Il presidente russo ha ordinato l’allerta del sistema difensivo nucleare: «I leader dei principali Paesi della Nato stanno facendo dichiarazioni aggressive sulla Russia».

(tag43.it) – Vladimir Putin ha ordinato l’allerta del sistema difensivo nucleare. La decisione è stata presa dopo un incontro con il ministro della Difesa, Serghei Shoigu, e il capo di stato maggiore Valeri Gerasimov. Lo ha reso noto l’agenzia russa Sputnik: «Putin ha ordinato di porre le forze di deterrenza dell’esercito russo in regime speciale di servizio da combattimento». Queste parole hanno fatto scattare il timore di una minaccia atomica: tra le forze di deterrenza russe, infatti, ci sono anche le armi nucleari. «I Paesi occidentali non sono stanno prendendo azioni economiche non amichevoli contro il nostro Paese, ma i leader dei principali Paesi della Nato stanno facendo dichiarazioni aggressive sul nostro Paese», ha detto denunciato Putin. Secondo il leader del Cremlino, citato dall’agenzia Tass, le sanzioni che sta adottando l’Occidente nell’ambito della crisi ucraina sono «illegittime».
Guerra in Ucraina, la risposta di Stati Uniti, Nato e UE alla Russia
La scelta di Putin di mettere in stato di allerta le forze di deterrenza russe, «dimostra che il leader russo sta aggravando il conflitto in un modo che è inaccettabile», ha detto Linda Thomas-Greenfield, ambasciatrice americana alle Nazioni Unite, in un’intervista alla Cbs. Il cambio di atteggiamento del Cremlino «non solo è un passo non necessario, ma rappresenta un’escalation che può rendere le cose molto pericolose», ha commentato un funzionario del Pentagono, che ha preferito non esprimersi su un possibile cambio nella strategia nucleare americana. «Gli alleati della Nato stanno rafforzando il loro sostegno politico e pratico all’Ucraina mentre continua a difendersi dall’invasione su vasta scala della Russia. Migliaia di armi anticarro, centinaia di missili per la difesa aerea e migliaia di armi leggere e munizioni stanno per essere inviate in Ucraina», ha reso noto la Nato, sottolineando che 16 Paesi membri (tra cui gli Stati Uniti) «hanno già inviato o stanno approvando consegne significative», mentre l’Italia «sta provvedendo a un sostegno finanziario». L’annuncio della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen: «Per la prima volta in assoluto l’Unione Europea finanzierà l’acquisto e la consegna di armi ed equipaggi per un Paese sotto attacco. È un momento spartiacque». Ursula von der Leyen ha poi aggiunto che l’UE chiuderà completamente lo spazio aereo per la Russia.

Guerra in Ucraina, l’arsenale nucleare della Russia
Russia e Stati Uniti, che secondo l’International Peace Research Institute (Sipri) di Stoccolma, detengono il 90 per cento delle forze nucleari globali, hanno aderito nel 1970 al Trattato di non Proliferazione Nucleare, che si basa su tre principi: disarmo, non proliferazione e uso pacifico del nucleare. E nel 2010 hanno firmato anche l’accordo New Start (valido fino al 2026), che si prefigge il compito di ridurre del 30 per cento il limite di testate nucleari fissato dal precedente accordo SORT: ad oggi è l’unico patto bilaterale fra Stati Uniti e Russia, nonché l’unico trattato ancora vigente in materia di disarmo nucleare. Ma il limite stabilito New Start vale solo per testate e bombe atomiche, escludendo armi nucleari tattiche, missili a corto e medio raggio. Secondo il Sipri la Russia ha un arsenale atomico di oltre seimila armi, di cui 1.625 nelle unità operative, dunque pronte all’uso. Tra le armi russe con capacità nucleari ci sono i due missili da crociera ipersonici Kinzhal e Zirkon, così come l’altro missile Yars. E poi sottomarini, bombardieri e missili intercontinentali con base a terra. Tra l’altro, le armi nucleari sono state citate da Putin come una delle ragioni dell’attacco all’Ucraina: «La possibilità che abbia armi tattiche nucleari costituisce una minaccia strategica per la Russia».

Guerra in Ucraina, Zelensky conferma i negoziati con la Russia
Mentre arriva la notizia della minaccia nucleare, da Kiev è arrivata la conferma che l’Ucraina ha accettato i negoziati con la Russia. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky: «Abbiamo convenuto che la delegazione ucraina si sarebbe incontrata con la delegazione russa senza precondizioni al confine ucraino-bielorusso, vicino al fiume Pripyat». Zelensky, che aveva già detto sì ai negoziato ma non alla Bielorussia come sede, ha almeno ottenuto che non si tenessero a Gomel, come chiesto con insistenza dalla Russia. «Alexander Lukashenko si è assunto la responsabilità di garantire che tutti gli aerei, elicotteri e missili di stanza sul territorio bielorusso rimangano a terra durante il viaggio, i colloqui e il ritorno della delegazione ucraina», ha scritto. I colloqui si terranno domani, lunedì 28 febbraio.
Resetto quel che sta succedendo:
Lui comincia a minacciare l’Ucraina sulla storia dei territori separatisti.
Fa dichiarazioni in cui afferma di NON voler invadere ed aggredire lo stato confinante.
Poi fa un passo avanti dichiarando di voler inviare una missione di pace, armata, in quei territori.
Dichiara che vuol negoziare per trovare un accordo che preveda l’indipendenza di quelle regioni.
Ulteriore passo avanti riconoscendo l’indipendenza dei due nuovi stati.
Mentre continua a spargere fumo improvvisamente INVADE l’Ucraina da più fronti per “Denazificarla”.
Minaccia tutta la comunità internazionale di non intervenire e farsi i caxxi propri.
L’occidente reagisce, attraverso sanzioni, con la mancata certificazione del gasdotto NS2,
espellendo le banche russe dal sistema di pagamenti internazionali swift,
congelando le riserve statali russe possedute all’estero in valute e oro,
bloccando le ricchezze degli oligarchi,
chiudendo lo spazio aereo al sorvolo da parte degli aeromobili russi
e attuando un blocco navale per le navi mercantili.
In aggiunta l’Occidente comincia a gestire la massa di profughi in uscita dall’Ucraina, a elargire fondi per l’acquisto di cibo, medicine e altri beni di sopravvivenza.
Invio in Ucraina di armi e materiale bellico per l’autodifesa.
Pootteeen sentendosi minacciato per la reazione alla guerra d’invasione minaccia il ricorso all’arma NUCEARE. Lui le ha tirate in balla NON l’Occidente.
Prima proposta di negoziazione dell’aggressore da tenere in Bielorussia, stato in mano al dittatore marionetta Lukashenko, attivo partecipante all’aggressione.
QUESTI SONO I FATTI.
Devo ritenere questo dittatore una persona sana di mente o un soggetto afflitto da paranoie e megalomania?
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Dopo la fialetta di antrace agitata da Powell e “certificata” senza alcun distinguo dai media di tutto l’ Occidente ( e tutto quello che ne è seguito) , ci possiamo aspettare di tutto.
Da parte di tutti.
Insomma, il “credere ed obbedire” di antica e non dimenticata memoria sarebbe il caso di lasciarlo nel cassetto. Anche se dipinto di rosso. Anzi, di rosa pallido (arcobaleno?)
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