
(Gianni Favero – corriere.it) – Energia, il nuovo lunedì nero dei prezzi, che toccano nuovi massimi storici con valori iperbolici sull’onda della guerra in Ucraina ferma le fabbriche. Si tratti di carta o di siderurgia, gas ed elettricità hanno raggiunto livelli da rendere in vari casi antieconomico produrre, a meno di non riuscire a riversare del tutto a valle i maggiori costi ma innescando, così, un processo che spariglierebbe la filiera.
Lunedì il primo annuncio di uno stop di tutti gli impianti è arrivato da Bruno Zago, patron del gruppo cartario Pro-Gest, di Istrana (Treviso), che spiega la scelta con due semplici conti: «Vendiamo la carta a 680 euro a tonnellata, ma per produrla dobbiamo spenderne 750 di gas. Considerando 250 euro di manodopera, per rimanere profittevoli dovremmo alzare il prezzo a 1.200 euro». Inimmaginabile. Perciò stop per almeno un paio di giorni. Se intanto succede qualcosa di buono si riparte; sennò sarà cassa integrazione per i 400 dipendenti. Ma che accada qualche evento favorevole è improbabile.
Aumenti del 25% in un giorno
Anzi, i prezzi fissati per oggi sono già il 25% più alti di ieri: il megawattora di gas è passato dai 453 euro di base a 587, con previsione di un massimo a 688. Alessandro Banzato, presidente di Federacciai e Acciaierie Venete di Padova, a sua volta ferma gran parte delle macchine, da lunedì a mercoledì. Giovedì si vedrà: «I laminatoi continueranno a lavorare perché c’è un po’ di riserva. Per tutto il resto la produzione è anti-economica. Siamo alla base della filiera, ma non si può ogni giorno andare ad aumentare i prezzi: si otterrebbe la distruzione di tutto quello che c’è a valle. Senza considerare che aziende a noi collegate, che svolgono per noi trattamenti finali per acciai particolari, ci hanno comunicato di essersi fermate». La Cig per 1.500 lavoratori, dunque, già chiesta a titolo preventivo, è dietro l’angolo anche in questo caso.
Le fonderie
E tra chi aveva già spento fonderia e trattamento termico, mandando in ferie per una settimana i dipendenti, e limitandosi alle lavorazioni a freddo c’è anche Fonderie Zanardi, di Minerbe (Verona). «Ci prendiamo ancora alcuni giorni – riferisce l’amministratore delegato, Fabio Zanardi, presidente di Assofond, l’associazione di categoria di Confindustria – per decidere come affrontare la prossima settimana; ma dalle proiezioni vediamo difficile una riapertura.
Anche altre aziende del comparto stanno considerando la stessa misura: il sentiment verso la chiusura si sta ampliando. E se a fosse prolungata sarebbe necessario aprire procedure apposite». Richiesta di cassa integrazione già annunciata anche per Acciaierie di Verona, 400 addetti, che oggi vede i sindacati dopo le chiusure e riaperture delle scorse settimane. Martino Braccioforte, segretario Fiom-Cgil di Verona rileva che per ora la situazione è ancora gestibile, ma nei comparti più energivori «si prevede un aggravamento. Tenendo anche presente – aggiunge il leader sindacale – che alla bolletta energetica si somma la crisi legata all’approvvigionamento di materia prima».
Le filiere industriali
Ma la situazione tra acciaierie e cartiere, in prospettiva è destinata a trasmettersi lungo le filiere industriali. Ne sa qualcosa Andrea Cavagnis, titolare della Fip Mec di Selvazzano Dentro (Padova), azienda che produce dispositivi antisismici per le costruzioni: «Siamo a metà della filiera e soffriamo i costi delle materie prime e la difficoltà nel trovare l’acciaio. E quanto sta avvenendo in questi giorni rischia di propagarsi. La situazione è sempre più paradossale: ci sono domanda e commesse, in una situazione di produzione nel complesso più bassa dei livelli pre-covid; ma un’inflazione generata dall’offerta sta pregiudicando anche la domanda».
I carburanti
Gas, energia elettrica ma anche carburanti. Michele Varotto, presidente veneto di Confartigianato trasporti, rileva che l’incremento del gasolio, riversato sui committenti, per ora non genera disdette; ma non è detto ciò non avvenga tra un paio di settimane: «Dal governo non c’è ancora nulla di concreto e la tensione fra i trasportatori sta crescendo. Non escludo che vi possano essere manifestazioni spontanee nel giro di qualche giorno».
qui stanno chiudendo nell’ordine:, fonderie, forgiature, imprese meccaniche e metallurgiche, ceramiche, vetrerie, cementifici. l’agricolture è già in difficoltà causa siccità, ora i prezzi dei concimi, carburanti sono insostenibili.
sarà un disastro generalizzato, ci vorranno almeno due anni per riprendersi parzialmente, poichè alcune piccole imprese non si riprenderanno più.
Però la maggior parte della comunicazione parla dei russi che non mangeranno gli hamburger di McDonald’s
"Mi piace""Mi piace"
io non so certamente come finirà
ma in qualsiasi modo finisca, le imprese europee se vorranno tornare
a fare affari in Russia, dovranno fare come ha fatto la Turchia quando ha abbattuto
un jet in Siria, ovvero s’è accordata per l’acquisto di armamenti che stavano sul gozzo
agli americani, ha perso un paio di stagioni turistiche e un paio di stagioni di forniture agroalimentari
poi hanno pian piano ha ripreso e devono fare gli amichevoli
vedere i colloqui odierni con i ministri degli esteri russo, ucraino con loro come ospitanti
in fondo è pure chiara la frenesia dell’UK sul voler forzatamente interrompere anche i ponti energetici
se l’economia dell’EU s’affonda, loro che non lo sono più e che sono stati sotto schiaffo, ne traggono
due benefici quantomeno morali
l’altro è che la loro monarchia è da sempre contro l’impero russo, qualsiasi forma statuaria esso prenda.
"Mi piace""Mi piace"
chiudono anche le cartiere, l’energia costa troppo!
il problema è anche dove mettere tutta la carta della raccolta differenziata
UK vede ROSSO quando si tratta dei russi, è una cosa atavica,
per questo hanno invitato a parlare al parlamento inglese l’EROE con la vita degli altri,
ma che lo faccia il Parlamento italiano su iniziativa del Parto Disonesti dei LETTA
(che si sono resi indegni del voto su SIRI)
vuol dire schierarsi senza discernimento e togliere all’Italia qualsiasi possibilità di manovra,
quando ci sarà la pace (spero prestissimo) che peso potreno mai avere?
L’attuale amministrazione Biden non verrà rieletta, da chi andremo a scodinzolare?
Anche gli altri paesi europei condannano l’intervento russo, ma non per questo sono così chini e servizievoli.
Letta e accoliti non fanno altro che confermare il pregiudizio nei confronti degli italiani:
buoni solo per fare i camerieri
"Mi piace"Piace a 2 people
Antalya un posto bellissimo per andare in vacanza…cosi che si fa a riempire gli hotel vuoti da anni ! ( meglio Bodrum , ma va bene uguale pur di occupare con il turismo di circostanza! )
"Mi piace""Mi piace"
I russi, i russi e gli ammericani !! Un hamburger da Mac val bene una guerra !!
"Mi piace""Mi piace"
D’altronde questo e’ il modello culturale ed economico dei “migliori” ….https://www.youtube.com/watch?v=9b83G2TZIl8&t=1s
"Mi piace""Mi piace"