Dopo l’inopinata investitura di Salvini come unico leader del centrodestra da parte del ‘non sposo’ Berlusconi, le fratture all’interno della coalizione si sono ulteriormente accentuate. E Giorgia Meloni è sempre più sul piede di guerra.

(Stefano Iannaccone – tag43.it) – Una non investitura arrivata in un non matrimonio. Ma con ripercussioni concrete, eccome. Matteo Salvini è uscito da Villa Gernetto, al termine della “festa dell’amore” tra Silvio Berlusconi e Marta Fascina, con i galloni di «unico leader», in virtù della sua «sincerità», stando alle parole del Cav. Non più Capitano imbattibile, ma almeno capo del centrodestra. Solo che la vittoria pare piuttosto fumosa: le parole dell’ex presidente del Consiglio, diventate la cartolina più importante della sua celebrazione simbolica con la deputata di Forza Italia, hanno allargato la spaccatura nella coalizione. La benedizione al numero uno leghista è giunta all’insaputa degli alleati. O presunti tali. La finta unione di nozze ha sancito così un ulteriore passo verso il divorzio con Giorgia Meloni. Del resto già dalla lista degli invitati sono emerse con chiarezza le preferenze del fondatore di Forza Italia: Salvini sì, Meloni a casa. A Berlusconi non è piaciuta la scarsa gratitudine attribuitale sull’elezione del Presidente della Repubblica.
Come Fratelli d’Italia ha accolto l’investitura di Berlusconi a Salvini
Dalle parti di Fratelli d’Italia hanno accolto l’uscita con un misto di fastidio e indifferenza. Con lieve prevalenza del secondo sentimento. Da un lato, è aumentata la convinzione di un rinnovato asse “forzaleghista” per spingere sul ruolo principale di Salvini e, chissà, per favorire la creazione di quella federazione che di tanto in tanto viene vagheggiata. D’altra parte, l’inner circle meloniano si è unito intorno a una granitica certezza: «Nel centrodestra diventa leader chi prende più voti. È stato sempre così, nel 2018 Salvini lo è diventato grazie ai voti non alla concessione altrui», è la sintesi consegnata a Tag43. E al momento i numeri sembrano premiare FdI. Sempre ammesso che esisterà un centrodestra alle prossime Politiche.

Le distanze, dunque, non sono affatto colmate, nonostante la guerra in Ucraina abbia congelato tante questioni sospese. Se il conflitto ha alimentato un clima di unità nazionale, non ha favorito il rappacificamento tra Salvini e Meloni. Ma c’è di più. Addirittura in Forza Italia è scattata la corsa alla minimizzazione delle parole di Berlusconi, derubricate «a una battuta arrivata in un momento particolare», come spiega una fonte azzurra a Tag43. Come dire: il Cav. si è fatto prendere la mano dal clima festoso e ha detto una cosa tanto per dire. Anche i berlusconiani più accaniti si sono affannanti a spiegare il senso della non investitura. «È stato un gesto di affetto, dal valore umano più che politico», garantisce un parlamentare in buoni rapporti con Arcore. La sintesi è quindi che «Forza Italia resta un partito autonomo, con una propria identità, che non è intenzionato a dare vita a una federazione con la Lega. Siamo parte fondamentale di una coalizione di centrodestra, di cui Berlusconi è stato il fondatore 28 anni fa».
Giorgia Meloni: il post su Facebook per rivendicare più spazio sui media
Salvini leader per il tempo di una foto, insomma, vista la ritrattazione azzurra con tanto di esaltazione del ruolo di Berlusconi, «che non è intenzionato a lasciare il partito a Salvini», ribadiscono. Un Cavaliere frainteso, come spesso è capitato negli anni migliori della sua carriera politica. Ma resta il fatto che i rapporti con Meloni siano tuttora ai minimi. Tanto che lei continua a punzecchiare, sottolineando la crescita del suo partito. «Primo partito nei sondaggi, ma ecco lo spazio che alcuni dei principali Tg dedicano a Fratelli d’Italia. A voi sembra normale che l’opposizione abbia così poca voce a disposizione nei media?», ha scritto su Facebook, in riferimento alla scarsa copertura arrivata dai telegiornali. L’aspetto principale è la sottolineatura della leadership negli orientamenti di voto, quel «primo nei sondaggi» che è un pugno allo stomaco della Lega.

In questo clima, il dibattito alla Camera sul decreto Sostegni Ter ha solo rinviato il redde rationem in Aula. Sul tema, Meloni ha piazzato una bandiera: quella del presidenzialismo, che teoricamente vede tutti d’accordo. Ma si tratta di una bandiera mozzata, in realtà, perché in commissione Affari costituzionali, la riforma è stata bocciata a causa delle assenze di alcuni deputati leghisti e forzisti. Ma è stata trasmessa lo stesso all’Aula di Montecitorio, a conferma che la questione è più simbolica che concreta e ha l’obiettivo di creare affanni nella coalizione. Anche perché non ci sarebbe il tempo tecnico per approvare la riforma costituzionale. Ma è modo valido di ingaggiare una battaglia identitaria, in vista delle prossime Amministrative: FdI punta a confermare la propria crescita. Cancellando con i numeri un’investitura di parole.
C’è chi si lega con una badante ukraina e chi adopera una “stropa” x legarsi ad una Fasina.
Fa anche rima😂
Rima rimela ciucia la c……
"Mi piace""Mi piace"
Abbiamo gia dato ! Si potrebbe evitare ? Un nonnetto sposa una giovane pulzella.. ma anche basta continuare fino all estrema pace ..quanto ancora dobbiamo sorbirci le telenovelas ?
"Mi piace""Mi piace"
FINTO QUELLE E FINTI QUESTI. LA POLITICA È UNA SERIE DI FINZIONI- Viviana Vivarelli.
Alle seconde finte nozze di Berlusconi con la Fascina era presente Salvini e assente la Meloni. Un matrimonio finta da una parte e un divorzio finto dall’altra. Tranquilli! Tanto Berlusconi poi la perdona.
Non so se tutto il mondo ha riso di questa sceneggiata, d’altronde Berlusconi è il politico piùburlone del mondo e si sposa e divorzia secondo come tira il vento, ieri Gheddafy e Putin, oggi chi sa e domani vedremo.
Ma il tirammolla di Salvini, ora con chi e ora contro chi, mi impensierisce.
Ma benedetto ragazzo! Possibile che, a parte stramangiare come un porco, suonare campanelli o dire slogan scemi, non cresci mai?
Ormai hai 49 anni. Dovresti aver superato le cretinate adolescenziali.
Per la Meloni è tutto grasso che cola.
A ogni sgarro di Salvini lei fa un passo avanti. I leghisti non si preoccupano, tanto sono come il mercurio che se lo dividi poi si riappalla. Il fatto è che, tra Lega e falsa opposizione, il centrodestra continua ad avere la meglio, mentre il Grillo/Conte continua la sua serie di errori/orrori e ora, col fronte pro o contro la guerra, ha delle belle gatte da pelare dentro e fuori, perché la ribellione cova sotto l’apparente servilismo a Draghi. Intanto il 55% degli italiani, che la guerra non la vuole nemmeno sul tg di Mentana, si schifa silenziosamente e il M5S continua a perdere voti come un catino bucato mentre persiste la paurosa assenza di una autocritica interna al Movimento e di una reazione salutare che porti il M5S a mettersi contro Draghi, in quella opposizione senza la quale in nessun Paese sopravvive una democrazia e che può accrescersi fino a sostituire il Governo, come è accaduto in Francia ed in Germania.
Ma noi le cose semplici le aborriamo!
"Mi piace""Mi piace"