Beato il popolo che non ha bisogno di Twitter. Sul social dei commentatori a tempo perduto, un acquario che riflette a colpi di cuoricini e cancelletti le isterie del giornalismo italiano, è grande il fermento e impetuoso lo sdegno verso il professor Alessandro Orsini […]

(DI TOMMASO RODANO – Il Fatto Quotidiano) – Beato il popolo che non ha bisogno di Twitter. Sul social dei commentatori a tempo perduto, un acquario che riflette a colpi di cuoricini e cancelletti le isterie del giornalismo italiano, è grande il fermento e impetuoso lo sdegno verso il professor Alessandro Orsini. Colpevole due volte: non solo va in tv a dire quello che pensa sulla guerra – e quello che pensa non corrisponde alla versione corretta del fideismo atlantista, che si porta bene sui social e sui media nazionali – ma è talmente sfacciato da scrivere pure sul Fatto Quotidiano, ignobile avanguardia putiniana nelle edicole d’Occidente.
La campagna contro Orsini – addirittura “trending topic” nella giornata di ieri, il giorno dopo l’ultima puntata di Piazza Pulita – vede schierato il fiore dei twittatori liberali. Ma tra i tanti polemisti– con validi argomenti che vanno da “è pazzo” a “è un mitomane” – brilla di luce accecante l’ego ferito dell’inconsolabile Roberto Burioni. Proprio lui: il pioniere dei virologi da talk show che ha trasformato il Covid prima in divulgazione, poi in intrattenimento, infine in commedia e rissa da bar.
Il Burioni ha prima scritto di “non aver mai sentito parlare” di questo Orsini, ma più tardi ha risposto a una commentatrice che accusava il professore della Luiss di esser fuori di testa, con una considerazione acida e un po’ criptica: “Mettiamoci nei panni dei genitori, che fanno sacrifici per mandare i figli all’università”. Viene più facile mettersi nei panni dello stesso Burioni e degli altri colleghi a cui hanno levato la sedia da sotto il sedere: dopo due anni di inviti puntuali in televisione e di riflettori puntati, è più che comprensibile il bisogno di attenzione e magari una certa acredine verso chi gliela potrebbe contendere. Ma le accuse di esibizionismo nei confronti di Orsini, se arrivano da chi ha appena smesso di esibirsi in televisione o da chi venderebbe l’anima per qualche follower in più sui social network, fanno ridere tanto. E se le firma chi ha catechizzato il mondo intero a non metter bocca sugli argomenti su cui non si è qualificati, fanno ridere ancora di più.
Ascoltare Burione è proprio da coglione
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😂😂Rotolo dal ridere…… Giovedì sera credevo di essere troppo addormentata da aver capito male quello che aveva detto Orsini, ora Rodano mi conferma che ero sveglia, con Burioni o senza Burioni
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Ma anche se fosse che uno ritenesse Putin dalla parte della ragione, non potrebbe sostenerlo liberamente in un paese che si definisce democratico ? È davvero incredibile come in TV si stanno manifestando tutti i tipi di intolleranza ,dal razzismo al classismo, con il plauso dei conduttori e analisti benpensanti finto progressisti , affetti da maccartismo.
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NO
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Perché NO?
Chi lo dice che ha torto e il comico nazista ha ragione?
I pupazzetti filo-USA?
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Non eri addormentata giovedì sera, mi sa che tu dormi sempre.
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Paolabl, cosa c’è da ridere, bho? Illuminaci, che sostanze usi? O sei così di natura.
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La risata è riferita agli interventi di Orsini giovedì a PiazzaPulita (il resto della situazione è solo da piangere). Penso che Orsini sia totalmente fuori e solo Travaglio ha avuto l’idea comica di raccattarlo per il suo giornale
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Mai una volta che tu metta un commento con cui fai una disamina di ciò che ha visto e udito e esprimi il tuo punto di vista. Sai solo commentare con frasette vuote prive di qualsivoglia pensiero che riguardi i post.
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Peter, io scrivo i miei commenti sotto agli articoli o commento altri commenti, non scrivo relazioni, non mi interessa. Ora : chi ha vusto la trasmissione può capire e essere d’accordo con me oppure no, quindi se tu hai sentuto i discorsi di Orsini puoi dirmi quello che ne pensi
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Ormai in Italia nemmeno a chi é esperto su una materia specifica é permesso di dare un parere diverso da quello di regime.
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Solo il titolo fa ridere: LA CAMPAGNA CONTRO ORSINI.
Ma chi se lo fila Orsini!
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Come mai hai letto titolo e articolo e hai pure scritto un commento?
Sei sicuro di essere un essere pensante?
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Lungi da me sostenere burioni o il mainstream giornalistico ma fare campagne di sostegno a orsini mi pare altrettanto delirante per 2 buoni motivi. 1 è un sociologo delle relazioni internazionali, materia diciamo fluida 2 è di rara antipatia, e in tv di antipatici se ne trovano già parecchi
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E questa itagglia sarebbe un popolo sovrano in cui si esercita la libera di parola?
In cui ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero?
In Un paese dove si impedisce ad un giornale come Sputinik di esercitare la sua informazione qualcuno ha il coraggio di dire che esiste
democrazia?
Impedire a chicchessia di esprimere il suo pensiero è democrazia?
Discriminare semplici cittadini perché russi è democrazia?
Chi afferma che in Italia esiste la democrazia può andarselo a prendere in quel posto visto che conosce bene la strada.
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ALESSANDRO ORSINI
Se continuiamo a dare armi all’Ucraina la situazione sarà ancora più fuori controllo. E per fermare la spirale della guerra con la Russia che continua a martellare le città ucraine e colpisce pericolosamente al confine con i Paesi Nato, l’arma delle sanzioni così come le abbiamo viste finora non basta.
L’Occidente ritiene che lo strumento principale contro il presidente russo Vladimir Putin siano le sanzioni, “che però non stanno funzionando”.
Propongo di vincolare l’inasprimento delle sanzioni al numero di bambini uccisi da Putin, piuttosto che all’andamento complessivo della guerra russa. Per ogni bambino ucciso, nuove sanzioni.
All’inizio della campagna militare in Yemen (2015), i piloti sauditi sganciavano bombe all’impazzata, che colpivano un gran numero di obiettivi civili. Dopo essere stata inserita nella lista nera dell’Onu per il numero di bambini uccisi, l’Arabia Saudita istituì il Joint Incidents Assessment Team (Jlat), un organismo che ha il compito di investigare sugli incidenti e sulle accuse di violazioni del diritto internazionale da parte della coalizione saudita stessa. Il risultato è che i piloti sauditi sono stati costretti a lanciare i loro missili in modo più preciso e limitando le morti civili, e questo ha prodotto “un’attenuazione complessiva delle devastazioni.
Ora dobbiamo pensare a salvare i bambini ucraini e i civili in generale ed è più che mai necessario dopo la decisione dell’Unione Europea di fornire all’Ucraina armi sempre più letali. L’invio di materiale bellico a Kiev è destinato infatti a provocare una crescita delle morti tra i civili perché i soldati di Putin troveranno più difficile distinguere i civili dai militari. Si innalzerà così il numero di bambini uccisi e dopo avere fatto strage di bambini, Putin potrà attribuire l’uccisione dei civili al blocco occidentale, affermando che i suoi soldati non riescono più a distinguere le caserme dai teatri perché i combattenti sono dappertutto”.
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Orsini poi sottolinea come un inasprimento dei combattimenti provocherà in ogni caso più vittime civili e tra i bambini, ma anche i rischi di una terza guerra mondiale per la crescita, plausibile, “delle probabilità che la guerra si internazionalizzi, coinvolgendo i Paesi della Nato” perché Putin potrebbe decidere di colpite i Paesi che fanno transitare le armi destinate agli ucraini.
L’esperto di geopolitica punta il dito contro i parlamenti dei paesi europei come l’Italia che non informano i cittadini “sulle conseguenze che l’invio delle armi potrebbe avere nel futuro”.
In conseguenza dei suoi discorsi troppo moderati e pacifisti, Orsini è stato cacciato dalla Luiss e la sua pagina su Wikipedia è stata cancellata. Questo è un esempio di come l’Occidente intende applicare i tanto decantati valori di libertà e democrazia.
(Orsini era il direttore e fondatore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della LUISS e del quotidiano Sicurezza Internazionale. È professore associato nel Dipartimento di Scienze Politiche della Luiss, dove insegna Sociologia generale e Sociology of Terrorism. I suoi libri sono stati pubblicati dalle maggiori università americane e i suoi articoli sono apparsi sulle più autorevoli riviste scientifiche internazionali specializzate in studi sul terrorismo. È specializzato in strategie di ingresso in gruppi violenti motivati da odio ideologico.)
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Viviana, complimenti sei riuscita a zittire i vanagloriosi in cerca di 5 minuti di celebrità. Infatti appena si entra nel dettaglio delle argomentazioni per cui occorre usare il ragionamento vediamo il dissolvimento dell’inutilità.
Questa marmaglia si comporta come il luccio nello stagno. Per procurarsi il cibo inizia ad agitare le acque in mdoo che nel torbido nessuno riesce più a orientarsi per finire poi preda del luccio.
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