare al discorso di Zelensky in Parlamento? Con voce grave ne danno l’annuncio tutti i tg, ed eccola lì la pietra dello scandalo, la quinta colonna moscovita, la schiuma della terra che li rappresenta tutti questa massa di traditori filo- Putin. Profilo perfetto per inchiodare una volta per tutte “quel certo mondo che non riesce a nascondere la propria avversione culturale verso l’Occidente”. A cominciare da quel Giuseppe Conte “sempre più impacciato quando gli si chiede di chiarire i contatti obliqui con i russi venuti in Italia nel 2020 in apparente missione anti-Covid” (Repubblica). Le oblique, ambigue, doppie 5 Stelle. Già, perché di Vito Rosario Petrocelli (alias Petrov) non si butta via nulla.