
(Monica Guerzoni – il Corriere della Sera) – «In un momento così drammatico ci vuole un forte senso di responsabilità». Giusto, ministro Federico D’Incà. Ma lei lo vede questo senso di responsabilità nei partiti di maggioranza? «La società italiana sta affrontando le conseguenze dell’aggressione militare di Putin all’Ucraina con forte altruismo – premette il responsabile dei Rapporti con il Parlamento -. I cittadini ci chiedono unità, l’egoismo di parte e la contrapposizione non sarebbero compresi».
La maggioranza litiga su tutto, sul catasto il governo si è salvato per un voto.
«Ci sono state difficoltà e contrasti. Ma tutti i partiti con la rielezione di Mattarella hanno scelto di dare forte continuità al governo, senza logorare Draghi. Dobbiamo garantirgli l’autorevolezza internazionale per contribuire alla soluzione della crisi».
I partiti guardano alle urne. Il logoramento di Draghi è iniziato e il governo cadrà? «L’obiettivo di tenere unita la maggioranza perché il Paese faccia un salto di qualità con le riforme e con i fondi del Pnrr deve essere chiaro a tutti i partiti. La guerra è alle porte dell’Europa. In un momento così difficile e dopo due anni di pandemia non si deve guardare al consenso, ma al futuro dell’Italia e dell’Europa. Non saranno le prossime urne elettorali a giudicarci, sarà la storia».
La Lega medita lo strappo. Come pensate di approvare riforme divisive come concorrenza e appalti?
«Anche sul Milleproroghe abbiamo avuto difficoltà, ma con senso di responsabilità supereremo gli ostacoli. A Chigi ho avuto un incontro con i capigruppo, Giorgetti e Garofoli e abbiamo fissato al 14 marzo la scadenza degli emendamenti per la concorrenza. Stiamo programmando incontri sui balneari e tutti i temi sensibili. Stiamo adottando il metodo del passato, dialogo continuo per spiegare quanto deciso in Cdm e superare i problemi».
I partiti lamentano che Draghi non dialoga e chiedono di cambiare metodo.
«Noi abbiamo sempre adottato il metodo del confronto con i gruppi, per me l’obiettivo è tenere insieme la maggioranza. Vista la complessità dello scenario internazionale è ancora più importante dimostrare che Parlamento e governo sono uniti. Sappiamo tutti di dover raggiungere i 100 obiettivi del Pnrr nel 2022 e tra questi vi sono passaggi importanti come appalti, concorrenza, delega fiscale, riforma del Csm».
Se non si trova l’accordo sul catasto, come pensa si possa trovare sul terreno minato della giustizia?
«È una riforma importantissima che deve essere convertita in Parlamento prima dell’elezione del nuovo Csm».
C’è chi pensa che i rapporti tra governo e Parlamento non stiano funzionando. Vuole fare autocritica?
«Nel 95% dei casi le cose vanno bene e il ministro per i Rapporti con il Parlamento non si vede. Se ne parla nel 5% dei casi, quando le idee sono particolarmente differenti. Con il governo Draghi abbiamo sottoposto all’esame delle Camere 60 disegni di legge di iniziativa governativa. Di questi ne sono già stati approvati 43, 22 con la questione fiducia e 21 senza».
Troppi voti di fiducia, aveva ammonito Mattarella.
«Rispetto ai precedenti, questo governo ha sottoposto alle Camere il più alto numero di disegni di legge e ha sempre effettuato un lunghissimo lavoro di dialogo nelle commissioni. Nel Milleproroghe, su 700 emendamenti ne sono stati approvati 312 e, dopo 36 ore continue di dialogo con il governo, abbiamo avuto difficoltà solo su quattro temi».
Per 4 volte il governo è andato sotto e Draghi ha strigliato i leader. Al prossimo incidente il premier lascerà?
«Nonostante il confronto continuo, su alcuni temi non si è raggiunta la giusta mediazione. Stiamo arrivando nel cuore dei provvedimenti più importanti. Ci sono differenze, sì, ma l’unico metodo che conosco è il dialogo».
«Se la Lega getta fango sugli alleati il governo è morto», avverte Letta. Sbaglia? «Confronto e mediazione, io so fare questo. Sull’Ucraina ha funzionato. Abbiamo approvato una risoluzione anche con l’opposizione, che è alla base di due decreti con cui aiuteremo i profughi e, sotto il profilo energetico, anche gli italiani».
Lei non crede che la Lega uscirà dal governo?
«Tanti bambini vedono la morte in faccia, dividersi sarebbe un errore gravissimo. Gli italiani sono molto preoccupati, ci chiedono forte compattezza. Tanti stanno portando aiuti, anch’ io l’ho fatto. L’esempio di questo forte senso di comunità deve essere lo stimolo per i partiti a unirsi e consentire a Draghi di andare avanti».
FEDERICO D’INCA’ GIUSEPPE CONTE
Come sono i suoi rapporti a Palazzo Chigi con Garofoli, Funicello, Giavazzi?
«Ho un ottimo rapporto, so quanto sia difficile il compito di chi è impegnato sulle riforme ogni giorno e cerca farlo al meglio. Dobbiamo fare squadra per il nostro Paese».
Petrocelli e altri nel M5S non rinnegano la simpatia per Putin. Che ne pensa?
«Valgono le parole di condanna di Conte. Riflessioni diverse sono personali, non coinvolgono il M5S».
Ma andate a ….. siete dei venduti. Vi siete trasformati in fedeli cani da guardia del peggiore dei governi. La vostra funzione di vigilanza si limita a non farvi fregare la poltrona.
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Casa per casa
Strada per strada
La politica delle idee
Enrico Berlinguer
Edizioni Zolfo
Vero?
Al che manca la magia e i suoi/loro derivati.
Magia bianca = luce bianca
Magia nera= il pensiero fisiologico della non luce ovvero la NOTTE!
NEL mezzo vi è il prisma e lo sconquasso atomico della luce, ovvero la guerra, l’esplosione dei metalli, come fosse ossigeno..
Ovvero la nemesi uomo materia fredda.. che è tornata grazie ai molti stronzi..
Ops, un rutto alla coca Cola.
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Sociopat:
È un paradosso e quindi irrisolvibile
La preda e i molti predatori.
La preda che si inalbera
L’alberazione e la follia che si può incontrare per immaginazione.
Ecco la chiave per il signor cripto gatto Ennio
Ovvero Zeus detto pengue .
Se letta si alza su podi suoi
Pensare che possa alzarsi sui podi anche degli altri è un intrinseco paradosso.
Renzi muovendosi come un mazzo di carte da 140 ha fatto la sua politica di fatto, legandosi ai solchi sparsi per la penisola e oltre verso giochi sempre più pericolose e agguerriti verso la popolazione detta popolo, quella dei borghi con tra e famiglie.
Bello questo popolo, si
Devono sempre e si dovranno continuamente ringraziare; loro so’ politici e Sanna come gestire le questioni pubbliche per gli scranni istituzionali.
Pensare oltre la politica significa osservare il mondo e perdersi un po’ ma anche spinti dalla volontà di incontrare simili.
La politica è il surrogato, come un grande utero in affitto, della pseudo volontà comune in quanto impostata su gerarchie di partiti e di stregoni lungo la scala.
Così le idee si innestano pervicaci a seconda degli stregoni..
Buona salita e buona discesa, quella dove vi è sempre più buio con qualche cattivone a mezza via.
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Ce l’hai con me ancora prima che commenti?
Questo blog sta andando per la tengente…
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No, non ce l’ho con te, ma con la politica che è un intrinseco avercela con tutti in quanto nemesi di governo.
Altro paradosso cioè un problema pensato che non avrà soluzione in quanto intrinsecamente assurdo.
Vedere le questioni come problemi da alle stesse un carico equipollente di gravità in possibili, probabili, plausibili e impossibili soluzioni.
In quanto gestione di “cosa pubblica” cosa mai si sarà fatto di male ad essere visti sempre in funzione del pubblico, capisci che rimanda ovunque alla politica, sviluppando paradosso intrinsechi che vanno a gravare sui singoli in modo diretto e sulla comunità in senso indiretto o plausibilmente eterodiretto attraverso le gerarchie politiche e quindi di gestione e allocazione delle risorse pubbliche , cioè di tutti e in quanto tali, servizi alla cittadinanza , con tutta la sua costruzione ormai a catena di montaggio.
Forse siamo al punto di non ritorno, l’essere umano in quanto non marziano e in quanto terrestre si plasma con la terra.
Quindi la sua aridità è legata alla scomparsa della biodiversità ?
Oltre ci sono i bunker e ovviamente le miniere dove il signor Draghi, ha deciso di metterci minatori per estrarre carbone.
Non conoscendo né la pirite ne l’aragonite, ma solo pesci e arance africane, l’idea di creare una generazione cittadina di nei minatori le starebbe bene se fosse l’unico lavoro nella Rur della Liverpool italiana?
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Credete che Draghi se gli (plurale maiestatis) chiedessi la differenza fra la pirite e l’ aragonite saprebbe rispondere a bruciapelo senza prima aver dato il compito per preparare la lezione?
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E.c. loro.
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“… a giudicarci sarà la Storia…”
Basta la cronaca:
Traditori, Masanielli.
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Questi pur di restare sulla sedia farebbero un patto col diavolo
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NON VOGLIO- Viviana Vivarelli
Non voglio i fantasmi
lugubri del passato
le tenaglie dell’Inquisizione
i cappucci del Ku Klux Klan
o i grembiulini dei Venerabili
i roghi dei libri e i linciaggi del pensiero
i crocifissi impugnati come clave
e i poveri Cristi mandati al macello.
Non voglio tornare nelle catacombe
per avere il diritto alla verità
e diventare di nuovo martire
di indegni Colossei.
Cominciano ad essere troppe
le soperchierie del Potere.
Pretendono il peggio della storia
e lo rivestono dei loro orpelli.
Impongono le loro caverne nere
sui mondi colmi di luce.
Non voglio che i mostri risorgano
dal loro putridume
per abbigliarsi di bombe e dollari
sporcando le parole che più amo
con le loro bocche maledette.
Violentano il mondo bambino
impongono dazi al mio cibo, al mio latte,
all’acqua che bevo, al cielo
che respiro,
al pane.
Impongono mani sporche di morte
sul grano dorato, i frutti di sole,
le strade che cammino.
200 padroni con nuove ferraglie
imprigionano la Terra
la dolce Gaia che mi nutre e boccheggia
stremata da grinfie malvagie.
200 padroni di morte
coi vecchi labari, gli antichi terrori
sul mondo che voleva soltanto
camminare per strade nuove e felici.
Non voglio sentirmi così sola
io che sono mondo e gente e vita
che dovrei essere tutti
quelli che essi non sono
che dovrei essere la vera
maggioranza della Terra.
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Quando se ne saranno andati, nessuno ne sentirà la mancanza e nessuno se ne ricorderà.. di questi si può dire solo che, presi dalla strada, hanno assaggiato il potere e gli è piaciuto troppo.
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Si e’ adagiato bene al sistema sto coniglio traditore..
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